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Autore: Francyzago77    08/12/2019    5 recensioni
Ecco "La figlia di Georgie" una nuova storia che inizia dove "Georgie il sequel" era terminato...qual è il segreto che ruota attorno alla piccola Sophie? Tra dubbi, amori e tormenti vecchi e nuovi personaggi si intrecceranno dando vita a un racconto immerso nelle vaste e sconfinate praterie australiane.
La maggior parte dei personaggi qui presenti non mi appartengono, sono di proprietà di Mann Yzawa. Questa storia è stata scritta senza fini di lucro.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Abel Butman, Arthur Butman, Georgie Gerald, Maria Dangering
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corse a perdifiato per arrivare al più presto alla fattoria, sapeva che Georgie era lì, doveva ascoltarla ed affrontare Arthur. Non si fermò mai, quando giunse a destinazione vide sulla porta suo fratello pronto ad uscire, Georgie era con lui. Nel vederlo furono stupiti ma felici.
-Non vendo più – annunciò lui andando loro incontro – non posso mettermi in affari con il duca.
-Hai fatto la cosa più giusta – disse sorridendo Arthur – sono contento tu abbia riflettuto.
-Ma noi dobbiamo parlare – disse Abel serio.
-Sì – ammise Georgie – ma devi ascoltarci.
-Andiamo sulla collinetta dietro la stalla – consigliò Arthur – i bambini sono altrove e Maria è in casa, è ancora turbata e sta riposando.
-Non dirmi che ha saputo? – chiese Abel meravigliato.
-Gladys Bowden – rispose Arthur – è stata lei.
Abel si sentì in colpa, quella vipera l’aveva ammaliato non solo per ottenere la terra ma anche per mettere zizzania e distruggere le loro vite. Era caduto facilmente nella sua trappola e il pensiero che Maria stava soffrendo lo rendeva inquieto. 
Stavano andando verso la collinetta quando videro un carro arrivare veloce, era Sam Carter. 
-Arthur – gridò dal carro – il duca è riuscito a comprare un altro terreno ma io il mio non ho voluto venderglielo! Ora è in paese e sta sbraitando contro di voi e vuole vendicarsi. Sono corso qui a dirtelo.
-Sei un amico Sam – rispose Arthur – anche mio fratello non ha venduto, il duca non ci fa paura.
-Dobbiamo fare attenzione – disse Abel – è una persona subdola, ora ci porterà rancore e vorrà farci del male.
-Non vedo l’ora che arrivi il giorno delle elezioni – dichiarò Sam rivolgendosi a Georgie – darò il mio voto al conte Gerald, il mio primo voto!
-Grazie – sorrise Georgie stringendogli la mano – mio padre si sta adoperando per migliorare le condizioni di tutti gli agricoltori, non dovrete lasciare le vostre terre ma con l’aiuto delle sovvenzioni potrete continuare a svolgere il vostro lavoro rimanendo i proprietari delle fattorie.
-È quello che spero – ammise Carter – la terra è la mia vita, mia e della mia famiglia e non permetterò a nessuno di togliermela.
L’ottimismo di Sam aveva contagiato tutti, lo ringraziarono più sereni poi si diressero su alla collina, ora dovevano parlare tra loro ed ognuno doveva aprire il proprio cuore agli altri.
Sam stava per andarsene quando videro due uomini a cavallo avanzare velocemente verso la fattoria. Fu un attimo, lanciarono qualcosa contro il fienile e si dileguarono rapidamente. Dalla collinetta scorsero il fuoco, quei due avevano appiccato un incendio. Abel, Arthur e Georgie corsero giù immediatamente mentre Sam urlava:
-Sono gli uomini del duca, erano con lui in paese!       
Sentirono delle grida, erano i bambini, Eric e Sophie stavano giocando accanto al fienile. Anche Maria, avendo udito le urla, era uscita di casa e si era precipitata da loro. Il fuoco si stava propagando facilmente, Maria fece scappare i bimbi ma lei rimase intrappolata tra le fiamme. Arrivati sul posto i tre uomini cercarono immediatamente di tirare fuori Maria mentre Georgie si occupava dei bambini terrorizzati. Riuscirono a salvarla ma respirava a fatica, Arthur la prese fra le sue braccia e la portò sul carro di Sam pronto a dirigersi verso l’ospedale.
Georgie – riuscì solo a dire Maria con un filo di voce – ti affido il mio Eric.
Disperata Georgie era a terra in lacrime mentre vedeva il carro andar via velocemente.
-Presto! – urlò Abel concitato – Dobbiamo domare l’incendio, ho mandato i bambini a cercare aiuto.
Iniziarono a prendere l’acqua ma il fienile era ormai tutto in fiamme. Arrivarono gli altri contadini in soccorso, tutti collaborarono velocemente per cercare di spegnere l’incendio. Georgie ed Abel si passavano i secchi d’acqua senza mai fermarsi, le loro mani si erano di nuovo unite per sostenersi a vicenda, per salvare ciò che poteva essere salvato. Non c’era tempo per i discorsi, i rancori, le gelosie, ora si pensava soltanto a salvare la fattoria.
Tutto finì che era notte, l’incendio era cessato ma intorno era distrutta ogni cosa. Il fienile, la stalla, l’ovile tutto era bruciato, non c’era rimasto nulla. Soltanto la casa si era salvata ma della fattoria Buttman restava soltanto cenere.
Abel era a terra stremato, Georgie lo aiutò ad alzarsi. Rimasero lì, in piedi, ad osservare quello sfacelo in lacrime.
-Ci dispiace – disse un contadino costernato – ce l’abbiamo messa tutta.
Abel ringraziò con gli occhi lucidi.
-Speriamo – aggiunse un altro – ci siano almeno buone notizie da Sydney, per Maria.
Lentamente, andarono via tutti gli agricoltori, tristi, a testa bassa, Abel disse a Georgie:
-Prendi i bambini e andiamo a casa nostra.
Lei andò verso Eric e Sophie che erano stanchi e sconvolti. 
-La mia mamma si salverà? – chiese Eric.
-Lo spero tanto – rispose Georgie piangendo mentre lo prendeva in braccio e lo stringeva forte come fosse figlio suo.   
 
 
   
 
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