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Autore: Saruwatari_Asuka    05/12/2019    0 recensioni
"L’urlo disumano straccia il silenzio di piombo calato sull’intera sezione A della Yuuei.
Un grido che a sentirlo altrimenti avrebbe fatto accorrere una frotta di Eroi, poliziotti, giornalisti e semplici curiosi.
Bakugō Katsuki serra il pugno.
Prova il bisogno fisico di far andare in frantumi qualcosa. Qualunque cosa.
E la frustrazione devastante di non poterlo fare.
Ma c’è di peggio.
Bakugō Katsuki nel corpo di Yaoyorozu.
Se esiste un Dio, e inizia a dubitarne seriamente a questo punto, sarebbe bene gli tiri addosso un meteorite all’istante.
Perché non potrà garantire delle sue reazioni da qui in avanti."
{Storia a 4 mani. Asuka e Anya_Tara.}
{KiriMina; ShinOji; KamiJirou; TodoMomo; Kacchako; MidoMelissa}
Genere: Comico, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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14. Confessioni.

 

 

 

Ojiro l’ha lasciata lì a riposare ed è uscito dopo aver preso qualcosa per il mal di testa e qualcosa da portare anche alla professoressa, come gli ha chiesto Midnight. Jirou ne approfitta senza troppi problemi per dormire.

Si sente il cervello vuoto e si stupisce di non ritrovarsi a fare “weei” anche lei come succede sempre a Kaminari. Forse la scossa non è stata molto forte, ma lei non ci è abituata e il risultato è stato quello. E’ terribile la sensazione di vuoto che sente in testa.

Se Kaminari si sente così ogni volta...anzi forse persino peggio...

Non lo prenderà mai più in giro così tanto per via di quello che gli succede quando esagera con i voltaggi.

Anzi, si pente di non essere mai stata più comprensiva in passato, di aver riso di lui invece di occuparsene. Di confortarlo un po’, magari. Non ha neanche in mente in che modo potrebbe farlo, magari in futuro. Anche se non ha quella confidenza, con lui. E forse non ce l’avrà mai.

Dopo quello che ha fatto, non ha nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia. Sa bene che è sembrato ben altro, visto il modo in cui si è scansata in classe, ma non è quello. E’ lei, il problema. Quello che ha fatto.

E’ contro se stessa che ce l’ha.

Forse dormiva, e quindi non dovrebbe prenderla così male, ma come fa? Un conto è fare dei sogni...su Denki, più o meno innocenti, nella sua stanza e nel suo corpo. E un conto è farli nel corpo del diretto interessato, e ritrovarsi con...con la mano...

Senza contare che lei quel corpo maschile non lo controlla! E se Kaminari la toccasse, anche se adesso è nel corpo del povero Ojiro, e lei reagisse...beh, fisicamente? Ora capisce quanto sia comodo essere una donna, come non mai.

Nessuno se ne accorgerebbe, anche se succedesse.

Adesso è tutto plateale, invece. I pantaloni sono anche stretti!

Oh, come fa? Come fa a tornare in classe?

A guardare di nuovo Denki.

Si sente anche in colpa, per lui, perché è come se lo avesse violato. Molestato. Sì, lo ha praticamente molestato. 

E’ per quello che ha reagito così a Mina, e alla sua dannata battuta. Non faceva ridere per nulla, è andata su di giri e ha sentito il corpo invaso dall’elettricità. Si è irrigidita in automatico, non sapendo come muoversi, reagire, e il risultato è stato quello.

Chissà se succedeva anche a Denki, quando era più piccolo? Aveva fatto male, anche fisicamente. Se era successo anche al piccolo Denki...quella di Kaminari non deve essere stata un’infanzia facilissima, da dopo la manifestazione del quirk.

Poverino.

E povera lei. Come fa adesso? Succederà ogni volta che è troppo tesa? Quindi se ne accorgeranno sempre tutti.

E farà preoccupare sempre tutti.

Quando finisce tutta quella storia? Spera più che presto. Non ne può più.

Kyoka-chan?”

Sobbalza così tanto al suono della vocina timida di Midoriya che per poco non cade dal letto. Una scena degna di Kaminari, ma non di lei.

Sospira pesantemente, “Oh, Momo. Vieni.”

“Come ti senti?”

“Molto meglio, ti ringrazio. Mi dispiace di aver creato problemi con la lezione.”

“Oh, non te ne preoccupare. Non...non stava andando bene. E poi, sai, prima o poi avremmo tutti a che fare con le conseguenze di questi quirk, se non ci siamo abituati...Credo.”

Jirou annuisce, “Già e...e di questi corpi.”

“Già.”

Il silenzio che deriva da quel breve scambio è pesante. Quasi soffocante.

Nessuna delle due dice niente, anche se Momo sembra abbastanza tranquilla. In apparenza, quantomeno.

Lei ha Todoroki. Per sua fortuna.  Un po’, in quel momento, la invidia.

Jirou stava già iniziando a pensare che non sarebbero mai arrivati da nessuna parte e che non avrebbero ricominciato a parlare, ma sarebbero rimaste così a guardarsi, quando Mina arriva come il tifone che è, solo che nel corpo di Bakugou fa ancora più danni del normale.

Buttando giù tutto quello che si trova nel suo cammino.

Kyoka-chan! Mi dispiace tanto!” esclama, buttandogli le braccia al collo, “Mi dispiace tantissimo, non volevo innervosirti così tanto!”

“Non...non fa niente, Mina-chan. Lo capisco. Me lo sarei dovuta immaginare.”

“Davvero? Perché io sono solo curiosa, lo sai!”

“Lo so. Non preoccuparti, sto bene.”

“Ragazze,” mormora piano Momo, “Non dovremmo essere più composte? Siamo in infermeria, i ragazzi non si comporterebbero così, credo..”

“Oh, sì,” fa Mina, mettendosi seduta. Poi si ricorda, in apparenza, in chi è e stravacca le gambe, masticando aria, “Hey, Pikachu, sei uno scemo!”

Jirou scoppia a ridere, non può evitarselo, “Quasi convincente!”

“Vero?” trilla Mina, “Oh, scusate!

“Mina! Mina dove sei? Non fare danni, Mina, ti prego!” la voce del povero Kirishima, proprio fuori dall’infermeria, le fa ridere tutte e tre. Mina, in particolare, deve asciugarsi gli occhi. “Mina!”

Momo si porta la mano grande di Midoriya davanti alla bocca, ridendo con educazione come suo solito, “Povero Kirishima. Lo stai facendo diventar matto.”

“Oh, ma è giusto così! Gli uomini devono imparare fin da subito a stare al loro posto!”
“Ma Kirishima è un bravo ragazzo!”

“Lo so, e lo adoro!”

“Mina! Mina!”

Jirou sorride, “Che fai, lo lasci lì a tribolare?”

“Vorrei. Ma penso che andrò da lui perché...in fondo lo amo immensamente!” esclama lei, alzandosi di botto, “Kiri stellina amore sono qui!”

Momo e Jirou drizzano la schiena all’unisono, “Sei Bakugou, Mina!”

“Oh, sì. Capelli di merav...merda! Sono qui, acc...cazzo! Mannaggia, quant’è difficile...Ci vediamo, ragazze! A dopo!”

La salutano entrambe, sperando ardentemente che nessuno lo abbia visto. Se così fosse stato la reputazione di Bakugou sarebbe stata rovinata, già se lo immaginano a saltare allegramente addosso a Kirishima, come Bakugou non farebbe mai e poi mai.

Finalmente sole, Momo si volta verso l’amica e sorride, “Senti, Kyoka...non vorrei essere troppo invadente, però, ecco...cosa ti ha detto Mina, prima? Ti ha chiesto scusa come se fosse stato quello a farti sentire male...”

Jirou deglutisce, “Beh, io...ecco...”

“Scusami, non volevo essere invadente. Ignorami, sono fatti tuoi!”

Jirou stira le labbra. Sì, lo sono. Anche perché c’entra anche Kaminari e non è giusto.

Ma se non lo dice a qualcuno sarebbe impazzita e Momo, almeno, di lei sapeva di potersi fidare.

E’ la sua migliore amica e la sua confidente più fidata.

Se non a lei, a chi?

Deve togliersi quel fardello.

“Stamattina ho....mi...insomma...”

Momo arrossisce prima ancora che Jirou possa finire. “Anche io,” fa subito, interrompendola, “E’...è normale. Sì. Fisiologico.”

“Sì,” annuisce Jirou, “Però io...io...voglio dire io...Io l’ho fatto! Okay, pensando a lui, l’ho fatto!”

“Hai...fatto cosa, Kyoka-chan?”

“Momo...non ho fatto una doccia fredda per sistemare...il danno. Non solo. Ecco. Mettiamolo così.”

“Oh.”

Già, oh. Le guanciotte di Midoriya sono rosse come un pomodoro maturo, il problema è che anche quelle di Kaminari lo sono adesso, e se ci pensa sente di nuovo un’onda di piacevole elettricità percorrerle tutto il colpo.

Cielo, che imbarazzo.

“Lascia stare. Scusa, Momo, dimentica quello che ho detto! Dimenticalo, davvero!”

“Oh, Kyoka-chan...” Momo giunge le mani fra loro. Le dispiaceva così tanto per la sua amica.

Aveva capito quanto le piacesse Kaminari, che fosse interessata a lui quantomeno, e visto che è stata anche Jirou ad aiutarla con Todoroki, anche lei si è detta che un giorno avrebbe fatto lo stesso.

Solo che quella situazione è così strana.

E’ nel corpo del ragazzo che le piace, in fondo. Lei cosa avrebbe fatto se fosse stata nel corpo di Todoroki?

Oh, no. Solo l’idea...arrossiva solo all’idea.

No, no. Povera Kyoka.

“Sono terribile. Ho violato in tutti i modi l’intimità di Kaminari, proprio io! Non volevo, ma...glielo avevo anche promesso...”

“Ma non lo hai fatto di proposito, Kyoka-chan.”

“Forse, ma l’ho fatto,” sospira lei. Come devo fare? Non riesco più neanche a guardarlo...”

“Forse ti serve tempo,” sorride comprensiva Momo, “Per capire. A te...a te Kaminari-kun piace, vero? Serve a tutti tempo, Kyoka-chan. Non prenderla troppo a male.”

Jirou non riesce neanche a sorridere, a quella frase. Certo, ha ragione.

Ma le viene difficile anche solo pensarlo. Capirlo e poi farlo è oltre ogni immaginazione, adesso, per lei.

“Forse potresti trovare qualcosa di positivo in questa storia. Forse riuscirai a capire cosa provi e quando torneremo normali, spero presto, avrai un coraggio nuovo, per parlargli e affrontarlo.”

 

   
 
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