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Autore: Dioni    06/12/2019    1 recensioni
Secondo capitolo del crossover Inuyasha/Assassin's creed.
Sesshomaru,Ezio e Toran sono diretti Nella regione dell'Hokkaido,cuore gelido del nord del Giappone per investigare su Otsune,signora degli Ainu e degli yokai del nord che stranamente sembrano collaborare con gli umani e hanyou di quella zona.Ma altri motivi spingono il giovane cane a incamminarsi verso nord dove misteri e scoperte di vite passate lo trascineranno verso un passato misterioso che coinvolge le origini della sua razza e forse della sua famiglia. Ma nel presente un altra ombra si innalza sull'esistenza di Sesshomaru,già minacciata dalle mire dei templari. Il feroce signore della guerra Oda Nobunaga e sulle sue tracce in attesa di porre fine alla sua vita per motivi che solo lui conosce e che aspira a sottomettere l'intera isola del Giappone sotto il vessillo della sua casata,mentre il mondo si apre ad una nuova era di apertura agli stranieri e di industriosa modernità. Sesshomaru questa volta dovrà prepararsi al meglio per affrontare prove alla quale non era pronto ed affrontare un destino più grande di quanto potesse mai immaginare.
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Le innevate foreste dell'Hokkaido,verdi foreste dove in inverno la neve abbondava e la vita sembrava essere scomparsa. Ma solo un occhio attento,sensi sviluppati e un profondo contatto con la natura potevano rivelare come l'esistenza attorno non era ferma ed immobile,anzi tutto il contrario. Il suono prodotto dai piccoli roditori che scavavano nella neve fresca nel tentativo di sfuggire ai gufi per non essere divorati e quest'ultimi planavano silenziosamente,se battito d'ali durante la discesa per acciuffare la preda. Ancora più silenzioso era il pulsare della vita degli alberi,la cui linfa scorreva su e giù per quegli alti e forti corpi di legno,alla quale la maggior parte delle persone importava solo quando c'era bisogno di abbatterli per farne ciocchi da buttare nei focolari domestici. No,lui no,lui lo sentiva,la percepiva,la forza della vita che era attorno a lui,era nella scura terra,nel cielo azzurro,nelle foglie delle piante sempreverdi e adesso qualcosa aveva scosso l'equilibrio che la regolava. Sulla corteccia di una grande quercia comparve una fenditura perfettamente lineare e che poco alla volta apriva l'albero allargo lo spazio al suo interno. Eppure la pianta non sembrava si stesse spaccando anzi,era come se la pianta si adattasse a quella strana presenza come se fosse la cosa più naturale del mondo e cosa ancora più bizzarra era quello che c'era all'interno dell'albero. Dal taglio n'è uscì una creatura dall'aspetto bizzarro, a prima vista aveva una figura umana,ma il corpo sembrava rivestito da un sottile strato di legno. Poi la corteccia si sbriciolò come una foglia secca lasciando che la pelle dell'essere sotto di essa potesse tornare a contatto con la fredda aria attorno a lui,rivelando così il suo vero aspetto. Era un giovane uomo,alto,con corti capelli castani,occhi neri,una barba folta che gli arrivava fino alla mascella inferiore e un palco di lunghe corna da cervo sopra la testa. Dalla vita all'insù era completamente nudo,mostrando un corpo tonico ed asciutto,forte ma non esageratamente grande ed era percorso da linee sinuose simile a quelle delle radici di un albero. Dalla vita all'ingiù indossava una pelle di cervo marrone scuro che gli circondava le gambe e gli lasciava scoperti i piedi nudi. Si guardò intorno come alla ricerca di qualcosa,lo aveva sentito nella terra e nel vento,già da tempo aveva sentito un squilibrio nella forza della natura,energie primordiali erano state risvegliate da lungo tempo e mostruosità a lungo tempo rinnegate,venivano evocate con mezzi proibiti. Qualcosa stava accadendo nel mondo degli Ainu e lui doveva capire cosa potesse essere.

Infine e giunto,sapevo che il vento non mi avrebbe mentito,devo raggiungerli al più presto.”

E dette queste parole l'uomo cominciò a correre in mezzo agli alberi con la stessa scioltezza di un Cervo forte e vigoroso mentre l'albero dietro di lui l'albero richiudeva la spaccatura come se non ci fosse mai stata,tornando così al suo aspetto originale. L'uomo avanzò sicuro nella foresta attraverso una via che solo i suoi sensi potevano percepire,vedeva il vento indicargli la strada da seguire,ascoltava la foresta e odorava la terra,il tutto mentre si dirigeva verso di loro. Sapeva che saperebbe venuti,glielo aveva detto la natura.



Ci sono villaggi o città nei dintorni?”,Chiese Ezio con voce calma e controllata.

Da parte sua sembrava che la ragazza lo avesse capito,anche se il fatto di essere bloccata a terra da il cadavere del suo grosso e goffo alleato non l'aiutasse ad essere collaborativa,oltre ad avere una clavicola rotta,non rendeva la situazione certo delle più facili da gestire. Lei ovviamente non voleva saperne di parlare con loro tre che la fissavano senza neanche aiutarla,sopratutto l'inuyokai con la lunga chioma argentea,quello sembrava di certo il meno amichevole tra loro.

Io non dire niente a te,uomo dagli occhi tondi.”,disse la donna mentre cercava di controllare il dolore.

Ezio da parte sua continuò a osservare la ragazza stesa a terra e un istante dopo l'assassino posò un piede sulla porzione di corpo lasciata scoperta dal cadavere del bruto e senza alcun preavviso posò violentemente il piede sull'osso fratturato. La donna urlò dal dolore così forte che avrebbero potuto sentirla fin dall'altra parte della foresta senza alcuna fatica mentre il suo volto per il dolore si contraeva in una orrenda smorfia,contraendo tutti i muscoli del volto in una sola ed unica espressione di pura agonia. Ezio tuttavia continuò a premere ancora per un po' e poi staccò il piede mentre la ragazza piangeva dal dolore.

Lascia che ti riformuli la domanda mia carissima fanciulla, per caso potresti gentilmente dirci se si trovano dei villaggi da queste parti? Va bene anche una casetta,una capanna,una rimessa per la legna,qualsiasi cosa.

Io essere guerriera sacra,io ricevere la benedizione dello spirito orso è io non permettere mai che gente del sud invade nostre terre nuovamente. Popolo di Ainu è testimone.

Lascia fare a me.”, Disse Sesshomaru con tono freddo.

Accomodati.”

Ezio si allontanò un poco alla donna a terra dando lo spazio necessario all'inuyokai perché facesse quello che doveva fare,non aveva la ben che minima idea di come sarebbe riuscito a farla parlare e doveva ammettere che era curioso al riguardo. Sesshomaru fece pochi passi per poi fermarsi nello stesso punto in cui si trovava il fiorentino,ma a differenza di quest'ultimo il suo sguardo era glaciale e sul viso non mostrava la ben che minima emozione. Lo fissò per una manciata di secondi e poi con un rapido movimento della mano,le taglio la gola con i suoi artigli. Ezio restò stupito da quel gesto rapido ed improvviso,come se gli fosse stato naturale sgozzarla senza pensarci due volte,la punta delle sue dita erano tinte di rosso e sul suo viso non c'era stata alcun inclinatura. L'impassibilità in quel gesto lo aveva reso bersaglio carico di giudizio.

Perché lo hai fatto?”, Chiese Ezio con tono rammaricato.

Non avrebbe mai parlato e tu stavi solo perdendo tempo,credevo che dato l'importanza del tuo titolo avresti capito cosa avevo intenzione di fare...e comunque ha combattuto con coraggio,ha meritato una morte indolore.”

Non venirmi a dire come fare l'assassino ragazzino,la morte che gli hai dato sarà stata pure rispettosa,ma priva di pietà,quello che è brutto non è stato quello che hai fatto,ma la maniera in cui l'hai fatto,tu non sei un mostro...non comportarti come tale.”

Sesshomaru spostò lo sguardo puntandolo verso l'assassino che continuò a fissarlo in maniera ammonitiva,come se avesse a che fare con uno dei suoi iniziati,cosa che effettivamente Sesshomaru era,almeno ufficialmente. Ricordava ancora il giorno in cui gli aveva consegnato la lama,ma intuiva anche che quel ragazzo portava quell'arma solo come un oggetto utile ai fini del combattimento,ignorando volutamente il messaggio che lama celata rappresentava realmente.

Per tua informazione ho almeno quattro secoli di vita,la tua esistenza in confronto alla mia durerà un battito di ciglia.”

Caspita,quattrocento anni e sei ancora un ragazzino,beh quando ti sarai deciso a entrare nel mondo degli adulti fammi un fischio.

La tensione tra i due si stava scaldando sempre di più,quando tra i due si mise Toran a separarli.

Smettetela,tutti e due,vi rendete conto che siamo in territorio nemico e voi cosa fate? Ve ne state qui a litigare come due bambini.

I due la fissarono per un attimo e poi si separarono,ognuno allontanando le mani dalle proprie armi,come a voler dire che stavano seppellendo l'ascia da guerra,ma nei loro sguardi era rimasta una parvenza di conflitto. Ma sapevano che la pantera aveva ragione,litigare non sarebbe servito a niente,ma di certo non si sarebbero chiesti scusa a vicenda e perciò la discussione era finita li e Sesshomaru fu il primo a incamminarsi nella direzione che aveva scelto in precedenza,seguito silenziosamente dagli altri due,ricominciando così a rimettersi in cammino. Passarono altre due ore di marcia nella foresta innevata,il ritmo non era dei più veloci,ma se non altro passarono senza incontrare altre squadre di ainu in esplorazione,i due yokai del gruppo non avevano udito o percepito nulla di sospetto,mentre Ezio faceva mente locale per capire dove fossero finiti e quanta distanza avevano percorso,di sicuro non poca,ma non avevano nemmeno compiuto una maratona dato che se non volevano farsi notare avrebbero dovuto continuare a quel ritmo poco serrato e poi correre senza sapere dove si stava andando era solo uno spreco di energia e una pessima scelta tattica,tanta fatica solo per correre il rischio di finire in un altra imboscata e questa volta rimetterci anche la pelle. No,la cosa migliore da fare era continuare così. A un certo punto arrivarono in una zona particolarmente fitta della foresta e decisero di fermarsi per fare una fermata strategica e fare il punto della situazione,oltre che mangiare qualcosa e fu così che l'inuyokai si offrì senza troppa gentilezza per provvedere al pasto,almeno si sarebbe allontanato da Ezio quel tanto per far sbollire la rabbia,lasciando la pantera e l'assassino a controllare la postazione provvisoria. Fecero entrambi il giro della zona e riconfermarono la scelta fatta,la vicinanza degli alberi dal tronco largo e gli stretti passaggi che impedivano a nemici più grandi e larghi di passare senza dover perdere tempo a distruggere tutto e oltretutto la grande presenza di legna a piedi degli alberi costituiva una grande quantità di legna da ardere,che anche se un po' umida non sarebbe stata un problema per Ezio,tra le diverse granate fumogene che portava alla cintura e le cariche di polvere da sparo che teneva per l'arma da fuoco che nascondeva vicino alla lama sinistra gli avrebbero permesso di accedere un fuoco molto velocemente. Per cui problema risolto....o quasi. Ezio trasportava la legna e Toran nel frattempo gli avrebbe fatto da sentinella in caso di attacco,e raccoglieva la legna per lui,ma nonostante la sicurezza che la ragazza gli offriva il fiorentino non poté non accorgersi dell'umore di lei mentre osservava i dintorni in caso di pericolo.

Come vi siete conosciuti?”,Chiese Ezio di punto in bianco mentre le sue braccia si riempivano di rami e rametti di tutte le dimensioni.

Come scusa?”,Chiese la pantera presa alla sprovvista da quella domanda improvvisa.

Tu e il signor allegria da funerale,come vi siete conosciuti?”

Ha importanza?”

Mi aiuterebbe a comprendere molte cose,quando Yuki ti avvertita del pericolo che Sesshomaru correva al castello di Akira non hai esitato ad aiutarci.”

Era una degli invitati all'evento e poi dovevo sapere chi era questo Akira,noi del clan delle pantere non l'avevamo mai sentito nominare e non sapevamo niente del suo territorio,oltre al fatto che uno dei suoi uomini era nel mio castello,quindi puoi immaginare per quale motivo ho deciso di collaborare con voi.”

Vero,ma questo non spiega per quale motivo hai deciso di venire qua a nord,da quello che Yuki mi ha raccontato, per quante siano molte le cose che non ho ancora capito in questo mondo, e che tu sei la massima autorità della tua gente,ora segui il mio ragionamento,se volevi collaborare con la confraternita ti sarebbe bastato restare nella tua dimora e passarci delle informazioni di tanto in tanto,ma tu hai deciso di partecipare attivamente a questa guerra e non è la sconfitta della croce vermiglia la cosa alla quale stai puntando.”

Lei stava per passargli un altro ciocco di legno quando si interruppe di colpo,puntando lo sguardo verso il nulla,alla ricerca di un ricordo lontano,un immagine ben scolpita nella mente. Ricordava ancora la notte in cui avrebbe dovuto uccidere il figlio di Inutaisho per compiacere il suo signore quando invece era accaduto tutto il contrario. Lei era al comando delle pantere e si era presa una cotta disastrosa per l'uomo che molte volte aveva cercato di uccidere,che grande ironia la vita,tutto il tempo che aveva passato nel combattere Sesshomaru ora lo accompagnava in quella follia di avventura che stavano passando in quella zona del Giappone. Se qualcuno glielo avesse raccontato un paio di secoli fa,non ci avrebbe creduto,nemmeno per tutte le teste di cane del mondo. Un attimo di silenzio,giusto il tempo di trovare le parole e poi Toran prese la sua decisione,fece un respiro profondo e poi tornò a parlare.

Va bene, ti racconterò tutto,ma prima accendiamo il fuoco,non ci vorrà molto prima che Sesshomaru torni con qualcosa da mangiare.”

Dopo aver raccolto abbastanza legna i due si appostarono all'ombra di un grande albero liberandolo da molta della neve che aveva attorno alla base,quel giusto che bastava da potersi sedere abbastanza comodamente ed evitare che la legna si inumidisse più di come lo era già,poi Ezio l'ammucchio a terra,ci sparse sopra mezzo sacchetto di polvere da sparo e con uno scatto della pietra focaia della pistola accese il tutto,assicurandosi così un posto caldo,anche se non troppo asciutto. Ma per quello che bastava andava bene anche così,almeno per lui,visto che lei non sembrava soffrire il freddo gelido di quelle terre,come facesse non lo capiva,visto che l'abito in aggiunta alla bassa temperatura andava in giro con un abito alla quale mancava chiaramente una manica. Ma ormai a certe stranezze in quel mondo non ci faceva più troppo caso e quindi lasciò perdere.

C'è stato un tempo in cui io e lui non eravamo in buoni rapporti,il mio clan e il suo erano in guerra e per molto tempo ci siamo combattuti,un giorno sul campo di battaglia,adesso non ricordo bene dove,ci siamo scontrati direttamente e per un po' abbiamo cercato di ucciderci a vicenda...”

Se tutte le donne con la quale sono stato cercassero di uccidermi mi ritroverei da solo contro un esercito.”,disse lui sorridendo a quella immagine che solo lui trovava tragicomica e anche lei in parte sorrise,senza sapere bene perché. Forse parlare con lui non era poi così male,non conosceva molto gli umani e in gran parte della sua vita non li aveva mai considerati interessanti,ma doveva ammettere a se stessa che quello straniero aveva un non so che di strano,all'apparenza gli era sembrato sfrontato e superficiale eppure doveva esserci qualcosa di speciale,qualcosa che gli aveva permesso di confrontarsi con Sesshomaru e non essere continuamente minacciato di morte da quella che forse in tutto il mondo era la creatura meno sociale ed espansiva che fosse esistita. Quell'umano era certamente un mistero.

beh ad ogni modo,per farla breve noi perdemmo la guerra,lo rincontrai cinquantanni dopo,cercammo di nuovo di ucciderci,lui però salvò la mia vita e riportò indietro le persone a me più care che avevo che erano morte per mano del mio precedente signore e io divenni il nuovo capo clan delle pantere.”

Ah....vorrei tanto dirti che capisco tutto quello che hai detto riguardo a questa storia,come l'esservi visti dopo cinquantanni e non essere diventati vecchi o come lui si sia impegnato a riportare in vita qualcuno allo stesso modo in cui Gesù riportò in vita Lazzaro o almeno credo che abbia fatto così,però una cosa l'ho capita.”

E sarebbe?”

Lui ti piace.”

A quella affermazione secca e diretta come una freccia Toran restò a bocca aperta,bloccata a tal punto da aver smesso di respirare e con lo sguardo rivolto da tutt'altra parte,come se stesse cercando di ignorare quella risposta tanto invadente quanto veritiera. Glielo aveva detto senza mezzi termini o giri di parole,aveva detto la verità e lei fece di tutto per tenerla con se,solamente per lei poiché tale era l'imbarazzo che sentiva verso quei sentimenti,che faceva di tutto per custodirli. Da parte sua Ezio poteva vantare la capacità di capire quando una persona stesse mentendo,cosa fondamentale per ottenere informazioni durante un interrogatorio o quando si rivolgeva a qualcuno e quest'ultimo gli stava tendendo una trappola. Di certo questa non era una pratica esatta ma poteva scovare tali menzogne in piccoli segnali motori della persona che stava guardando,come l'accarezzarsi le mani,dalla tonalità della voce oppure come in quel caso ignorare occhiate e sguardi,chiaro sintomo di vergogna o come tentativo disperato per eludere una situazione imbarazzante come quella. Ma a parte questo l'assassino poteva vantare una certa esperienza col gentil sesso,che oltre alle arti....fisiche delle suddette fanciulle,ragazze,donne mature aveva appreso determinati comportamenti e modi di fare che potevano suggerirgli approcci diversi per situazioni differenti. Capire pienamente una donna sarebbe stato impossibile per qualunque uomo,ma in fin dei conti quello che aveva imparato dall'esperienza gli era stato utile e forse anche in quel momento poteva rivelarsi utile e non solo nell'arte della seduzione.

No-non so di cosa stai parlando.”

Sai,avevo il sospetto che tu provassi qualcosa per lui,ma sai come me ne ho avuto certezza? Il giorno della prova,quando io e Sesshomaru ci siamo scontrati nella foresta,appena hai visto che stavo per colpirlo,o meglio,fingevo di finirlo,tu sei entrata in campo senza preoccuparti di quello che ti sarebbe capitato. In quel momento non ti importava se ti eri intromessa nel nostro duello oppure saresti stata criticata da me o da yuki,ma ancora di più non ti sarebbe importato se lui ti avesse cacciato. Eri pronta a morire per lui,eri pronta ad uccidermi per lui e sono sicuro che rifaresti la stessa cosa se c'è ne fosse bisogno,quindi adesso,dimmi se c'è qualcosa di sbagliato in tutto quello che ho detto fino adesso.

Lei stava per dirgli qualcosa ma lui la guardò come a voler dire di non inventare scuse di alcun tipo,specialmente con se stessa e quindi abbassò la testa sconfitta. Avrebbe voluto difendersi da quelle parole tutt'altro che menzognere,ma il modo in cui gli era stato fatto notare era stato rapido e feroce che non seppe come reagire n'è tanto meno seppe come fare. Quindi preferì arrendersi e smettere di lottare,se era talmente chiaro quello che lei provava per quel cane,per quel guerriero,allora tanto valeva essere sinceri.

A questo punto negarlo e inutile,il sentimento che nutro verso di lui e qualcosa che a fatica riesco a controllare,vorrei amarlo liberamente,vorrei fargli capire quello che sento quando mi sta vicina,quando mi alleno con lui,quando mi parla. Negli ultimi tempi però sembra essersi fatto sempre più distante,da quando è avvenuto quell....quell'incidente.

Parli di un mese fa giusto? Il giorno prima della partenza,tranquilla Yuki mi ha detto tutto.”

Lo immaginavo,d'altronde siete entrambi assassini,quindi e normale che lo sapessi anche tu. Però c'è una cosa che mi spaventa più di tutto quello che è già successo.”

E sarebbe?”

A quella domanda seguì un breve attimo di silenzio,nella quale la pantera sentì un brivido lungo la schiena accompagnata da un immagine oscura che le era passata per la testa. Il vento soffiò una gelida folata,ma la cosa non le portò conforto,dato che la mente era persa tra pensieri che scaturivano da paure profonde.

Sesshomaru non è il tipo da chiedere aiuto,tutto ciò che ha affrontato nella sua vita lo ha fatto sempre da solo,o per lo meno non è il tipo da mescolarsi agli altri,nemmeno quando si trova all'interno di una squadra.”

E questo l'ho notato anche io.”,disse Ezio con un tono leggermente piatto,ma Toran lo ignorò bellamente,troppo presa dalle sue stesse parole.

Quello che mi fa più paura e che un giorno potrà aver bisogno di aiuto,ma quando accadrà,quando per la prima volta vorrà avere qualcuno accanto,l'abisso che si trova dentro di lui lo trascinerà così a fondo che non potrò far nulla per aiutarlo,perché il male che lo sta logorando lo avrà consumato a tal punto da farlo morire,se non peggio. Spero con tutta me stessa che non accada mai,ma più tempo passa e più lui si allontana....fino a che non lo avrò perso per sempre,senza aver avuto il tempo e il coraggio di dirgli quello che sento per lui....mi sento così inutile.”

Ezio la osservò per un attimo e la vide nella sua completezza,non era solo la guerriera dotata del potere del ghiaccio,oppure come il capo del clan delle pantere,che nel suo immaginario si era immaginato una ragazza circondata da felini come una di quelle anziane signore con la casa piena di gatti e che lei probabilmente gli dava ordini su come gestire la base oppure di attaccare i clan rivali,cosa che in un qualsiasi altro momento avrebbe trovato divertente oltre che completamente fuori di testa. No,lui stava osservando semplicemente come una ragazza innamorata,che in balia della tempesta che si agitava nel suo cuore non sapeva come gestire una cosa simile. Giovane,sognante,vittima di un amore che qualsiasi giovane ha provato almeno una volta nella vita,casto ed innocente. Lui lo sapeva bene come ci si sente ad essere innamorati,il dolce peso di un cuore innamorato,caldo come il fuoco e pesante come la dannazione eterna,forse per quello gli venne in mente una frase di un altro fiorentino,uno che le pene dell'inferno le aveva veramente passate...o così aveva scritto.

Amor che nulla ha amato amar perdona.”,Disse Ezio pensando a voce alta.

Come?”

No nulla,stavo citando l'inferno di Dante,ma immagino che tu non sappia chi sia vero?”

No.”

Allora e meglio lasciar perdere....ma lascia che ti dia un consiglio.”

E sarebbe?”

Ama,ama intensamente,ama follemente,l'amore compie imprese che hanno del miracoloso perché finché ci crederai,finché sarà vivo,quella fiamma non si spegnerà mai se non lo vorrai....o nel tuo caso non lasciare che si sciolga...insomma hai capito.”

Non c'erano altre parole da dire,Ezio non ne aveva altre e sperava che altre non n'è avesse bisogno. Poi Toran guardò Ezio dritto negli occhi e sul suo volto comparve un piccolo sorriso che snudava leggermente le piccole zanne.

Non credevo che l'avrei mai detto ad un umano,però....grazie.”

Figurati.”,disse lui sorridendole di rimando.

Il vento soffiava tra gli alberi,spargendo per la foresta brezze gelide,mentre un cielo azzurro e un sole lucente davano la pallida illusione di portare un po' di calore alle membra infreddolite di lui e rinfrescate quelle di lei. Ma la leggerezza che si sentiva in quel momento aveva scaricato una tensione che premeva sull'animo della ragazza da molto tempo ormai,salvandola così dalla preoccupazione,dalla continua ansia del sentirsi inutile e che non sentire il vecchio rivale vicino a lei la faceva star male,in quel momento a scaldare la carne e lo spirito non c'era solo il fuoco.



Si spostava velocemente in mezzo agli alberi,libero,indipendente,tempo dedicato a far scattare i muscoli, a scaricare la tensione,liberarsi delle preoccupazioni. Una battuta di caccia poteva essere un ottimo sfogo per la frustrazione,non necessariamente legato al semplice e barbaro gusto di uccidere. Lui non era quel genere di yokai. Sesshomaru aveva avvistato un grosso cervo,dalla grandi corna e che camminava in mezzo alla foresta,ignaro del suo cacciatore che si spostava di ramo in ramo per non lasciare impronte sul terreno o per non far sentire nessun rumore a livello del terreno,dato che sapeva bene che certi animali,proprio come lui,avevano un udito finissimo,per cui era meglio stare attenti a non farsi sentire. Gli era esattamente sopra,per cui saltò sull'animale di sotto,fece scattare la lama celata e con un solo fendente affondò la lama a lato del grosso collo,nel punto esatto in cui passava un arteria principale. Il cervo buttato a terra dal spinta ricevuta subì il colpo senza poter reagire e morendo lentamente,i suoi grandi occhi marroni si posarono su quelli d'oro del guerriero che lo aveva abbattuto,per poi lasciarsi andare e morire lasciandosi andare in un ultimo verso,poi più nulla. Sesshomaru non ci pensò poi troppo,uccidere non gli dava alcuna soddisfazione,a differenza di quello che molti pensavano di lui,ma poco gli importava. Esattamente come la donna alla quale aveva tolto la vita,non avrebbe mai parlato e per tanto non aveva senso farla soffrire inutilmente,un veloce colpo di grazia e via,come aveva sempre fatto e mai avrebbe cambiato il metodo. Allora perché Ezio si era indignato così tanto per quello che lui aveva fatto? Le aveva dato un ultimo colpo,veloce e il meno doloroso possibile,in quanto alla pietà non era costretto a darla ad ogni avversario che aveva ucciso,molti nemmeno l'avevano meritata,ma lui di certo non n'è dispensava molta. Prese il cervo con un solo braccio e se lo caricò su una spalla,poi come se nulla fosse tornò indietro senza troppa fretta. I suoi passi sulla neve apparivano più pesanti,lasciando così impronte ben visibili sul bianco manto sotto i suoi piedi. Ma poco gli importava,i suoi pensieri andavano altrove e oltre tutto se qualcuno lo avesse seguito lui lo avrebbe combattuto e poi ucciso,fine della storia,come aveva sempre fatto....tranne con Rin,prima di allora con Ah-Un e prima ancora Jaken,pochi altri potevano di dire di aver avuto la stessa fortuna. Mentre si spostava per il bosco sentì delle presenze estranee in lontananza e senza abbandonare la sua preda si mosse lentamente nella loro direzione e per quanto avvertisse che non erano molto forti,dubitava che si trovassero li per puro caso e anche se fosse stato così sarebbe stato meglio non abbassare la guardia,per cui era meglio prepararsi ad un altro scontro,cosa alla quale era abituato visto che teneva la mano posata sul manico senza aver tuttavia averla ancora estratta. Si avvicinò ancora,fino a giungere nei pressi di una buca naturale,ma da dove si trovava lui non seppe dire chi ci poteva essere dentro,c'era soltanto un modo per scoprirlo. Con uno scatto improvviso si avvicinò all'orlo della buca,estrasse la spada e poi...si bloccò di colpo,dopo che ebbe visto chi c'era al suo interno. Vide due giovani yorozuku vestiti con le classiche pellicce conciate in maniera semplice e primitiva,con giusto qualche protezione per il petto e le ginocchia. Uno dei portava una capigliatura folta,con i capelli che andavano verso l'alto,quasi a punta di fiammella ed erano grigio scuro,con l'eccezione di un folto ciuffo di capelli neri. L'altro invece si presentava prevalentemente calvo con una striscia di capelli bianca a formare una seghettata nella metà esatta della testa. Al suo cospetto i due yokai erano spaventati e intimoriti,un po' come se ci si trovasse in una situazione di pericolo e pensi di essertela cavata,ma poi quel pericolo ritorni e sai che c'è ben poco da fare se non provarle tutte,perché infondo per loro due,trovarsi Sesshomaru sopra di loro era chiaramente una situazione pericolosa.

Voi due,vi ho già visto da qualche parte,ditemi come vi chiamate.”

I due ragazzi spaventati non poterono far altro che rispondere alla sua richiesta,tanto semplice che anche in quello stato riuscirono a rispondere senza troppi problemi.

Io sono Ginta.”,rispose il ragazzo con il ciuffo nero

Io sono Hakkaku.”,rispose l'altro con la cresta alta.

Sesshomaru rimase in silenzio per un paio di secondi e poi,un guizzo di memoria riemerse dall'angolo dei ricordi rimossi,come un vecchio rotolo di carta,ormai reso quasi illeggibile per colpa del tempo e dell'incuria,ma non del tutto consumato. L'espressione sul volto dell'inuyokai si fece ancora più arcigna,purtroppo si ricordò per quale motivo aveva rimosso la loro presenza dalla sua memoria.

Ora mi ricordo,eravate quei due scemi che una volta hanno pensato bene di sbarrarmi la strada per un motivo che non ho mai capito e tanto meno non mi interessava.”,disse lui in maniera distaccata, “ma quello che mi interessa e sapere perché mi avete seguito,rispondete o giuro che questa volta non mi limiterò alle minacce.”

Non ti stavamo seguendo,purtroppo la nostra tribù e stata attaccata da un gruppo di altri lupi e siamo stati costretti a difenderci.”Disse Ginta preoccupato nel ritrovarsi la punta di Bakusaiga in direzione della sua testa, “Ma durante l'attacco siamo rimasti separati dal resto del gruppo e ci siamo persi,anche noi avevamo notato la presenza del cervo e visto che non mangiamo da ieri sera abbiamo pensato di seguirlo....e poi sei arrivato tu.”

Sesshomaru spostò la punta della lama da Ginta ad Hakkaku con un leggero movimento di polso,spaventando notevolmente l'altro yorozuku.

Non sapevamo che tu fossi qui.”,Disse il lupo con la cresta, “O meglio,sapevamo che ci fosse un potente dayokai proveniente dalle terre più a sud.”

A quella descrizione Sesshomaru si sentì pervaso da un brutto presentimento e sul suo volto si poteva leggere una vena di rabbia.

Descrivilo.”

Lo abbiamo visto una sola volta:alto,capelli neri,vestiva come un nobile e aveva gli occhi di due colori diversi.”

Non c'erano più dubbi,ora Sesshomaru ne aveva la certezza più assoluta,Akira era li,nell'Hokkaido,già da tempo aveva il sospetto che il templare fosse giunto in quelle terre,ma sentirlo dire da qualcun altro lo rassicurava del fatto che tutta quella strada fatta solo per compiere una missione della quale non gli importava molto non era stato tempo perso. Gli mancavano ancora molte informazioni riguardo alla posizione esatta di Akira in quella terra,ma era chiaro che se questa Otsune era così importante per gli Ainu allora poteva anche darsi che Akira si interessasse personalmente agli eventi che stavano scatenando la parte più arcaica del Giappone,un passo in avanti verso la sua rivincita era stato fatto,ora doveva solo completare il percorso. Ritrasse la lama dal volto di Hakkaku e la riposa all'interno del fodero e cominciò a tornare indietro,con il cervo sulla spalla e una miriade di risposte da conoscere e forse aveva chi gliele poteva dare.

Venite con me.”

Disse Sesshomaru diretto ai due lupi e con qualche esitazione lo seguirono a distanza,troppo intimoriti per poter stargli vicino,visto l'incontro che ebbero con lui l'ultima volta. Forse se la sarebbero cavata anche questa volta....forse. In ogni caso era tardi per tornare indietro visto che erano separati da Koga e Ayame non avevano molte possibilità di sopravvivere,non erano i più forti della loro tribù e non erano tanto meno i più veloci o più scaltri,ma erano leali e sapevano che presto o tardi sarebbero venuti a prenderli,per ora non dovevano fare altro che resistere.


Sono desolato mia signora,ma non abbiamo ancora ricevuto notizie dalle squadre di pattuglia,probabilmente non sono ancora penetrati così in profondità nel territorio da farsi notare.”

A parlare fu la voce gracchiate di una creatura umanoide,con le zampe inferiori da uccello,delle ali nere dietro la schiena,un piumaggio nero che rivestiva tutto il corpo e una vistosa testa di corvo dal lungo becco nero era posata su di un ginocchio mentre in una mano teneva un bastone di legno vecchio,con un teschio umano sulla punta e legato al lungo manico per mezzo di viticci secchi.

Oppure sono così impegnati a combattere la coalizione delle tribù yoro del sud venute a fornire supporto ai lupi del nord. Mobilita altri guerrieri e sarà necessario manderemo anche gli sciamani,questa stupida resistenza deve finire,io sono la loro regina e anche questi stupidi ribelli mi devono obbedienza.”

Una donna dai corti capelli verdi con qualche ciocca marrone,vestita di un lungo abito blu e una fascia bianca con dettagli azzurri che gli circondava la fronte e tra le mani teneva una lunga collana decorata con ossa di scoiattoli sulla quale erano state fatte delle incisioni mentre di fronte a lei una fiamma divampava all'interno di un piccolo recinto di legno,alla quale erano state legate delle bamboline dogu,la cui forma ricordava quelle del periodo antico,dalle forme anormali e i dettagli appena abbozzati,come le grandi teste rotonde e gli arti curvi e corti.“Come volete maestà,tuttavia c'è un altro problema della quale dovreste essere partecipe.”

E quale sarebbe Marsatap?”

Pare che Urtak sia stato visto meditare nella foresta”

A quel punto la donna si alzò immediatamente e nervosamente si girò in direzione del corvo con espressione irata.

Non è possibile,se ciò che dici e vero allora il mio potere su questa gente e in serio pericolo,prima occupati di lui e poi assicurati di uccidere tutti gli yoro che non si piegano al mio trono.”

E in quanto agli altri? Intendo l'inuyokai e gli altri due che lo seguono.”

Stia tranquillo,di loro ci stiamo già occupando in maniera meticolosa.”

Questa volta fu una voce maschile a farsi sentire,era Akira e come sempre vestiva i suoi abiti preferiti,un kimono bianco abbinato ad un hakama nero e ai piedi portava dei tabi bianchi. Era impegnato ad esaminare su di un basso tavolo una lunga tavoletta ricava da un unico e grande osso animale un serie di incisioni e segni dall'aspetto antico e arcaico,come le incisioni rupestri che di tanto in tanto trovava in grotte sperdute e abbandonate che li a nord era stato curioso di esplorare. Li alla fioca luce di una fiamma cerimoniale,accesa in una delle grotte sacre riservate alla regina,il gran maestro cercava di scoprire i misteri di quello che ormai sembrava un mondo ormai perduto.

A cosa ti riferisci Akira?”,chiese la regina con interesse.

Se sono penetrati in queste terre e chiaro che presto sentiremo notizie riguardanti la loro avanzata. Il signor Sesshomaru non è tipo da non farsi notare e prevedo che in questi giorni sentiremo parlare di lui,per quanto riguarda gli yoro sono loro il vero problema,la loro resistenza al tuo potere,mia cara,non solo li rende un ostacolo per il dominio completo sulle tue terre,ma se la notizia che Koga,capo clan degli yoro del sud sia giunto in soccorso dei lupi del nord allora abbiamo un problema molto più serio da affrontare, qui si rischia di combattere un conflitto che rallenterebbe le tue mire di conquista Otsune,dobbiamo evitare di sprecare tempo e agire con prudenza ma anche alla svelta,il tempo ci è tiranno.

E per quanto riguarda Urtak,mia signora?”

Quel traditore merita di patire mille morti e l'una peggior della precedente,trovalo e assicurati che soffra,nessuno lascia la mia corte e poi non n'è paga le conseguenze,ora va.”

Maestà.”

Ricevuto l'ordine il corvo si incamminò l'ungo tutta la caverna,lasciando soli la regina e il suo tenebroso alleato. Otsune voltò la testa in direzione di Akira osservandolo con aria preoccupata e irritata.

Spero che tu abbia un piano mio caro,perché questa situazione rischia di far fallire i nostri progetti.”

Il dayokai a sentire quelle parole alzò la testa e staccò gli occhi dall'antico manufatto e posarli subito sulla figura della regina mostrando in viso un espressione calma e tranquilla.

Pazienza mia cara,le risposte che ci servono sono nel passato e se tutto andrà come previsto,allora tu avrai il totale controllo del popolo Ainu....”

E tu potrai continuare indisturbato le tue ricerche in queste terre,però non ho ancora capito cosa stai cercando esattamente.”

Mia carissima sacerdotessa,ad essere sincero non lo nemmeno io,ma credo che lo scoprirò presto...”

Tornò con gli occhi sulla tavoletta in osso e un ghigno per nulla rassicurante snudò le bianche zanne del templare,mentre la sua mente si deliziava all'idea di quali tesori potessero contenere quei segni incisi su quel bianco così antico,il solo gusto della conoscenza era per lui un sapore dal gusto prelibato.

Molto presto.”

  
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