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Autore: PaladinaBianca    13/12/2019    3 recensioni
Aelita è scomparsa.
Jeremy, sconvolto, ha deciso di farla finita.
Mentre gli altri cercano di andare avanti, Odd non riesce a rassegnarsi.
Aelita non è più rintraccibile, ma non per questo lui non riuscirà a trovarla.
La riporterà a casa per Jeremy, l'amico di un tempo.
E, forse, anche perchè sente di doverle dire ancora molte cose.
Pilot della storia è l'OS "Destiny: numbers, chaos, energy".
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aelita, Odd, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo terzo


Meeting



Noi confidiamo che il tempo sia lineare,
che proceda eternamente,
uniformemente, verso l’infinito.
Ma la distinzione tra passato, presente e futuro è un’illusione.
Ieri, oggi, domani sono conservativi.
Sono collegati in un cerchio infinito.
Tutto è collegato.

(Dark)


 

Finalmente, riuscì a rallentare la propria andatura.
La rabbia stava scemando, lentamente, permettendogli di pensare lucidamente.
Ulrich alzò lo sguardo, e si rese conto di essere su quel ponte, diretto alla vecchia fabbrica.
Nonostante tutto, sorrise.
 
Evidentemente, sono io quello che insegue i fantasmi.
 
Si guardò le spalle, prima di proseguire.
Stava già per varcare la soglia, quando la vide.
Rimase immobile, congelato dalla paura.
Una figura, barcollante, si stava dirigendo verso di lui.
 
Qualcuno è stato alla fabbrica..
 
Avrà avuto più o meno la sua età, pensò Ulrich.
Attese, cercando di valutare i pro e i contro di un possibile avvicinamento.
Quando lui alzò lo sguardo, però, Ulrich non poté fare a meno di trattenere il fiato.
William Dunbar gli stava sorridendo, gli occhi nascosti dai capelli corvini.
Si riscosse dal proprio torpore; sapeva che avrebbe dovuto dire qualcosa.
Ma il ragazzo si era fermato; il sorriso ridotto ad una smorfia di dolore.
Ulrich mosse un passo in avanti, spaventato da quell’improvviso cambiamento; e William cadde a terra.
 
Sotto di lui, una pozza di sangue; sempre più grande.
 
***

 
Finalmente, Odd era riuscito a mettere le mani su quello che stava cercando.
Yumi, continuando a tossire per via della polvere, gli indicò il suo nuovo netbook.
-Dovrei dare una pulita.. – commentò, soprapensiero, mentre Odd si avvicinava alla scrivania.
Lui non la sentì nemmeno, impegnato com’era ad accendere il computer.
-Yumi, questo affare non funziona!
La ragazza sbuffò, avvicinandosi all’amico.
-Oh, accidenti. L’alimentatore dev’essere saltato.. se hai un po’ di pazienza, chiamo mio padre..
Lei si voltò per prendere il telefono; uno spiffero d’aria la fece rabbrividire.
Si voltò di nuovo, per chiedere a Odd di chiudere la porta.
Il ragazzo era scomparso.
 
Perdonami Yumi, ma non ho tempo da perdere.
 
Iniziò a correre, sotto un cielo che prometteva temporali.
Si maledisse per non aver chiuso occhio, quella notte.
 
E ho perfino saltato il pranzo!
 
No, evidentemente qualcosa in lui non andava.
Credeva di aver esaurito le lacrime, invece le sentì salire nuovamente agli occhi.
Evitò di pensare, continuando a correre.
Quando raggiunse la porta di casa, infilò svogliatamente le chiavi nella serratura; ed entrò.
Si diresse in camera sua, accese il computer e diede un’occhiata al letto sfatto.
 
No, Odd.
Dormirai più tardi.
 
***
 
 
Dannazione.
 
-William? Riesci a sentirmi?
Il ragazzo socchiuse gli occhi, tossicchiando.
-Ulrich.. non hai idea di cosa..
-Non muoverti, chiamo un’ambulanza.
Quando si alzò, per recuperare il telefonino dalla tasca, Ulrich si sentì afferrare la giacca.
William stava cercando di richiamare la sua attenzione.
Si chinò nuovamente verso di lui, sfoderando quello che pensava essere un sorriso rassicurante.
-No.. non chiamarli, Ulrich..
-Sei impazzito?!
Il ragazzo si rialzò di scatto, iniziando a comporre il numero di emergenza.
-Aspetta, ascoltami. E’ stato XANA..
 
XANA.
 
Una morsa di ghiaccio scivolò attorno alla gola di Ulrich.
Quel nome aveva il sapore di un passato troppo lontano.
-Non importa, William.. potrebbe essere stata un’allucinazione..
Una specie di risata spezzata sconquassò il petto del ragazzo, ancora a terra.
-Ulrich, lo sai anche tu. Aelita lo ha risvegliato.. altrimenti Jeremy..
-Va bene, d’accordo; va bene. Non serve parlarne ancora, ho capito.
Si strinse nelle spalle, cercando di controllarsi.
Si rese conto, con rabbia, di quanto la ferita fosse ancora aperta.
Del resto, erano passati solo due giorni.
 
Eppure, sembra passato un secolo.
 
-In ogni caso- riprese, secco –stai già rischiando la pelle. Hai perso molto sangue, sappilo.
-Il tatto.. non è.. qualcosa che ti appartiene, vero?
Ulrich fece una smorfia, accogliendo nuovamente tutto l’odio che provava per quel ragazzo.
 
William continuò a parlare, non lasciandogli il tempo di replicare.
-Devi portarmi a Lyoko, se vuoi salvarmi.
 
Lyoko.
 
-Assolutamente no, William.. io..
-Ulrich. Puoi scegliere. O mi lasci qui, a morire, oppure trovi il modo di virtualizzarmi.
William chiuse gli occhi, raccogliendo le ultime forze.
-L’ambulanza.. – riprese, poi –non arriverebbe comunque.. in tempo..
Ulrich scosse la testa.
 
Avevamo vinto, accidenti.
Questa storia avrebbe dovuto essere già finita.
Da un pezzo.
 
Un lampo illuminò il cielo temporalesco; pochi secondi, e il tuono rombò, deciso.
 
Elettricità.
 
Prese una decisione, improvvisamente.
Sollevò William, caricandoselo sulla spalla destra.
-Grazie.. Ulrich.. – la voce del ragazzo era sempre più debole –devo riferirti.. anche di Jeremy..
-Sì, sì.. dopo.
Con la mano libera, si aggrappò come poteva alla fune consunta.
Evitò di guardare quella a fianco, spezzata.
Evitò di pensare a Odd, alla lite di poche ore prima.
Evitò anche di pensare a Jeremy, e a cosa potesse c’entrare in tutta quella storia.
E saltò.
 
***
 
 
Il cigolio metallico dell’ascensore lo distrasse da ciò che stava facendo.
Ridacchiò, sistemandosi gli occhiali sul viso.
Fece una smorfia: quel corpo umano non voleva perdere le sue vecchie abitudini.
 
Un vero peccato.
 
Iniziò a digitare più velocemente, non dovevano trovarlo lì.
Si alzò di scatto, dirigendosi alla scala arrugginita; scese fino alla sala degli scanner.
 
Uno, due, tre.
 
Il conto alla rovescia si spense, e sul monitor comparve un segnalatore di posizione.
I due ragazzi entrarono nella sala di controllo; pochi secondi.
Il monitor si spense.
 
***
 
 
Click.
Odd sorrise, nel buio della sua stanza.
Aveva chiuso fuori il mondo, assieme al temporale.
Sfogliò il manuale, inserì il dischetto.
Seguì le istruzioni e riuscì ad accedere ai file, senza lanciare il programma.
 
Bingo.
Sapeva che avrebbe trovato almeno un indizio.
Era un file video.
Improvvisamente si sentì agitato, sull’orlo di una crisi di nervi.
Avrebbe dovuto dormire, si disse.
O, almeno, mangiare qualcosa.
 
Odd Della Robbia, non fare il bambino.
Resisti.
 
In realtà conosceva benissimo, il vero motivo per cui era così nervoso.
 
Aelita.
 
In cuor suo, Odd sperava che lei gli avesse lasciato qualcosa, qualunque cosa, in grado di aiutarlo a ritrovarla.
Si disse che lo stava facendo per Jeremy, perché non si fosse sacrificato per nulla.
In realtà, il motivo era ben altro.. anche se non l’avrebbe mai ammesso.
Si riscosse dai propri pensieri, e pigiò il tasto play.
Gli occhi di Odd brillarono, nell’oscurità.
Il viso di Aelita, il sorriso a nascondere l’ansia, lo guardava dal monitor.
Era un messaggio.
Ed era un messaggio per lui.
Nuove lacrime gli appannarono la vista; poi un capogiro.
Ed infine, il buio.
 
***
 
 
Yumi era ancora irritata per via del comportamento di Odd.
 
Mi ha tagliata fuori.
Come si è permesso?!
 
Era ora di fare qualcosa di concreto.
Si ritrovò a pensare all’amica dai capelli rosa; sorrise.
 
Aelita, non mi avresti mai abbandonata, vero?
Per questo devo fare qualcosa per ritrovarti.
 
Tin, tin.
Un messaggio in arrivo.
Sospirando, Yumi si avviò verso il telefono.
Sorrise, leggendo il nome del mittente.
Ulrich.
Quando lesse le sue parole, però, il sorriso si spense.
Prese la giacca e si precipitò fuori, nella pioggia.
 
Ho bisogno di aiuto alla fabbrica.
Lui è tornato; ed ha trovato William.

***

Note dell'Autrice


Buongiorno a chiunque sia capitato su questa storia.
Non serve che mi perda in giri di parole inutili, giusto?
In questi anni ho semplicemente appeso la penna al chiodo. Lunga storia.

Ma ora sono tornata.
Sono curiosa di scoprire se qualcuno sia ancora interessato a questa FF.
Tanti capitoli già scritti aspettano solo di essere pubblicati.

Un abbraccio sincero.
Vi voglio bene.

PaladinaBianca
 
   
 
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