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Autore: camillavaamare    07/12/2019    0 recensioni
Chi è Lorenzo Il Magnifico? Un politico ipocrita? L'artista distrutto dall'amore che non viene corrisposto? O non lo sa neanche lui?
La Firenze Rinascimentale è ambigua e stupenda. Lorenzo De' Medici nasce proprio qui. Sarà lui a fondare la Repubblica basandosi sull'idea dell'Umanesimo. In un mondo ideale potrebbe farcela, ma nella realtà no... Lorenzo dovrà vivere tra intrighi, lotte e delitti per il potere; sarà costretto a prendere delle decisioni immorali e ogni volta che lo farà la sua anima si spezzerà. Vuole una Repubblica unita, ma oltre alle lotte esterne ci sono anche quelle dentro di lui. E fanno molto male. Per sfuggire al dolore si rifugia nell'arte. Perché la bellezza proviene da Dio.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Medioevo, Rinascimento
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15.DA CUI PARTE GELOSIA.

Clarice fin da quando era bambina ha sempre avuto problemi a farsi rispettare. La rigida educazione e il carattere sottomesso l'hanno sempre fatta apparire tranquilla. Insensibile alle parole degli altri, ma in realtà anche lei ha un cuore. È solo che fa fatica a parlare... come moglie di Lorenzo viene accolta con tutti i convenevoli; proprio per colpa del suo carattere tranquillo non piace ai Fiorentini... sarà costretta a cambiare, perché con il marito che si ritrova deve farlo. Lorenzo non può mostrarsi debole davani ai nobili né al Consiglio Dei Cento, quindi Clarice essendo legata a lui deve essere forte. Lorenzo vuole che oltre ad essere una brava moglie faccia anche la donna di potere... perché è questo che viene chieto a Clarice dal marito. E deve sbrigarsi ad imparare, i loro nemici non aspettano lei. Da quando Lorenzo aveva chiesto ai nobili di far entrare Niccolò nel Consiglio Dei Cento, la relazione tra lui e Jacopo è peggiorata.

Clarice fa quello che le riesce mieglio: aiutare i poveri. Sta andando nel Convento Di San Marco insieme a Lucrezia.

"Nuora, hai dimenticato le coperte a casa. Domani ricordati di portarle."

"Avete ragione. È stata colpa mia. Domanimi ricorderò sicuramente."risponde ansiosa bussando al portone del monastero. Lucrezia fissa contrariata la nuora. Non le piace molto, ma sopporta Clarice per l'amore del figlio e il suo cognome... è troppo riservata.

"Lorenzo arriverà stasera con Sandro. Mi ha scritto una lettera."spiega indifferente Lucrezia, intanto la poverina fissa sorpresa quella donna. Cerca di mettersi tra marito e moglie. Lorenzo doveva scrivere a lei.

"E' riuscito a convincere Papa Sisto? O ha fatto un viaggio inutile?"domanda curiosa mentre Mariano Della Barba (Mariano Da Genazzano) apre il portone per farle entrare. Prima della peste del 1488 Mariano entrerà negli Agostiniani e ne sarà anche Priore Generale sfidando Girolamo Savonarola. Sarà alleato di Lorenzo.

"Buon pomeriggio, madonne. Avete portato le coperte che vi avevo chiesto?"

"Siamo state occupate, Padre. Ma vi prometto che domani le avrete."risponde infastidita Lucrezia rassicurando Mariano; intanto Clarice intimorita dallo sguardo della suocera cammina dietro di loro. Li segue silenziosa. È arrabbiata co Lorenzo perché ha l'amante, ma allo stesso tepo inizia a volergli bene. Non è ancora amore... però.

Lucrezia insieme alla nuora prepara il cibo, dà l'elemosina, sistema i letti e lava le coperte.

Appena tramonta il sole, Clarice insieme alla suocera tornano a casa per accogliere Lorenzo. E poi è pericoloso stare in gio di sera... specialmente a due donne dei Medici non deve neanche passare per a testa!

Bianca sta osservando il dipinto di Leonardo, Giuliano è con Sandro nella propria bottega e Clarice siede sul divano insieme alla suocera che si riscaldabno vicino al camino.

"Sono ancora incinta. Vi preg, questa volta permettetemi di tenere il bambino. Non sapete che soffrenza mentire tutti i giorni a mio marito."

"Lorenzo, prima di avere un figlio doveva imparare ad essere Signore dello Stato. Le nostre vite dipendono da lui."spiega paziente Lucrezia e Clarice fissa le fiamme sconsolata. Ha mantenuto il segreto per due anni... da quel 4 agosto 1470. Quel giorno non solo inizia ad ingannare, ma infrange ance la promessa che si era fata prima di lasciare Roma: nessun Medici l'avrebbe corrotta e trascinata nella loro lotta per avere il potere. Ma invece è accaduto... non si veste come loro, a parte questo diventa completamente una Medici. Clarice viene trascinata negli intrighi e nei segreti di Lucrezia per dare il potere a Lorenzo. L'unica cosa importante è sconfiggere i nobili nemici della famiglia.

"Ricordo la disperzione di Lorenzo quado ha saputo che il bambino è morto."

"E' solo grazie a noi se Lorenzo ora ha quel posto che gli spetta nella Signoria."replica impassibile la suocera e lei è sconvolta dalla sua calma.

"E' iniziato tutto quando avete scelto me come sposa di vostro figlio. L'avete fatto per il mio cognome. Giusto?"

"Esatt, Clarice. Ho parlato con la vostra famiglia e mi hanno detto che avreste avuto una leatà assoluta vrso il vostro futuro marito. Non sbagliavano."

"Faccio solo il mio dovere di moglie. È questo che lui mi ha chiesto."

"No. Non devi essere solo questo. Dovrai fare la donna di potere. Aiutarlo a decidere. Quando sarò morta lo farai, vero?"aggiunge calma Lucrezia. Suona la campanella e vanno a cenare. È sbagiato amare tanto intensamente una cosa così breve e fragile come la vita? L'unica cosa che so è: vivrò sempre al meglio delle mie possibilità. Pensa dubbiosa guardando l cortile illuminato dalle torce.

"Madre, sapete quando arrivano Sandro e mio fratello da Roma?"domanda allegro Giuliano. La cosa checolpisce Clarice quando lui le aveva fatto da scorta fino Firenze insieme ad Orso è stato il suo entusiamo contagioso. L'avr visto triste poche volte... sorride sempre.

"Non lo so, Giuliano. Ha solo scritto stasera. Penso che faranno tardi. C'è una nebbia densa. Spero arrivino presto."risponde impaziente di saere la risposta del Papa. A Sisto non piace essere in svantaggio, per queto vorrebbe un'alleanza tra il Vaticano e Firenze. I due stati più importanti uniti.

"Fratello, mi dai la brocca del vino? Non ci arrivo... e anche il pane..."chiede allegra Bianca e Clarice osservandoli si rattrista perché pensa ad Aurante. Prima del matrimonio anche lei era spensierata insieme alla sorella.

"Grazie,madre. Per questa sera non uscirò con nessuna amante. Voglio aspettarli."aggiunge sereno Giuliano mentre il servo serve la pasta. All'inizio, Clarice essendo molto religiosa si scandalizzava.

Dopocena Clarice va nela sua camera a pregare, intanto arriva suo marito. Corre ad abbracciarla. Le è mancata tantissimo nei pochi giorni che sono stati a Roma.

"Mi sei mancata, Clarice. Tantissimo... e siamo stati divisi solo pochi giorni..."dice affettuoso accarezzandole i caplli, intanto le prende la mano e siedono sulla poltrona. Lei sulle gambe del marito; l'avea visto una volta mentre faceva questa cosa con Lucrezia. Anche a lei è mancato suo marito.

"Mi sei mancato anche te. Papa Sisto ha accettato la tua proposta?"

"Ha rifiutato e neanche Sandro è riuscito a convincerlo. Devo trovare un'altra soluzione."

"La troverai. Ho fiducia in te. Perché mi tieni sulle tue ginocchia?"

"Lo faccio solo con le persone che amo e voglio proteggere..."spiega innamorato stringendola ancora di più. La bacia e Clarice sa che non si è ancora ripreso dal rimorso per aver permesso il massacro di Volterra... preferisce sia lui a parlarne.

"Vorrei anare a trovare mia sorella. Posso? È da uando sono arrivata che non la vedo."

"Non de vi chiedermi il permesso. Sei mia moglie. Ho una fiducia totale in te."

"Io pco. La sera della partenza per Roma stavo tornando a cas dal Convento Di San Marco... e ti ho visto parlare insieme alla tua amante..."

"Ex amante. L'avevo lasciata subito dopo il nostro matrimonio. Non devi preoccuparti. Sei più importante di una donna qualsiasi. Sarai sempre la mia priorità."

"Bene. Nessuno deve sapere ce avei l'amante. I tuoi nemici non aspettano altro di farti apparire debole davanti alla popolazione."risponde rude al marito prima di alzarsi.

"Inizi a parlare proprio come mia madre... ha una brutta influenza su di te..."commenta arreso Lorenzo togliendo la camicia e sdraiandosi sul letto.

"Entrambe vogliamo solo aiutarti. Non c'pè niente di male."aggiunge stanca Clarice toccando i capelli del marito. Vorrebbe lasciare libero Lorenzo a fargli vedere l'amante, ma Lucrezia le ha detto che deve fare la gelosa per impedirglielo. Non può rovinarsi.

Clarice appena suo marito si addormenta decide di andare a Roma per parlare con Sisto. Vuole aiutae Lorenzo, quindi userà l'importanza del suo cognome.

A Clarice interessan solo aiutare suo marito, non importa come ocosa dovrà dire al Papa. Lucrezia aveva ragione quando voleva trasformarla nella moglie e donna di potere perfetta per suo figlio.

Clarice viene usata da Lucrezia, lo accetta per aiutare Lorenzo. Non le piace la suocera.

Firenze vuole Lorenzo come Signore dello Stato, secondo loro è interessato ai problemi dei pù sfortunati... non capiscono che è solo una strategia politica.

Lorenzo arriverà addirittura al punto di prendere ua donna come consigliere scandalizzando i nobili. Lo fa er apparire altruista e senza pregiudizi.

Lorenzo è una persona strana divisa tra: potere, amore e famiglia... ama tutte e tre le cose. Senza una di loro si sente perso.

I Medici in modo o nell'altro riesono a conquistare tutti... più o meno.

L'Oscurità è un posto come tanti altri, ma per Loenzo no. Ci vive ossessionato dal potere. Presto si ritroverà sommerso dalla sua stssa ambizione, perché l'Oscurità non è un posto come tanti altri... qui tutto inizia e finisce. Deve avere il coraggio di guardarsi dentro. L'Oscurità non è sua nemica... ma l'amante che lo aiuta.

L'Oscurità attende paziente che lui la voglia amare... non a nessuna fretta. Ma per provare ad uscire dalla sua sfrenata ambizione Lorenzo deve farsi aiutare da Clarice. È l'unica che può farlo. Sua moglie sarà la torcia che llo porter lontano dall'Oscurità.

Lorenzo per cambiare il mondo ha bisogno di Franceso, suo fratello e Clarice.

Ma L'Oscurità non dimenticher molto facilmente Lorenzo... mai. Si ricorderà sempre di lui.


   
 
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