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Autore: DolceZeref    06/12/2019    4 recensioni
Ed eccomi su questo fandom con la mia prima storia ad OC! Chi vi parla è un'amante dei Ranger e ha deciso di scriverci una fiction, che si ambienterà ad Almia.
La strada per realizzare il proprio sogno è dura, soprattutto se ci si mettono in mezzo numerose difficoltà, ma insieme ce la si cava sempre. Fra gli anni in Accademia e l'addestramento pratico, riusciranno i nostri giovani eroi a salvare i Pokémon?
Beh, spero di avervi incuriosito, ci vediamo dentro!
Dal prologo:
-Come fai a rilassarti sapendo che presto metteremo piede all'Accademia dei Ranger?!-
...
L'indomani sarebbe stato un nuovo giorno: il primo alla scuola tanto sognata e di una grandiosa avventura, più di quanto pensassero.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Epilogo
-
Circa un anno dopo
 
Era l’alba. Il sole era appena sorto all’orizzonte e illuminava con i suoi raggi il cielo libero dalle nuvole, rendendolo di un colore azzurro pastello; erano i primi di dicembre, ma il clima lì era mite e per fortuna non faceva ancora troppo freddo. Nonostante fosse ancora molto presto, comunque, all’Accademia addormentata c’era già qualcuno di sveglio che, appoggiato alla staccionata che dava sul mare, guardava il lento scrosciare delle onde sugli scogli, senza disturbare con la sua presenza il silenzio e la pace di quella mattina.
 
Passi leggeri si avvicinarono e la figura, udendoli, si voltò. Sul suo viso si dipinse un sorriso radioso. -Ragazze! Siete arrivate!- Percorse i pochi metri che le separavano e le abbracciò, felice di rivederle dopo tanto.
Le due giovani ricambiarono il sorriso e la stretta. Quando si staccarono, una disse con fare divertito: -Figurati, noi credevamo innocentemente di essere le prime, ma non possiamo vincere contro di te-
-Sei più mattiniera di noi, Amber-
Quest’ultima ridacchiò. -È che non potevo aspettare, ero troppo emozionata all’idea di rivedere tutti-
Lidia e Rita non fecero in tempo ad aprire bocca che qualcun altro parlò.
-Beh, questo è un sentimento condiviso-
Tre paia di occhi si posarono sulla proprietaria di quella voce.
-Nara!-
Lei sorrise e corse a salutare le amiche.
-Ecco, loro si salutano e noi veniamo snobbati- borbottò un ragazzo, giunto lì nello stesso momento di Nara.
-Ma no, non veniamo snobbati, è un modo nuovo e alternativo di coinvolgerci- rispose un altro, accanto a lui.
Nara roteò gli occhi e fece un respiro profondo, come per raccogliere tutta la pazienza che aveva, non riuscendo però a nascondere il sorriso agli angoli della bocca. Si girò verso i due baldi giovani. -Cos’è, per caso vi sentite ignorati?-
-Chi? Noi? Figuriamoci-
-Forse qualcun altro, ma noi proprio no-
Lei fece una smorfia divertita. -No, no, ne sono convinta. Comunque, non mi aspettavo che avresti fatto comunella con Zero, Koito. Tu non eri quello maturo?-
Il chiamato in causa alzò le spalle. -Le persone cambiano-
L’amico sorrise e gonfiò il petto, fiero del suo operato. -Ormai l’ho portato al lato oscuro, Nara, non potrai più fermarci-
-Sì, come no-
Lidia ridacchiò davanti a quella scena, mentre Amber disse: -Ragazzi, guardate un po’ chi è appena arrivato-
Candice e Tsukiko, che era accompagnata da un Typhlosion, salutarono gli amici con un sorriso, avvicinandosi a loro.
-Ehilà!-
-Siete già qui, eh?-
-Beh, ovvio- rispose Rita -Abbiamo cercato di arrivare il prima possibile non appena abbiamo saputo che siamo stati tutti chiamati per fare insieme la lezione all’aperto ai nuovi studenti del primo anno dell’Accademia-
-Ancora stento a crederci- disse Zero elettrizzato, un sorriso a trentadue denti stampato in faccia -È da sempre che volevo farlo-
-Ho un po’ paura a vederti come insegnante- commentò Nara.
-In effetti...- concordò Koito.
-Ehi, tu dovresti essere dalla mia parte!- esclamò l’amico, sentendosi tradito. L’altro, semplicemente, ridacchiò.
-Però non ci siamo ancora tutti- disse Tsukiko.
-Già, mancano solo quei due- constatò Candice -Chi avrebbe immaginato che proprio loro sarebbero arrivati in ritardo?-
-Come si suol dire, “parli del diavolo e spuntano le corna”. Guardate là-
Lidia indicò il ponte di legno che attraversava trasversalmente lo specchio d’acqua che rendeva l’Accademia una piccola isola da una parte all’altra. Due individui lo stavano percorrendo di corsa, manco fossero dei maratoneti durante l’ultimo scatto per raggiungere il tanto agognato traguardo. E chi potevano essere se non i gemelli, seguiti a ruota da Mismagius e Torterra? Arrivarono davanti al cancello dell’istituto e ne spinsero i battenti, entrando. In poco tempo furono dal resto del gruppo, in tutto il loro folgorante splendore, ansanti e piegati sulle ginocchia.
-Ehi, ragazzi, vi vedo riposati e pieni di energie-
-Non...prendere in giro...Zero...!- replicò Leo, a corto di fiato.
L’amico, però, si stava divertendo troppo. -Chi, io? Io sto solo facendo delle mere constatazioni-
-Ecco cosa succede a non prepararsi in tempo, Leo- disse la sorella, quando ebbe recuperato abbastanza ossigeno.
-Eh?! Io non mi sarei preparato in tempo?- Lui aveva sgranato gli occhi, guardandola incredulo. -Sei tu quella che non era pronta in orario!-
-Non è vero, non ero in ritardo-
-Secondo quale orologio, esattamente?-
Gli altri avevano seguito lo scambio di battute come spettatori ad una partita di tennis tavolo. Prima che i due potessero continuare, Koito si azzardò a chiedere: -Ma ragazzi, cos’è successo?-
I gemelli spostarono in sincrono lo sguardo su di lui, risultando inquietanti come al solito. Certe cose non cambiavano proprio mai.
-Beh, ad Oblivia c’è solo una città con una nave tramite cui è possibile raggiungere Almia e, dato che queste regioni sono molto lontane fra loro, ci sono pochi traghetti al giorno- iniziò uno.
-È successo che stavamo per perderlo e che abbiamo rischiato di dover prendere quello successivo, che però sarebbe giunto qui troppo tardi- continuò l’altra -La nave ci ha aspettati, ma è partita in ritardo e di conseguenza non siamo arrivati in orario-
Gli altri non volevano ridere, davvero, tuttavia non furono capaci di resistere. I gemelli li guardarono imbronciati. Lidia, fra le risa, fece una smorfia divertita. -Scusate, ragazzi, eh, ma non sono riuscita a trattenermi-
-Bah!-
Il loro broncio, però, durò poco: ben presto, infatti, fu sostituito da un sorriso.
-Comunque, ragazzi...-
-Siamo contenti di rivedervi-
Tsukiko incurvò le labbra all’insù, in un riflesso delle espressioni dei gemelli. -Anche noi. Ci siete mancati-
-Fra l’altro, voi due siete stati gli unici ad andare ad Oblivia- aggiunse Candice -Non ci siamo potuti vedere molto spesso-
-Purtroppo no- ammise Luna.
-Però è quasi incredibile- disse il fratello -Ci pensate? Poco più di un anno fa abbiamo ripreso il nostro addestramento come Ranger e ora siamo all’Accademia per fare una lezione ai nuovi studenti. Due anni fa c’eravamo noi, seduti a quei banchi-
-Cos’è, Leo, ti perdiamo di vista un attimo e ci diventi sentimentale e nostalgico?- lo prese in giro Zero.
Il ragazzo dagli occhi verdi sbuffò, gonfiando le guance. -Oh, non venirmi a dire che il pensiero non ti è passato per la testa nemmeno una volta-
-Touché-
-Comunque, eravamo tutti talmente tanto emozionati e impazienti che siamo arrivati qui ore in anticipo- disse Amber -Cosa facciamo nel tempo che ci rimane prima dell’inizio delle lezioni?-
I gemelli fecero un sorriso malandrino, uno di quelli che non promettono nulla di buono.
 
-Noi avremmo un’idea-
 
***
 
Alla fine, in realtà, la loro non era un’idea poi così malvagia.
 
Qualche minuto dopo, si ritrovarono in Piazza dell’ascesa, davanti alla Stele del patto. I gemelli la guardarono con un sorriso, una marea di ricordi che fluivano nella loro mente come l’acqua di un fiume in piena. Ricordi felici, liberi dalla tristezza di cui erano imbevuti in passato.
-Sapete, mi è sempre piaciuta la leggenda secondo cui, scrivendo un patto su questa statua, questo poi si avveri- disse Luna.
-Beh, il nostro si è avverato- commentò il fratello.
Lei incurvò le labbra all’insù e, accucciandosi a terra, passò delicatamente le dita sopra la pietra marmorea, in particolare dove questa era stata incisa da delle parole che suggellavano una promessa vecchia di anni, ma che perdurava.
-Ehi, aspetta un attimo- Amber affiancò Luna. -Questa è...-
-Sì-
Sulla lastra, il messaggio recitava: “Noi, insieme, diventeremo Ranger e proteggeremo la natura in memoria di quel giorno”. Firmato Leo e Luna Inverse.
-Caspita, questo sì che è un reperto storico- disse Nara, portandosi le mani sui fianchi.
-Comunque, direi che avete mantenuto la promessa- fu il commento di Koito -Alla grande, oserei aggiungere-
-Beh, però non abbiamo fatto tutto da soli-
-Siamo stati aiutati-
Luna fece un cenno con la mano verso il blocco di roccia, invitando gli amici a scriverci sopra. -Prego-
-Quello spazio è ancora troppo vuoto- disse il fratello, alzando le braccia e incrociando le dita dietro la testa.
Gli altri non sapevano come reagire. L’unica cosa che sapevano era che il loro petto era stato riscaldato da un bel calore, una piacevole sensazione a cui non avrebbero rinunciato per nulla al mondo.
Tsukiko affiancò Luna e fu la prima a scrivere sulla pietra. Amber, accanto a lei, lesse ciò che aveva scritto oltre al suo nome e sorrise, per poi firmare a sua volta.
-E va bene-
Uno a uno, si avvicinarono tutti per scrivere sulla roccia e poco dopo sul marmo erano state impresse delle parole eterne, segni indelebili nel tempo. Un patto? Una promessa? Un giuramento? O forse, semplicemente, una constatazione.
 
“Insieme”
 
Perché non avevano bisogno d’altro.
 
FINE
 
 
Spazio dell'autrice
Seeeh! È finitaaa!
*si esibisce nell'antica danza della vittoria*
Ok, scusate, è che...beh, sono felice di aver messo la parola fine a questa storia, è inutile negarlo: dopo tre anni e qualche mese, sono felice di aver completato questa cosa, è davvero un traguardo importante. Anche se, come al solito, ho pubblicato in ritardo; vedetelo come il mio personale regalo di Natale per voi!
Ora, io non sono brava a fare i discorsi, quindi semplicemente non ne farò. Tuttavia, una cosa volevo comunque dirla: grazie.
Grazie a chi ha voluto affidarmi i propri personaggi, che ho avuto la possibilità di veder crescere e maturare.
Grazie a chi ha recensito questa storia e in particolare a chi mi ha dato i propri pareri volta per volta.
Grazie a chi ha inserito questa storia nelle seguite, preferite, ricordate oppure anche tutte e tre.
Grazie a chi ha iniziato a leggere e non se ne è mai andato.
Grazie ai miei amici, che mi hanno dato consigli, supportato e sopportato anche nei momenti in cui non mi piaceva niente di quello che scrivevo.
Grazie a te, lettore silenzioso, e grazie a te, lettore che magari leggerà questa storia fra qualche mese o, chissà, forse anche fra qualche anno.
Grazie, grazie di cuore a tutti, tutti voi.
Grazie per avermi permesso di arrivare fin qua.
Detto questo, la storia è finalmente terminata. Con la speranza di sentirvi di nuovo da qualche parte, per adesso vi saluto.
Ciao a tutti, Ranger! E che Arceus sia con voi!
   
 
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