Anime & Manga > Dragon Ball
Segui la storia  |       
Autore: Jenna_Huphery    17/12/2019    2 recensioni
AGGIORNATA, ONLINE CAPITOLO 4!
Profumo di neve nella città dell'Ovest.
Uno chalet tra le montagne, una lunga notte e qualche spettro in visita al nostro principe preferito... se come me siete dei drogati del Natale, catapultiamoci insieme in in questa storia tutta, o quasi, a tema Dickens.
Storia già pubblicata e mai conclusa, approfitto del nuovo Natale confidando di riuscire questa volta a darle un degno finale, nel frattempo godetevi i primi capitoli e, per chi l'avesse già letta, rispolverate la memoria... gli spettri stanno tornando.
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Trunks, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

A CHRISTMAS WIND

 

Il tempo scorreva tranquillo nella città dell’ovest, la turbolenta estate scossa dall’incubo del mostro rosa era ormai un ricordo sbiadito. L’afa di agosto aveva lasciato spazio all’aria frizzante dell’autunno e poi, lentamente, anche le foglie a terra erano state ricoperte da un velo di brina gelata. Dicembre ed il suo manto bianco non erano mai stati meglio accetti.

Era il 20 del mese e la città, già stracolma di luci e decorazioni, risplendeva come non mai. Tra tutte, una casa risplendeva più delle altre. La Capsule Corporation appariva come un villaggio di Natale in grande scala, ogni cosa era stata curata nel minimo dettaglio, perfino le lucine ad intermittenza erano state progettate e reinventate dall’azienda, non c’erano decorazioni industriali che potessero reggere il confronto o che potessero riprodurre tali sfumature di colore.

In occasione della consueta festa natalizia dell’azienda Bulma non aveva badato a spese, erano stati invitati i più illustri scienziati del Paese con le rispettive famiglie e la location era stata allestita totalmente all’aperto, malgrado il termometro fosse fermo sotto lo zero da giorni.

Una cupola di vetro virtuale si estendeva sopra i giardini, fiocchi di neve impalpabili ed impercettibili scendevano placidi creando un piacevolissimo turbinio argentato, incorniciando magnificamente i tavolini con la loro danza, sparendo senza lasciare traccia a contatto con il suolo. Rosee lampade di sale illuminavano i tavoli finemente apparecchiati in bianco, rosso e argento ed eleganti composizioni di vischio e fiorellini bianchi completavano il tutto, apparendo sospese nel nulla, sostenute solamente da sottilissimi e quasi impercettibili fili d’argento.

 

“Wow mamma! Dici che possiamo invitare anche Goten alla festa?” Trunks si aggirava meravigliato nella sala allestita alla perfezione dalla madre, la lingua fuori nel tentativo di assaggiare i fiocchi di neve che gli vorticavano sopra il viso. “Tesoro, sono ologrammi non li puoi mangiare!” rise Bulma guardando il figlio con la coda dell’occhio mentre, fasciata dalla sua salopette da lavoro, ultimava la regolazione del contatore. “Ho invitato tutta la famiglia Son, ci saranno Goten, Goku, Chichi, Gohan, Videl e tutti gli altri nostri amici!” La donna si sgranchì i muscoli della schiena “Ok, questo era l’ultimo quadro elettrico da sistemare, Trunks perché non vai ad assaggiare le proposte del catering? E’ da stamattina che mi rincorrono con il cibo e non ho intenzione di diventare una derelitta, mi sono fatta fare un vestito su misura e preferisco che non mi faccia sembrare una zampogna”. Trunks corse alla postazione catering senza farselo ripetere due volte, Bulma sospirò sollevata, finalmente aveva ultimato i preparativi e con ben quattro giorni di anticipo! Alzò lo sguardo al cielo, oltre la cupola, nuvoloni grigi appesantivano il cielo. Tolse la corrente “Ci mancherebbe altro che si disfacesse tutto il mio lavoro per colpa di un corto circuito” si voltò ammirando la sala buia, meravigliandosi di quanto l’atmosfera apparisse ugualmente magica.

Il Natale le era sempre piaciuto, ma quell’anno era diverso. Era così appagata dal suo lavoro e soprattutto dalla sua famiglia da essere perfino grata a Majin Bu per il cambiamento in positivo che il suo risveglio aveva comportato nella sua vita.

Il suo migliore amico era tornato in vita, la sua famiglia era salva, il suo bambino cresceva felice e Vegeta… beh Vegeta continuava a starsene in disparte, non era diventato loquace, simpatico e amichevole, non le aveva ancora chiesto di iscriversi ad un corso di ballo di coppia ma, malgrado ciò, era diventato nel suo (grande) piccolo un uomo totalmente nuovo.

La gravity room non entrava mai in funzione prima delle otto e trenta del mattino e rimaneva silenziosa per più di qualche pomeriggio; Vegeta, che solitamente diveniva operativo all’alba, si concedeva sempre qualche ora di pace in più al mattino per stare avvinghiato a lei. La loro camera da letto non necessitava del riscaldamento, i loro momenti di intimità sempre più frequenti bastavano ed avanzavano a rendere piacevolmente torrida l’aria invernale. Vegeta, che non era mai stato facile da saziare in ogni senso, ora sembrava inevitabilmente dipendente da quelli che potevano essere attimi o diventare anche ore di amore passionale ed insaziabile. Anche dopo gli eventi che avevano succeduto la battaglia contro Cell era rimasto riluttante nel dimostrare i suoi sentimenti se non in modo prettamente fisico, non si fermava a dire il vero quasi mai nella stessa stanza con lei dopo aver consumato un rapporto, per quanto intenso quello potesse essere stato lui se ne andava dritto ad allenarsi e non mancavano le volte in cui tornasse nella sua ex stanza per passare il resto della notte in solitudine, per dormire o per fissare il soffitto. Bulma non aveva mai sofferto più di tanto quegli atteggiamenti, tra loro vi era un tacito accordo di indipendenza e sapevano entrambi di non poter fare a meno l’uno dell’altra malgrado la distanza fisica che lui, intenzionalmente, poneva tra loro.

Proprio in virtù di questa routine consolidata era rimasta meravigliata dalla volontà del compagno di passare ogni istante possibile in sua compagnia: Vegeta passava ogni notte con lei e non rintanato nella sua metà del materasso! Egli cercava sempre di mantenere un contatto fisico, che il più delle volte si rivelava essere un vero e proprio abbraccio in cui lei si addormentava placida quasi ogni notte, stremata dal suo sayan. Vi erano pomeriggi in cui disertava di proposito gli allenamenti e se ne stava impigrito su divano a fare zapping o a giocare con suo figlio a violentissimi giochi alla play station: lei se ne stava sulla poltrona a contemplare quel quadretto famigliare ordinario e allo stesso tempo così sorprendentemente fuori dal comune, con portatile sulle ginocchia e un sorriso celato sulle labbra, in silenzio, terribilmente felice.

 

L’orologio digitale della gravity room segnava le 18:45, la sua sessione di allenamento giornaliero era quasi terminata e il principe dei sayan non vedeva l’ora di mettere qualcosa nello stomaco “Trunks basta dai, va bene così per oggi” il ragazzino tornò normale, asciugandosi la fronte e porgendo al padre un asciugamano “Finiamo prima oggi papà?” Vegeta gli dava le spalle, impegnato a disattivare il computer centrale “Tua madre ha detto che giù c’è il catering, per una volta che possiamo mangiare cibo vero non carbonizzato mi sembra sia il caso di approfittarne prima che levino le tende da casa nostra, no?” gli occhi azzurri del figlio brillarono “Certo papà! Prima ho bocciato tutti i loro piatti in modo che stessero qui a cucinare per tutto il pomeriggio” Vegeta sogghignò divertito “Ben fatto, ma domani recupereremo la mezzora in meno di oggi, non credere che la pacchia duri per tutte le tue vacanze, non voglio che diventi un rammollito come il figlio di quel decerebrato di Kaharot” mise in stand bye il sistema – solitamente spegneva il generatore, ma era intenzionato a sfogarsi ancora un po’ dopo cena – prese ad asciugarsi i muscoli imperlati di sudore, sgranchendosi il collo. Il portellone principale si schiuse e la testa di Bulma fece capolino nella camera, i suoi i occhi si spostarono dal marito al figlio: “Trunks! Hai detto ai cuochi che gli antipasti erano sciapi e l’insalata di gamberi rivoltante?” Vegeta trattenne una risata, distogliendo lo sguardo dalla compagna “Mi sono dovuta scusare per te! Quei poveretti hanno spignattato tutto il pomeriggio per rifare un menù che andava già benissimo prima!” Trunks sgusciò fuori dalla stanza usando la super velocità, in men che non si dica era già in fondo al corridoio a riparo dalle ire della madre.

Bulma scosse la testa entrando nella stanza gravitazionale “Non sia mai che tu mi sostenga quando rimprovero tuo figlio eh…” disse con le mani sui fianchi “L’hai sentito no? Gli antipasti erano sciapi? Trunks non sa nemmeno che voglia dire, sente questi termini da te” Vegeta continuò il suo stretching con noncuranza, sogghignando appena “Ti lamenti sempre che gli insegno solo a fare botte, dovresti ringraziarmi per avergli ampliato il quadro lessicale”, “Questa poi…!” Bulma sospirò avviandosi verso l’uscita “Comunque se ne sono andati, quindi se era un piano tuo e di tuo figlio per ingozzarvi più del solito mi spiace, è saltato!” era già sulla soglia quando sentì Vegeta attirarla a sé per una bretella “Quanto siamo burberi oggi, eh donna?” era stata sollevata e messa a sedere sul maniglione laterale della sala “Dato che non c’è più il catering per il quale avevo interrotto il mio allenamento pare che dovrò stare qui ancora per un altro po’ ” l’espressione corrucciata di Bulma mutò in un sorriso malizioso “Non preferiresti la vasca da bagno?” il compagno le baciò il collo facendole venire i brividi “Non prolungherò la tua agonia fino al bagno, mi sento magnanimo oggi…” scese dal collo alla spalla, scostando le bretelle della salopette e sfilandole quest’ultima in un attimo.

Tra lui e la donna rimaneva solamente una maglia leggera di cotone, non gliela tolse, i capezzoli turgidi affioravano da essa regalandogli uno spettacolo più che appagante – prese a massaggiarli delicatamente con le dita mentre con bocca scendeva rapidamente verso la sua femminilità – “Vegeta!” quello alzò gli occhi solo per un istante, pienamente concentrato nel suo intento “Vegeta chiudi il portellone, c’è Trunks in casa!” quello continuò come se nulla fosse, impegnato a lambire il pizzo delle mutandine, senza spostarle, intenzionato a prolungare il più possibile quel momento di piacere rubato al suo allenamento.

 

“Amore verrai alla festa?”, i due erano distesi sul pavimento della gravity room, si erano già rivestiti ma le gote arrossate di entrambi non avrebbero celato a nessuno il rapporto che avevano appena consumato, in piedi, velocemente e con ardore. “Lo sai che non sopporto tutte queste diavolerie mondane” Bulma si tirò a sedere “Tu verrai, ho lavorato tanto per questa festa lo sai che significa tanto questo evento per l’azienda… e per me” Vegeta si alzò a sua volta avviandosi verso l’uscita, il portellone era rimasto aperto per tutto il tempo, indugiò un momento sulla porta “Come ti pare, a patto che il dolce mi venga servito qui nella gravity room come adesso” un ghigno malizioso gli si dipinse in volto, Bulma lo raggiunse baldanzosa, pizzicandogli il sedere “Sei sempre il solito oh, Vegeta dimenticavo… ho invitato anche Goku” Il principe alzò gli occhi al cielo affrettando il passo “Oh dai Vegeta, l’ho persino messo al t tavolo perché vi faceste compagnia! Non essere sempre così prevenuto” in quel momento un boato fece tremare l’intera capsule, tutte le luci si spensero – Black out completo – “Oh mio io Vegeta questo è un..” “Un segnale che Kaharot deve starsene a casa sua, lontano da me?” “Un APOCALISSE!”.

 

Bene ragazzi, questa era solo una piccola introduzione a quella che diventerà poi la storia vera e propria. Spero che mi seguirete nei prossimi capitoli e mi direte ciò che pensate nelle recensioni!

 

A presto, Jenna.

 

 

 

 

 

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Dragon Ball / Vai alla pagina dell'autore: Jenna_Huphery