Con regolari tonfi, la terra copre il corpo di Azam. Rashid osserva,gli occhi lucidi di lacrime. Il suo cuore non riesce a credere a quello che vede. Due giorni prima, Azam era ancora lucido e attivo, malgrado letà. Poi, il suo grande cuore si è fermato. Si è spento silenziosamente, come un orologio scarico. Mi mancherai., pensa. Fin dalla prima infanzia, quel gigante non è stato solo un servitore per lui. Gli ha donato laffetto di una famiglia. Senza il suo rassicurante calore, avverte il freddo della solitudine su di sé. Trema. Forse, Azam si è ammalato e, pur di stargli accanto, ha occultato il suo malessere. Ha posto la sua vita davanti alla propria. Eppure, non ha mai mancato di farsi visitare dai medici. Sospira e leva una breve preghiera. No, non può perdersi in contorte elucubrazioni. Per quanto dura, la risposta è una, dolorosa, crudele. Il suo tempo è giunto al termine. E, in fondo, non è il destino di tutti gli uomini?