Film > Re Leone
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Autore: PaikeApirana    04/12/2019    2 recensioni
Durante Siku Ya Oracle, il Giorno dell'Oracolo, a Rafiki viene concesso dagli antenati di vedere il destino del sovrano e il futuro del regno. Durante la reggenza di Scar, tuttavia, le sue parole non avrebbero potuto essere più terribili per le leonesse: la stirpe del secondogenito di Ahadi è infatti destinata a grandezza e gloria.
"Quando il Re Polvere siederà a fianco della Luna, scesa sotto forma di leonessa, le loro terre non temeranno né nemici, né carestia. La loro discendenza regnerà nei secoli".
Dopo il ritorno di Simba, però, le ambizioni di Scar, che viene esiliato assieme ai suoi seguaci, sembrano infrangersi per sempre. Ovviamente Zira, la sua compagna, non è la luna scesa in terra e Nuka, un erede debole secondo lui, ne è la prova vivente. Eppure è proprio quel figlio che fa di tutto per ottenere un minimo di affetto dai genitori a incontrare, mentre vagabonda da solo nelle terre esterne, una giovane leonessa dal manto candido come la luna.
Scar è davvero il Re Polvere, destinato a regnare per secoli? O la profezia si riferisce a qualcun'altro? E quale sarà la scelta di Nuka quando si troverà diviso tra la fedeltà a suo padre e l'amore?
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuka, Scar, Zira
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scar era irrequieto. Nuka non aveva mai impiegato così tanto a tornare.

- Spero che quell’inetto non si sia fatto scoprire – borbottò sotto voce Zira mentre scrutava l’immensa distesa inaridita, aspettando di vedere suo figlio e preparandosi già una bella strigliata.

- Se così fosse saremmo costretti ad anticipare l’invasione – mormorò a sua volta il leone, camminando su e giù, irrequieto e assillato da una miriade di pensieri. In quel momento Mwezi non era ancora pronta ad avere dei cuccioli e anche se fosse riuscito a uccidere Furaha non avrebbe avuto modo di legittimare il suo potere sulle terre alluvionali. Avrebbe dovuto attendere i quattro mesi che mancavano alla sua Luna per diventare una leonessa adulta, col rischio di affrontare una ribellione dei suoi nuovi sudditi o un’offensiva dal regno di Simba.

Da una parte sarebbe stato contento di porre fine a quell’attesa e vedere finalmente con i propri occhi la leonessa che gli spiriti avevano destinato a lui. Sì, Mwezi era stata creata per lui, il grande re Scar, e per lui soltanto. Sarebbe stato contento di porre fine a quell’agonia che lo consumava notte dopo notte.

Più Nuka parlava di lei, più la bramava e si struggeva per il desiderio di averla come sua concubina e compagna. Sognava il momento in cui avrebbe compiuto la profezia e generato una stirpe destinata a regnare per tutti i secoli a venire.

Tuttavia, sapeva che era meglio pazientare ancora. Per quattro mesi non avrebbe potuto mettere incinta Mwezi e legittimare così il suo potere e durante quel periodo sarebbe stato troppo vulnerabile.

Doveva tenere duro ancora per un po’. A tempo debito, poi, avrebbe reclamato come sua quella splendida leonessa che aspettava solo lui.

Il solo pensiero di stringere quel corpo giovane, candido e morbido tra le zampe bastava a fargli venire il formicolio alle zampe.

C’era solo da sperare che Nuka non si fosse dimostrato imbranato come al solito, mandando tutto a monte.

Scar non diceva niente dei suoi patetici tentativi di compiacere lui e Zira, ma gli concedeva qualche effusione giusto per assicurarsi la sua fiducia. Una volta preso il controllo delle terre alluvionali avrebbe finalmente smesso quella farsa.

Le iene fuori dal termitaio presero a ululare e ridere nel loro solito modo molesto, quando scorsero la matriarca avanzare nella notte, seguita da un leone dal passo ciondolante.

Scar fu troppo sollevato dal vederlo tornare per badare alla sua andatura scomposta e l’espressione sognante del muso di Nuka. Se era vivo c’era speranza che non si fosse fatto scoprire.

- Shenzi, perché quella faccia?- fece Banzai alla matriarca vedendo la sua espressione mesta.

- Te lo spiego dopo – lo liquidò indicando una delle caverne del termitaio a lui e a Ed, che sembrava in uno di quei rari momenti in cui non rideva scompostamente senza motivo. Prima di entrare, però, Shenzi guardò di bieco Scar, pensando però a sua sorella Kamaria e a suo nipote Asante. Non fosse stato per loro, non avrebbe mai seguito quel leone.

Sapeva quanto fosse viscido, manipolatore e spietato e la sua recente ossessione per la giovane principessa, che non era certo un segreto per lei, lo aveva reso ancora più disgustoso ai suoi occhi.

Nuka, invece, era l’esatto opposto, tanto da far chiedere alla iena se fosse effettivamente suo figlio. Lui aveva sentimenti sinceri e puri per Mwezi, e lei sembrava ricambiare. La iena lo aveva visto quella sera stessa. Tuttavia, sapeva che presto i sogni dei due si sarebbero sgretolati di fronte ai piani di Scar.

E Shenzi non poteva fare niente. Senza Scar il suo branco sarebbe stato di nuovo ridotto al più infimo livello di sussistenza. Erano esiliati da un regno e sua sorella Kamaria, che abitava in un altro vicino non voleva avere niente a che fare con loro. In quanto matriarca, la iena non poteva permettere che i suoi seguaci patissero ancora la fame.

Scar era la loro unica possibilità di sopravvivere. Lo era in quel momento come lo era stato anni addietro.

- Entriamo –disse agli amici – Non voglio essere qui quando Scar distruggerà i sogni di suo figlio.

Provava quasi pietà per Nuka, ma, di nuovo, non poteva farci niente. E aveva già troppe iene a cui pensare per preoccuparsi anche di quel leoncino tonto.
 

Nuka era ancora perso nel ricordo bellissimo di quell’abbraccio e del bacio della leonessa per badare allo sguardo assassino di sua madre.

Si riscosse solo quando suo padre gli chiese dei segni. Sarebbe stato subito orgoglioso di lui! Aveva salvato Mwezi dalle grinfie di Kopa e Simba, aveva combattuto e vinto un rinoceronte!

Iniziò subito il suo racconto, parlando in modo frenetico e confuso, prima che sua madre gli desse uno scappellotto dietro le orecchie. Almeno non aveva usato le unghie.

- Parla in una maniera che noi possiamo comprendere! – lo rimproverò. Quasi per riflesso lui chinò le orecchie e abbassò lo sguardo, in segno di scusa, anche se sapeva quanto poco importasse a sua madre delle sue scuse. Lei voleva che lui migliorasse, non che si scusasse perché, a suo dire, solo i codardi si scusano.

- Vieni dentro, Nuka. Ci racconterai tutto quando saremo sdraiati comodamente- disse suo padre, sorridendogli.

Così fecero. Il leone iniziò il racconto da quando aveva scoperto Kopa che parlava di matrimonio con Mwezi, per poi passare a quando aveva sfidato a parole Simba e poi sconfitto il rinoceronte nella prova. Si prese la libertà di aggiungere qualche particolare che lo dipingesse in modo più coraggioso ed eroico, giusto per licenza poetica.
Sua madre però mantenne un’espressione ieratica e inflessibile, come se dubitasse che Nuka le stesse raccontando la verità.

- E che cosa ne hai fatto della grazia? – chiese infine suo padre, affilandosi le unghie sulla roccia e guardandolo con curiosità.

- L’ho usata per rompere il fidanzamento di Mwezi e Kopa! Ora lei è libera e potrà sposare chi vuole. Visto, padre? Ho mantenuto la mia promessa! – disse orgoglioso il giovane leone.

- E non potevi usarla per tuo padre, invece? – ringhiò Zira, fulminandolo.

-S… sì ma… ma così Simba e Kopa avrebbero portato via Mwezi… - si giustificò. L’espressione di Zira si ammorbidì appena alle sue parole. Nuka sentì che lo squadrava
dalla testa alla coda, come se cercasse di vedere fin dentro le sue viscere e capire se stesse mentendo. Non era mai riuscito a nascondere niente a quegli occhi infuocati come la terra che ogni giorno attraversava.

- Forse finalmente stai iniziando a pensare come tuo padre, usando un po’ di cervello – disse. Quella parvenza di complimento tuttavia fu sufficiente a gonfiare a Nuka il cuore di felicità.

- Ma ora ti hanno scoperto – continuò poi Zira – Che facciamo Scar?

- Vedremo, vedremo… - mormorò il leone pensieroso – Lasciamo passare qualche giorno finché Simba non se ne va, poi prova a tornare alla stessa ora e allo stesso posto. Non credo che la dolce Mwezi abbandonerà così il suo salvatore.

Ignaro dei pensieri lussuriosi nella mente di suo padre, Nuka annuì, contento come non mai. Pensò di nuovo a come aveva salutato la principessa e all’amore che aveva scoperto di provare per lei. Sentiva il bisogno di dirglielo, di abbracciarla, baciarla a sua volta…

Lei sembrava ricambiare quel meraviglioso sentimento e il giovane leone non era sicuro di poter aspettare anche solo un giorno per potersi dichiarare e scoprire se anche lei provava lo stesso.

Non sapeva niente sull’amore, ma forse i suoi genitori sì! Dopotutto dovevano pur essersi innamorati a un certo punto della loro vita o lui non sarebbe nato.
Prendendo un grosso respiro si decise a chiedere: - Mamma, papà… come si fa a capire se qualcuno è innamorato voi? Intendo da che si capisce che uno ricambia i vostri sentimenti?

Scar guardò il figlio come se gli fosse spuntata una seconda testa. Di che diamine stava blaterando ora?

- Cosa intendi, Nuka? – chiese Zira.

- Beh ecco… io… durante la prova ho…- iniziò a balbettare il leone sentendo il cuore battere più veloce –Ho scoperto di essere innamorato di Mwezi. Imani mi ha aiutato a capirlo… Io la amo. Farei e darei qualsiasi cosa per proteggerla, voglio che sia felice e conservi il suo bellissimo sorriso sul muso, voglio sentirla ridere. Mi sento bene e in pace ogni volta che sono vicino a lei… ma non so se lei prova lo stesso. Vorrei capirlo ma non so come fare. Come posso fare a scoprire se è innamorata di me?

Scar aveva ascoltato solo la prima e l’ultima parte del discorso del figlio, ma ciò era abbastanza per farlo ribollire di rabbia. Come si permetteva quel batuffolo di spazzatura di pensare certe cose della sua luna, la sua Mwezi!

Avrebbe voluto saltargli addosso, colpirlo e urlargli con tutto il fiato che quella leonessa apparteneva a lui fin dal giorno in cui aveva emesso il primo miagolio.
 Nessuno doveva permettersi di guardare o pensare a Mwezi con desiderio! Nessuno tranne lui, il destinatario di quel dono!
Tuttavia, se avesse agito così, avrebbe perso la migliore spia che aveva nel regno di Furaha.

Si meravigliò quasi della sua stessa genialità quando trovò le parole perfette per risolvere la situazione.

- Oh povero Nuka! Povero il mio ingenuo figlio! – iniziò ridacchiando a bassa voce e avvicinandosi a lui – Dovevo aspettarmi che prima o poi accadesse, con una splendida leonessa, come sono certo che sia diventata Mwezi, ma speravo di doverti risparmiare un discorso così doloroso

- D…di che parli? – chiese Nuka, preoccupato.

- Mi duole sinceramente dovertelo dire io, Nuka, ma ...- si sporse per avvicinarsi all’orecchio del figlio e sussurrare – Mwezi non potrebbe mai avere alcun interesse, tantomeno amoroso, per te.

Sentì il respiro del figlio mozzarsi a quelle parole come se gli avesse artigliato il cuore.

- M… ma, ma perché? I… io… ci conosciamo da quando siamo cuccioli, abbiamo imparato insieme a cacciare, ridiamo e scherziamo insieme e oggi io l’ho… l’ho salvata. Ci vogliamo bene… - balbettò Nuka, sentendo già gli occhi pizzicargli.

- Tutto ciò è molto toccante, ma non potrete mai essere niente di più che amici- proseguì Scar – Insomma, guardati: sei gracile fin dal giorno in cui sei nato, la tua criniera è sotto sviluppata, il tuo pelo morsicato e scomposto, persino nella camminata sei sgraziato. Nuka, non prendere le mie parole come insulti ma, fidati, è meglio che ti dica io tutte queste cose e ti risparmi il dolore di sentirtele dire da Mwezi. Credi davvero che una creatura così bella e perfetta come lei amerebbe mai un leone come te?

- Ma… ma, lei dice sempre che sono dolce e simpatico. Dice che la mia criniera scarmigliata mi rende buffo… e – tentò ancora Nuka, mentre i suoi genitori calpestavano con forza i suoi sogni e le sue speranze.

- Un leone non deve essere buffo! – inveì sua madre, prendendo a sfregarsi sul corpo di Scar e appoggiando il muso nella sua criniera – Un leone deve essere forte, per proteggere la sua compagna, deciso per farla sentire al sicuro e incutere terrore nei rivali, e fiero e regale se vuole aspirare ad essere re, come dovrà essere per il compagno di una principessa come Mwezi. Tu credi di avere anche solo una di queste doti, Nuka?

Messo di fronte all’evidenza, Nuka ebbe solo la forza di scuotere la testa, guardandosi le zampe mentre cercava di trattenere le lacrime. Perché? Perché doveva essere così?

Tremava per la vergogna. In fin dei conti i suoi genitori non avevano tutti i torti… Forse… forse Mwezi era troppo bella, troppo buona, semplicemente troppo per lui, misero leone esiliato…

- Io mi sono innamorata di tuo padre perché aveva tutte queste qualità e anche di più – rincarò Zira, ricevendo una leccata da Scar per quell’intervento adatto. Appoggiò il muso spigoloso nella sua criniera, incurante dei singhiozzi che avevano preso a squassare il corpo di suo figlio.

- Sono sollevato che tu ti sia tolto questo peso ora – disse Scar, non potendo trattenersi dal sorridere sinistramente – Presto ti passerà, Nuka, non temere. Andrà tutto bene.

Suo figlio aveva tolto di mezzo un rivale per la principessa e ora il leone era sicuro di aver eliminato l’ultimo ostacolo che lo separava da lei. Sarai mia, Mwezi, e presto!

Spazio Autrice: Eccomi qua! Che dite sono stata troppo cattiva col povero Nuka? Troppo viscida con Scar? Fatemi sapere le vostre opinioni, sapete che ci tengo. Intanto il nostro leoncino preferito si è visto distruggere davanti agli occhi il sogno d'amore. Come reagirà? Speriamo non diventi come il padre! E Shenzi? Qualcuno ha qualche teoria su cosa possa essere successo per spingerla a seguire Scar? Non abbiate timore di scrivermi papiri voglio sapere tutte le vostre teorie!!
Ormai da un po' guardo un sacco di fumetti su Deviantart e mi viene in mente che adorerei qualche fanart su questa storia! Non è che conoscete qualcuno per caso? Restate sintonizzati per il prossimo aggiornamento la prossima settimana!
   
 
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