Certo che non era vero! Derrik lo sapeva benissimo! Non aveva bisogno che Dave continuasse a ripeterglielo tutta la sera. E comunque anche Jack gli aveva detto che non doveva crederci, perché i suoi amici l’avevano detto solo per prenderlo in giro.

Jack aveva degli amici schifosi comunque, e Derrik non voleva vederli mai più.

Ma se invece fosse stato vero? Certo Jack e David dicevano di no, ma loro erano buoni, che ne potevano sapere?

Derrik non voleva crederci, però se in una coppia di gemelli davvero ce n’era sempre uno buono e uno cattivo, come gli avevano detto gli amici di Jack, allora tra loro il cattivo doveva essere lui per forza.

David dava molto più retta di lui a mamma e papà, e spesso gli ricordava che certe cose non avrebbe dovuto farle o dirle, non che lui non lo sapesse ma certe volte non ci pensava. E a volte convinceva persino Dave a fare cose che poi li mettevano nei pasticci.

Era il gemello cattivo! E Babbo Natale non gli avrebbe portato nessun regalo! Gli amici di Jack dicevano la verità!

Certo gli anni precedenti li aveva ricevuti, ma forse perché era piccolo e Babbo Natale allora glieli aveva portati lo stesso, ora che aveva ben sei anni ed era grande non c’era più speranza che lo facesse.

Forse poteva cercare di essere molto buono domani, ma dubitava che un solo giorno facesse la differenza, se almeno avesse saputo questa cosa qualche mese fa! Ormai non c’era tempo! Mancava solo un giorno a Natale, come poteva rimediare ad un intero anno di cattiveria in un giorno?

E comunque come funzionava questa cosa? Se lui fosse riuscito a diventare buono, sarebbe stato David quello cattivo? La sola idea era ridicola, che poi un conto era diventare buono, un conto era diventare più buono di Dave, non pensava di poterci riuscire, suo fratello era un bambino troppo bravo.

Era condannato! Non avrebbe mai più ricevuto nessun regalo di Natale! Babbo Natale l’avrebbe inserito nella lista dei cattivi e non ce l’avrebbe tolto più.

Derrik si addormentò con questi pensieri in testa, pieno di angoscia e sconforto.

Non dormì molto però, perché dopo appena un paio d’ore si svegliò di soprassalto, disperato, per il sogno fin troppo vivido di Babbo Natale che dopo aver porto un bel regalo a Dave, si girava verso di lui e gli diceva che a lui invece non avrebbe dato niente perché era cattivo.

Corse in camera dei suoi e scosse piano sua madre chiamandola con voce tremante.

Lei si svegliò subito, in realtà non si era ancora del tutto addormentata visto che si era messa a letto da poco, e si mise a sedere accendendo l’abat-jour.

“Amore che succede? Perché non dormi?” gli chiese la mamma con dolcezza, e lui non riuscì più a resistere, scoppiando a piangere le si buttò tra le braccia.

A quel punto anche il papà si mise seduto e gli chiese che era successo.

Tra un singhiozzo e l’altro Derrik raccontò loro quel che era accaduto quel pomeriggio quando lui e David erano andati a giocare a casa di Jack, ed anche del terribile incubo che aveva fatto poco prima.

Quando si fu calmato, la mamma gli diede un fazzoletto per soffiarsi il naso e poi lei e papà gli spiegarono come stavano davvero le cose.

Non c’era un gemello buono e uno cattivo, c’era solamente un gemello più vivace e pestifero e uno obbediente e più calmo, poi spesso la gente usava le parole buono e cattivo, ma non le intendevano nel senso letterale dei termini.

E lui poteva stare tranquillo perché Babbo Natale sapeva la verità, e gli avrebbe sicuramente continuato a portare i regali.

Derrik non era sicuro di aver capito tutto il discorso sui gemelli, ma in fondo la rassicurazione sui suoi regali era l’unica cosa davvero importante.

Molto più tranquillo diede un bacio alla mamma, abbracciò il papà e se ne tornò a dormire.