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Autore: SHUN DI ANDROMEDA    13/12/2019    0 recensioni
[Kaitou Sentai Lupinranger VS Keisatsu Sentai Patranger]
[Post-episodio 51]
I Lupinranger sono riapparsi, mandando fuori di testa i Patranger.
Noel ha una sorpresa per i suoi senpai.
Keiichiro è molto arrabbiato.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Tales From Tokusatsu Worlds'
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Fandom: Kaitou Sentai Lupinranger VS Keisatsu Sentai Patranger
Rating: Verde
Personaggi/Pairing:
Lupinranger, Patranger, Noel, Nuovi Ladri Fantasma.
Tipologia:
OneShot
Genere:
Sentimentale, Fluff.
Avvertimenti: Spoiler, Missing Moment
Disclaimer:
Personaggi, luoghi, nomi e tutto ciò che deriva dalla trama ufficiale da cui ho elaborato la seguente storia, non mi appartengono. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro ma per piacere personale.

A NEW ROAD

“NOEL!”

Keiichiro entrò di corsa nell’ufficio del Direttore Hilltop, gridando furibondo il nome di Patren X.

Il Direttore, seduto alla sua scrivania, rovesciò il caffè per lo stupore e si lasciò scappare un gemito di dolore per il contatto col liquido bollente: “Keiichiro-kun, non è il modo di entrare in ufficio.” Lo rimproverò l’uomo, passando un fazzoletto sulla giacca imbrattata, “Jim, potresti farla portare in lavanderia più tardi?” domandò poi, indicando la vistosa macchia all’altezza del petto.

Il robottino annuì, poi si voltò verso i tre Patranger, che si guardavano attorno visibilmente fuori di sé: “Che è successo?” chiese lui, notandone lo stato d’animo, “Noel-kun oggi non è in servizio. È il suo giorno libero.” aggiunse Hilltop, sgranando gli occhi nel vedere Sakuya armeggiare col computer di Jim e borbottare sottovoce.

“Ragazzi, volete spiegarmi cosa sta succedendo?”

“Direttore, ci sono state segnalazioni nella stanza di Dogranio?” chiese Tsukasa, china sullo schermo del computer, lei e Sakuya stavano spalla contro spalla.

“No, niente di niente. Perché? È successo qualcosa?”

“Sono tornati, Direttore. I Ladri Fantasma. Kairi-kun e gli altri.” Keiichiro era in piedi davanti alla scrivania del suo superiore, i pugni stretti al fianco: “E scommetto che Noel c’entra qualcosa! Stavolta lo rispedisco in Francia a calci!” gridò lui, “Al diavolo tutto!”

Jim emise suoni sorpresi mentre Hilltop restava quasi del tutto impassibile.

“E non è tutto! Sono spariti senza lasciarci detto niente su come rintracciarli!” Sakuya digitava a tutta velocità sulla tastiera: “Niente di niente, neppure un numero di telefono, un indirizzo! Hanno quei biglietti da visita, dovrebbero usarli per cose del genere!”

Tsukasa sospirò e spostò gentilmente le mani del compagno più giovane: “Yano-san e gli altri devono sapere. Senza dubbio. Se li troviamo…”

Hilltop restò pensieroso per un attimo, poi annuì: “Capisco che vogliate risolvere questa situazione una volta per tutte ma vi chiederei di pensarci un attimo. In fondo, se non fosse stato per loro, un anno fa le cose non sarebbero finite così bene.” disse l’uomo, guardando i suoi sottoposti con espressione seria, “E io per primo non vorrei perseguire Kairi-kun e gli altri, in fondo la loro situazione è del tutto particolare.”.

“Non vogliamo perseguirli, Direttore,” disse Sakuya imbarazzato: “Io vorrei chiedere a Umika-chan…”

“D’accordo, Sakuya-kun, ho capito.” rise l’uomo: “Giustamente, se vuoi invitarla a uscire, devi sapere come rintracciarla. E tu, Tsukasa-kun?”

La giovane donna abbassò il capo: “Touma-kun è fidanzato e spero di poterlo vedere sposato, se lo merita dopo tanta sofferenza. Vorrei soltanto essergli amica. So che, a parte la sua fidanzata, non ha una famiglia e… Gli sono affezionata, Direttore.”

“E tu, Keiichiro-kun?”

Keichiiro stringeva i pugni al fianco, la mascella era irrigidita e per un attimo Hilltop si preoccupò di doverlo spedire dal dentista – digrignare i denti in quel modo non doveva essere un toccasana -; per fortuna, il mutismo di Patren 1go non durò a lungo e il giovane poliziotto emise uno sbuffo infastidito prima di abbassare lo sguardo sul proprio pugno stretto: "Mi deve una spiegazione! Devo chiedergli perché non sia venuto a chiedere aiuto a noi una volta capito che potevano fidarsi di noi! E devo prendere a calci Noel!"

"Ah? E cosa avrei fatto, Keiichiro-san?"

La voce tranquilla e rilassata di Patren X fece voltare di scatto i tre Patren da poco rientrati, che strabuzzarono gli occhi nel vedere Noel sulla soglia, mollemente appoggiato contro il telaio della porta a braccia conserte: "Sono passato soltanto per invitarvi a pranzo fuori, mes amis. Offro io."

Patren 1go scattò in avanti e sarebbe anche saltato al collo di Noel per azzannarlo alla giugulare se Tsukasa e Sakuya non gli si fossero gettati addosso, bloccandolo a terra: "Noel-kun, quello che Keiichiro vuole dire è che oggi abbiamo incontrato-"

"Ci sono ancora un sacco di Gangler in giro, è per questo che voglio che oggi pomeriggio vi rilassiate. Monsieur le Directeur, posso rapire i miei senpai per pranzo? Glieli rimando in ufficio non appena finito di mangiare."

Sotto lo sguardo divertito del Direttore, Tsukasa e Sakuya aiutarono Keiichiro ad alzarsi in piedi, sempre tenendolo fermamente per le spalle, mentre Noel – con un inchino – li precedeva nel corridoio; una volta rimasto solo con Hilltop, Jim si avvicinò all'uomo titubante: "Andrà tutto bene, signore?" chiese il robottino.

L'uomo annuì con un sorriso prima di risedersi: "Qualcosa mi dice che Noel-kun sa più di quanto voglia farci credere. Jim, controlleresti se Yano-san ha per caso aperto qualche ristorante a proprio nome?"

§§§

Scesero dalla macchina di servizio davanti a un piccolo localino in una strada secondaria, poco frequentata, in un primo pomeriggio di sole.

Noel fece strada ai suoi senpai con il suo solito modo di fare molto eccentrico e sia Tsukasa che Sakuya furono costretti a tenere per le braccia Keiichiro per impedirgli di saltare di nuovo addosso a Noel: "Dove siamo?" chiese Patren 3go, guardandosi attorno, "Non è una zona che frequentiamo spesso.".

Patren X le sorrise gentile e aprì la porta, che fece muovere il campanello sopra di essa: "Ha aperto da poco, ci porto soltanto i miei amici più cari."

Il locale era in stile occidentale, con i muri dipinti di fresco e in colori brillanti, e la sala era deserta, con un solo tavolo apparecchiato al centro della stessa, le sedie in svariati colori – rosso, blu, giallo, verde… - e la tovaglia bianca che ancora profumava di ammorbidente.

"Benvenuti al Bistrot Retournerons. O forse dovrei dire, bentornati al Bistrot Jurer?"

Una voce familiare, ma più matura rispetto a quella di Kairi-kun, fece voltare di scatto Keiichiro, che si ritrovò davanti Yano-san, in piedi con un grembiule addosso e i menù in mano.

"Yano-san, il locale è suo?" chiese sorpreso Sakuya, mollando per un attimo la presa su Patren 1go, il quale si ritrovò sbilanciato e cadde a terra con un lamento e un'imprecazione; Tsukasa si chinò ad aiutarlo mentre Noel non smetteva di sorridere: "Non, mes amis. Il locale non è di Shouri-san." La voce di Noel, così squillante, era quasi irritante alle orecchie di Keiichiro, "L'ha aperto per suo fratello e i suoi amici."

Nella sala cadde un silenzio tombale mentre Yano Shouri si spostava di lato, mostrando un cespuglio di capelli biondi, accanto ad altre due capigliature scure.

Gli sguardi dei Lupinranger e dei Patranger si incrociarono ma, diversamente da poco prima, negli occhi dei membri dei due gruppi non c'era animosità, soltanto affetto e un mucchio di domande.

Sakuya fu il primo a muoversi e lo fece gettando le braccia al collo di Umika, la quale ricambiò goffamente dopo qualche istante.

Poi Tsukasa, che si avvicinò a Touma con la mano allungata, questa venne poi stretta amichevolmente da Lupinblue.

Tuttavia, Keiichiro e Kairi rimasero immobili, a guardarsi negli occhi.

"Sei stato uno stupido… Siete stati tutti e tre degli stupidi…" borbottò dopo qualche minuto Patren 1go, stringendo il pugno al fianco mentre il suo sguardo si abbassava sul pavimento: "Dei veri stupidi."

Gli altri quattro si scambiarono un'occhiata incerta e imbarazzata, c'era ancora qualche scampolo di vergogna tra loro, e forse anche di rammarico, ma poi Kairi scosse la testa e si avvicinò alla sua controparte, afferrandogli poi la mano: "Kei-chan, mi dispiace." Disse soltanto, "Non volevamo ingannarvi."

"Non è per quello!" sbottò il più anziano, prima di afferrarlo per il colletto della camicia inamidata e avvicinare i loro volti: "Avreste dovuto chiederci aiuto! Anche se eravate i Ladri Fantasma, avremmo potuto trovare una soluzione per aiutarvi!"

In risposta, Kairi sorrise sghembamente e gli coprì le mani con le proprie: "Era qualcosa che dovevamo fare da soli. Ma grazie, Kei-chan."

"Non me ne faccio niente dei tuoi ringraziamenti, Kairi-kun! Vi abbiamo visti morire…"

La voce rotta di Keiichiro fece abbassare gli sguardi di Touma e Umika, ma non quello di Kairi, che continuò a sorridere: "Stiamo bene, Kei-chan, e ora siamo qui. Potremmo essere amici, se ti va."

"Anche noi, Touma-kun." propose Tsukasa: "Ci siamo affezionati a voi ragazzi." aggiunse la giovane donna; Sakuya al suo fianco annuì con forza, stringendo goffamente la mano di Umika, la quale ricambiò con un vago rossore sulle guance.

"D'accordo, adesso basta. È ora di mangiare." intervenne Shouri, posando una mano sulla spalla di 1go e una su quella di Red: "Voi non dovreste tornare in ufficio? Il vostro Direttore si è raccomandato al telefono di rispedirvi alla base prima delle 15."

"Allora sediamoci a tavola, mes amis. Muoio di fame."

"Non ho ancora finito con te, Noel, doppiogiochista."

"Keiichiro-san… Dovresti ormai sapere che è impossibile, per te, fare quello che vorresti."

"Ma posso provarci. Dove ci sediamo?"

"I colori sono un buon inizio, Kei-chan."

Le parole di Kairi gli fecero notare solo in quel momento la connessione e la posizione delle sedie, con le due rosso vivo l'una accanto all'altra; per tutta risposta, il ragazzo più giovane gli afferrò la mano e lo trascinò al tavolo prima di spingerlo seduto; anche gli altri li seguirono e, in breve, la stanza si riempì di chiacchiere, a volte lente e a bassa voce – come nel caso di Tsukasa e Touma -, altre rumorose e ridanciane – Umika e Sakuya -.

Nel frattempo, Keiichiro e Kairi, con la mano ancora stretta, osservavano semplicemente la scena mentre una nuova strada invisibile si dipanava davanti a loro, una strada di pace, amicizia, e sentimenti che presto sarebbero sbocciati, come la vita piena che li aspettava.

   
 
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