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Autore: Mentos E CocaCola    09/12/2019    1 recensioni
-Ti propongo un patto- disse risoluta.
Lui sorrise sinceramente divertito e sorpreso da come si stavano mettendo le cose.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Jareth, Sarah
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sarah si immobilizzò e strinse il braccio della madre portandola poi dietro di sé come per proteggerla con il suo corpo, anche se sapeva bene che con un solo gesto della mano Jareth avrebbe potuto liberarsi di entrambe. Ma d’altronde lei con una sola frase avrebbe potuto distruggere lui e il suo Regno, quindi al momento erano ad armi pari.
-Jareth, svelati, so che sei tu!- disse ad alta voce, risultando ben più risoluta di quanto non fosse.
Il barbagianni spiegò le ali e si librò dal ramo verso le due donne e man mano che si avvicinava le sue zampe diventavano piedi, il suo becco diventava un naso e le piume si staccavano dal suo corpo.
E prima che Sarah se ne potesse accorgere stava già fissando il ghigno provocatorio del re e quelle orribili vene che deturpavano il suo bel viso.
La giovane lo guardò perplessa.
-Cos’è successo Jareth?-
All’uomo non sfuggì il tono di preoccupazione nella sua voce e anche se l’intera situazione risultava alquanto catastrofica, l’apprensione di lei fu un balsamo sulle sue ferite. Represse a stento l’impulso di stringerla al petto e sussurrarle, immergendo il naso e la bocca nella sua folta chioma corvina, “Non andartene, ti prego. Resta qui.”.
Sarah serrò la mascella vedendo il sorriso sghembo del Re degli Inganni sparire per qualche minuto.
Jareth spostò lo sguardo sulla madre di Sarah… difficile credere che dietro quella vecchia così apparentemente dolce e candida si nascondesse un’entità malvagia. La vecchia lo guardava confusa e intimorita dal suo sguardo su di lei, o era un’attrice formidabile o l’entità si appropriava di lei a momenti alterni.
-Vorrei parlare con te, Sarah, in privato- disse lui guardandola per un attimo negli occhi. La giovane abbassò lo sguardo, era pronta per un confronto faccia a faccia con lui? Non lo sapeva, ma non si poteva sottrarre a lui e questa era l’unica cosa di cui era certa.
Sarah annuì, per poi lanciare uno sguardo rassicurante a sua madre.
Jareth iniziò a camminare dirigendosi verso un grande cespuglio che sicuramente li avrebbe nascosti alla vista della vecchia.
-Disprezzi così tanto il mio Labirinto, Sarah?- le chiese lui con tono accusatorio, incrociando le braccia sul petto.
La giovane abbassò lo sguardo e negò con la testa.
-Ho un piano Jareth, non voglio lasciare questo Labirinto, ma non posso negare a mia madre di provare a riscattarmi, la mia idea era quella di attraversarlo insieme a lei, condurla a te e poi non farle dire le ultime parole. Tu riuscirai a rimandarla nel Sopramondo e a cancellarle la memoria e tutto questo si risolverà-
Jareth scosse la testa scoraggiato.
-E tu pensi veramente di riuscire a tenere tutto così fermamente sotto controllo, ragazzina? Guardami! Non so neanche se sarò ancora vivo quando giungerete al Castello-
La giovane ammutolì, mordendosi il labbro.
-Cosa sono quelle vene nere?-
Il re si sedette a terra e chiuse gli occhi, toccandosi con una mano la fronte.
-Non so se mi crederai, ma te lo dirò comunque, anche se questo potrebbe far finire quel divertente gioco di seduzione che avevi iniziato e a cui tenevo veramente tanto- disse con aria beffarda.
Sarah arrossì fino alla punta dei capelli, ma decise di non dire nulla, sapendo che la situazione era grave non le andava di discutere di cose infantili.
-Queste vene nere sono il segno che qualcosa si sta infiltrando dentro di me, qualcosa di oscuro sta avvelenando il mio sangue e, come vedi, si avvicina sempre di più al cuore… credo proprio che quando ci arriverà sarà la mia fine e… la fine del mio Regno-
Sarah strinse i pugni per darsi forza, per reprimere quelle lacrime che cercavano in tutti i modi di uscirle dagli occhi.
-Jareth…- sussurrò con voce strozzata, tanto che l’uomo sollevò sorpreso lo sguardo, sperando di vedere in quegli occhi verdi qualcosa che lui sentiva fin da troppo tempo nel petto e che teneva nascosto per orgoglio e per paura di non essere ricambiato.
Sì Jareth aveva paura, aveva sempre avuto paura di quello che quegli occhi verdi nascondevano, ma in quel momento sembrava che vi fosse solo apprensione… per lui.
-Ma noi possiamo risolvere tutto questo, non è vero?- chiese speranzosa Sarah, inginocchiandosi davanti a lui e prendendo il suo viso tra le mani.
Il re abbassò lo sguardo per sfuggire quegli occhi verdi.
-Un modo ci sarebbe…- sussurrò lui per poi posare una mano sulla guancia di Sarah, accarezzandola piano con il pollice. La giovane chiuse per un attimo gli occhi, piegando leggermente la testa verso la sua mano.
L’uomo sospirò.
-Credo che l’arrivo di tua madre sia collegato a tutto questo. Non è chi credi-
Sarah aprì di scatto gli occhi.
-Come fa ad essere tutto collegato? È solo una vecchia che vuole attraversare il Labirinto per riscattare sua figlia!- esclamò alzandosi in piedi.
-Ascolta- la interruppe Jareth riprendendo la parola -Ieri ti ho spiata attraverso la sfera e tua madre mi ha guardato e mi ha parlato come se mi vedesse e da quel momento sono comparse tre vene nere sul mio viso. Nessuna creatura può accorgersi di essere spiata da una sfera di cristallo, tanto meno un’umana. E poi queste tre vene… non è una coincidenza Sarah. Non so chi sia quella vecchia, ma ti assicuro che non è tua madre-
Sarah incrociò le braccia sul petto, sentendo tutta la rabbia salire verso il suo viso.
-Tralasciando il fatto che mi hai spiato, quando non vedo il motivo per farlo, ma io sono stata lì con lei, sempre e non ti ha nominato nemmeno una volta. Sarà sicuramente stata una tua allucinazione!-
Jareth scosse la testa. Aveva previsto una reazione del genere, conoscendo il carattere orgoglioso di Sarah.
L’uomo si alzò avvicinandosi alla giovane, le prese dolcemente la mano.
-Credo in quello che ho visto Sarah e non posso permettervi di raggiungere la Città di Goblin per la salvaguardia mia e del mio regno, perciò questo è l’ultimo momento in cui ci incontreremo da amici. D’ora in poi saremo avversari-
Sarah annuì, guardandolo duramente.
Jareth sorrise divertito di fronte a quel cipiglio che la rendeva ancora più bella.
-Salutiamoci da amici, mia cara Sarah. Ti va?-
Lei rimase immobile qualche secondo, poi sembrò sciogliersi e prima che potesse dire di sì, le sue labbra furono chiuse dal bacio di Jareth.


CIAO A TUTTI, SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA!
 
  
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