Fino all’ultimo respiro 

 

Clarice è sempre stata una donna molto paziente, fin da quando era bambina, e proprio per questo ha atteso con calma il momento in cui Lorenzo avrebbe potuto finalmente provare qualcosa per lei. 

Non è stata facile la sua vita a Firenze; fin da quando è arrivata ha sempre avuto l’impressione di non essere apprezzata dai fiorentini, di essere troppo bigotta e chiusa per la loro mentalità aperta e innovativa. 

Ha sempre pensato di non essere abbastanza per Lorenzo. 

Non è stato facile il matrimonio con lui, non è stato facile non sentirsi mai adeguata ed essere messa sempre al secondo posto: dopo di Firenze, dopo Lucrezia Donati Ardinghelli, dopo la vendetta verso coloro che avevano ucciso Giuliano e forse lei veniva addirittura dopo Ippolita Sforza, una donna che Clarice ha temuto con tutta l’anima perché il sentimento che Lorenzo aveva provato per lei in gioventù sembrava non essersi assopito definitivamente. 

Clarice si è più volta chiesta cosa sarebbe accaduto se non avesse accettato di sposare Lorenzo; forse avrebbe preso i voti e sarebbe divenuta suora, come sognava in gioventù, ma Gesù sarebbe stato uno sposo migliore di Lorenzo? L’amore di Dio l’avrebbe messa sopra ogni altra cosa o le avrebbe causato sofferenze diverse? Suo marito probabilmente avrebbe sposato un’altra donna, ma quest’ultima avrebbe sofferto come lei oppure sarebbe stata una sposa più idonea per la famiglia dei Medici? 

Clarice aveva tante domande, forse troppe, e non riusciva a trovare una risposta. 

Io ti amo. Ti amo moltissimo, per tutte le volte che ti ho fatto soffrire. 

Lorenzo aveva ammesso di amarla soltanto dopo diversi anni di matrimonio, ma l’amava veramente o il suo era un semplice affetto mascherato in un falso amore? 

Lei era sicura di amarlo, ma avrebbe desiderato tanto odiarlo per tutte le pene che aveva inflitto a lei e ai loro figli. 

La sua piccola Maddalena, promessa sposa a un uomo orribile come Franceschetto Cybo solo per assicurarsi di avere un’alleanza con il Papa. Clarice avrebbe tanto voluto rimanere a fianco della figlia, per consolarla nei momenti più difficili e per insegnarle, come Lucrezia aveva fatto con lei, che una donna deve essere pronta a tirare fuori molti più artigli rispetto gli uomini, perché il mondo era assai più crudele con loro. 

Il suo Giovanni, così calmo e pacato, fin troppo paziente. Clarice avrebbe tanto voluto che lui proseguisse i suoi sogni e non avrebbe avuto gioia più grande di vederlo diventare un’artista, ma le ambizioni di Lorenzo per lui erano diverse. Giovanni non ha detto una parola quando suo padre gli ha imposto di entrare in seminario e ha accettato il suo destino, ma Clarice avrebbe tanto voluto togliere la tristezza dal suo sguardo.  Valeva più di mille parole non dette. 

Infine il suo cuore si struggeva per Piero, il suo primogenito. Piero avrebbe dovuto prendere il comando dalla famiglia, ma era il più fragile dei suoi figli. Clarice avrebbe tanto voluto che il suo amore fosse sufficiente a colmare il desiderio più grande che Piero aveva nel cuore, ovvero di essere amato da suo padre. Clarice avrebbe tanto voluto eliminare tutte le sue insicurezze e fargli capire che Lorenzo lo amava, che non avrebbe mai potuto sostituirlo con Giulio.  

Forse Clarice avrebbe dovuto solo odiare Lorenzo, maledirlo per ogni scelta sbagliata che aveva fatto con la scusa di proteggere la loro famiglia. 

Ti amo. 

Queste sono le uniche parole che Clarice è riuscita a dire a Lorenzo in punto di morte, perché lei lo ha saputo solamente amare. 

Fino al suo ultimo respiro. 

 

Angolo autrice: Salve, questa è la prima volta che posto una Fanfiction inerente a una serie storica e ho scelto Clarice come personaggio perché è stata il mio personaggio femminile preferito insieme a Contessina. 

Ovviamente la Fanfiction è ispirata alla serie e non ai fatti realmente accaduti. 

Spero che vi piaccia, buona lettura!