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Autore: Elgul1    05/12/2019    10 recensioni
In un mondo popolato da esseri sovrumani sta alla polizia cercare di garantire una sorta d'equilibrio, ma quando è la legge ad essere braccata, chi si occupa dell'ordine? Un nemico invisibile inizia a dare la caccia ad ogni eroe che lotta per la giustizia e la polizia brancola nel buio più totale. Starà a Steve e una squadra di agenti scelti scoprire chi si nasconde dietro queste morti brutali e i motivi che guidano il killer verso un piano malvagio e ambizioso.
Genere: Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Karen aprì gli occhi si ritrovo in una stanza fin troppo luminosa e bianca per i suoi gusti in fatto d'arredamento.
Alle sue narici arrivava un forte odore di disinfettante del tipo che aveva imparato ad odiare sin da quando aveva cominciato a fare i suoi studi in chimica. 
 
Voltò la testa trovando, al suo fianco destro, il giovane agente di prima e, più in là, un tizio che non aveva mai visto e che, sugli occhi, portava una specie di benda.
 
 " Ehi..." Sussurrò la donna verso Shoan cercando di smuovere il braccio nonostante tutti e quattro gli arti fossero legati alla sedia su cui si trovava. Dopo qualche botta lieve il giovane aprì piano gli occhi che, con lentezza, cominciarono ad abituarsi a quella luce così forte.

 " Come ti senti?" Gli domandò sempre tenendo il volume basso della voce. 
" Potrei stare meglio..." Replicò lui ancora un'po intontito dal colpo che, solo qualche tempo fa, si era beccato tra capo e collo. 
" Dove ci troviamo?" Domandò alla donna mentre si guardava attorno spaesato. 
" Non ne ho idea..." Ammise lei. " Forse l uomo accanto a te sà qualcosa." Aggiunse facendogli voltare la testa e, non appena girò lo sguardo, osservò allarmato la figura seduta lì.
" Thomas!" Esclamò con un tono di voce molto più alto e che rimbombo per la stanza. 
Il trentenne si scosse per un'istante ma il suo sguardo rimase davanti a se.
" Shoan sei tu?" Domandò di rimando con un tono sorpreso ma anche preoccupato.
 " Si, sono io qualcuno ha rapito sia me che quella che presumo essere Knife." Gli rispose prima che Karen potesse replicare su come l'avesse chiamata. 
" Si..." Cominciò a dire Thomas con un tono di voce sognante. " Lo avevo visto ma non credevo che sarebbe accaduto così presto a quanto pare ci devo ancora prendere la mano." Gli aggiunse con un tono sconsolato e chinando la testa verso il petto come a volersi riaddormentare lasciando confusi entrambi i suoi compagni di sventura.
 
 " Che intendi che lo avevi visto?" Gli chiese Shoan. Aveva sentito da Steve che l investigatore possedeva un potere ma non credeva che fosse in grado di vedere il futuro. Ma prima che potesse avere una risposta la porta, davanti a loro, si aprì.

Al di la di essa Shoan vide la figura alta e longinea di un uomo vestito completamente di nero che attirò l'attenzione di Karen e una molto più tarchiata con un bastone da passeggio e vestita di bianco che, con un largo sorriso, si dirigeva verso di loro. 

 
" Benvenuti!" Esclamò euforico. " Mi scuso, per il trattamento che vi è stato riservato ma sapete non si può mai sapere cosa voglia fare un super." Disse ridacchiando.
 " Chi cazzo sei tu?!" Sbottò Karen smuovendo le braccia ma, non appena lo fece, avvertì una scossa percorrerle tutta la spina dorsale fino ad arrivare al cervello facendogli scuotere la testa. 
" Ops, forse avrei dovuto dirvelo..." Mormorò con finto dispiacere. 
" Quelle che avete ai polsi non sono semplici manette..." Le indicò con la punta del bastone.
" Sono un rimasuglio di quando lavoravo per Elderen sono manette speciali che, quando avvertono l'attivazione di un potere, rilasciano una scossa che impedisce di usarlo. Vi avverto più volte ci proverete più le scariche saranno forti tanto da friggervi il cervello." Spiegò brevemente rivolto soprattutto a Karen che lo guardò ancora sbigottita e turbata dalla scarica appena ricevuto.
 " Chi sarebbe lei? E cosa vuole da noi?" Domandò Shoan tutto d'un fiato e cercando di rimanere calmo.
 Il vecchio emise un risolino. " Caspita quante domande sembri quasi uno studente al suo professore..." Cominciò a dire lasciando perdere Karen e volgendosi verso di lui. " Il mio nome è Rick Offel ex colonello a capo della sezione scientifica di Elderen..." Fece una sorta d'inchino. " Tu sei qui per essere migliorato." Gli rispose semplicemente. 
" Non ho bisogno di alcun miglioramento sto bene così, grazie." Disse convinto Shoan ricevendo, come risposta, un segno di diniego con la testa. 
" Mio giovane amico..." Gli riprese a dire. " Il tuo potenziale è illimitato non lo capisci?!" Continuò sempre con lo stesso tono eccitato.
" Puoi mutare una parte del corpo in quella di un solo animale e se potessi riuscire a farlo con tutto il tuo corpo? E se riuscissi a mutare parti del tuo corpo in svariati animali?" Gli chiese stavolta con gli occhi che gli brillavano dall'eccitazione e lasciavano inorridito il giovane.
" Con te ci sarà davvero da divertirsi ma, adesso..." Spostò lo sguardo calcolatore su Karen che rabbrividi di fronte a quegli occhietti.
 " Passiamo al pezzo forte. Jugment tieni compagnia ai nostri ospiti noi torniamo appena avrò finito le prime estrazioni." Concluse facendo segno a Bas che, andando dietro alla sedia a rotelle della donna, cominciò a spingerla e, insieme al vecchio, si diressero verso l'interno del laboratorio.
 
 
-
 
 
Come una furia Alex aprì la porta che dava sull'obitorio tallonato, a breve distanza, da Erika che là richiuse. 
" Spiegami perché siamo dovuti venire qui anziché a interrogare Abyss." Sbottò inferocito il comandante rivolgendosi al vecchio che, seduto su una sedia, stava guardando delle analisi recuperate dal cadavere squarciato che aveva davanti con vivo interesse e nervosismo. 
 
" Perché quello che sta succedendo con questi fury è decisamente più importante oltre che peggio di qualsiasi altra banda di supercriminali." Replicò Walter girandosi verso di lui. 
" Che intendi dire con questo?" Chiese Erika confusa da quella frase.
 " Il nostro pazzo sfruttatore di killer ha migliorato il suo modo d'espandersi..." Rispose brevemente sbattendo il foglio sul tavolo.
" Ho vivisezionato i corpi che sono arrivati semi integri dei fury uccisi e, in nessuno di quelli, è presente la benché minima traccia della sfera blu quindi, adesso, non so come cavolo fa a crearli." Aggiunse.
 " Può darsi che allora siano fury nati a caso." Cercò di spiegare Alex sotto lo sguardo scettico del vecchio super e di Erika. 
" Oltre venti fury apparsi nelle più svariati parti della città un semplice caso? Senza contare che, questi avevano un controllo semi parziale dei loro poteri cosa che, fino a questo momento, non era mai successa." Replicò lasciando di stucco entrambi gli agenti. 
" Vuoi dire che riuscivano a ragionare?" Domandò a bruciapelo Erika.
 " Ragionare è un parolone ma riuscivano ad avere una piccola padronanza di linguaggio più del solito e, inoltre, non sembrava che avessero incrementato il loro potere. Una volta arrivati alla classe II oppure I si bloccavano ma erano più distruttivi che mai." Gli spiegò il vecchio.
" Ammetto che la situazione è allarmante ma..." Cominciò a dire Alex riprendendo la parola. " Fino a che non riuscirai a capire il metodo in cui riesce a far propagare il fenomeno dobbiamo seguire la pista di Abyss e..." Prima che finisse di parlare il suo cellulare cominciò a suonare e, mentre imprecava, lessè il nome di Steve e subito rispose:" Che succede Steve?" Domandò facendo emettere un sussulto a Erika e anche a Walter. 
" L'ho preso... Ho catturato il killer." Rispose semplicemente lasciando, tutti e tre completamente di sasso.
 
 
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Quando Steve chiuse la chiamata verso Alex mise d'istinto il telefono in tasca e, il suo sguardo, tornò puntato sul bastardo legato a una sedia e che, da quando si era risvegliato qualche secondo fa, teneva sotto tiro con la propria pistola. Aveva riferito dove si trovasse e, il comandante, gli aveva intimato di non abbassare la guardia e che, per via del caos, ci sarebbe voluto un'ora buona prima che le volanti spedite al trasporto arrivassero mentre, Erika e Alex, avrebbero eseguito un'interrogatorio per avere informazioni congiunte.
 
 " A breve verrano a prenderti..." Gli annunciò serio in volto e senza tradire alcuna emozione e non ricevendo risposta.
 " Sei stata una dannata spina nel fianco lo sai? Ci hai fatto penare davvero..." Continuò a dire notando che, lo sguardo del killer, sembrava spento come se, in quel momento, non avesse voglia di fare niente o stesse rimuginando su qualcosa.

- Sarebbe facile togliersi le manette ma, anche se provassi a combattere, al momento non ne sono in grado e poi non posso lasciare Karen nelle mani di quel tipo che cosa posso fare?- Su questo stava riflettendo Justice da quando si era risvegliato con un fottuto bernoccolo in testa.

 
 " Dato che siamo soli dove hai messo Thomas? Ho setacciato tutta la casa ma, di lui, nessuna traccia." Disse Steve avvicinandosi ma sempre con la pistola puntata alla testa di Justice e distogliendolo così dai suoi pensieri. 
" Io non ho di certo preso il tuo amico... dev'essere stato quel testa di cazzo di Offel." Dichiarò lasciando piuttosto confuso Steve e concentrando l'attenzione sull'ex agente. 
" Intendi l uomo per cui stavi lavorando?" Domandò lui ancora conscio che, più dettagli avrebbe ottenuto, più facilmente avrebbero trovato quel pazzo creatore di fury.
 " Già, proprio lui. A quanto pare non ho mai smesso di lavorarci visto che viene dal mio stesso paese." Replicò con un tono pieno d'astio nei confronti di quel vecchio che lo aveva sfruttato all'inverosimile per i suoi scopi nelle più varie delle missioni. 
" Direi che il karma ti ha punito visto tutto il macello che hai combinato." Lo canzonò Steve. " Sai cosa può volere dal mio amico? E soprattutto cosa cazzo ci vuole fare con tutto quel sangue che gli hai fornito?" Chiese ancora sperando di riuscire ad avere risposte. 
" Non ne ho la benché minima idea." Mormorò Justice che, mentalmente, si stava stancando di tutte quelle domande in quel momento solo una cosa aveva in testa e lui lo stava distraendo. " Andiamo avrai qualche cos..."
 " No, non ho assolutamente niente in mano!" Ruggì con foga l uomo legato alle sedia che, per un'istante, sembrava essere tornato lo stesso uomo che solo qualche giorno fa lo aveva steso in un vicolo. " Sei fortunato che quel mostro di super mi abbia conciato così male altrimenti ti avrei già spezzato quel tuo fottuto collo.  E comunque non mi ha detto niente di niente  si è preso anche la persona a cui mi sono affezionato di più. Perciò, in  questo preciso istante, non ho tempo per queste tue fottute cazzate!" Concluse dicendo tutto d'un fiato e lasciando Steve interdetto.              " Ok, d'accordo..." Borbottò l altro accendosi una sigaretta e portandola alla bocca. " Ho solo cercato di avere un'po d'informazioni tutto qui." Aggiunse mentre si sedeva su una sedia davanti a Justice senza mai perderlo di vista.

 L assassino era tornato nei suoi pensieri e, ebbe un lampo, aveva messo un segnalatore su Knife quando l'aveva conosciuta a sua insaputa e se Offel non l'avesse trovato? Era logico pensare che quel bastardo non avrebbe pensato che lui stesso non si sarebbe fidato inizialmente della sua complice. Guardò la figura di Steve dinnanzi a lui. Fosse stato nel pieno delle forze aveva detto il vero si sarebbe liberato con facilità e sarebbe andato via ma, in quello stato, quante possibilità aveva di affrontare Offel e i suoi due sgherri che, come minimo, erano paragonabili a lui?

" Forse so come trovarlo..." Sussurrò con un filo di voce. 
" Prima hai detto che non ne avevi idea." Replicò Steve confuso da quell'affermazione. 
" Ho mentito, ok?!" Sbottò irritato dalla sua risposta.
 " Ok, e dimmi, cosa vorresti per rivelare queste informazioni?" Domandò Steve interessato. " Come ti ho già detto quel bastardo ha preso una persona a cui tengo..." Cominciò a dire facendo il vago e ricevendo, in risposta l'attenzione dell'ex poliziotto.
" Per favore aiutami a liberarla e ti porterò da lui." Dichiarò il killer facendo cadere dalla bocca di Steve la sigaretta appena accesa.
 
 
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La stanza in cui Karen fu condotta era più piccola rispetto all'altra in cui era prima. Davanti a lei vide un lettino d'ospedale con, accanto, un piccolo mobiletto con sopra tutto il necessario per estrarre del sangue e, poco distante, vide anche una centrifuga che era fin troppo simile a quelle che lei usava anni fa quando studiava chimica. 
 
" Lo ammetto ad Elderen il laboratorio era meglio fornito e avevo attrezzature migliori anche se erano altri tempi ma questo servirà allo scopo." Mormorò compiaciuto Offel. 
" Cosa vuoi da me?" Chiese Karen cercando di mantenere la calma nonostante che, in quel momento, fosse tutto fuorche tranquilla. 
" Bhe, mia cara tu sei qui per portare a compimento quello che i tuoi genitori hanno fatto quando sei nata." Gli rispose lui con semplicità lasciandola di sasso e facendola rabbrividire. 
" Lei come fa a saperlo?" Domandò Karen pallida in volto.
 " Voglio essere sincero con te visto che, a breve, sarai parte di qualcosa di così grande e importante che entrerà nella storia..." Prese a dire con un sorriso maligno mentre Bas preparava tutto l'occorente. 
" Quando ero in Elderen ero conscio del mio ruolo e di come fosse importante eliminare la minaccia super che si faceva pressante lungo i nostri territori ma, una parte di me, cominciò a chiedersi perché esistono i super? Perché solo alcuni individui fanno parte di questo gruppo umano così elitario rispetto alla stragrande maggioranza della popolazione all'epoca..." Continuò a dire riprendendo fiato. " Cominciai a sezionare i super che mi venivano portati e a capire come funzionavano i loro poteri era affascinante. Riuscì a capire quanto i loro gruppi di sangue fossero così diversi in base alle classi di potere e anche a creare oggetti in grado di arrestarli. Ero rapito da loro nonostante il mio compito fosse quello di ucciderli così mi domandavo esiste un modo per poter rendere anche gli umani super? Esiste un metodo per renderci tutti quanti esseri sovrumani senza alcuna distinzione fra normali e non dando così modo anche a chi non aveva difesa di proteggersi da un altro dotato di poteri? Mi sono scervellato fino  a quando non fui costretto a lasciare Elderen ma niente in nessun modo ero riuscito ad avvicinarmi alla risposta finchè..." Indicò Karen sulla sedia. " Non scoprì tramite informatori del lavoro segreto dei tuoi genitori volto a creare un super artificiale." Concluse quasi lieto della cosa. 
" Lascia che ti dica che i miei genitori erano solo due pazzi schizzati!" Sbottò Karen invelenita. " Hanno usato loro figlia come fosse una cavia da laboratorio abusando di lei! Erano due mostri! Continuò beccandosi un manrovescio col bastone da parte del vecchio.
 " I tuoi genitori erano dei geni!?" Esclamò convinto ma seccato dalla dichiarazione della donna. " Guardati. Sei una super dagli incredibili poteri. Puoi cambiare sia gli elementi degli oggetti e controllare i metalli e tutto grazie a loro." Disse ancora.
" Si, incredibili poteri ma anche grossi problemi a gestirli e sono stata afflitta da una doppia personalita per anni! E' questo che secondo te vuol dire avere abilità così fantastiche soffrire?!" Replicò di rimando mentre, un rivolo di sangue, gli imperlava la fronte che era stata colpita solo qualche istante fa. 
" Questo è accaduto perché, come tutti i primi tentativi, è logico sbagliare le dosi oppure che ci sia qualche cosa da ritoccare. Anche io ho dovuto fare vari tentativi o test per capire quale fosse il modo migliore e le giuste dosi delle sostanze." Rispose schiettamente dandogli la schiena e avvicinandosi alla centrifuga per azionarla.
" Dato che per te sono solo uno scarto perché ti occorro?" Domandò schiettamente Karen. 
" Inizialmente avevo deciso di usare il sangue degli obiettivi presi da Justice e di Superior se fosse riuscito a catturarlo. I loro gruppi sanguigni erano compatibili oltre che molto rari e avevo buone possibilita stavolta di creare il farmaco adatto ma, avendo fallito nella missione, ho pensato che un piano B mi avrebbe fatto comodo." Le spiegò brevemente mentre Bas prendeva una siringa piena di quello che, a Karen, pareva anestetico. 
" Perciò intendi usare il mio di sangue." Concluse la donna per il vecchio che annuì.
" Nonostante tu sia un tentativo difettoso il siero è nelle tue vene e scorre in te. Mi basterà mischiarlo con questi e dovrei riuscire ad ottenere una formula più stabile." Aggiunse lui mentre si avvicinava al suo braccio. 
" E se non ci riuscissi?" Chiese con tono strafottente la donna che, di fronte al viso dell uomo, perse tutto il suo coraggio.
 " Allora proveremo ancora e ancora fino a che, non avrò tolto fino all'ultima goccia del tuo sangue. Sogni d'oro principessa." Concluse prima di fargli la puntura e, dopo qualche istante, gli occhi della super si chiusero con un pensiero rivolto a Justice.
 
 
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Steve non poteva credere a quello che aveva appena sentito uscire dalla bocca del suo prigioniero. 
" Starai scherzando spero." Replicò con la voce che gli tremava per via della rabbia e dell'incredulita di fronte alla proposta del killer di liberarlo.
 " No, per niente." Rispose Justice sempre legato alla sedia e con un'espressione decisa sul viso che prima non aveva. " Ho messo un localizzatore sopra la mia socia. Perché temevo mi avrebbe potuto seguire e cacciarsi nei guai se mi liberi potremmo salvare il tuo amico e impedire che quel pazzo compia qualsiasi cosa stia per fare." Aggiunse convinto.
 Steve lo guardò stranito ma deciso. " Hai ucciso più di venti persone da quando sei qui e chissà quante ne hai fatte fuori nel corso di tutta la tua fottuta vita sia in guerra che non..." Cominciò a dirgli con voce dura mettendogli la pistola alla tempia. " Dammi un motivo una sola cazzo di ragione per cui non dovrei spararti qui e ora ponendo fine alla vita di un pazzo pluriomicida e vendicare così tutti quegli innocenti?!" Sbottò quasi urlando e, vedendo nell'orologio attaccato alla parete, che a breve sarebbero arrivati gli agenti di rinforzo.
 " So di meritare la morte più di chiunque altro a questo mondo..." Cominciò a dire Justice di fronte a quell'arma sopra la sua testa e di cui non provava alcun timore. " La merito sin da quando ho cominciato a uccidere ponendo fine alla vita di bambini, donne e qualunque altra persona che non avesse armi..." Continuò con un tono sicuro.  " Infatti non ti chiedo di risparmiare me, non ti sto implorando per avere salva la mia vita che so essere impossibile da redimere..." Emise un lungo sospiro e vide, per un solo istante, il volto di Karen. 
" Ti chiedo solo di andare a recuperare una persona che può ancora essere salvata dall'oscurita che ha avuto dentro di se per tutto questo tempo e che, per causa mia, adesso si trova in una situazione che non ha vie d'uscita..." Abbassò lo sguardo a terra voleva piangere voleva dimostrare almeno un briciolo d'emozione umana ma, in lui, non era rimasto niente. " Per una volta, una sola volta, voglio riuscire a proteggere qualcosa che amo e a cui voglio bene. Non so se uno come te può capire quello che sto provando adesso. Quindi, se pensi che la mia richiesta sia assurda, se vuoi sparare fa pure." Concluse alzando lo sguardo da cui non si intravedeva alcun timore. 
 
Steve lo osservò per qualche istante e ripensò alle parole che Matthew gli aveva detto in quel sogno qualche ora fa e a quello che il killer aveva appena detto. - Andate tutti e due a fanculo.- Pensò abbassando l'arma.
 " Vorrei dire che siamo diversi oppure completamente opposti ma..." Un click sciolse i polsi di Justice che cominciò a muovere le mani per riprendere sensibilita.
" Anche io ho commesso un grosso errore e so cosa significhi perdere quello a cui teniamo..." Proseguì Steve mentre Justice si alzava dalla sedia e prendeva alcuni pugnali.
" Ma ti avverto. Alla prima mossa falsa giuro su dio che ti sparo in fronte." Dichiarò Steve minaccioso. 
" Non appena avrò salvato Karen e ucciso quel bastardo mi consegnerò senza fare storie." Rispose lui serio. Era giusto che pagasse e, inoltre, se Karen fosse riuscita a scappare avrebbe potuto rifarsi una vita almeno lei. Steve sospirò pensando al casino in cui si stava per ficcare.
" Molto bene, sarà il caso di muoverci e dimmi dove si trova la tua ragazza?" Gli chiese cercando di affossare in un angolo le possibili sfuriate dei suoi compagni per la pazzia che stava per compiere. 








ANGOLO DELL AUTORE: Eccomi col capitolo 47 meno 3 alla fine :) devo ammetterlo sto capitolo mi ha fatto penare più del dovuto sia per le cose che avrei dovuto far dire sia per paura che qualcosa fosse fuori posto.
Più mi avvicino alla fine più mi sento insicuro su come finire la storia devo essere sincero.
Grazie a chi legge :) alla prossima.
 
   
 
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