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Autore: StregaDAutunno    09/12/2019    0 recensioni
"Ti sei unito alla ciurma della Walrus John Silver, siamo pirati, siamo fratelli, e se ce lo permetterai ti prometto che non ti lasceremo combattere da solo, mai più."
1715, ex colonia britannica di Nassau.
John Silver si unisce alla ciurma della Walrus, nave pirata guidata dal misterioso capitano James Flint.
Le parole pronunciate dal medico di bordo Leni Morgan seppur sincere si scontrano con la realtà dei fatti, in una trama fitta di segreti e tradimenti, e risvolti che neppure lei dopo tanti anni a Nassau poteva prevedere.
La salvezza forse risiede in un consiglio che lei stessa ha dato al nuovo arrivato: "Qui contano solo due cose. Rispetto e lealtà. Concedile alle persone giuste e loro le concederanno a te."
Storia ispirata alla serie Black Sails.
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Billy Bones, James Flint, John Silver, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Ti dobbiamo parlare, vieni fuori." Jacob era preoccupato, e anche se cercava di bisbigliare la sua voce aveva un tono altisonante.
Billy aggrottò la fronte, "Scusatemi." disse agli altri e seguì l'amico nel patio di casa Barlow.
Ad attenderli c'era Ben Gunn, il suo viso era maschera di tensione.
Accanto a lui Roy, un ragazzo mulatto dai capelli crespi, anche lui era nervoso, arrabbiato.
"Che succede?" chiese Billy.
"Sono stato in città." disse Roy "Non c'è traccia di Featherstone."
"Come non c'è...Avete parlato con Idelle?" chiese Billy.
"Sono stato al bordello, ma appena lei mi ha notato si è nascosta dietro a Max, letteralmente! È corsa da lei indicandomi, ho visto quella puttana fare un cenno a due soldati. Ho capito subito che era meglio andarsene." spiegò Roy.
"No, non ci posso credere." Billy iniziò a passeggiare nervoso nel patio "Featherstone ci ha fottuti." dichiarò.
"È evidente." disse Ben "Io e Roy abbiamo chiesto in giro, Idelle non frequenta più il forte da settimane, ci ha sempre mentito, continua a lavorare al bordello ma è diventata la favorita di alcuni ufficiali." 
"Jack Rackham aveva garantito per lui...C'è sicuramente Max dietro a tutto questo." realizzò Billy. 
"Quella puttana ha capito qualcosa e ha convinto Idelle a cambiare bandiera. Niente più pidocchiosi marinai per lei, solo ufficiali che possono pagare il doppio." Jacob sputò per terra in segno di disprezzo "Senza contare che Max in pratica fa da consigliera alla Guthrie. Con queste premesse corrompere Featherstone deve essere stato molto facile."
"Chissà cosa gli hanno offerto." sibilò Billy "Maledetto stronzo!" esclamò ad alta voce attirando l'attenzione di Flint, che uscì dalla casa e li raggiunse.
"Che succede?" chiese.
Billy si voltò a guardarlo, si morse un labbro. 
Era arrabbiato, furioso, Flint ne fu quasi intimorito.
Flint ripetè la domanda, e Billy sospirò nervoso: "Devo dirti una cosa, e non ti piacerà." 
 
 
"Hai parlato con Flint della piantagione?" chiese John.
Madi alzò le spalle: "Volevo rendermi utile, riappacificare gli animi."
John sorrise: "Sei stata molto brava, ora Flint è d'accordo con Billy a quanto pare."
Madi annuì, gli accarezzò il viso: "Andrà tutto bene John, fidati di me."  
Poi sentì le voci alterate che provenivano da fuori, e si voltò per guardare oltre i vetri della finestra. 
Non poteva sentire Flint e Billy discutere, ma era chiaro che stava succedendo qualcosa di grave.
"Come è possibile?" Flint stava gridando, era furioso.
"Mi prendo la responsabilità di questo errore, ma Featherstone era un buon amico e..." cercò di spiegare Jacob
"Pessimo errore, irreparabile, chissà cosa avrà detto al governatore! Mi fidavo Billy, credevo che fossi in grado..." sibilò Flint.
"Non prendertela con lui!" intervenne di nuovo Jacob "Tutti abbiamo creduto alla buona fede di Featherstone!"
"Basta!" tuonò Billy "Sono io al comando, è una mia responsabilità. E troverò il modo di risolvere questo impiccio, ma nel frattempo" squadrò Flint da capo a piedi "non ti permettere mai più di parlare in questo modo a me o ai miei uomini. Non siamo più sulla Walrus. Jacob, Ben, tornate in città e cercate di capire cosa sta succedendo, con discrezione, ma veloci."
Detto questo rientrò in casa, lasciando Flint sbigottito e interdetto sul portico.
Anche Leni era stupita.
Era uscita dal capanno ed era arrivata giusto in tempo per sentire Billy redarguire Flint.
Il capitano della Walrus, mascella serrata e sguardo torvo, la fissò per un istante ed entrò in casa, e lei lo seguì.
"Che sta succedendo?" chiese Madi, che li aveva visti litigare.
Billy guardò lui, poi guardò Leni.
"Come è andata?" le chiese.
"Prima dicci che sta succedendo, vi ho visti alzare la voce." gli rispose.
"Featherstone ci ha fottuti." rispose Flint.
"Cosa? Quando, che ha fatto?" le voci dei presenti si sovrapposero.
"Rogers deve averlo comprato, con l'aiuto di Max." sintetizzò Billy.
"Quindi gli avrà rivelato informazioni su di noi." dedusse Madi.
"Certo. Inoltre lui e Rogers sono chissà dove adesso." continuò Flint.
"Ho già sguinzagliato degli uomini, presto sapremo tutto." rispose Billy adirato.
"Nel frattempo dobbiamo rimediare al disastro che hai fatto, rapidamente." disse Flint con convinzione "Organizziamo un attacco alla città, la conquistiamo..."
"Aspetta..." Billy scosse la testa ma il capitano non lo ascoltò e andò avanti.
"...non faremo prigionieri se necessario, a quel punto Rogers non avrà altra alternativa..."
"BASTA!"
La voce di Billy rimbombò nella sala da pranzo. 
I presenti ammutolirono, Flint compreso, che sospirò e rilassò le spalle, il suo sguardo era stupito e curioso per quella reazione.
Billy lo guardò dritto negli occhi: "Ho radunato e preparato questi uomini per seguire Long John Silver, e se credi che li metterò a tua disposizione, beh, credi male. Tu non hai combattuto con loro, bevuto con loro, dormito con loro, sanguinato con loro." gli occhi di Billy erano lucidi mentre raccontava, lucidi ma fieri "Non ti conoscono, e se mai sapranno il tuo nome sarà solo perché io per puro caso ti nominerò. Non sono il tuo esercito Flint."
Flint sgranò gli occhi. Billy non lo aveva mai chiamato per nome, mai una volta in tutti quegli anni passati a navigare insieme.
"Madi, abbiamo le armi?" chiese Billy sempre tenendo lo sguardo fisso su Flint.
La ragazza annuì: "Domani andrò a prenderle. E ho chiesto informazioni sulla piantagione, non ci saranno problemi con gli schiavi. Di certo ci aiuteranno." 
A Leni sembrò di udire un leggero tremolio nella voce di  Madi, ma pensò fosse per la tensione che quello scontro aveva creato.
"Allora tra due giorni attaccheremo la piantagione degli Underhill, e il giorno dopo, grazie alle nuove armi e ai nuovi alleati, conquisteremo Nassau." disse Billy "Tu che ne pensi John?" chiese, ma era chiaro che quella decisione non ammetteva obiezioni. 
"Io...io credo che tu sappia cosa stai facendo Billy, mi sembra un buon piano."
Era una risposta diplomatica, per stemperare gli animi.
"Se credi che sia la scelta giusta..." commentò Flint. Avrebbe voluto ribattere ancora, ma sapeva che lì, con pochi dei suoi uomini presenti, non avrebbe potuto tenere testa a Billy, così battè in ritirata e cambiò argomento "Leni, come è andata con tuo nonno?"
Tutti a quel punto guardarono la ragazza, che ancora un po' scossa da quella discussione si sedette.
"Prima di tutto, so dove sta andando Rogers, se non è già lì. È andato ad Ocraoke con Hornigold."
"Voleva uccidere tutti noi." commentò Flint "E così facendo lanciare un messaggio alla resistenza."
Leni annuì: "Mio nonno ha cercato di dissuaderlo, trova questa missione inutile e dispendiosa, ma Rogers è partito comunque. E proprio riguardo a questa incompetenza del governatore, mio nonno ci ha suggerito come convincere Eleonor a scambiare il tesoro con la sua persona..."
 
 
Le faceva un certo effetto vederlo così.
Coperto di polvere, gli abiti sgualciti, le manette ai polsi.
Leni non aveva mai visto l'ammiraglio Allister così trasandato. 
Ma quando incrociò il suo sguardo si rese conto che il detto "Mai giudicare il libro dalla copertina" era veritiero. 
In quegli occhi c'era una fierezza che niente poteva scalfire.
"Quindi Billy Bones ha deciso giocarsi l'asso nella manica." ridacchiò Allister "Mandare te a trattare con me può rivelarsi utile, oppure potrebbe rivelarsi è una mossa azzardata."
Nessun convenevole dunque, pensò Leni.
Se è quello che vuole, così sia.
C'era una cassetta di legno per la frutta nel capanno, Leni la rovesciò e vi si sedette.
"Sa che ti conosco, che ho imparato molto da te. Tutto, a dire il vero. E per questo sa che posso comprendere cose che altri non noterebbero." rispose lei.
"Quindi ti ha mandato per entrare nella mia testa, come un banale inquisitore." commentò Allister.
"O un confessore." sorrise Leni "Non sono qui per interrogarti, non vogliamo informazioni da te. Vogliamo un consiglio."
"Lusingarmi è una tattica così scontata." rise lui "Perfino io la usavo quando catturavamo un nemico."
"Lo so." rispose lei "L'ho letto nei tuoi libri, nelle tue memorie. Ed è per questo che sono qui, perché conosco ogni tattica, ogni pensiero dello stratega che sei stato e che sei. Per questo credo che tu abbia un piano." 
"Un piano?"
"Per andartene da qui in grande stile. Tu non vuoi essere solo un banale ostaggio, una pedina. Tantomeno vuoi essere impiccato, il tuo cadavere esposto solo per sfidare e intimidire la Marina britannica. Tu vuoi guidare la tua stessa liberazione. Quindi dimmelo, cosa dovremmo fare?" gli chiese Leni.
Allister la guardò, poi rise di nuovo: "Sei brava."
Leni fece spallucce: "Ho imparato dal migliore." 
L'ammiraglio la osservò per qualche istante, poi sospirò: "Non c'è molto margine di manovra, so che Billy ha fatto delle proposte a Rogers ma lui non ha nemmeno risposto."
"E questo cosa ti dice?" chiese Leni.
"Che è un incapace." ammise Allister "Un incapace pieno di debiti. Sappiamo dei suoi guai finanziari. Ma finché avrà il tesoro i suoi creditori non lo infastidiranno." 
"E proprio per questo non ce lo consegnerà mai, preferirà sacrificare la tua vita pur di non perderlo." concluse Leni "Non è neppure qui a Nassau ora, è partito, nessuno sa dove sia."
Allister sorride e abbassò lo sguardo.
"Mio Dio, tu lo sai." comprese Leni.
"Mi aveva parlato di una sua idea, io ho cercato di dissuaderlo dal partire per quell'inutile e dispendiosa missione. Alla fine ha fatto di testa sua."
"Che missione?" chiese lei preoccupata.
"È andato ad Ocraoke. Forse pensava di trovarvi ancora tutti lì. Il suo intento è sterminare i suoi nemici lasciando dunque la resistenza a Nassau scoperta e senza aiuti. Inoltre è un modo per dimostrare la sua superiorità." spiegò, il suo tono di voce lasciava trasparire un certo disprezzo. 
Leni si morse il labbro inferiore. In quel momento Edward Teach, Jack, Anne, i pirati che aveva conosciuto potevano essere tutti morti.
"Ma voi siete al sicuro, perché immagino che Flint e questo fantomatico Long John Silver siano qui con te."
Leni annuì. 
"Lo sospettavo." disse Allister soddisfatto.
"A maggior ragione dovresti fare la tua mossa adesso." disse Leni "Adesso che Rogers è lontano e che c'è Eleonor al comando."
"Oppure potrei aspettare il ritorno del governatore."
"Prima di tutto, potrebbe non tornare. Ma anche se tornasse, primo, non è detto che Flint e gli altri aspettino il suo arrivo per giustiziarti e consegnargli il tuo cadavere.
Secondo, Rogers non ha mosso un dito per te mentre era ancora Nassau, perché dovrebbe agire diversamente ora? Rogers continuerà a salvaguardare solo i suoi interessi, non cederà mai il tesoro in cambio della tua vita."
"Io ho portato qui la Marina per sostenerlo. Ha bisogno di me." controbatté Allister.
"Non necessariamente." Leni sorrise "Pensaci. Se noi ti giustizieremo i tuoi uomini resteranno al suo fianco per vendicare la tua morte, anche se Rogers non gli piace combatteranno per lui in onor tuo. Comunque vada lui avrà il suo esercito, senza di te a ostacolare le sue inutili e dispendiose iniziative. Ma se tu sopravvivi, se verrai liberato, sarai tu a decidere di come disporre degli uomini e delle risorse della Marina. Per lui è più conveniente che tu muoia." Leni osservò attentamente l'espressione di suo nonno "Ma tu questo lo avevi già capito, non è vero?"
Allister sorrise soddisfatto: "Sono il miglior maestro da cui si può imparare, dopotutto."
Leni rise, scosse la testa: "Dunque qual è la tua mossa, ammiraglio?"
Allister si sistemò le manette, si massaggiò i polsi e poi disse: "Eleonor Guthrie ha gestito i traffici di quest'isola con intelligenza in questi anni, lei è pragmatica e sa cogliere le opportunità. Sai che è incinta?"
"Me lo hanno riferito."
"Ciò la rende disponibile alla trattativa. Voi potete offrirle ciò che una donna in dolce attesa agogna di più per la sua prole, ovvero stabilità, sicurezza. Voi le proporrete di scambiare il tesoro non tanto con la mia persona, ma con la prospettiva di una risoluzione pacifica di questo conflitto." 
Leni lo guardò incuriosita: "Non ti seguo."
"L'hai detto tu stessa, la Marina è qui per mio volere, io posso decidere come disporre di molte risorse e sopratutto posso amministrare la legge. Dunque io posso garantire, come clausola dello scambio, un periodo di tregua in cui le due parti cercheranno di trovare un accordo." rispose Allister.
Leni scoppiò a ridere: "Una risoluzione pacifica? Vuoi che ci sediamo attorno a un tavolo per dettare le reciproche condizioni con te come mediatore?" spalancò gli occhi "È quello che hai sempre voluto...sei venuto qui non per vendetta ma per orgoglio. Volevi essere l'uomo che avrebbe riconsegnato Nassau all'Inghilterra."
Lei sapeva che suo nonno avrebbe voluto il suo momento di gloria, ma non aveva capito la sua reale intenzione, ora le era chiaro.
Allister annuì, chinò il capo in una sorta di inchino, un omaggio alla sua perspicacia: "Ho combattuto tante battaglie, e ogni volta un abile stratega sa intuire quando serve usare la forza bruta e quando usare la diplomazia. Nassau non può essere riconquistata versando altro sangue, sarebbe controproducente e non porterebbe a nulla, solo rancore e ulteriori scontri. Invece un accordo firmato da entrambe le parti porrà fine alle ostilità ed eviterà che esista un pericoloso precedente rivoluzionario a cui potrebbero ispirarsi gli yankee delle altre colonie."
"E tu tornerai in Inghilterra da eroe, colui che ha riportato l'ordine nel Nuovo Mondo. Sarai sempre ricordato per le tue imprese, inclusa quest'ultima decisiva vittoria." concluse Leni.
"Ovviamente non posso garantire che sarà facile trovare un accordo vantaggioso per tutti, ma sono certo che riusciremo a raggiungere il giusto compromesso." disse Allister.
"È un'idea molto astuta." ammise Leni "E potrebbe funzionare..."
"Pensi che Flint accetterà?"
"Non è Flint a decidere, beh, non solo lui." si corresse Leni "Proporrò la tua idea."
"E la appoggerai?"
Lei annuì: "Certo. Io la trovo un'ottima mossa. Che potevi comunque riferire direttamente a Billy e risparmiare tempo..."
"So che il tuo Billy Bones è scaltro e senz'altro intelligente, ha costruito qualcosa di incredibile qui."
"Quindi perché hai aspettato me?" chiese Leni.
"Perché tu comprendi cose che gli altri non possono notare." le rispose citando le sue stesse parole.
Leni soffocò una risata.
"Ma non ti basterà proporre questo scambio a Eleonor, devi attirare la sua attenzione e darle la giusta motivazione." aggiunse Allister.
"E quale sarebbe?" chiese Leni.
"Non quale, chi." 
 
 
"Chi?" John era confuso "Di chi parlava tuo nonno?"
Leni sospirò: "Max. Anche l'ammiraglio si è  accorto dell'affetto che c'è tra Eleonor e lei."
Billy capì: "Dobbiamo rapire Max e usare anche lei come ostaggio. A quel punto Eleonor cederà." 
"Esatto."disse Leni.
"E tu ti fidi di questo piano, di questa tregua proposta da tuo nonno?" Madi non era convinta "Da quanto mi hanno detto che tra voi ci sono stati degli attriti."
Leni la osservò, comprendeva la sua obiezione, ma nel suo sguardo, sempre onesto e diretto, si poteva leggere una certa antipatia, per nulla celata.
"Mio nonno è un uomo astuto, è vero, ho valutato la possibilità che voglia ingannarci. Ma su una cosa non ho dubbi, la sua l'ambizione. Pur di essere celebrato come un eroe manterrà la sua parola con noi."
Flint commentò: "È quello che credo anche io."
Madi scosse la testa: "Non possiamo fidarci solo delle tue sensazioni."
Billy intervenne: "Leni conosce quell'uomo molto bene, sa valutare i rischi..."
"Lo conosceva, forse, un tempo, ma ora?" guardò la ragazza con severità "Ti ha già imprigionata una volta, ha ucciso i vostri uomini..."
"Beh non puoi certo incolpare Leni di questo." esclamò John.
Madi si voltò a guardarlo, stupita.
"No, non è colpa sua, ma trovo pericoloso fidarsi di un uomo che ha già dimostrato di saper abbindolare gli ingenui." rispose Madi.
"Leni non è un ingenua, sa di dover essere guardinga quando si tratta dell'Ammiraglio." asserì John "Se secondo lei ci si può fidare dare, io le credo."
Madi sbattè le palpebre come per scacciare un granello di polvere e trattenne un sospiro, alzò le spalle e annuì, senza staccare gli occhi da quelli di John.
Leni comprese, ma era chiaro a tutti i presenti, cosa diceva quello sguardo: stai dalla sua parte e non dalla mia, e questo non lo tollero.
"Bene." disse Billy per interrompere quell'imbarazzo "Organizzerò un'imboscata per catturare Max, non sarà facile ma dobbiamo tentare, e dobbiamo prenderla prima che torni Rogers." 
"Allora forse ci conviene anticipare l'attacco alla piantagione." propose Flint "Domani notte. Madi ci avrà già portato le armi."
Billy lo guardò stupito: "Ora ti sembra una buona idea?"
"Forse è l'azione giusta da attuare in questo momento, non solo per dimostrare la nostra forza ma anche per minacciare una rivolta degli schiavi, tutte cose che metteranno sotto pressione Eleonor." spiegò Flint.
Billy seppur sospettoso era contento che Flint finalmente gli desse credito: "Attacchiamo domani, d'accordo."
"E non appena avremo Max potremo fare la nostra offerta ad Eleonor." concluse John "Funzionerà, ci riprenderemo il tesoro."
Billy sorrise compiaciuto all'amico, si congedò con l'intento di preparare i suoi uomini per le mosse successive, il tempo a disposizione era poco.
Madi raggiunse a passi veloci la camera da letto, una volta entrata sospirò rumorosamente.
John, dietro di lei, chiuse la porta, notò che c'era qualcosa che non andava.
"Va tutto bene?"
"Sì. Sono solo stanca, e domani ho molto da spiegare ai miei uomini." mentì lei.
"Madi." John la abbracciò da dietro "Credimi, i miei amici sanno quello che fanno. Andrà tutto bene, proprio tu me lo hai detto oggi."
La donna gli disse che aveva ragione, che sarebbe andato tutto bene.
Lo pensava veramente, sapeva che il suo piano avrebbe sortito gli effetti sperati.
È questa volta John sarebbe stato furto di lei, e finalmente dalla sua parte, per davvero.
 
   
 
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