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Autore: lagertha95    12/12/2019    5 recensioni
[Questa storia è stata scritta su obbligo di D a k o t a per obbligo, verità o salvataggio su Il giardino di EFP. Obbligo: scrivere una bellarke ambientata in The Vampire Diaries]
La neve cade su Mystic Falls, imperterrita, quasi insensibile agli accadimenti del mondo.
Clarke ha terminato gli ultimi acquisti natalizi e si gode il pensiero del calore di casa.
L'attacco è improvviso e letale e non lascia scampo alla giovane strega che sente la vita scivolarle tra le dita.
Dal testo:
"Ma tu non mi vedevi e io avevo sete, così tanta sete…non puoi capire, se non l’hai provata, che cosa voglia dire trovare il sangue perfetto. Lo sentivo pulsare e scorrere nelle tue vene e nelle tue arterie, placido nelle prime, impetuoso nelle seconde."
Se è l'arrivo di un cavaliere dalla brillante armatura quello che cercate, questa breve storia non fa per voi.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bellamy Blake, Clarke Griffin
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Salve a tutti/e!
Eccomi qui con questa bellarke/non bellarke scritta per "Obbligo, verità o salvataggio?" su Il giardino di EFP.
Questa storia è stata scritta perchè ho scelto obbligo e D a k o t a mi ha detto di scrivere una bellarke (che ripeto, non sono del tutto convinta che lo sia) ambientata nel mondo di The vampire diaries.
Ho scelto di far essere Clarke una strega e Bellamy un vampiro.
Una cosa, su cui vorrei che puntaste l'attenzione. Ho messo, negli avvertimenti, violenza e soprattutto tematiche delicate: l'ultimo avvertimento è dedicato alla violenza di genere, perchè questa storia, se vorrete leggerla anche dopo questa piccola premessa, è basata sul rifiuto di una donna che non viene accettato da un uomo. Quello che in questa storia accade io lo rifiuto con tutta me stessa e vorrei fosse ben chiaro che la violenza di genere non è mai, mai e poi mai giustificata, neanche nelle fan fiction.
Detto questo, vi lascio alla lettura di questa breve ma (per me che l'ho scritta) intensa storia.
Un bacio a tutti e a presto, 
Lagertha

Maledetto


A Mystic Falls aveva appena iniziato a nevicare.
L’aria di dicembre era fredda e pungente e arrossava le guance piene della bella e bionda strega che passeggiava serena, piena di buste natalizie, per le vie della città.
Clarke aveva lasciato la macchina in un vicolo buio, ma non si preoccupava, era serena e si fidava dei propri poteri. Pensava al caldo del caminetto del salotto di casa, alle braccia di Finn che l’avrebbero avvolta e del profumo di cibo che le avrebbe invaso le narici una volta a casa.
Persa nei propri pensieri non si avvide dell’ombra che le passò rapida alle spalle.
Fu un attimo. Dolore e calore avvolsero il suo collo e Clarke si accasciò a terra, le buste decorate con motivi di abeti, babbi natale e bastoncini di zucchero, tutte sui toni del rosso e del verde si sparsero intorno a lei con il fruscio tipico della carta.
Provò a chiamare aiuto, ma dalla sua gola non uscì che un sussurro inudibile.



La neve fioccava leggera e continua.
Clarke guardava il cielo sopra di lei e le pareva di essere sul Millennium Falcon, con i fiocchi di neve che le andavano incontro e il cielo nero di sfondo che sembravano lo spazio e le stelle che Han e Chewbecca osservavano saltando nell’iperspazio.
Un senso di freddo la attanagliava, salendo lentamente dalle caviglie e aggirando un striscia di pelle che partiva dal collo.
Il sangue gocciolava lento, uno stillicidio infinito che le stava togliendo ogni goccia di calore in corpo.
Boccheggiava, sentendosi come un pesciolino fuor d’acqua, come quelli che pescava con suo padre quando era bambina.

“Sai,” una voce profonda e al tempo stesso giovane la raggiunse mentre, immobile, cercava di non pensare alla vita e alla magia che le stava scivolando tra le dita con cui si premeva lo squarcio al collo. “Quando ti ho vista la prima volta, sono rimasto folgorato. Entrasti con passo deciso nel Mystic Grill e a me sembrasti una valchiria, bellissima e crudele, irraggiungibile.” una mano fredda scese a carezzarle il volto rigato di lacrime, spostandole una ciocca da davanti gli occhi, mentre Bellamy Blake le si inginocchiava a fianco. “Ti volevo, ma tu non mi degnavi di uno sguardo. Non degnavi nessuno di uno sguardo, di questo ti devo rendere merito, eppure io desideravo così tanto che tu mi vedessi, mi vedessi davvero!” la risata amara che uscì dalle belle labbra del ragazzo fece rabbrividire violentemente Clarke che cercava di dare un senso al suo respiro mentre il cuore le impazziva nel petto. “Ma tu non mi vedevi e io avevo sete, così tanta sete…non puoi capire, se non l’hai provata, che cosa voglia dire trovare il sangue perfetto. Lo sentivo pulsare e scorrere nelle tue vene e nelle tue arterie, placido nelle prime, impetuoso nelle seconde. Lasciavi una scia infinita e perpetua ovunque tu passassi e mi facevi impazzire.” Gli occhi con cui Bellamy guardava Clarke erano pieni di amore malato che lei non riusciva a fingere di ricambiare neanche per avere salva la vita. “Avrei potuto salvarti. Avresti potuto scegliermi e vivere per sempre, al mio fianco, come una regina al fianco del suo re,” un lampo di rabbia e odio passò veloce negli occhi neri del ragazzo. “Ma hai scelto lui, quell'insulso e stupido mortale che ti tradiva e tu lo sapevi, ma vedevi solo lui, quello appena arrivato in città, Finn, che ti riempiva di moine false. E io ti guardavo caderci e crederci e volevo ucciderti e ucciderlo.”

“Alla fine hai ottenuto quello che volevi.” sussurrò Clarke coraggiosamente, mentre sentiva le ultime gocce di sangue e di vita scivolare via dal suo corpo. “Mi avrai con te per sempre, perché il mio ricordo ti perseguiterà in eterno, Bellamy Blake. Ti maledico, vampiro, e a testimoni chiamo le mie antenate, potenti streghe di New Orleans. Non vivrai un giorno che non sia pieno della mia assenza e della mia presenza insieme. Sarò lì, al tuo fianco, a ricordarti che essere orribile sei. Non potrai amare mai più e tutti ti odieranno e vivrai solo, reietto e infelice.” una pausa, un colpo di tosse sanguinolento e una mano dalle dita vermiglie a disegnare una X sulla guancia del vampiro. “Io muoio, Bellamy Blake, e tu sarai maledetto per l’eternità, senza rifugio o amore o pace.”

Gli occhi azzurri della strega si ribaltarono mentre un dolore infernale squarciava il petto del vampiro che le stava chinato a fianco e una croce infuocata gli si disegnava sulla bella e ampia fronte.



La neve continuava a scendere sulla città ricoprendo tutto, anche il corpo della giovane strega, ma i fiocchi candidi non cadevano più tranquilli e placidi e, tempestosi, sferzavano il viso del vampiro, aprendo piccoli e profondi tagli che mai più si sarebbero rimarginati.
Un unico grido, terribile e spezzato, si levò quella notte, in mezzo alla tempesta di neve che imperversava a Mystic Falls.

 

   
 
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