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Autore: Celtica    18/12/2019    3 recensioni
STORIA GEMELLA DI “APPARTAMENTO 24” SCRITTA DA RELIE DIADAMAT.
Modern!AU | LawLight, Naomi/B | Raccolta di OneShot
Raccolta di One Shots collegate che narrano le vicende di Light e L, inquilini dell’appartamento 25, quinto piano e ascensore rotto.
Tutto cambia un giorno quando Ryuzaki, nonostante gli strambi vicini di casa Beyond e Naomi, riesce a trovare un coinquilino: Light Yagami.
Ma cosa succede quando le vicende di questi quattro tipi strani collidono? Quanto sarà facile questa convivenza, quando nulla sembra lasciato al caso? Quando persino Ryuk, inquilino del sesto piano, non fa altro che ridere nel bel mezzo della notte?
E, soprattutto, quanto dureranno queste accoppiate?
Dal primo capitolo:
Light Yagami si fermò a contemplare il cartello che diceva “ascensore rotto”. Aveva le spalle ricoperte di neve, come il cappello che stringeva in mano.
«L’ascensore è rotto» disse qualcuno alle sue spalle.
«Non l’avevo notato.»
«E allora perché stai lì immobile a fissarlo?»
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Beyond Birthday, L, Light/Raito, Naomi Misora | Coppie: L/Light
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Appartamento 25 1

 

QUESTA STORIA È GEMELLATA CON “APPARTAMENTO 24” DI RELIE DIADAMAT IN QUESTO STESSO FANDOM.
Per favore, leggetele entrambe. Fanno parte dello stesso universo, e si completano. Per avere il quadro completo delle vicende che vedono L, Light, B e Naomi protagonisti, serve leggerle tutte e due.
Relie tratterà le vicende dell’Appartamento 24, in cui vivono Beyond e Naomi, mentre io quelle di L e Light, nell’appartamento di fronte. I quattro si incontreranno e interagiranno in ogni capitolo.

  

n

 

 

 

Leonard: Cosa stai facendo?

Sheldon: Ogni sabato da quando abitiamo in questo appartamento,
mi sono svegliato alle 6:15, mi sono versato una ciotola di cereali,
ho aggiunto un quarto di tazza di latte al 2%,
mi sono seduto su questa estremità di questo divano, acceso BBC
America e guardato Doctor Who.

Leonard: Penny sta ancora dormendo.

Sheldon: Ogni sabato da quando abitiamo in questo appartamento,
mi sono svegliato alle 6:15, mi sono versato una ciotola di cereali…

Leonard: Hai una TV in camera. Perché non fai colazione a letto?

Sheldon: Perché non sono né un invalido né una donna che celebra
La festa della mamma.

(The Big Bang Theory)

 

 
 

 

I.             LA VOLTA IN CUI LIGHT ARRIVÒ NEL PALAZZO

 


 

 

Light Yagami si fermò a contemplare il cartello che diceva “ascensore rotto”. Aveva le spalle ricoperte di neve, come il cappello che stringeva in mano.
«L’ascensore è rotto» disse qualcuno alle sue spalle.

«Non l’avevo notato.»

«E allora perché stai lì immobile a fissarlo?»

Light si voltò. C’era uno strano ragazzo dietro di lui, con un cesto pieno di panni piegati tra le braccia. Più che strano, Light l’avrebbe definito inquietante. Soprattutto per gli occhi rossi e la postura ricurva.

«Aspetti che qualcuno venga ad aggiustarlo?»

«Certamente. Sto proprio aspettando che arrivi qualcuno a ripararlo.»
Poi sollevò gli occhi al cielo e prese a salire le scale. Sentì la presenza dell’altro dietro di sé, così salì più veloce.

«Stai andando a trovare qualcuno?»
Che invadente, pensò Light.

«Già.»

Raggiunse il primo piano e vide un lungo corridoio. C’erano due appartamenti da un lato e tre dall’altro. E di nuovo il consueto cartello con sopra scritto “ascensore rotto”.

«Stai sporcando le scale» disse il ragazzo.
Light sbuffò. «È solo acqua. Sai… sta nevicando.»

«Mi toccherà comunque pulire tutto.»

«Sei tu che ti occupi di queste cose?»
Non rallentò per sentire la risposta. Non vedeva l’ora di liberarsi di quel tipo bizzarro. Gli dava i brividi, in un certo senso.

«Sì, quando la donna delle pulizie non fa bene il suo lavoro.»

Light scosse il capo. Sperava che il suo coinquilino non fosse così. Poi si fermò all’improvviso, colto da un’idea orrenda. E se fosse stato lui, il tipo inquietante, il suo coinquilino? E se il colloquio per l’appartamento fosse stato con lui?

«Scusami.» Si voltò. «Conosci per caso Ryuzaki?»
Inorridì quando il tipo sorrise compiaciuto.

«Noti una certa somiglianza, vero?» Il sorriso si allargò sul suo volto. «Viviamo uno di fronte all’altro.»
Light inghiottì un blocco di saliva e riprese a salire le scale.
«Stai andando da lui?» proseguì il tipo.

«Così sembrerebbe.»

«Stai andando a vivere con lui?»

«Non è ancora detto.»
«Oh.» Il ragazzo si lasciò sfuggire un verso gutturale. «Allora credo che dovremmo presentarci. Potresti restare qualche giorno, e sarebbe strano incrociarsi senza conoscere i nostri nomi.»

Qualche giorno?

Light emise un lungo sospiro. «Light Yagami.»
«Beyond Birthday.» Lo raggiunse, spingendolo con il cesto. «Vivo con l’adorabile Naomi Misora. Appartamento 24, quinto piano. Ci sono sessantadue gradini per raggiungerlo.»

Light aveva contato quattro piani, quindi era quasi arrivato.
Quando raggiunse l’appartamento 25 fece un bel respiro e bussò alla porta. Sentì Beyond superarlo, un cigolio e uno starnuto.
«B…» singhiozzò una voce femminile.

«Sono qui, Misora.»

Light diede uno sguardo dietro la spalla, vedendo una bella ragazza alta, con lunghi capelli neri e il volto rossissimo. Si chiese se stesse piangendo o se fosse solo raffreddata. Sentì i suoi occhi addosso.
Poi la porta si aprì e un altro strano ragazzo lo invitò a entrare. La somiglianza con Beyond era evidente. Erano uguali, tranne che per gli occhi.

«Tu devi essere Light.»

«Molto piacere.»

«Prego, entra pure. Ti mostro l’appartamento.»
Mentre varcava l’ingresso, Light sentì le voci dei vicini di casa.

«Questo durerà fino a Natale?»
«Non penso proprio.»

Light storse la bocca, chiedendosi cosa volessero dire… Era tanto terribile come appartamento? O era il suo coinquilino a essere tanto strambo?
Poi Ryuzaki chiuse la porta, si portò un dito alle labbra e rimase immobile a fissarlo.

«Mmm. Direi un buon sei percento.»

«Come?»

«Nulla, Light.» Ryuzaki si strofinò l’indice sulla bocca. «Allora… vogliamo cominciare?»
Light arrossì a quelle parole. Raddrizzò la schiena per darsi un tono.

«Certo.»

Poi Ryuzaki gli mostrò il bagno e la camera libera che sarebbe diventata sua se avesse firmato il contratto. In cucina, nelle metà degli armadietti che non erano vuoti, Light vide solo dolciumi. Anche il frigo era pieno a metà: solo di roba zuccherata.

«Vieni, Light… Sediamoci.»
Si accomodarono su un bel divano, mentre fuori si sentivano dei pianti. Doveva essere quella Naomi.

«Ma qui è sempre così?» domandò Light, sistemandosi in poltrona.

Ryuzaki non sollevò lo sguardo dal contratto. «Solo quando viene licenziata.»
E accade spesso?, avrebbe voluto chiedere Light.

«Bene, Light. Se sei ancora interessato, avrei qualche domanda da farti.»

Light pensò agli appartamenti che aveva visto. Nessuno aveva tanto spazio. Nessuno era tanto vicino all’Università. Nessuno aveva un coinquilino che non avesse in casa attrezzature da palestra, o ragazze dalle voci squillanti, o musicisti, o cani.
Ma soprattutto: nessuno costava così poco. Era come se Ryuzaki stesse svendendo quella stanza. E chi era lui per non approfittarne?

«Sono interessato.»

«Molto bene… Sai, Light, siamo a dicembre. Tra poco è Natale.»
«Sì. E quindi?»

«Vieni dal Giappone, Light. Hai mai festeggiato il Natale?» Fece una pausa, ma senza lasciargli il tempo di rispondere. «Saresti disposto, Light, ad aiutarmi ad addobbare questo appartamento – e magari anche l’atrio – in vista delle feste?»
Light rimase interdetto. Tutto qui?
Sembrava davvero poco in cambio di una così bella casa.

«Certo, Ryuzaki. Se avrai bisogno di me per decorare, ti aiuterò.»
Ryuzaki non gli tolse gli occhi di dosso. Inclinò la testa di lato, strofinandosi il labbro.

«Grazie, Light. Sei molto gentile.»
«Hai altre domande da farmi?»

«Direi di no, Light…»

«Se è tutto a posto, io andrei. Quando posso trasferirmi?»
Lesse una strana luce nello sguardo dell’altro. Una luce che gli provocò un brivido.

«Anche oggi stesso, Light Yagami. Se a te sta bene.»
 

 n

 

Estratto da APPARTAMENTO 24 di Relie:
 

«Ci sarà un cambiamento».

Continuava a fissare lo schermo del cellulare, come se ne dipendesse della sua vita. Il naso arrossato, il collo alto del maglione a ripararle la gola e gli occhi che bruciavano, quella era Naomi Misora, metà vestita e metà in pigiama, in attesa della chiamata.

Una tazza fumante si fece spazio sul tavolo, accompagnata dalla mano di Beyond, protetta rigorosamente da uno strofinaccio. Naomi non seppe se ringraziarlo o starnutirgli in faccia.

CONTINUA...

 n

 
N.d.A.:

Se vi state chiedendo cosa succede, ve lo dico subito. Con Relie abbiamo pensato di scrivere una storia a quattro mani. Ma non le classiche quattro mani… Abbiamo pensato di creare questa specie di sitcom, dove i nostri protagonisti vivono quasi insieme. Lei si occuperà di B e Naomi, mentre io di L e Light.
Quando leggerete il suo capitolo, vi accorgerete che è il completamento di questo. Cosa combinano B e Naomi dietro il numero 24? Cosa sta architettando B contro L?
È una raccolta di one shot, ma ogni capitolo è legato a quello precedente (e ogni capitolo è legato al suo corrispettivo nella raccolta di Relie. Quindi: primo capitolo mio unito a primo capitolo suo, e via dicendo).
Speriamo apprezziate l’idea, che le nostre raccolte vi strappino un sorriso e che ci farete sapere se vi sta piacendo!
Celtica

   
 
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