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Autore: Hikari29    14/12/2019    0 recensioni
[ATTENZIONE : non fatevi ingannare dal titolo... Niente lupi mannari qui]
AU...mi hanno sempre incuriosito questo genere di storie...
E voi? Avete mai pensato a come sarebbero cambiati i personaggi vivendo in un altro mondo?Beh, io si ...e personalmente il contesto di dolce flirt mi ha sempre ispirata parecchio .
Vecchi e nuovi personaggi,ognuno con un ruolo fondamentale in questo mondo fatto di magia ,combattimenti ,amore...e anche un pizzico di follia. Due scuole... Dove ognuno avrà il suo ruolo. Una protagonista dal passato complicato, che ricomincerà a sorridere solo grazie all'affetto per i suoi nuovi amici. Incontri, scontri, lacrime, sorrisi, abbracci e sfide, e comportamenti inaspettati da parte di alcuni studenti, perché diciamocelo... Non si giudica un libro dalla copertina... Ed Eri lo capirà presto.
Questa è la mia prima storia ,o meglio la prima volta che ho il coraggio di presentarvi una mia creazione...e se vi ho incuriositi, preparatevi ad "Alpha Academy "....il dolce amoris non sarà più lo stesso.
! AVVERTENZE: la storia è un adattamento di una versione originale che potete trovare su wattpad!
Genere: Fantasy, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ritornare alle proprie origini. 
Cancellare un errore e ricominciare. 
Trattenere le lacrime e cominciare ad essere forte davvero. 
Ecco, era questo ciò che mi ero prefissata una volta tornata ad allenarmi. 
Ma, come dimostrato dai miei recenti cedimenti, forse è meglio mettere in chiaro qualche punto. 

Se tornassi alle mie cosiddette origini, significherebbe soltanto tornare alla vecchia me : sola, fredda, col casino dentro e mille silenzi fuori.

Trattenere le lacrime, beh, a quello sono abituata. 
I pianti sono liberatori, è vero, ma li ho sempre visti come un qualcosa di...intimo.
Si, credo renda l'idea.
Dopotutto, perché sfogarsi con chiunque?
Perché mostrare le proprie debolezze a persone che, magari, non si curano nemmeno di noi?

Se questo fosse dipeso dalla vecchia me, la risposta sarebbe stata soltanto una: "non importa il perché. Nessuno dovrà leggerti dentro. Mai."
Questo almeno finché, in questa stessa scuola che tanto avevo pregiudicato, non ho incontrato loro, i miei amici.
Questo, finché non ho incontrato lui.

<< Ormai avrete capito : nessuno scherzo. È ora di agire, pivelli. >>

Mai la voce dell'insegnante di arti magiche mi era sembrata tanto decisa.

<< Abbiamo tutto ciò che ci serve, ragazzi. Ma siete proprio voi l'arma più potente a nostra disposizione. >>  
E ancora Boris ci incoraggia.

Vedo già i miei compagni mostrare espressioni curiose, entusiaste quasi. Ma chi, come me, si aspetta più che altro dei chiarimenti in vista della fatica che ci aspetta, ha già assunto una posa composta e uno sguardo serio.

<< Cominciamo dal più pericoloso. >>
Smanetta l'insegnante dalla chioma scura sulle sue adorate leve. 
Ed ecco un immagine proiettarsi al centro della stanza.

<< Daisetsu Aryma. Non ci è dato conoscere il suo volto, privilegio ovviamente dato alla nostra cara Direttrice, nonché sua sorella. Non conosciamo di preciso il suo Alph. >>
Aggiunge con un'aria inquieta.
Poi si schiarisce la voce.

<< Pensiamo però abbia a che fare col controllo. Non oso immaginare cosa si provi ad essere controllati da un essere del genere. >>
E tutti noi ci rabbuiamo.

Mi volto automaticamente verso Castiel e, come mio presentimento, le sue nocche sono già bianche.
Vedo Lysandre a braccia incrociate e Kentin tentare di rendere più tranquilla Violet.
Poi, incrocio lo sguardo del professore di combattimento e dei brividi mi attraversano la schiena.

<< Boris, vuoi aggiungere qualcosa? >>
Interrompe il silenzio la professoressa.

<< No, no, figurati. >> Dice lui tornando in sé. Poi riprende la parola.

<< Grazie ad alcune fonti, siamo riusciti a individuare i volti di alcuni studenti della Beta Academy. Guardate pure e, anzi, osservate bene. >>

Dopo qualche click, ecco proiettate immagini di volti vari. 
Vedo ragazzi della mia età. Alcuni dagli occhi piccoli e scuri. Altri dal busto pieno di cicatrici, per quanto l'icona mi permetta di vedere.
Poi, il volto di una ragazza mi colpisce, incorniciato da qualche orecchino di troppo e una chioma castana. I suoi occhi, in particolare, sono due vere e proprie sfere di ghiaccio.

<< È lei. >>
Esordisce dal nulla Castiel.

<< Conosci quella ragazza, Maewaka? >>
E di nuovo è la Delenay a parlare.

<< Debrah Hattori, terzo anno. >>
Ammette senza nascondere il suo disprezzo.
Poi continua.

<< Il suo Alph è la pietrificazione. Purtroppo, non ho idea di come lo usi di preciso o fino a che punto lo controlli. Ma sono quasi sicuro sia una dei più pericolosi là dentro. >>
Mentre lo dice si tortura le unghie rosicchiandole.
Ora tutto si collega, come tasselli di un puzzle, ed il pensiero di quanto il rosso possa sentirsi tormentato mi assilla.

<< Non voglio mentirvi, ragazzi. Nulla sarà mai così facile come sembra. Dalla vostra parte però, avrete tutto il nostro sostegno e...anche il loro. >>
Boris indica la porta e questa comincia a scorrere, rivelando due figure familiari a me come al resto della classe.

<< Nishigame Jade. Kazuya Melody. Ecco i vostri senpai che ci hanno offerto tutto il loro appoggio. >>

Vedo già Nathaniel ricambiare il sorriso della ragazza, ma io non riesco e mi concentro piuttosto sull'altra presenza alquanto sgradita.
Dietro di me, i miei amici si irrigidiscono. Castiel batte il piede a terra e Lysandre prova a calmarlo. Iris storce lo sguardo. Ma soprattutto Kentin mostra quanto sia nervoso e, con un scatto, si posiziona quasi in forma di difesa davanti alla sua Violet.
Il verde, di risposta, fa uno dei suoi soliti ghigni, quasi compiaciuto dal cambio repentino dell'umore di noi altri.
Anche gli insegnanti colgono una certa tensione e, per alleviare il tutto, la Delenay torna a parlare.

<< Qualunque siano i vostri pensieri in questo momento, dimenticateli. Dimenticate tutto. Focalizzatevi soltanto sulla battaglia che ci aspetta, perché non sarà nulla di pacifico, purtroppo. E adesso, muovetevi e date il vostro meglio! A meno che non vogliate un bel calcio nel fondoschiena, mammolette. >>

<< SI! >>
La risposta arriva in coro e gli occhi infuocati dei miei compagni mi dimostrano quanto la carica sia alle stelle.
Poi, mi volto verso il mio compagno dai capelli biondi e ci sorridiamo a vicenda.
Dobbiamo farcela.
Per Honey - Sama.
Per Ambra.

<< Charlotte, puoi farcela! >>

<< Non stressarla troppo. >>

Come al solito, i gemelli Noji assumono comportamenti opposti. Ma, come noi, rimangono in attesa di una mossa della nostra compagna dai capelli scuri che, concentrata come mai prima d'ora, sta focalizzando le sue energie verso un Kentin già pieno di graffi.
La distanza tra i due non è molta, ma mette la ragazza in difficoltà, troppo abituata ad agire direttamente a contatto col corpo da guarire.

<< Se dovesse riuscire nell'intento, sarebbe un grande aiuto durante la battaglia. >>
Sento dire al nostro insegnante di combattimento.

Poi, la ragazza apre gli occhi marroni e quello che ai nostri occhi appare come uno spostamento d'aria raggiunge il nostro compagno dai capelli castani.
Subito, l'interessato si osserva le mani e, circondato da un lieve bagliore verde, vede tutte le sue ferite rimarginarsi lentamente e senza dolore alcuno.

<< Wow, che forza! >> Dice poi.

E tutti ci avviciniamo a lui, ancora al centro della stanza, preceduti da una Violet leggermente preoccupata che controlla le sue braccia, come a volersi assicurare che tutto sia al posto giusto.

Adesso, a tutti scappa un sorriso e anche Charlotte, che sta ancora asciugandosi la fronte imperlata di sudore, sembra soddisfatta e stringe i pugni seppur con contegno.
Le sorrido, ma come mi aspettavo lei preferisce ricomporsi e tornare seria.

<< Complimenti Shumei! >>
Esordisce l'insegnante dai capelli laccati.
<< Adesso però - >> 
Viene interrotto stavolta.
La Delenay decide di confidargli qualcosa sussurrando e, insieme, si allontanano verso il lato della stanza opposto al nostro.

<< Cinque minuti di pausa, ragazzi. >>

Mi incuriosisco, ma decido per una volta di non indagare troppo e rilassarmi anch'io in questi pochi attimi a disposizione. 
Come me, anche gli altri sono sollevati e, mentre qualcuno si stiracchia, altri sbadigliano. Sono la prima a sentire gli occhi leggermente stanchi ma, per qualche ragione, il mio corpo ancora risponde alla perfezione. Sarà merito dell'adrenalina.

Dei passi alle mie spalle si fanno sentire. Ed ecco Maekawa fare la sua entrata.

<< Ehi, rosso. >>

<< Ehi, ragazzina. >>

Il resto delle sue parole di sfugge. 
Mi distraggo. 
Vedo alle sue spalle la piccola Karla e, dal suo sguardo furbetto, ho come l'impressione che abbia in mente qualcosa. Uno dei suoi scherzi, magari. E, come al solito, credo che la vittima in questione sia Armin, girato giusto di spalle rispetto al rosso davanti a me, intento a conversare col fratello al suo fianco.

Vedo i suoi enormi occhi furbi scintillare e la sua mano già posta sull'altra a mo' di pistola. 
Ma, d'un tratto, il moro sobbalza.

<< Oh >>
Sembra notare qualcosa. Che l'abbia scoperta?

<< Alexy, i lacci della tua scarpa. >>
Fa notare al gemello. 
Ed un sospiro di sollievo sfugge alla mia compagna dal cerchietto rosa. 
Adesso è pronta a colpire.

<< Lascia. Ci penso io. >>
E, di getto, si china.

Solo sorpresa negli occhi verdi della piccola Karla. 
Questa però non basta a fermare il suo attacco, già in procinto di colpire il moro.

Sbarro lo sguardo anch'io seguendo quella che appare come una scintilla di luce, ormai fuori controllo. 
Ma ancora di più quando mi accorgo chi, effettivamente, si è ritrovato a esserne vittima.

<< Ragazzina, hai sentito quello che ti ho detto? >>

Scuoto la testa. 
Come faccio a dirglielo?
Non mi aspettavo accadesse qualcosa del genere. 
Ma, in effetti, i poteri di Keizo-chan riguardano la crescita, giusto?

<< Ehi, ti sei rimbambita? >>

<< Maekawa. Ecco... >>

<< Cosa c'è? >>
Comincia a spazientirsi.

<< I tuoi...capelli. >>

<< I miei cosa? >>

E solo portando una mano alla nuca, si rende finalmente conto della situazione.
La sua chioma rossa, un tempo più sobria, si trova ora ad essere molto più folta e appariscente.

Spalanca gli occhi, troppo stupito dal ritrovarsi dei capelli lunghi quanto i miei. 
Nessuna reazione eclatante. 
Nessun urlo. 
Nessuno sguardo omicida. 
Penso debba ancora realizzare la cosa.

Neanche a dirlo, di scatto si volta. Le mascelle serrate, gli occhi socchiusi, i pugni stretti e le sopracciglia tremolanti.

<< Chi... Chi è stato? >>
I suoi modi sono molto più calmi di quanto mi aspettassi.

I nostri compagni si ritrovano nel silenzio più assoluto, ma qualcuno sta a stento trattenendo le risate.

<< PARLATE! >>
Urla, ma apparendo ai miei occhi ancora più buffo.

<< Oh oh... >>
Esordisce una piccola presenza alle spalle di Alexy. 
Si copre la bocca, ma il rosso la nota.

<< TU. PICCOLA - >>

<< Castiel, aspetta! >> 
Lo blocca Lysandre.

<< Guarda i tuoi capelli >> gli consiglia.

<< So già di sembrare una ragazza. Grazie mille. >> Sbuffa.

<< No no >> lo contraddice.

<< Credo che siano carichi di...elettricità. >>

<< Che? >>
Ed ecco che il rosso, come noi, si volta in direzione della sua nuova capigliatura, per quanto gli sia possibile. 
I lunghi fili scarlatti sono circondati da piccole scosse e scintille, e appaiono ai nostri occhi come una sorta di barriera. 
Se solo si fosse visto mentre era infuriato.

<< Mmh, interessante >> esordisce dal nulla Boris. 
Con una mano ancora sul mento alterna il suo sguardo su Castiel, poi sul pavimento, poi ancora in direzione dell'insegnante d'arti magiche, che esprime la sua approvazione annuendo.

<< Buone notizie, Maekawa : per te, una nuova mossa speciale. Che ne pensi? >> 
Sorride accarezzandosi la chioma bionda.

<< E io dovrei tenermi questi cosi?! >>

Mi aspettavo una sua lamentela. Eppure, non capisco, non sta affatto male così.

<< Oserei dire che ti donano >> mi sfugge.

Vedo Iris e Kentin sopprimere una risatina e, guardando nella mia direzione, assumono uno sguardo furbesco.

Poi, Lysandre da una gomitata al rosso.

<< Credo fosse un complimento, Castiel. >>

<< Si. Certo. >>
La risposta arriva fin troppo lenta e, mentre parla, si volta persino a darmi le spalle. Ma che gli prende?

<< Su, su. Maekawa, vogliamo fare un tentativo? >>

Boris incrocia sorridente le braccia all'altezza del petto, mentre il rosso torna a guardarci. 
So già che la prenderà come una sfida e il suo sguardo carico me lo conferma.

Ora lo riconosco. 
Così competitivo, con quel suo mettersi costantemente alla prova. 
Con i suoi occhi accesi, mentre ancora serra i piedi sul pavimento e stringe i bicipiti. 
Adesso i suoi capelli svolazzano, circondati da saette, carichi di un'energia nuova, ma così familiare.

Non posso fare a meno di fissarlo, attratta come una calamita. 
E, forse è proprio quello il punto : due poli opposti, è questo che siamo.

Si volta a guardarmi, ricambio il suo sguardo. È sempre così. 
Eppure, se non ci fosse lui, sento che quell'elettricitá mi mancherebbe. 
Quella sua potenza. 
Il suo arrivare all'improvviso. 
Come se fosse lui stesso un fulmine. 
Ed io, beh, a volte ho come l'impressione di essere stata fulminata.

 

   
 
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