QUESTA
STORIA È GEMELLATA CON “APPARTAMENTO 24”
DI RELIE DIADAMAT IN QUESTO STESSO
FANDOM.
Per
favore, leggetele entrambe. Fanno parte dello stesso universo, e si
completano.
Per avere il quadro completo delle vicende che vedono L, Light, B e
Naomi
protagonisti, serve leggerle tutte e due.
Relie
tratterà le vicende dell’Appartamento 24, in cui
vivono Beyond e Naomi, mentre
io quelle di L e Light, nell’appartamento di fronte. I
quattro si incontreranno
e interagiranno in ogni capitolo.
Leonard: Cosa
stai facendo?
Sheldon: Ogni
sabato da quando abitiamo in questo appartamento,
mi sono svegliato alle 6:15, mi sono versato una ciotola di
cereali,
ho aggiunto un quarto di tazza di latte al 2%,
mi sono seduto su questa estremità di questo divano, acceso
BBC
America e guardato Doctor Who.
Leonard: Penny
sta ancora dormendo.
Sheldon: Ogni
sabato da quando abitiamo in questo appartamento,
mi sono svegliato alle 6:15, mi sono versato una ciotola di
cereali…
Leonard: Hai
una TV in camera. Perché non fai colazione a letto?
Sheldon:
Perché
non sono né un invalido né una donna che celebra
La festa della mamma.
(The Big Bang Theory)
I.
LA
VOLTA IN CUI LIGHT ARRIVÒ NEL PALAZZO
Light
Yagami si fermò a contemplare il cartello che diceva
“ascensore rotto”. Aveva
le spalle ricoperte di neve, come il cappello che stringeva in mano.
«L’ascensore
è rotto» disse qualcuno alle sue spalle.
«Non
l’avevo notato.»
«E
allora perché stai lì immobile a
fissarlo?»
Light
si voltò. C’era uno strano ragazzo dietro di lui,
con un cesto pieno di panni
piegati tra le braccia. Più che strano, Light
l’avrebbe definito inquietante.
Soprattutto per gli occhi rossi e la postura ricurva.
«Aspetti
che qualcuno venga ad aggiustarlo?»
«Certamente.
Sto proprio aspettando che arrivi qualcuno a ripararlo.»
Poi
sollevò gli occhi al cielo e prese a salire le scale.
Sentì la presenza
dell’altro dietro di sé, così
salì più veloce.
«Stai
andando a trovare qualcuno?»
Che
invadente,
pensò Light.
«Già.»
Raggiunse
il primo piano e vide un lungo corridoio. C’erano due
appartamenti da un lato e
tre dall’altro. E di nuovo il consueto cartello con sopra
scritto “ascensore
rotto”.
«Stai
sporcando le scale» disse il ragazzo.
Light
sbuffò. «È solo acqua. Sai…
sta nevicando.»
«Mi
toccherà comunque pulire tutto.»
«Sei
tu che ti occupi di queste cose?»
Non
rallentò per sentire la risposta. Non vedeva l’ora
di liberarsi di quel tipo
bizzarro. Gli dava i brividi, in un certo senso.
«Sì,
quando la donna delle pulizie non fa bene il suo lavoro.»
Light
scosse il capo. Sperava che il suo coinquilino non fosse
così. Poi si fermò
all’improvviso, colto da un’idea orrenda. E se
fosse stato lui, il tipo
inquietante, il suo coinquilino? E se il colloquio per
l’appartamento fosse
stato con lui?
«Scusami.»
Si voltò. «Conosci per caso Ryuzaki?»
Inorridì
quando il tipo sorrise compiaciuto.
«Noti
una certa somiglianza, vero?» Il sorriso si
allargò sul suo volto. «Viviamo uno
di fronte all’altro.»
Light
inghiottì un blocco di saliva e riprese a salire le scale.
«Stai
andando da lui?» proseguì il tipo.
«Così
sembrerebbe.»
«Stai
andando a vivere con lui?»
«Non
è ancora detto.»
«Oh.»
Il ragazzo si lasciò sfuggire un verso gutturale.
«Allora credo che dovremmo
presentarci. Potresti restare qualche giorno, e sarebbe strano
incrociarsi
senza conoscere i nostri nomi.»
Qualche
giorno?
Light
emise un lungo sospiro. «Light Yagami.»
«Beyond
Birthday.» Lo raggiunse, spingendolo con il cesto.
«Vivo con l’adorabile Naomi
Misora. Appartamento 24, quinto piano. Ci sono sessantadue gradini per
raggiungerlo.»
Light
aveva contato quattro piani, quindi era quasi arrivato.
Quando
raggiunse l’appartamento 25 fece un bel respiro e
bussò alla porta. Sentì
Beyond superarlo, un cigolio e uno starnuto.
«B…»
singhiozzò una voce femminile.
«Sono
qui, Misora.»
Light
diede uno sguardo dietro la spalla, vedendo una bella ragazza alta, con
lunghi
capelli neri e il volto rossissimo. Si chiese se stesse piangendo o se
fosse
solo raffreddata. Sentì i suoi occhi addosso.
Poi
la porta si aprì e un altro strano ragazzo lo
invitò a entrare. La somiglianza
con Beyond era evidente. Erano uguali, tranne che per gli occhi.
«Tu
devi essere Light.»
«Molto
piacere.»
«Prego,
entra pure. Ti mostro l’appartamento.»
Mentre
varcava l’ingresso, Light sentì le voci dei vicini
di casa.
«Questo
durerà fino a Natale?»
«Non
penso proprio.»
Light
storse la bocca, chiedendosi cosa volessero dire… Era tanto
terribile come
appartamento? O era il suo coinquilino a essere tanto strambo?
Poi
Ryuzaki chiuse la porta, si portò un dito alle labbra e
rimase immobile a
fissarlo.
«Mmm.
Direi un buon sei percento.»
«Come?»
«Nulla,
Light.» Ryuzaki si strofinò l’indice
sulla bocca. «Allora… vogliamo
cominciare?»
Light
arrossì a quelle parole. Raddrizzò la schiena per
darsi un tono.
«Certo.»
Poi
Ryuzaki gli mostrò il bagno e la camera libera che sarebbe
diventata sua se
avesse firmato il contratto. In cucina, nelle metà degli
armadietti che non
erano vuoti, Light vide solo dolciumi. Anche il frigo era pieno a
metà: solo di
roba zuccherata.
«Vieni,
Light… Sediamoci.»
Si
accomodarono su un bel divano, mentre fuori si sentivano dei pianti.
Doveva
essere quella Naomi.
«Ma
qui è sempre così?» domandò
Light, sistemandosi in poltrona.
Ryuzaki
non sollevò lo sguardo dal contratto. «Solo quando
viene licenziata.»
E
accade spesso?, avrebbe voluto
chiedere Light.
«Bene,
Light. Se sei ancora interessato, avrei qualche domanda da
farti.»
Light
pensò agli appartamenti che aveva visto. Nessuno aveva tanto
spazio. Nessuno
era tanto vicino all’Università. Nessuno aveva un
coinquilino che non avesse in
casa attrezzature da palestra, o ragazze dalle voci squillanti, o
musicisti, o cani.
Ma
soprattutto: nessuno costava così poco. Era come se Ryuzaki
stesse svendendo
quella stanza. E chi era lui per non approfittarne?
«Sono
interessato.»
«Molto
bene… Sai, Light, siamo a dicembre. Tra poco è
Natale.»
«Sì.
E quindi?»
«Vieni
dal Giappone, Light. Hai mai festeggiato il Natale?» Fece una
pausa, ma senza lasciargli
il tempo di rispondere. «Saresti disposto, Light, ad aiutarmi
ad addobbare
questo appartamento – e magari anche l’atrio
– in vista delle feste?»
Light
rimase interdetto. Tutto qui?
Sembrava
davvero poco in cambio di una così bella casa.
«Certo,
Ryuzaki. Se avrai bisogno di me per decorare, ti
aiuterò.»
Ryuzaki
non gli tolse gli occhi di dosso. Inclinò la testa di lato,
strofinandosi il
labbro.
«Grazie,
Light. Sei molto gentile.»
«Hai
altre domande da farmi?»
«Direi
di no, Light…»
«Se
è tutto a posto, io andrei. Quando posso
trasferirmi?»
Lesse
una strana luce nello sguardo dell’altro. Una luce che gli
provocò un brivido.
«Anche
oggi stesso, Light Yagami. Se a te sta bene.»
Estratto
da APPARTAMENTO 24 di Relie:
«Ci
sarà un cambiamento».
Continuava
a fissare lo schermo del cellulare, come se ne dipendesse della sua
vita. Il
naso arrossato, il collo alto del maglione a ripararle la gola e gli
occhi che
bruciavano, quella era Naomi Misora, metà vestita e
metà in pigiama, in attesa della
chiamata.
Una
tazza fumante si fece spazio sul tavolo, accompagnata dalla mano di
Beyond,
protetta rigorosamente da uno strofinaccio. Naomi non seppe se
ringraziarlo o
starnutirgli in faccia.
N.d.A.:
Se
vi state chiedendo cosa succede, ve lo dico subito. Con Relie abbiamo
pensato
di scrivere una storia a quattro mani. Ma non le classiche quattro
mani… Abbiamo
pensato di creare questa specie di sitcom, dove i nostri protagonisti
vivono quasi
insieme. Lei si occuperà di B e Naomi, mentre io di L e
Light.
Quando
leggerete il suo capitolo, vi accorgerete che è il
completamento di questo.
Cosa combinano B e Naomi dietro il numero 24? Cosa sta architettando B
contro
L?
È
una raccolta di one shot, ma ogni capitolo è legato a quello
precedente (e ogni
capitolo è legato al suo corrispettivo nella raccolta di
Relie. Quindi: primo
capitolo mio unito a primo capitolo suo, e via dicendo).
Speriamo
apprezziate l’idea, che le nostre raccolte vi strappino un
sorriso e che ci farete
sapere se vi sta piacendo!
Celtica