Anime & Manga > Lady Oscar
Segui la storia  |       
Autore: Aqua Keta    06/12/2019    3 recensioni
Forse il destino è già scritto ma con ostinazione e coraggio lo si può cambiare e tornare a vita nuova. Esiste un tempo per soffrire ma esiste anche un tempo per la ricompensa della gioia
Genere: Drammatico, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
André si portò una mano alla guancia.
“Si può sapere che cosa facevi in camera da mia figlia a quest’ora della notte?
“Generale ….vi chiedo scusa ma….”
Oscar sentendo un gran trambusto si precipitò come una furia fuori dalla stanza.
“Padre ma che fate?”- urlò accostandosi ad André. 
Anche Beatrice e Madame Emilie uscirono a vedere.
“Mi pare che tu abbia oltrepassato il limite”- era furioso.
“Augustin, ti prego” – lo implorò la consorte - “ calmati, non c’è  motivo di reagire così “
“Padre mi ha semplicemente accompagnato….”- doveva trovare una giustificazione –“ non mi sentivo bene”- mentì.
Beatrice comprese la situazione ed intervenne –“ Vedete, sono rientrati tardi. ..hanno discusso perché. …Oscar non voleva prendere nulla per l’emicrania…”
L’uomo squadrò entrambi, le parole della figlia placarono sul momento la sua rabbia –“ Ne riparliamo domattina “- e presa la moglie sottobraccio tornò  in camera da letto.
Oscar passò la sua mano sulla guancia di André –“ Stai bene?”
“Siete proprio due stupidi incoscienti”- li bacchettò  la sorella –“ andatevene a dormire prima che vi prenda a calci nel sedere. Domani cercherò  di parlargli”
Lei rimase qualche istante accanto ad André.
“Allora?”- insistette.
Diede un bacio sulla fronte ad Oscar e se ne scese afflitto mentre Beatrice afferratala la sorella e la condusse nella sua stanza.
“Perché mi hai mentito? “
Arrossì. …
Alzò gli occhi al cielo e sospirò –“ …ma bisogna essere più accorti …pensa solo se fosse entrato all’improvviso…ti rendi conto?”
Oscar sedette sul letto, il viso tra le mani ….che imbarazzo –“ Oggi proprio non ne è  andata bene una! “
“…sarà meglio che vi mettiate in riga….questo boccone a nostro padre bisogna darlo poco per volta…”- sospirò nuovamente –“ In fatto di astuzia femminile ne hai di strada da fare!”- le fece un cenno con  la mano ed uscì. 
Rimasta sola ripensò a tutto quello che era successo : sbuffò –“ Ci voleva solo questo!”
Si coricò cercando di prendere sonno ma il pensiero di Leah e di suo padre la tormentarono tutta notte.
André dal canto suo sdraiato sul letto rimuginò su cosa sarebbe potuto accadere la mattina successiva a colloquio con il Generale. Doveva chiarire la sua posizione ancor prima che la situazione potesse degenerare.
Si, avrebbe dovuto affrontarlo a cuore aperto, magari ricordandogli le parole con le quali tempo prima si era dimostrato disponibile ad un’eventuale unione tra lui ed Oscar.

“Buongiorno cara!”
Beatrice scese di buon ‘ora –“ Buongiorno Nanny”.
“D’accordo che oggi è l’ultimo giorno di permanenza qui a cos’avete fatto per essere tutti così mattinieri?”- chiese preparando la colazione su un vassoio per i signori Jarjayes .
“Cosa vuoi dire?”
“Oscar è uscita da un po’, André sta ultimando di sistemare i bagagli sulle carrozze…tu sei qui…”
Beatrice sorseggiò il caffè –“…la giornata si presenta interessante!”- mormorò.

La porta si aprì.
Leah rimase impietrita.
“Posso?”- Oscar le chiese di entrare.
Abbassò lo sguardo e la fece accomodare.
Rimase ferma qualche istante al centro della stanza guardandosi attorno. 
Un ambiente semplice ed in ordine; sulla tavola alcuni fiori recisi ed un vaso vuoto, accanto una tazza. L’aroma di caffè mescolato a quello di crostata appena sfornata…..
“Prego”- Leah le fece cenno di sedersi –“ gradite un caffè? “
Oscar la fissò : cosa poteva avere in comune con lei? Cos’aveva trovato in lei André da perderci quasi la testa? …perché  poi si trovava li? Che cosa voleva dimostrare? No, non aveva bisogno della sua gentilezza tanto meno si condividere con lei una tazza di caffè come amiche che si ritrovano per scambiare quattro chiacchiere. Forse voleva semplicemente rendersi conto di chi fosse realmente. 
“Chi vi ha detto dove abito? André forse?”- chiese imbarazzata a tono basso.
“Du Buois”- fredda, distaccata. 
Nessuna emozione nel trovarsela di fronte, il respiro tranquillo , i battiti senza alcuna accelerazione. La gelosia…questo nuovo sentimento per lei ora pareva svanito.
Leah si raccolse i capelli e versò il caffè nella tazza.
“Siete venuta per stare in piedi? “
Percepì una certa insolenza nel tono. Se fino a poco prima che aprisse bocca il clima era come calma piatta ora la sua voce le procurava fastidio. 
“Potete almeno spiegarmi perché  siete qui?”- cominciò ad innervosirsi.  Quello stare in silenzio la metteva a disagio.
Forse il comportamento tenuto la sera prima nei suoi confronti non era da lei, ma le parole che le aveva rivolto non erano altro che il sunto di quello che effettivamente pensava. 
“Non avrei dovuto rivolgermi in quella maniera”
“Quindi, siete qui per scusarvi? – non riusciva più  a reggere quella situazione. 
Ma perché mai era lì?  Solo per via di quello che le aveva detto André? Basta pensare e farsi tanti problemi.
“Potevate starvene a letto questa mattina senza disturbarvi a venire per farmi perdere tempo”
“Ero venuta con l’idea di dirvi semplicemente che non è nella mia persona un tono tanto meno un atteggiamento del genere…”
“Siete solo un’arrogante”- le volse le spalle spostando i fiori recisi.
“…e voi state soffrendo perché lo avete perso!”
Leah si girò guardandola con gli occhi lucidi –“ ….forse qualcosa ci accomuna….”
“…nulla …tranne il nome della medesima persona!”- 
“Tra noi non scorrera’mai buon sangue…”- sottolineò. 
“Non credo” – Oscar girò tacchi e si diresse verso la porta –“ ...forse il destino ha voluto che voi incrociaste la nostra strada…ma il percorso per voi finisce qui”.
Leah si lasciò andare alle lacrime –“  Voi non potete capire”
Abbassò  lo sguardo –“Vi sbagliate”- si volse fissandola l’ultima volta. 
Vide i suoi splendidi occhi azzurri trattenere le lacrime.
Dunque anche lei aveva provato un dolore analogo....
Con un senso di compassione ebbe uno slancio di riappacificazione con la tentazione di porgerle la mano, poi si trattenne….comunque restavano due rivali.
“Abbiate cura di voi”- Oscar richiuse la porta e si allontanò.

André aveva oramai ultimato di sistemare le carrozze per la partenza. Tutto era pronto.
Rientrò in casa per assicurarsi di non aver dimenticato nulla di ciò che Nanny si era raccomandata di caricare quando si trovò di fronte il Generale.
“Signore!” – salutò .
“Vieni”- salì le scale avviandosi verso lo studio.
André stava in silenzio di fronte all’uomo,  lo sguardo basso.
“Cosa devo pensare? ….lo ritengo un fatto inconcepibile….soprattutto irrispettoso nei confronti della nomea di questa casa”- cominciò ad andare avanti e indietro per la stanza.
Il tono del generale era severo.
“Credo di aver permesso di muoverti liberamente in questa famiglia….ma ci sono dei limiti. Con il tuo comportamento mi sono sentito offeso e tradito nella fiducia che ho sempre riposto in te”.
Lui non fiatava. 
“Non credi io debba agire di conseguenza e prendere provvedimenti nei tuoi confronti?”
“Io non posso che chiedervi scusa…ma se deciderete di allontanarmi vi pregherei di ascoltare prima le mie ragioni “
Augustin parve irritato da quella richiesta…ma alla fine in cuor suo gli voleva bene.
“Poco tempo fa mi avete detto di aver sempre svolto il mio lavoro in maniera impeccabile”
“…e lo confermo”
“… mi avete confidato di conoscere bene anche i sentimenti che nutro nei confronti di vostra figlia “
“…certo, ciò non toglie che sia inammissibile che ti abbia trovato nel pieno della notte in camera sua!” 
“…per questo ho sbagliato…ma amo veramente Oscar e non mi permetterei mai di toccarla con un dito…se non fosse che il sentimento è reciproco”
L’uomo sgranò gli occhi –“ Non credo alle tue parole….quale certezza posso avere?”
“Mi da del bugiardo dopo più di vent’anni che sono al servizio della sua famiglia?”- abbassò lo sguardo – “ Mi diceste pure che avreste potuto anche acconsentire ad una nostra eventuale unione…”
“Se fossi sicuro dei sentimenti di entrambi, potrei…”
“..se però non mi ritenete più degno di continuare a stare al fianco di vostra figlia e dei miei compiti….avete giuste ragioni di cacciarmi!”

Beatrice aveva appena ultimato di seguire la colazione dei figli.
“Le carrozze sono oramai pronte. …ma André? “- chiese a Nanny guardandosi in giro.
“È a colloquio con il Generale”- rispose sistemando la tavola.
Le prese un colpo –“ Perché  non mi hai avvisato! “- si precipitò lungo le scale quando entrò Oscar.
“Cosa succede?”- vide la sorella trafelata e sbiancata in viso.
“André è da nostro padre!”
Un tuffo al cuore – “ No!” – esclamò .
Percorsero velocemente la rampa –“ Speriamo che non sia troppo tardi”- si disse Beatrice.
Oscar conosceva bene quanto fosse indomabile l’ira di suo padre.
Raggiunsero lo studio.  Rimasero qualche istante immobili di fronte alla porta in attesa di qualche rumore che potesse far loro comprendere la situazione all’interno.
Ma temendo per André entrò senza nemmeno bussare –“Padre…!”- grido. 
Beatrice la seguì. 
“…vi prego, perdonatelo. ..e perdonate pure me se potete. ..ma…” – cadde a terra in ginocchio portandosi una mano al viso.
André d’istinto si protese verso di lei.
Le lacrime cominciarono a scendere –“…vi prego. ..non cacciatelo. ..io amo André. …lo amo veramente!”
Augustin stupito le si accostò poggiandole una mano sulla spalla.
“Se cacciate lui…dovrete cacciare anche me!” – gli disse sollevando lo sguardo.
Commosso le allungò  un fazzoletto –“Dunque è  vero….il sentimento è reciproco!”
I suoi occhi incrociarono quelli del padre…bastò questo perché lui capisse.
Beatrice si sentì sollevata: non era stato necessario il suo intervento.
André tese una mano ad Oscar per aiutarla ad alzarsi.
Lei lo fissò con una tenerezza infinita.
Sulla porta era sopraggiunta anche madame Emilie. Augustin le lanciò uno sguardo quasi cercando la sua approvazione. La dolcezza dei suoi occhi parlò  per lei.
Pur nascondendolo in cuor suo provò una gioia immensa sapendo che Oscar aveva finalmente trovato l’amore. Aveva tanto desiderato che lasciasse l’uniforme e avesse cominciato a vivere come tutte le altre sue figlie da donna. Non l’avrebbe di certo obbligata a sposare qualcuno che non avesse amato e sapere che il suo interesse fosse rivolto ad André lo rassicurò. Del resto lo aveva messo al suo fianco perché nel tempo aveva compreso che fosse la persona giusta per tener testa ad una come lei, che l’avrebbe seguita, protetta, consigliata …..ed ora amata. Se vero che lui potesse accondiscendere a tutto ciò bisognava anche permettere che lo potessero fare liberamente senza vincolo alcuno e soprattutto alla luce del giorno senza doversi  nascondere da occhi indiscreti e senza che critiche e malelingue potessero infangarne non solo il legame ma soprattutto il nome di entrambi. 
“Credo che a questo punto sopraggiunga la parte più difficile” – osservò . Sedette ragionando sul fatto che l’unica via fosse quella di chiedere una dispensa a sua maestà –“ È l’unica strada fa intraprendere perché non vi siano ostacoli o restrizioni”
“Ritengo che forse sia il caso di agire prima del viaggio. ..recandoci in Bretagna tutto potrebbe essere più complicato”- azzardò Beatrice.
“Se ritenete sia necessario a salvaguardia del buon nome e della reputazione dei Jarjayes sono disposta a seguirvi a corte”- Oscar era decisa.
“No. ..non penso sia una buona idea. E meglio che mi rechi a Versailles da solo.”
Oscar guardò  André.
“Tuo padre ha ragione.  Dopo il 14 luglio sarebbe solo un azzardo”
“Concordo”- aggiunse Beatrice –“ Deve passare tutto abbastanza in sordina. Padre credo sia meglio risolvere la faccenda in giornata dovendo partire domani”
“Già”- si portò una mano alla bocca stretta a pugno pensando –“ André sellami il cavallo…mi recherò là  ora”
“Augustin potrebbe essere rischioso da solo! “- Emilie lo prese per una mano preoccupata.
“Vi accompagnerò’ io”- si offrì André.
Il Generale ci pensò un po’ su poi annuì –“ D’accordo! “
“Conviene muoversi …non credo ci sbrigheremo tanto in fretta a corte, nella speranza che ci ricevano”.

Christophe e Jaqueline giocavano in cortile mentre Beatrice e Madame Emilie ultimavano gli ultimi preparativi per la serata di commiato.
“Nanny quei due candelabri stanno meglio in quel l’angolo accanto al camino “
Rosalie sistemò le ultime posate d’argento ed i piatti di fine porcellana.
Oscar se ne stava seduta sui gradini di fronte a palazzo Jarjayes .
Era oramai pomeriggio inoltrato . Suo padre e André non erano ancora rientrati.
A Beatrice parve leggermente insofferente e la raggiunse.
“Cerca di stare tranquilla”- disse spingendo lo sguardo oltre il cancello lungo il viale.
“Beatrice. …non  so per quale motivo. …ma ho uno strano presentimento.”
Tutto sommato non  che le importasse più di tanto avere una dispensa da parte dei sovrani. Non sentiva più il peso di certi vincoli. Era più  per suo padre. ..per la reputazione, il buon nome della famiglia.
Decise di prendere Cesar e andare a fare una cavalcata.
Tutto stava cambiando velocemente. Gli eventi di quegli ultimi giorni avevano dato una svolta importante alla sua vita. Si sentiva più  consapevole di quello che era, che voleva essere e ciò che voleva avere.
La permanenza in Bretagna le avrebbe dato sicuramente quel briciolo di serenità di cui aveva veramente bisogno. Stava scoprendo piano piano una dimensione nuova: quella di essere una donna con tutte le sue fragilità,  nuove sensazioni.
Riportò Cesar nelle scuderie e si avviò  verso casa.
Suo padre ed André avevano già fatto ritorno.
Entrando Beatrice l’attendeva ai piedi della scala. Dalla sua espressione non traspariva nulla di buono.
“Sono tornati”- il tono era dimesso –“ nostro padre ti attende in studio.”
Un lungo respiro poi dopo aver bussato si accomodò. 
André  in piedi,  lo sguardo serio.
Entrarono anche madame Emilie e sua sorella.
“Ho esposto la situazione al Re … prima di prendere una decisione ha voluto confrontarsi con sua maestà la regina. Lei stessa dopo più di due ore di attesa e venuta a consegnarmi questa”- il Generale estrasse dall’interno della giacca una pergamena -“ avrebbe desiderato che tu fossi venuta. …”
Gli occhi bassi, le mani appoggiate sullo scrittoio.
Oscar sedette e attese che Augustin srotolasse il documento.
“Le loro Maestà Luigi XVI e Maria Antonietta sovrani di Francia, a domanda di Francois Augustin Reynier de Jarjayes Generale della Guardia Reale in seguito ai fatti accorsi nella giornata del 14 luglio 1789 e successivi accadimenti non accolgono la richiesta formulata affinché  Oscar Francois de Jarjayes, figlia, possa convenire ad eventuali nozze con il proprio attendente André Grandier. Convalidano tuttavia il  titolo del casato e non prenderanno alcun provvedimento nei confronti della stessa. Per l’intera famiglia si auspica soltanto maggiore lealtà e rispetto nei confronti della famiglia Reale.”
Madame Emilie si portò una mano alla bocca trattenendo le lacrime.
Beatrice strinse  i pugni dalla rabbia –“ Non è giusto. ..dopo tanti anni di servizio e fedeltà alla corona…”
André fissò amareggiato Oscar che al contrario pareva impassibile. 
Augustin lasciò la pergamena che si riavvolse da sola.
“Non datevi pena padre. L’onore  e la reputazione dei Jarjayes sono salvi. ..questo l’aspetto importante”
Il Generale osservò la figlia : gli occhi fieri quelli che conosceva da sempre, nessuna emozione traspariva dal suo viso. 
“Avrei voluto…”
“…ascoltate : dopo l’ultimo colloquio con la regina non mi aspettavo sicuramente una risposta positiva ma…..forse qualcuno vi ha impedito di amare quella che è vostra moglie? E Beatrice non è  forse convolata a nozze comunque con Louis Antoine?” – alzatasi si avvicinò  e gli prese una mano –“ …io mi sento libera…si libera di amare un uomo unico,  che mi ha sempre seguita, supportata, difesa….non sarà sicuramente di ostacolo un pezzo di carta !”
Abbracciò la figlia come mai aveva fatto in tutta la sua esistenza –“ Sono orgoglioso di avere una figlia come te”- le sussurrò. 
Gli occhi le si riempirono di lacrime. Le trattenne in silenzio. – “Vi ringrazio padre”
A Beatrice e sua madre nonostante tutto accennarono un sorriso.
Il Generale allungò la mano ad André –“ Ho sbagliato. ..riconosco di aver giudicato il tuo comportamento ancora prima del dovuto. Ora finalmente dubbi e perplessità sono cadute. Per quello che potrò vi garantisco ogni sostegno”.
André era commosso.
Il clima di tensione iniziale si dissolse.
Oscar pensò alle parole di Maria Antonietta poco prima che la invitasse ad andarsene durante il loro ultimo incontro –“ Sto perdendo definitivamente un’amica? “- non poteva condannarla  tanto meno odiarla  per averle negato la possibilità in un futuro di convolare a nozze con André. Forse un giorno si sarebbero incrociate di nuovo e probabilmente …chissà …avrebbero potuto chiarire…
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lady Oscar / Vai alla pagina dell'autore: Aqua Keta