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Autore: Fujiko91    07/12/2019    1 recensioni
Ho usato due attori famosi come presta volto: Richard Armitage è Adam e Mia Wasikowska è Catherine.
La storia è ambientata negli anni '50.
Un'estate e l'incontro con Adam cambiò ogni cosa nella vita di Catherine.
Non tutto però fu positivo, molti segreti vennero a galla e nulla fu come prima.
Catherine perdonerà Adam?
E Alan quale ruolo avrà in questa storia?
Auguro una piacevole lettura a tutti.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Betato: ringrazio Ciuffettina per la correzione dei piccoli errori! :*


 

Nella stanza regnava il silenzio. Era passato solo un secondo da quando Angus aveva sparato, sentivo un fischio nelle mie orecchie. Istintivamente avevo chiuso gli occhi per non vedere, il momento in cui il colpo avesse raggiunto mio padre.

Ma quando li riaprii con orrore compresi che il corpo a terra non era il suo bensì quello di mia madre. Sotto shock mi avvicinai, anche se sentivo come ovattata la voce di Angus che mi diceva, di stare dov'ero altrimenti mi avrebbe sparato. Ma non potevo, caddi in ginocchio accanto al suo corpo e toccandolo capii che era già freddo.

Mi voltai verso di lui e dissi con odio: “È morta! Hai ucciso mia madre, ti odio!" Mi chino ulteriormente su di lei e piango.

«Io non volevo, si è messa in mezzo... oddio cos'ho fatto! Cath, ti prego perdonami."

Non mi staccai dal corpo di mia madre, ma sentii il colpo di pistola e un liquido caldo colpirmi metà viso e ricoprirmi gli abiti. Poi le urla di disperazione di mio padre, la voce di Adam che lo rincuorava e infine due mani calde che tentavano di staccarmi da mia madre.

Alzai la testa e vidi Alan. "Cath, non puoi più fare nulla per lei, dai vieni tra poco arriverà la polizia."

Alcune domande si fecero largo in me.

Chi l'aveva chiamata? E quante ore erano già passate?

"Ma non posso lasciarla sola."

"È morta, non puoi più far nulla, Cath."

Mi alzai, anche se ancora oggi non so dove trovai la forza per farlo, infatti mi aggrappai ad Alan.

Mentre stavamo uscendo, lo vidi, il corpo di Angus a terra con il cranio sfondato. 

E compresi, con un gesto di follia corsi fuori, raggiunsi la fontana e lì mi gettai al suo interno, volevo lavar via il suo sangue dal mio corpo.

Alan e Adam mi corsero incontro, temendo il peggio.

Ma no non mi sarei mai suicidata, anche se mi sentivo straziata dal dolore.

 

Passarono alcuni minuti e Adam disse: "Quando arrivano dobbiamo raccontare tutti la stessa verità."

"Verità, è un parolone! Di' pure la stessa bugia" disse con sarcasmo Alan.

Mio padre era giù di morale, ma non abbastanza.

Non so per la prima volta, compresi che c'era solo un'amicizia tra di lui e mia madre. Infatti il solo fatto di avere Adam al suo fianco lo faceva sentire meglio.

Tutto ciò mi rendeva triste. 

Così mi voltai e strinsi Alan. "Ora non litighiamo, il suo corpo è ancora caldo."

Adam ci disse di dire che Angus voleva dei soldi da mio padre e alla fine aveva ucciso mia madre e preso dal rimorso si era ucciso.

Annuimmo in accordo.

 

Alla fine i bobbies arrivarono e ci fecero le solite domande di routine.

E misero la villa sotto sequestro, io e Alan decidemmo di andare a dormire in una delle locande del villaggio, invece mio padre e Adam rimasero a casa.

 

Quella sera dopo essermi fatta una bella doccia calda dissi: "Alan, sono felice di averti accanto."

"Oh cara, non sai quanto mi dispiace per tua madre."

"Anche a me. Ora ci saranno i funerali e poi… non so cosa fare."

"Ti rimarrò accanto. Facciamo il funerale e ce ne torniamo in Scozia."

"Guarda che è morto anche Angus… lo so è un assassino, ma…"

"Ma cosa?"

"Ma il vero colpevole è Adam!" Non volli aggiungere altro, mi sentivo così debole. Mandai Alan a ordinare la cena e portarla in camera.

Mentre lui era via, presi il telefono, alzai la cornetta e chiamai Annie.

"Pronto chi parla?"

"Sono io Catherine, volevo dirti che è successa una cosa terribile" piansi.

"Cath calmati, cos'è successo?"

"Angus ha ucciso mia madre e si è suicidato."

Sentii il silenzio dall'altra parte della cornetta e infine disse: "Parto subito, sarò lì da te domani!"

Misi giù la cornetta, in quel momento entrò Alan, di ritorno con la cena.

Mi sentivo più sollevata perché stava per arrivare, la mia migliore amica da Londra.

Anche se la circostanza era molto triste, rivedere Annie mi rallegrava il cuore.

Non riuscii a mangiare molto, ma per fortuna avvolta tra le braccia di Alan riuscii a dormire.

 

Il mattino dopo, mi vestii con un abito nero, volevo che la gente sapesse che ero in lutto.

Per strada la terribile notizia era sulla bocca di tutti. E tutti mi fermavano per farmi le loro condoglianze.

 

Arrivai alla fermata dell'autobus e attesi. Alla fine la mia attesa venne premiata, Annie mi venne incontro e mi strinse forte a sé.

Era cambiata, ora si vestiva più elegantemente, i suoi capelli erano corti a caschetto.

"Sono passati solo alcuni mesi, ma sei cambiata davvero molto."

"Già, sai Londra è diversa e poi mi sono fidanzata. Ma non parliamo di me, parlami se vuoi di te."

La presi sottobraccio e andammo al solito Pub.

Appena entrammo i mormorii si zittirono.

 

Ci andammo ad accomodare allo stesso tavolo, in cui c'eravamo dette addio.

"Prima di parlarti di mia madre, vorrei dirti che anch'io mi sono fidanzata, con uno scozzese."

"Bello, immagino la faccia di tuo padre!"

"Già... mio padre… lo odio!"

"Cosa? E perché?"

Prima di risponderle, feci un cenno al cameriere, che ci portò due birre.

Ne bevvi quasi metà. Annie mi guardava preoccupata.

"Tranquilla sto bene. È solo che si tratta di Adam e di mio padre. Quello che ti sto per dire deve rimanere tra di noi, me lo prometti?"

"Lo prometto! Allora dimmi."

"Mio padre e Adam stanno insieme."

Anche Annie bevve metà della sua birra. "Questa non me l’aspettavo, immagino il tuo shock, ma dimmi ha qualcosa a che vedere con la morte di tua madre e di Angus?"

"Sì! È tutto collegato, ma c'è di peggio."

Allora non pensai quale peso avrebbero avuto le mie parole e soprattutto mi fidavo di Annie, ma ci sono cose che è meglio non dire nemmeno alle amiche.

Lo compresi nel modo peggiore.

"Tipo?" Chiese Annie.

"Adam è un nazista" lo dissi a mo' di sussurro.

Annie impallidì. "Cosa pensi di fare?"

"Nulla."

"Ma come sarebbe a dire, non hai visto che cosa hanno fatto a Tom?"

"Ma Annie, Adam non è così e poi fa parte della famiglia!"

"Dovrai scegliere."

"Che cosa vuoi dire?"

"Che un giorno dovrai scegliere tra la tua famiglia o la tua patria!"

"Dove vai?"

"Me ne torno a Londra, scusa Cath, ma non posso stare con te…"

"Annie, non andare!" La vidi uscire e scomparire dietro l'angolo, gli avventori del pub mi fissavano.

Così mi alzai e dopo aver pagato, tornai in albergo.

Lì preparai i bagagli.

Alan non c'era, sicuramente era andato dal prete con mio padre per preparare il funerale.

In quel momento entrò Adam. "Ti ho vista con Annie, cosa stai facendo?" mi domandò.

"Annie era solo passata per un saluto veloce. Sto preparando le valigie, finito il funerale io e Alan torniamo a casa."

"Tu non puoi, lasciare Thomas"

"Ma non è solo, ci sei tu. Questa faccenda mi ha fatto capire che per lui sei molto importante. E io non voglio essere la cattiva della storia."

"La verità è che non mi hai mai amato."

"Sì infatti! Ora raggiungi gli altri. Io finisco qui e arrivo."

Dopo che la porta si chiuse e non udii più alcun passo, caddi sul letto in lacrime.

In realtà l'amavo, ma volevo bene anche a mio padre ed era per questo motivo che avevo deciso di mettere da parte i miei sentimenti.

Anche se ora mi sentivo davvero a pezzi, forse un giorno avrei potuto amare allo stesso modo anche Alan, mi rialzai e mi ripulii il viso e finii di preparare le valigie, stavo per uscire, quando Alan sudato e stanco mi raggiunse dicendo: "Li hanno arrestati!"


Angolo dell'autrice:

per capire al meglio questo capitolo consiglio di leggervi quello precedente!

Detto questo, in questo capitolo succedono molte cose, tipo purtroppo muore la madre di Catherine per mano del suo migliore amico che si suicida subito dopo, poi la migliore amica che la tradisce voi cosa ne pensate? Annie come si è comportata con Catherine? Si lo sto rendendo un bel po' drammatico, un po' di drammaticità secondo me ci stava bene.

Secondo voi chi è stato arrestato? Si l'ho voluto terminare così per lasciare un po' di suspance, ma tranquilli l'altro capitolo l'ho già scritto.


Curiosità:
- bobbies: sono poliziotti non armati presenti in Inghilterra fino a qualche anno fa, ora anche i poliziotti inglesi hanno avuto in dotazioni delle armi. Negli anni 50 ogni commissariato aveva un commissario e i bobbie che ci lavoravano. 
I bobbie avevano anche il compito di fare delle ronde notturne. In questo caso raccolgono le testimonianze dei protagonisti.


- vestirsi di nero era usato in segno di lutto, negli anni 50 veniva ancora usato in Inghilterra sopratutto nei villaggi di campagna, a Londra non molto.

Ringrazio chi recensisce e te che recensisci sempre grazie tesoro! :*
E anche chi legge solamente grazie! ;3

Al prossimo capitolo!
Fuji.

 
  
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