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Autore: badheadache    04/12/2019    0 recensioni
Come ogni volta che pensava a Deku, anche a notte fonda le sue gambe si mossero da sole, cercandolo fino davanti alla sua stanza. Aprì piano la porta, incerto sul da farsi.
Come si aspettava, Deku aprì gli occhi al suono della porta. Il biondo, sicuro di sé stesso, la richiuse subito dopo, lasciandoli nel buio più assoluto.
"...Kacchan?"
Genere: Erotico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Mitsuki Bakugou
Note: Lemon | Avvertimenti: Spoiler!
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New Doors

1 - Di soppiatto

"Il prossimo sei tu".

La folla esultava, ma Bakugou aveva occhi solo per Deku.
Deku si era messo a piangere

Singhiozzava pesantemente, ma nessuno sembrava accorgersene. Il biondo era come pietrificato: non era un pianto derivato da una scazzottata. Erano singhiozzi profondi, che riusciva a sentire seppur la distanza e il trambusto: lo pietrificarono sul posto. Continuò a guardarlo di sottecchi, per la prima volta in vita sua terrorizzato e con un senso di colpa che velocemente lo appesantiva.

Deku si asciugò i lacrimoni, guardando ancora ansiosamente il grande schermo.

*

Nel dormitorio regnava la tranquillità. Era un pigro sabato pomeriggio, uno dei pochi momenti in cui gli studenti della Yuuei potevano dedicarsi alle loro piccole passioni extracurriculari. Mentre Bakugou attaccava i fili per poter giocare alla Playstation assieme a Kirishima, sbirciò dalla grande vetrata. Per sua immensa sfortuna - almeno così pensò - vide Deku intento ad allenarsi in mosse studiate a rallentatore, parlare da solo e rileggere i suoi appunti.
Distolse velocemente lo sguardo. Gli venne voglia di pestarlo, come al solito. Non per divertimento - ormai quei tempi erano finiti - ma per sfogarsi, per urlargli contro di smetterla di impegnarsi così tanto, di smetterla di fargli sottolineare, solamente esistendo, quanto lui fosse negligente. Scagliò il telecomando, ormai quasi liquefatto, verso il divano, e con un grugnito si congedò dal rosso. Si diresse a passi decisi fuori, inspirò l'aria quasi autunnale, e si diresse verso la fonte dei suoi problemi. Perché merdDeku era la fonte dei suoi problemi: da nullità ora riusciva addirittura a scamparsela in uno scontro diretto con lui. E la cosa che più lo faceva incazzare - da sempre - era il fatto che, seppur Bakugou si comportasse malissimo con lui, Deku gli avrebbe sempre teso la mano, con quel suo sguardo pietoso, ad aiutarlo.
 Ormai il suo comportamento verso il verde si era cristallizzato; il biondo non riusciva a non provare astio nei suoi confronti: eppure non era stupido, sapeva che Deku era l'unico che, seppur non ci avesse mai parlato direttamente, lo capiva più di chiunque altro, ma il pensiero stesso gli faceva ribollire le vene nel sangue. 


"Ehi! Nerd di merda!" urlò, avvicinandosi a passi decisi.
Il verde si girò immediatamente, con quello sguardo spaventato a cui si era abituato, tipico di chi sta per soccombere. 
"Studiamo assieme!" Gli rivolse un sorriso malefico, alzando il suo braccio destro. Deku si preparò senza chiedere spiegazioni, e schivò il gancio che non arrivò mai. Bakugou lo mise a terra con una gamba, immobilizzandolo. 
"Forse io non ho bisogno di studiare". Gli sussurrò guardandolo il faccia con un sorriso sadico.
"Kacchan..."
Il biondo strinse la presa sui suoi polsi.
"Le braccia -mi fai male non sono ancora guarite".
Normalmente Bakugou avrebbe stretto ancora di più, ma in quel momento gli passarono davanti immagini recenti: lui che veniva inghiottito dal Warp, le braccia fasciate di Deku che tendevano verso di lui. La presunzione di potersela cavare da solo, il senso di angoscia provato quando capì di non avere più vie di fuga. Il sollievo nel vedere i suoi amici che gli offrivano una via di salvezza.
Spinse via le sue braccia, frustrato per non essersi riuscito a sfogare. 
"Grazie Kacchan... Se vuoi, possiamo davvero studiare assieme".
Il biondo gli tirò uno schiaffone.
"Non ho bisogno di aiuto, merdDeku!" 
e se ne andò via, senza voltarsi indietro.

*

Si girò nel letto per l'ennesima volta, sudando. A un certo punto, frustatissimo, si alzò urlando, giusto per dare fastidio ai suoi vicini di camera. Si sedette sul davanzale della finestra, spalancandola e trovando un po' di aria fredda. Pensò a quanto si sentiva in colpa per tutto ciò che era avvenuto contro l'unione dei Supercattivi, e per quello schiaffo dato a Deku.
Si guardò una mano, fece scoppiettare qualche goccia di sudore. Non poteva sentirsi così male per uno schiaffo. Chissà quanti gliene aveva dati, a Deku. Perché questo doveva avere un peso diverso?
E' cambiato. Mi sta raggiungendo, e io lo sto aspettando alla linea d'arrivo. 

Sbuffò, ancora più incazzato. Deku era una palla al piede che si portava dietro da quando era nato; vederlo crescere così in fretta lo destabilizzava. Come ogni volta che pensava a Deku, anche a notte fonda le sue gambe si mossero da sole, cercandolo fino davanti alla sua stanza. Aprì piano la porta, incerto sul da farsi. 
Come si aspettava, Deku aprì gli occhi al suono della porta. Il biondo, sicuro di sé stesso, la richiuse subito dopo, lasciandoli nel buio più assoluto.
"...Kacchan?" 
La voce faceva trasparire un filo d'ansia.
Bene, ha ancora paura di me. Spero ne abbia per sempre.

Deku accese la luce, e ne rimase abbagliato. Nel mentre Bakugou si sentì quasi tradito: chi la voleva? Desiderava nascondersi al buio, per dire ciò che pensava veramente. Schiacciò repentinamente il pulsante, tornando al buio, e Deku la riaccese. Continuarono così, e, quando la situazione si fece insostenibile, sbraitò: "MerdDeku, giuro che non ti tocco, voglio il buio!"
E buio fu. Bakugou si chiese come Deku potesse fidarsi così completamente di lui.

"Sono qui".
Il biondo si fece guidare dalla sua voce, e si sedette sul letto. Parlò a voce bassa, guardando il nero che lo circondava. 
"Sono incazzato ma per la prima volta nella mia vita non ti voglio picchiare".
"Ehm, grazie?"
Seguì un silenzio teso.
"Kacchan, saranno le tre. Se non riesci a dormire ti suggerisco di farti un giro..."
Il biondo sbuffò. "E io cosa sto facendo? Sei proprio stupido!"
"Un giro sul mio letto?"
"Sicuramente è più comodo del mio, visto che sei il cocco di All Might!" Picchiò un pugno sul materasso che fece sobbalzare il moro.
"Ehi, piano, come fai ad avere sempre tutta questa energia?" Bakugou sentì uno sbadiglio, e una mano sul suo braccio. 
"Se ti piace il materasso, puoi stare qui a dormire".
"E chi vorrebbe dormire, nerd?"
"Io, ora. Dai Kacchan, io dormo, tu fai quel che vuoi. Se mi prendi a pugni ti prenderesti una punizione esemplare, quindi sono tranquillo. E sto morendo di sonno".
Detto questo, Bakugou lo sentì girarsi sul materasso. Il biondo si spostò e mise la schiena attaccata al muro.
"Come fai a dormire senza nemmeno uno spiraglio di luce?"
"Mi dan fastidio".
Il biondo sospirò. Ma che stava facendo? Sapeva solo che in camera, da solo, non voleva tornarci. Era incazzato con Deku, sapeva lui fosse sicuramente il centro di tutti i suoi problemi, ma il buio lo fermava. In effetti, era stanco.
Il respiro regolare dell'amico - era un amico? - lo distrasse. Quasi per ripicca, si sdraiò più velocemente possibile, urtandolo e svegliandolo.
"Mmh... mi hai preso il mento, stronzo".
Bakugou spalancò gli occhi. Rise sommessamente, divertito dalla parolaccia inaspettata.
"Lo ricolpirei volentieri".
"Sì, e poi ti prendo a pugni..."
Il biondo, sdraiato sulla schiena, si mosse leggermente verso Mydoria. 
"Tu che attacchi rissa con me? Non vedo l'ora".
"Ci credo. Se non chiudi quella bocca ti arriva uno Smash capace di spaccarti la mascella".
"Uhh, che paura".
"Kacchan. Dormi".
Bakugou sospirò, mentre Mydoria si metteva a pancia in giù. Il biondo si mise comodo, smettendo di chiedersi perché fosse lì, perché non sentiva la minima forma di umiliazione a dormire con il suo nemico - era un nemico? - e perché non riusciva a dormire. Aprì le braccia, sfiorando i capelli di Mydoria. Mentre scivolava nel sonno, sentiva il moro cambiare ancora posizione. 

  
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