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Autore: Yma_world    19/12/2019    0 recensioni
Callie si stava recando a lavoro preparandosi ad un'altra giornata abitudinaria, non sapeva che proprio quel giorno una strana coincidenza le avrebbe fatte incontrare.
Fanfiction su Grey's anatomy, in particolare sulle Calzona.
(La storia è ambientata nel periodo in cui Callie va a lavorare in un altro ospedale poiché il capo Webber non la assume come strutturata e Callie non conosce ancora Arizona perché Arizona non lavora ancora al Seattle Grace Hospital. Quindi si incontreranno in maniera diversa dallo show, grazie appunto ad una strana coincidenza)
(ovviamente i personaggi appartengono tutti alla nostra cara Shonda Rhimes)
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Arizona Robbins, Callie Torres, Mark Sloan, Richard Webber
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Sesta stagione
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Ciao! Sono Yma, sono nuova su EFP così come nella scrittura. Questa è la mia prima Fanfiction! Fatemi sapere cosa ne pensate, e sentitevi liberi di darmi tutti i consigli che volete. Scusatemi per gli eventuali errori presenti nella storia e buona lettura! :)

(P.O.V. Callie)
Era una giornata fredda qui a Seattle, la sua classica pioggia continuava a cadere interrottamente già da un bel pò, le gocce ormai depositate sui vetri decoravano il panorama che riusciva a intravedere seduta dietro al bancone della cucina, mentre gustava il suo caffè. Oggi per l'ennesima volta avrebbe dovuto prendere la coincidenza per raggiungere il nuovo ospedale dove in quel periodo stava prestando servizio dopo il litigio con il Dott. Webber, lasciando così il Seattle Grace Hospital. Anche oggi avrebbe dovuto prendere il treno visto che aver prestato la sua auto alla piccola Grey è significato la distruzione di quest'ultima. Mark le ripetette più volte di esserne mortificato ma Callie ci tenne molto a chiarire:
"Mark non preoccuparti, l'importante è che Lexie stia bene".
Callie approfittò dell'improssiva cessazione di pioggia per poter finalmente uscire di casa, afferò il suo cappotto e si diresse verso la porta.

Grazie a queste passeggiate mattutine verso la stazione, riscoprì quanto in realtà il freddo di Seattle fosse penetrante, portò le sue mani nelle tasche del suo cappotto dopo aver sistemato per bene la sua sciarpa intorno al suo collo. La città era ricoperta da una leggera nebbia che comunque non raggiungeva il suolo e il cielo era ancora ricoperto da quelle nuvole che fino a poco tempo fà avevano liberato pioggia, la quale aveva lasciato segni della sua venuta ben evidenti: le pozzanghere e le piccole gocce che cadevano dalle foglie degli alberi ne erano la dimostrazione, inoltre il suo profumo inondava già le strade.

Arrivò in stazione in anticipo, decise di attendere la sua coincidenza seduta su di una panchina. Si trattava in realtà di una stazione molto piccola, due erano i soli e unici binari. La coincidenza che avrebbe dovuto prendere Callie era sempre programmata sul primo binario, così si diresse sulla banchina corrispondente sedendosi su di una panchina.
A quell'ora del mattino (e forse anche per i soli e unici due binari) l'affluenza delle persone era davvero minima, quindi per Callie fu facile scrutare le persone lì presenti una per una nell'attesa del suo treno; in realtà questa nuova realtà la affascinava, vedendo le persone correre con le valigie o scendere spaesate e emozionate dai propri treni, si domandava chissà quale storia nascondessero, chissà quali viaggi abbiano intrapeso.
L'orologio scorreva lentamente, Callie si preparava a quella che per lei sarebbe stata un'altra giornata abitudinaria, non sapeva che quel giorno qualcosa, dello schema mentale routinario che era solito percorrere, sarebbe cambiato.

Nell'attesa la pioggia tornò a ricadere sul suolo, fortunatamente dei tetti coprivano le due banchine, quindi poteva restare tranquilla al posto che fino ad adesso aveva occupato, sistemandosi la sciarpa più stretta per l'improvviso gelo che si stava innalzando. Questa volta la pioggia terminò velocemente, doveva essere stata una nuvola di passaggio pensò e, mentre era intenta a osservare le gocce residue di quella breve pioggia cadere dal tetto alla banchina, qualcuno intento a correre attirò la sua attenzione. 
Quando alzò lo sguardo sulla persona che aveva attirato la sua attenzione correndo sulla banchina del secondo binario proprio di fronte al suo, vide una donna di altezza media e carnagione chiara, con dei capelli biondi che cadevano ondulati e bagnati sulle spalle, chiusa in un cappotto scuro anch'esso umido per la pioggia, quando infine il suo sguardo si posò sugli occhi della sconosciuta, incontrò i due occhi celesti, a suo dire, più profondi che avesse mai visto. Un improvviso brivido attraversò il suo corpo, sarà forse il freddo? Pensò.

La sconosciuta ormai seduta caso vuole su di una panchina posta di fronte a quella di Callie, era intenta a strizzare i capelli zuppi d'acqua in una maniera che per Callie parve buffa e che infatti le scaturì un sorriso. La bionda improvvisamente alzò lo sguardo notando la risata di Callie. Quando evidentemente si rese conto che il suo modo goffo di strizzare i capelli avesse scaturito quel sorriso, sorrise di rimando, poi l'altoparlante segnalò l'arrivo del treno sul secondo binario, così si alzò. I loro sguardi tornarono ad incontrarsi più e più volte finché la visuale non fu spezzata dal treno ormai giunto in stazione. Quando il treno partì e finalmente la banchina del secondo binario tornò visibile, Callie rimase un po' delusa quando la bionda sconosciuta non fu più lì.
I suoi pensieri furono interrotti dal quasi immediato segnale acustico che annunciò l'arrivo del suo treno; giunto in stazione ci salì e si recò verso una nuova e abitudinaria giornata di lavoro.

 

   
 
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