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Autore: cin75    17/12/2019    6 recensioni
Jared si comporta in modo strano. Jensen è geloso. Misha come al solito c'entra qualcosa.
Solo una storia come tante!!
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Jared Padalecki, Jensen Ackles, Misha Collins
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Jensen fece un respiro profondo e capì che con quella risposta si giocava il suo futuro con Jared.

“Perchè quando ti ho incontrato mi sono innamorato di te talmente in fretta che quasi non credevo potesse succedere. Perché quando mi hai detto Ti amo , la prima volta, avevi gli occhi lucidi per l’emozione. Perché sei diventato talmente importante per me che non riesco a vedere la mia vita senza di te al mio fianco. Perché so che il modo in cui ti faccio ridere, ti faccio star bene, il modo in cui ti coccolo quando sei stanco o il modo in cui facciamo l’amore è qualcosa che abbiamo solo noi. È qualcosa che non avremmo con nessun altro. Perché ho capito che o avrei avuto te nella mia vita o sarei rimasto solo per sempre.” e poi , Jensen , mise una mano in tasca e tirò fuori qualcosa che Jared non si sarebbe mai aspettato.

“Ma cosa...”

“Perchè avevo comprato questo e stavo per chiedertelo io. Ma poi tu...in queste settimane….con Misha. E io...sono andato piano piano fuori di testa e ho pensato male e queste sere da solo hanno peggiorato le cose e poi stasera io ho peggiorato le cose.” ammise con un sorriso amaro, mentre apriva la scatoletta e mostrava a Jared, il prezioso cerchietto in oro bianco. Semplice ma bellissimo.

“Tu volevi….sposarmi?!” balbettò Jared, ancora scombussolato dalle parole che aveva appena sentito pronunciare dal compagno.

“Sì...e lo voglio ancora. Ma credo di aver perso la mia occasione oramai.” ammise amaramente, Jensen, dopo aver commesso quell’enorme sbaglio.

“Jensen, io...”

“Lo so, lo so, ti capisco. Ho sbagliato e non merito perdono. Forse non ora, forse mai.” disse con un filo di voce. “So che merito di essere piantato qui, da solo dopo quello che è successo.”

Jared ebbe un fremito a quella presa di coscienza del biondo. “Jensen...” provò, ma Jensen lo foermò.

“Ma fammi solo una promessa, Jared. Per favore!” fece con rassegnazione e si avvicinò appena all’altro che era in attesa. “Non rimanere da solo a lungo. Tu...tu sei un ragazzo fantastico, capace di sbrigartela in ogni occasione, ma non sei fatto per stare da solo. Hai bisogno di qualcuno che ti abbracci la sera sul divano perché vuoi buttarti alle spalle una giornata pesante di lavoro. Hai bisogno di un bacio e di un caffè la mattina appena sveglio. Hai bisogno di qualcuno che capisca quando vuoi essere consolato e quando vuoi essere lasciato in pace a rimuginare su quanto sia difficile la vita. E hai...Dio!!...” fece emozionato. “...tu hai bisogno...no, tu hai diritto di ridere perché sei bellissimo quando ridi, perché ti senti bene quando lo fai e il tuo sorriso fa stare bene chi ti è attorno. Per favore...per favore fammi solo questa promessa. Voglio che tu sia felice.” e poi: “ Mi basta questo. Io ho sbagliato ma mi basterà sapere che tu sei felice per sopportare le conseguenze di questo mio stupido stupido sbaglio!” concluse sorridendo amaramente.

 

In quel momento, in quel preciso momento, Jared , rivide davanti ai suoi occhi , l’uomo di cui si era innamorato. Quello dolce, quello capace di ammettere i propri errori, quello che pensava al suo bene prima che al proprio. Respirò piano e sentì finalmente, il suo corpo rilassarsi.

“Leggi cosa c’è scritto su quel muro, Jensen” domandò stranamente.

“Cosa?!” chiese Jensen.

“Leggi cosa c’è scritto!!”

“Jared...per favore, non...non farmelo fare.” rispose Jensen.

Quello a cui pensò fu che Jared, voleva fargli capire ciò che aveva perso, chi aveva perso e leggere quella scritta, leggere quelle parole, significava rendere tutto ancora più reale. Rendere quel dolore , quella separazione ancora più dolorosa.

“Leggi quel cazzo di murales, Ackles!!” sbottò irato, Jared.

Il biondo sospirò sconfitto e senza aver bisogno di voltarsi, recitò semplicemente: “Vuoi sposarmi?”

Ma ciò che successe, ciò che sentì rispondersi lo spiazzò definitivamente.

 

“Sì, lo voglio.”

Questo fu ciò che Jared sembrò rispondere a quella domanda non domanda.

 

Jensen strabuzzò gli occhi, deglutì sorpresa, cercò di dire qualcosa senza riuscirci tanta era la confusione in cui si trovava , ora, la sua mente.

“Che hai….che hai ...detto?!” balbettò al giovane dinnanzi a lui.

“Si, lo voglio. Voglio sposarti!” ripetè oramai , senza più astio nel tono o nella voce.

“Ma tu...io...quello che….cioè...” biascicò ancora incredulo, Jensen.

Jared gli sorrise e la sua mano, dolcemente gli andò ad accarezzare il viso sbalordito.

“Questo è l’uomo che amo. Le parole che ho appena sentito sono le parole che mi hanno fatto innamorare di lui. Il modo in cui la sua voce le ha pronunciate è il suono che mi culla la sera e mi risveglia il mattino.” rispose con una dolcissima pacatezza in cui Jensen si beò di affondare.

“Jared , io….”

“Ti ho odiato con tutto me stesso quindici minuti fa, ma il modo in cui hai capito l’errore che hai fatto, il modo in cui hai chiesto scusa. Le parole che hai detto ….questo sei tu, questo è il mio Jensen! Questo è il Jensen che amo alla follia!” disse mentre piano annullò la distanza rimasta tra loro, per un bacio lento e dolce. A fior di labbra.

Quando , a malincuore, Jensen, si allontanò dalla bocca del compagno, lo guardò con una punta di malizia.

“Che c’è?!” chiese , il più giovane, baciandogli le labbra piano, lentamente, tra una parola e l’altra.

“Credo...credo che tu debba chiedermi…..sì, insomma….non dovevi chiedermi qualcosa?!”

Jared sorrise. Sì, che doveva e voleva chiedergli qualcosa.

Si allontanò appena da Jensen, prese dalla tasca anche il suo scatolino, identico a quello di Jensen. Il contenuto identico a quello di Jensen, cosa che fece sorridere entrambi.

“Vuoi sposarmi, Jensen?!”

“Sì...sì che voglio sposarti, Jared!!” rispose immediatamente Jensen, abbracciandolo forte e rubandogli un bacio ben più appassionato del precedente.

 

“Ehi!!!Prendetevi una stanza!!” gridò qualcuno da una finestra e Jensen ridendone , guardò Jared. Ormai di nuovo sereni.

 

“Credo abbia ragione!” suggerì il più giovane, ammiccando malizioso.

“Ma ci stanno aspettando al locale!” asserì Jensen, comunque davvero allettato dall’idea di riappacificarsi in ben altro modo.

“Credimi, hanno da mangiare e bere fino all’alba. Non si accorgeranno della nostra assenza per un bel po’!!” convenne malizioso Jared, mentre preso Jensen per una mano, lo tirava verso il loro appartamento.

 

Una volta chiusa la porta del loro appartamento , Jensen nemmeno si accorse di come era arrivato così velocemente in camera da letto. Fatto sta’, che dalla strada si era ritrovato sdraiato sul loro letto e con Jared sopra di lui che , con ben poca calma, gli apriva la camicia. Lo sguardo affamato, gli occhi lucidi, la bocca appena schiusa per l’affanno e l’eccitazione.

Jensen , non potè che rispondere allo stesso modo, con la stessa passione, solo che lui iniziò dai pantaloni e in ben poco tempo i loro vestiti vennero ben presto dimenticati sul pavimento. Baci su ogni lembo di pelle affannato. Carezze voluttuose che strappavano gemiti e ansimi melodiosi. I corpi che si cercavano, le labbra che si trovavano, i loro sapori che si mischiavano.

E quando anche l’intimo fece la stessa fine dei vestiti, Jared , per un attimo, si fermò a fissare il ragazzo che aveva prigioniero sotto di lui e che si beava di quella prigionia.

“Cosa...che c’è?” sussurrò Jensen, affannato, ma comunque sorpreso da quella sorta di stasi del compagno.

“Dio!!! sei magnifico!” esclamò con semplicità Jared, continuandolo a guardare, senza evitare di sorridere al rossore imbarazzato di Jensen.

“Jared...” fece infatti, Jensen, distogliendo per un attimo lo sguardo da quello del suo amante, ma Jared , prontamente, con una mano , carezzandogli il viso, costrinse dolcemente, Jensen, a guardarlo di nuovo.

“Come hai potuto pensare che io potessi rinunciare a te...a noi?!” fece con un dolce rimprovero.

Jensen, che ora, lo stava guardando di nuovo, con un’abile mossa, ribaltò le loro posizioni, finendo cavalcioni al giovane compagno, che non si ribellò a quel gesto.

Jensen gli baciò le labbra morbide e arrossate dai tanti baci che già si erano donati. E poi poggiò la fronte a quella di Jared.

“Volevo chiederti di sposarmi da settimane, aspettavo solo il momento giusto e quando la mia mente, la mia stupida stupida mente, ha convinto il mio cuore che mi stavi tradendo con Misha, non ho ragionato più. E l’unica cosa che riuscivo a pensare era che ti stavo perdendo, che ti avrei perso per sempre. E non riuscivo ad accettarlo.” confessò.

“Troppo orgoglioso per una schermaglia d’amore!?” cercò di alleggerire quella confessione, Jared, carezzandogli le gambe strette ai propri fianchi.

“Troppo innamorato per accettare l’idea di perdere l’amore della mia vita!” lo spiazzò Jensen, spezzandogli il fiato.

Jared, emozionato da quella dichiarazione, sollevò una mano e gli carezzò dolcemente il viso. Si sporse appena per baciargli le meravigliose labbra piene. Lentamente, quasi lo stesse saggiando.

“Tu non mi perderai mai!” e poi cercando i suoi occhi verdi e brillanti. “Mai!!” ribadì con decisione. “Siamo come quella scritta sul muro.”

“Le scritte sui muri sbiadiscono!” azzardò amaramente, Jensen.

“Non quando c’è chi le curerà giorno dopo giorno per far sì che i colori rimangano sempre brillanti!” lo rassicurò Jared.

Jensen sembrò illuminarsi. Si sentì rinato da quella promessa.

 

L’amore esplose di nuovo e in quella posizione, Jensen, lasciò che Jared lo completasse, lo reclamasse come suo. Lo facesse suo.

Movimenti , al principio lenti e cadenzati, divennero pian piano, movimenti più appassionati, spinte più mirate. Il tutto divenne un dare e un ricevere piacere e appagamento. Jensen, di nuovo incastrato sotto il corpo di Jared, si concedeva per donare tutto sè stesso. Jared legato al corpo di Jensen, si inarcava per accogliere tutto ciò che con quel tale amore gli veniva offerto. I corpi assecondavano la ricerca di un piacere appagante, i respiri affannati si rincorrevano estasiati, felici di affannarsi ancora.

Fin quando, l’estasi più sconvolgente , non li avvolse, lasciandoli stretti l’uno all’altro, meravigliosamente sfiniti, felici e innamorati.

 

 

Circa un’ora e mezza dopo, il cellulare di Jared squillò. Il giovane, seccato dal dover smettere di accarezzare la schiena del compagno sdraiato sul suo petto, allungò una mano fuori dal letto, recuperò il cellulare scivolato fuori dalla tasca del jeans dimenticato sul pavimento e cliccò per rispondere.

“Ty? Problemi amico?”

Ehi!! qui cominciamo a chiederci a cosa dobbiamo brindare. Ad un compleanno?, un fidanzamento? A due single di nuovo su piazza?” azzardò con tono scherzoso, ma lo fece solo perché riconobbe nel tono con cui Jared gli aveva risposto , tutt’altro che sconforto o tristezza.

“Sì, hai ragione. Arriviamo tra un po’!” disse con tranquillità.

Arrivate?!” replicò scherzoso , l’altro. “Tu e ….Jensen?!

“Sì. Io e Jensen.” rispose con lo stesso tono scherzoso. “Il tempo di una doccia!” e mise giù.

 

“Mi auguro che tu con “il tempo di una doccia” non volessi dire che la doccia sarà veloce?!” mugugnò Jensen, baciando il petto del compagno. Baciandolo come sapeva, Jared, adorava essere baciato.

“Quanto mai le nostre docce sono state veloci!?” maliziò il più giovane, spingendolo improvvisamente via da lui , balzando fuori dal letto e correndo verso il bagno seguito a ruota da Jensen.

 

 

Nel locale, Misha, guardava interdetto Ty. “Allora?”

Ty, sorrise, sollevato. “Diciamo che quei due stanno facendo la prova della prima notte di nozze!!”

“Ottimo!!” esclamò soddisfatto e sollevato, il bruno.

Alex, il più giovane della compagnia, accanto a loro, li guardò stranito. “Non sapevo che anche per la prima notte di nozze ci fossero delle prove?!” chiese ingenuamente.

I due amici, si guardarono e passando le braccia intorno all’amico più mingherlino esclamarono all’unisono: “Oh anima candida e innocente!!” e se lo portarono al bancone per offrirgli un’altra birra!

 

 

“Come vivo? Come faccio a respirare? 
Quando non sei qui con me mi manca il fiato 
Voglio sentire il tuo amore…..
Dimmi è questo ciò per cui ho dato tutto? 
Per te devo rischiare tutto 
Perché è scritto sul muro...”

(Writing’s on the wall, Sam Smith)

   
 
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