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Autore: ___Page    08/12/2019    1 recensioni
Law era possessivo e Koala non era pigra.
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Prompt preso da "Lista Immensa di Prompt" di LiveJournal, per gentile concessione del Multifandom Drabble Fest del 2011.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Koala, Trafalgar Law
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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LA SINDROME DEL CUSCINO
*Il possessivo è una specie tentacolare inconscia*




Koala non era una persona pigra.
Le piaceva starsene sul divano con una tazza di cioccolata fumante a guardare un film nei pomeriggi piovosi, certo, ma non era una persona pigra.
Al più tardi alle otto sgusciava fuori dal letto e, sì, forse fino a dopo colazione era meglio non parlarle ma questo non faceva di lei una persona pigra.
Ma c’erano delle mattine, a cadenza irregolare e abbastanza sporadiche, che le sue abitudini cozzavano contro un ostacolo. Ostacolo che rincasava dopo il turno di notte al pronto soccorso, stanco morto e infreddolito, che si trascinava a letto cercando di non disturbarla pur sapendo che la sveglia biologica di Koala sarebbe comunque scattata nel giro di un quarto d’ora.
Ostacolo che si presentava sotto forma di due braccia tatuate che, non appena il proprietario crollava sfiorando il cuscino, si muovevano autonome nel sonno fino ad avvinghiarla completamente, con anche l’ausilio di una gamba.
Koala si svegliava così, un quarto d’ora prima del suo normale bioritmo, con il suo respiro sulla nuca e le sue braccia a stringerla neanche molto consapevolmente e aveva imparato, dopo anni di allenamento ed esperienza, a sgusciare via da quella morsa senza svegliarlo, sostituendo la propria persona con un cuscino, quando era necessario farlo.
Ma c’erano delle mattine, come quella, che Koala usava la sua raffinata tecnica per solo ruotare tra quelle braccia fino a mettersi a pancia in su e si avvicinava fino a posare la testa sullo stesso cuscino prima di prendergli le mani, gelate dalla temperatura artica che imperava negli spazi non pensati per i pazienti, e infilarle tra il proprio pigiama e la propria pancia, per scaldarlo.
Capitava che qualcuno dicesse che Law era un possessivo atipico se non incoerente, perché esternare i sentimenti o anche solo dichiarare qualcuno come sua proprietà, affermazione che convogliava inevitabilmente implicazioni affettive, non era il suo forte. Eppure Koala era felice che quei momenti, quel Law che premeva il viso contro la sua spalla e rilassava progressivamente ogni muscolo grazie al calore che lei emanava, fossero solo suoi.
Quindi sì, Law era un possessivo e Koala non era pigra.
Ma c’erano delle mattine in cui Law si concedeva di abbandonarsi tra le braccia della donna che amava senza paura che gli scivolasse tra le dita.
E c’erano delle mattine, se non c’era niente che non potesse rimandare, che a Koala non importava riaddormentarsi cullata dal suo respiro.
  
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