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Autore: CrossoverManZero    07/12/2019    0 recensioni
Akira Fudo è un ragazzo di 16 anni, ma non è come tutti gli altri. Custodisce un oscuro segreto: può trasformarsi in una creatura metà uomo, metà diavolo, Devilman!
Cosa accadrà quando, dopo aver perso la sua famiglia e aver vissuto sette anni in America, deciderà di tornare in Giappone e iscriversi allo Yuei?
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shoujo-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Ochako Uraraka, Tsuyu Asui
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Saaaaaaaaaaaaalve a tutti! Il Festival dello Sport continua! In questo capitolo, Akira dovrà tenere il suo primo discorso in pubblico. E credetemi, non potete immaginare cosa accadrà. Come forse avrete già capito dai capitoli precedenti, Akira è destinato a dare grossi cambiamenti al mondo di MHA. E questo capitolo darà subito un grosso scossone. Avviso: ho dato ad Akira carta bianca, quindi mi assumo ogni responsabilità per ciò che dirà. Buona lettura!
 
 
 
 
 
 
Il “discorso”
 
 
Nessun POV
 
 
Akira rimase scioccato, maledicendo mentalmente ogni divinità che gli venisse in mente. Cementos ruppe la sua trance.
Cementos: “Stai bene, Fudo?”
Akira: “Io? Oh sì, sto bene. A parte il fatto che NESSUNO MI HA DETTO CHE DOVEVO FARE UN DISCORSO!!”
Cementos: “Quello…era compito di Aizawa.”
L’occhio sinistro di Akira cominciò a battere, in preda a un leggero tic nervoso.
Akira: “Momo?”
Momo: “Eh?”
Akira: “Potresti farmi un piede di porco e una bambola di plastica con le sembianze di Aizawa?”
Momo: “…perché?”
Akira: “Nessun motivo particolare. Per favore?”
Momo: “Oookay.”
Momo creò gli oggetti richiesti da Akira e, con riluttanza glieli diede, poiché sapeva che Akira avrebbe fatto qualcosa di terrificante con loro.
Akira: “Grazie.”
Momo: “Uh…prego?”
Akira: “Cementos, potresti rinchiudermi dentro una cupola di cemento?”
Cementos: “…perché?”
Akira: “Ho un grosso sfogo dentro che devo assolutamente buttare fuori e non voglio che gli altri assistano.”
Cementos: “…va bene.”
Cementos usò il suo quirk per rinchiudere Akira dentro una cupola di cemento. Tutti si chiesero cosa Akira avesse intenzione di fare. Si sentivano spaventati perché sembrava essere molto arrabbiato. Gli studenti della Classe 1-A credevano avrebbe usato il potere di Devilman sulla bambola, bruciandola. Ma allora, a che gli serviva il piede di porco?
Momo: “Io…forse non avrei dovuto accontentarlo.”
Jiro: “*sarcastica* No, tu credi?”
Kaminari: “Aspetta, non ha ancora fatto niente. Forse sta per-”
Kaminari s’interruppe, sentendo esplodere qualcosa all’interno della cupola. L’esplosione causò la fuoriuscita di fiamme e scariche elettriche attraverso dei fori per l’aria, posti in cima alla cupola, mentre si sentivano dei colpi pesanti che sembravano tuoni.
Jiro: “Stavi dicendo?”
Le esplosioni continuavano senza sosta, facendo sentire tutti spaventati da ciò che stava accadendo all’interno della cupola. E quello che stava succedendo, era che Akira stava scatenando il suo potere sulla bambola-Aizawa. Continuava a colpirla con il piede di porco, potenziato dall’energia demoniaca, più e più volte.
Akira: “FOTTUTO!!*bang*PEZZO!!*bang*DI MERDA!!*bang bang*MI FAI FARE QUESTO!!*bang*PERCHE’ MI FAI FARE QUESTO !?!*bang bang bang*PORCA P****NA!!!*bang*TI AMMAZZO, F****TO ST***ZO!!”
Akira diede un calcio ai resti della bambola (ormai ridotta in cenere) e poi bussò alla cupola.
Akira: “*espira* Okay, ho finito.”
La cupola si apre e tutti erano terrorizzati (tranne Bakugo, che era incazzato come al solito, e Todoroki che era più sorpreso che terrorizzato).
Akira: “Grazie, ora mi sento molto meglio.”
Cementos: “Uh huh…”
Akira: “*sospira* Mi scuso per la sfuriata, ma ne avevo davvero bisogno. E mi scuso anche per quello che sta per succedere, perché tendo a diventare un po' nervoso quando salgo su un palco e parlo davanti a centinaia di persone.”
Midnight: “…Sai…se non vuoi farlo, potresti-”
Akira: “No no no no, va tutto bene. Ragazzi, volete che io faccia un discorso, io ve ne darò uno. E credetemi, ve lo ricorderete per mooooolto tempo.”
Midnight si fece da parte per far posto ad Akira, che si diresse verso il microfono. A questo punto, tutti avevano i nervi a fior di pelle. Se quello che aveva fatto prima era perché nessuno gli aveva detto che doveva tenere un discorso, ora tremavano al solo pensiero di quello che avrebbe potuto dire nel suo discorso.
 
(Nel frattempo, nell’appartamento di Akira)
 
Lyann iniziò lentamente a svegliarsi. Una volta sveglia, si accorse di Jun che dormiva con la testa sul suo petto. Le sfiorò leggermente i capelli castani, sentendo quanto fossero morbidi. Quindi procedette a scuoterla leggermente. Jun si agitò nel sonno.
Lyann: “Dai, Jun. È ora di svegliarsi.”
Jun: “Altri cinque minuti…”
Lyann: “Ci perderemo l’inizio del Festival dello Sport se non ti svegli.”
Jun: “Staranno facendo solo un discorso d’apertura in questo momento. Non ci perderemo molto.”
Lyann: “Aspetta, un discorso? Hai detto ad Akira che ci sarebbe stato un discorso?”
Ci fu un lungo silenzio. Poi gli occhi di Jun si spalancarono ampiamente, mentre si alzava in piedi e guardava Lyann.
Jun: “Accendi la TV.”
Lyann: “Cosa?”
Jun: “Accendi la TV! Subito!”
Lyann: “OK, OK, calma.”
Afferrò il telecomando e premette il pulsante di accensione. La TV si accese, mostrando Akira Fudo sul palco di fronte a un microfono, allo Yuei Stadium.
Jun: “Oh no.”
Lyann: “Beh, di certo non andrà a finire bene…per gli altri, almeno.”
Jun: “No, cazzo!”
 
(DI nuovo allo stadio)
 
Akira era sul palco di fronte a un microfono, tutti aspettavano che parlasse. Quello che non si aspettavano era che Akira afferrasse il microfono e battesse un po' la parte superiore, provocando forti rumori martellanti dagli altoparlanti.
Akira: “Yo yo, yo yo. Prova, uno due, prova. Mi sentite tutti?”
Silenzio.
Akira: “Lo prenderò per un sì. Comunque, come va?”
Ancora silenzio.
Akira: “Buono a sapersi. Ora, prima di iniziare, voglio scusarmi con coloro che, prima, hanno avuto paura nel vedere fuoco e fulmini uscire da quella cupola. Dovevo scrollarmi di dosso un po' di nervosismo prima di venire qui per parlare. Spero che voi ragazzi siate calmi, ora. Se avete ancora paura…beh, me ne farò una ragione.”
Tutti si calmarono, ma solo un po'. Avevano ancora un po' paura di quel ragazzo. Anche la Classe 1-A era terrorizzata, ma per motivi diversi.
Iida: “Ho un bruttissimo presentimento. Non andrà a finire bene per noi.”
Uraraka: “Non esageriamo. Forse sta solo…scherzando.”
Momo: “Vuol dire che è un idiota.”
Izuku: “Penso che siamo fottuti.”
L’intera classe guardò Midoriya, scioccata nel sentirlo parlare in quel modo.
Bakugo: “Per una volta, Deku l’ha detta giusta: siamo nella merda!”
A quel punto, tutti cominciarono a farsi prendere dal panico. Se perfino uno come Bakugo, arrivava al punto da dare ragione a Midoriya, per qualcosa riguardante Akira, allora il discorso di Akira, qualunque fosse, doveva essere peggio di quanto pensassero.
Akira: “Ora lasciatemi iniziare dicendo che questo non sarà il tipico discorso del Festival dello Sport dello Yuei, oh no. Sarà diverso. Durerà più a lungo di qualsiasi altro discorso che sia mai stato pronunciato, ed è molto probabile che farà incazzare parecchia gente…siete tutti avvisati.”
Immediatamente, tutti nello stadio rimasero confusi. Si stavano chiedendo quanto sarebbe stato diverso questo discorso, e cosa intendeva con “fare incazzare parecchia gente”.
Akira: “Allora, da dove comincio? Hmm… suppongo che dovrei prima presentarmi. Mi chiamo Akira Fudo. Ovviamente sono uno studente dello Yuei, ma non sono il tipico aspirante Hero. Sono solo qualcuno che non ha paura di far notare cosa c’è che non va in qualcosa o qualcuno. Come, ad esempio, la Società degli Heroes, gli Heroes in generale o solo le persone in generale. Tre argomenti di cui potrei o meno parlare in questo “discorso”.”
La confusione aumentò.
Akira: “Ora, prima di tutto, voglio che sappiate che non sto rappresentando nessuno in questo momento, di sicuro non la Classe 1-A. Non che sia una cattiva classe o altro, al contrario, non potevo capitare in una classe migliore. È solo che sono la persona peggiore che possa rappresentarla.”
Tutti sembravano sorpresi da quell’affermazione. Persino i professionisti non potevano fare a meno di sentirsi stupiti da questo ragazzo che si stava praticamente mettendo con le spalle al muro.
Akira: “So che potrebbe sembrare strano, considerando che faccio parte di questa classe, ma ecco un fatto: per il tempo che finora ho trascorso allo Yuei, sono stato in grado di imparare molte cose sulla maggior parte dei miei compagni di classe. Alcuni di loro sono le persone più eccentriche che abbia mai incontrato, altri si comportano come dei perfetti idioti e altri ancora hanno gravi, anzi gravissimi, problemi di rabbia.”
Gli studenti non sapevano davvero come rispondere a questo (eccetto Bakugo che stava fumando di rabbia).
Akira: “Ma a prescindere da tutto ciò, sono tutte brave persone e meritano di essere Heroes. Ma se qualcuno dovrebbe rappresentarli, non dovrei essere io.”
Non c’erano parole che potessero descrivere come si sentiva la maggior parte della classe. Izuku sorrideva al fatto che Akira stava lodando tutti nella sua classe, ma poi si accigliò perché Akira si stava di nuovo mettendo in cattiva luce. Iida voleva rimproverarlo per aver fatto brutta figura mentre lodava tutti gli altri, e il resto della classe si sentiva allo stesso modo (di nuovo, eccetto Bakugo che stava fumando di rabbia).
Akira: “Parlando di Heroes, perché non parliamo della società che ruota attorno a loro, che ne dite?”
Tutti stavano prestando la massima attenzione. Erano curiosi di sapere cosa avesse da dire.
Akira: “Non andrò molto nei dettagli, ma devo dire che la Società degli Heroes di oggi…fa davvero schifo.”
Ogni persona nello stadio rimase a bocca aperta per lo shock. Non avrebbero mai immaginato che un aspirante Hero, potesse dire qualcosa di così audace.
Akira: “Ok, lasciatemi chiarire una cosa, prima che vi venga a tutti un infarto collettivo…solo perché dico che la società fa schifo, non significa che gli Heroes fanno schifo. E se anche alcuni di loro fanno davvero schifo, non è del tutto colpa loro. Gli Heroes sono più simili ai sintomi del decesso che è la società…ok, onestamente suonava molto meglio, detto nella mia testa. Quello che sto cercando di dire è che, mentre alcuni degli Heroes di oggi sono “fighi”, la società è un altro paio di maniche.”
Tutti si chiedevano dove volesse andare a parare.
Akira: “Come già saprete, circa l’80% della popolazione mondiale possiede un potere speciale, chiamato “quirk”. Per questo motivo, i superpoteri sono diventati una cosa normale, così come i supereroi. E anche se non ho problemi con quello, ho un grosso problema con il modo in cui questa società tratta coloro che non hanno un quirk o non riescono a controllarlo. Penso anche che la vera definizione di “eroe” sia andata persa in questo Paese, a causa di ciò. Ci sono molte persone là fuori che hanno il cuore di un eroe, ma sono rifiutate e messe da parte perché non hanno un quirk o qualcosa di appariscente da mostrare.”
Nessuno disse nulla.
Akira: “Ci sono un paio di storie che voglio raccontarvi. Queste storie vi diranno perché credo che la Società sia imperfetta e vi mostreranno quello che penso sia un vero eroe. Intendiamoci, eviterò di fare nomi, per proteggere le loro identità.”
Tutti quanti, prestarono nuovamente molta attenzione.
Akira: “La prima storia…parla di un ragazzo che aveva il cuore di un vero Hero, ma è sempre stato guardato dall’alto in basso perché era nato senza quirk.”
Silenzio.
Akira: “Questo ragazzo desiderava essere un Hero più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ammirava gli Heroes, in particolare il suo idolo. Ma il destino gli giocò uno scherzo crudele, quando scopri di non avere un quirk. Da allora, la vita di quel ragazzo è stata una delusione dopo l’altra: quelli che erano i suoi amici, diventarono i suoi bulli, la gente lo guardava dall’alto in basso, rideva di lui per aver voluto realizzare il suo sogno e non lo degnava di alcuna fiducia. Anche il suo amico più caro prese a maltrattarlo e, ad un certo punto, gli disse di buttarsi da un tetto, nella speranza di ricevere un quirk nella prossima vita.”
Se prima c’era ancora qualcuno nella folla che non era scioccato, ora lo erano tutti. Il più scioccato di tutti, fu Izuku. Akira stava praticamente descrivendo la sua vita prima di ottenere il One for All. Ma non ricordava di avergli raccontato tutti i dettagli del suo passato.
Izuku: “Come fa a saperlo? So di avergli detto che ero senza quirk, ma non gli ho mai parlato di tutte le cose che sono successe in quel periodo.”
Akira stava facendo del suo meglio per non dire il nome della persona di cui parlava. Il solo parlare di questo lo faceva arrabbiare, ma si trattenne. Era già abbastanza brutto quando aveva guardato nell’anima di Izuku e vide i suoi ricordi, e questo gli fece venire una gran voglia di picchiare (e possibilmente uccidere) Bakugo. Sapeva però che era meglio non uccidere uno studente, anche se era/è un cazzone.
Akira: “Poi, qualche ora dopo, il ragazzo senza quirk ha visto quello stesso prepotente essere tenuto in ostaggio da un Villain melmoso, e sapete cosa ha fatto? È corso verso il pericolo per cercare di salvarlo. E in un certo senso lo ha fatto, o almeno ha rimosso la melma dalla sua bocca per permettergli di respirare. Alla fine entrambi furono salvati. Ma ecco la parte che mi fa incazzare… il ragazzo che fu tenuto in ostaggio, che ha sempre fatto il bullo contro il ragazzo che andò a salvarlo, fu elogiato perché aveva un quirk potente, mentre il ragazzo senza quirk che ha fatto di tutto per salvare il suo persecutore, è stato rimproverato dai Pro Heroes per essere stato “un incosciente”. Dico, volete prendermi in giro?! Quei pagliacci in maschera non hanno fatto altro che starsene lì ad aspettare che arrivasse qualcuno con un quirk più adatto alla situazione e risolvesse il problema al posto loro! Quando quell’Hero sarebbe apparso, il ragazzo poteva già essere morto! Come diavolo avreste fatto a dormire la notte, sapendo che avreste potuto fare qualcosa per salvarlo, ma avete scelto di lasciare il compito ad altri, rischiando di condannare a morte un innocente!!!”
La gente era ovviamente un po' confusa su chi stesse parlando. Ma a quel punto, non importava.
Akira: “E ho un’altra storia per voi. Una che vi farà davvero sclerare.”
…Come se già tutti non lo stessero facendo.
Akira: “Ora, se doveste chiedermi adesso cosa penso sia un vero eroe, vi racconterei questa storia…La storia di una donna che, in tenera età, è stata venduta in schiavitù da suo padre.”
…Le mascelle di tutti caddero. Nessuno si aspettava qualcosa del genere.
Akira: “Questa donna era nata in un Paese del Terzo Mondo. Era una figlia illegittima, frutto di una relazione clandestina tra un ricco uomo d’affari e una donna povera del suo villaggio. Ma l’uomo non la riconobbe mai come sua e, quando aveva solo sei anni, fu venduta come schiava. Venne mandata in una miniera, costretta a lavorare giorno e notte, senza pause. Fu costantemente torturata, insieme ad altri bambini, anche loro schiavi. Ma nonostante tutto il dolore che riceveva già di per sé, ne prendeva ancora di più proteggendo gli altri bambini. Non le importava quanto soffriva, finché gli altri erano al sicuro. Poi un giorno accadde una tragedia: ci fu un’inondazione e la miniera fu sommersa. Lei rimase bloccata dentro e quando l’aria si esaurì, credette fosse arrivata la fine. Tuttavia non fu così: per qualche strano motivo, una misteriosa entità legata all’acqua, si fuse con lei, dandole poteri inimmaginabili. E anche dopo essere fuggita da quel luogo di morte, decise di usare quei poteri per continuare ciò che ha sempre fatto: proteggere. Ha combattuto stupratori, rapitori, ladri, assassini e ogni sorta di gentaglia, pur di difendere gli innocenti. Non le importava ciò che la gente diceva di lei, e non le importava quanto si ferisse. Ciò che contava per lei, era mantenere tutti al sicuro. È questa la definizione di “Vero Eroe”, quasi come, anzi no, anche più di All Might!”
Nessuno osò fiatare.
Akira: “Questo è quello che penso sia un vero eroe…qualcuno che è disposto a sacrificare qualsiasi cosa, anche la sua stessa vita, pur di proteggere tutti quanti!”
Ancora silenzio.
Akira: “E per quelli che erano convinti che non sarei mai arrivato qui, o che non avrei mai potuto controllare il mio potere, ho solo questo da dire.”
Scariche elettriche avvolsero il corpo di Akira, trasformandolo in Devilman. Una volta completata la trasformazione, sollevò la mano sinistra…e mostrò il dito medio.
Devilman: “BACIATEMI IL CULO, BRUTTI STRONZI!!!”
 
 
Tutti: “CHEEEE?!?!”
 
(Appartamento di Akira)
 
Jun e Lyann potevano solo guardare mentre Akira mostrava il dito medio alla maggior parte degli Heroes professionisti. Lyann iniziò a ridere istericamente.
Lyann: “AAHAHAHAHAHAHAHAHAHA*inspira*HAAAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAA!”
Mentre Lyann continuava a ridere, Jun scosse la testa seccata.
Jun: “Dio…dannazione, Akira.”
Lyann: “*finalmente si calma*Wow. Non avrei mai immaginato una cosa simile.”
Jun: “Fare un “discorso” come quello è una cosa, ma questo…*sospira infastidita*”
Lyann guardò il tavolo, dove vide due biglietti per lo Yuei Stadium. Intuì che Akira doveva averli lasciati lì, per quando si sarebbero svegliate.
Lyann: “Guarda, ci ha lasciato i biglietti. Perché non ci dirigiamo lì, adesso? In questo modo, potrai dargliele di santa ragione.”
Jun: “E tu non hai niente in contrario?”
Lyann: “Ehi, personalmente penso che quello che ha fatto sia stato abbastanza divertente e giusto. Ma, ovviamente, tu la pensi in maniera diversa, quindi non ti fermerò.”
Jun: “…Va bene, andiamo.”
Jun e Lyann uscirono dall’appartamento, chiudendosi la porta dietro. Una volta fuori, si diressero verso lo stadio per vedere il resto del Festival. Lungo la strada, Lyann non poté fare a meno di sorridere e sentirsi orgogliosa.
Lyann: “Non vedo l’ora di vedere cos’hai in mente, Akira.”
 
 
 
 
 
 
 
Ciao di nuovo. Allora, scommetto che non vi aspettavate nulla di simile. Specialmente il modo in cui Akira ha concluso il suo discorso. Il fatto è che per me Devilman, tra tutti gli eroi dei manga, è sempre stato il più brutale, il più tormentato, ma soprattutto…il più ribelle. Ebbene sì, Devilman è un ribelle, un eroe totalmente fuori dagli schemi, che non ha paura di dire la sua. E come ho già detto, è destinato a scuotere l’universo di MHA fino alle fondamenta. Prima di salutarci voglio farvi notare che, nella seconda storia che Akira ha raccontato, ho praticamente riassunto le origini di Lyann. Dovevo pur trovare un modo per raccontarle. E dopo questi chiarimenti, tenetevi forte! Nel prossimo capitolo, vedremo quali reazioni ha avuto il discorso di Akira e scopriremo quale sarà la prima prova che lui e i suoi amici dovranno affrontare. Alla prossimaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!  
   
 
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