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Autore: inzaghina    20/12/2019    5 recensioni
Draco ha ricevuto un incarico impossibile da portare a termine - qualcosa che lo spingerebbe oltre al confine che separa l'innocenza dell'adolescenza dalla crudeltà dei Mangiamorte.
Daphne farebbe di tutto per salvarlo dal baratro in cui rischia di precipitare, ma, a volte, anche la più ferrea volontà non basta.
[Storia partecipante al contest "Citazioni in cerca d'autore! – Mary Special Edition", indetto da Mary Black sul forum di EFP]
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Sull’orlo del baratro
 


 
Quando intravide Draco farsi strada sul binario 9 ¾ bastò uno sguardo per comprendere che qualcosa in lui era mutato irrimediabilmente. L’aura strafottente che l’accompagnava ovunque andasse era sparita, lasciando spazio a un’espressione matura e a una sfumatura timorosa nei suoi occhi.
Pansy s’aggrappò a lui, trascinandolo alla riunione dei Prefetti da cui tornò sola e immusonita. Daphne s’eclissò quindi con una scusa — sicura d’intercettarlo in coda al treno.
“Pansy s’è risentita per l’abbandono.”
“Sopravvivrà…”
Le loro iridi s’incrociarono per un istante che sembrò durare in eterno, prima che lui abbassasse lo sguardo riprendendo a fissare il panorama che scorreva di fronte a loro.
 
*

Una notte d’ottobre Daphne rimase in Sala Comune, determinata ad attendere Draco fino all’alba — se necessario.
Il cielo era pece imperscrutabile quando passi ovattati risvegliarono Daphne dal torpore in cui era precipitata.
“Mi controlli ora?”
“Ero preoccupata…”
“Non c’è ragione!”
“Sei cambiato, Draco” mormorò Daphne, avvicinandosi. “Lasciati aiutare…”
“E chi ti dice che necessito aiuto?” le domandò, beffardo.
“Vorresti negarlo?” ribattè, sostenendo lo sguardo vitreo.
“Buonanotte, Daphne” concluse lui, voltandosi.
 
*
 
Passarono le settimane e Daphne non poteva ignorare i segni dell’insonnia, né la solitudine che stava scavando un solco sempre più profondo tra lui e i compagni.
Lo seguì, ritrovandosi in un anonimo corridoio del settimo piano. Quando una porta apparì dal nulla, Daphne afferrò l’avambraccio di Draco, seguendolo nella stanza sconosciuta.
“Che fai?”
“Voglio capire” balbettò, spaventata dalla rabbia che gli aveva trasfigurato il volto.
“Lasciami in pace” la pregò.
“Non posso” ribattè, invadendo il suo spazio vitale.
“Penserai che io sia un mostro” l’avvertì.
Daphne scosse la testa. “Non potrei mai” sussurrò contro le sue labbra.
 
*
 
“Puoi dirmi tutto” l’aveva supplicato, sfiorando il torace semicoperto dalla camicia che aveva insistito per tenere addosso.
“Invece non posso” aveva ribattuto in tono definitivo.
 
Daphne continuava a rivivere quella conversazione, chiedendosi dove avesse sbagliato e non trovando risposta.
Fu così che l’attese, celata da una colonna, la sera successiva.
“Credevo d’aver chiarito che non puoi aiutarmi” s’adirò, avvistandola e trascinandola nella stanza con sé.
“Non ho paura!”
“Dovresti” ribattè in una risata senz’allegria.
 
Voleva dimenticare il suo compito, Draco.
Non riusciva a pensare ad altro che non fosse il corpo di Daphne.
Ai gemiti sussurrati.
Ai graffi sulla pelle.
Ai loro corpi, nudi, in collisione.
 
“Solo per stasera” le sussurrò, sospingendola contro la parete, lambendo il suo collo candido con una scia di baci.
Ma era una promessa che non poteva mantenere — lo sapeva.
 
*
 
A pochi giorni da San Valentino, prese coraggio.
“Dobbiamo smetterla, Daphne…”
“Perché?”
“Non posso trascinarti nel baratro” tentò di spiegarle.
“Lascia decidere me!”
Lui scosse la testa.
“È stato divertente per un po’, ma… non posso perdere tempo scopandoti” dichiarò, sardonico.
Lo schiaffo riecheggiò nel silenzio della Sala Comune, costringendo Draco a fissare lacrime amare imperlare le guance nivee della ragazza.
“T’avevo avvertito che non potevi salvarmi” concluse, sfiorandole la fronte con un bacio.
“Ti odio!” ribattè lei, asciugandosi rabbiosamente le lacrime.
 
‘Meglio così’ pensò Draco, andandosene.

 


Note dell'Autrice:
Finalmente posso pubblicare la storia scritta per il meraviglioso contest indetto da Mary, in cui bisognava scegliere una delle coppie proposte e scrivere una storia basata su una delle citazioni create da Mary; ho cercato di uscire dalla mia solita comfort-zone scrivendo di Draco e Daphne, una coppia che non avevo mai trattato prima, sfruttando come prompt il numero 14: “Non puoi salvare chi non vuole essere salvato.”
Mi sono sempre interrogata sul fatto che Harry fosse, almeno in apparenza, l’unico ad accorgersi dello stato d’animo di Draco durante il sesto libro e ho quindi deciso di sfruttare il compito assegnatogli da Voldemort come base per una storia senza lieto fine tra lui e Daphne. Non mi reputo particolarmente brava con i finali tristi, ma spero di essere riuscita a trasmettere la sensazione d’impossibilità di salvare Draco da parte di Daphne, così come l’angoscia provata dal ragazzo all’idea di ciò che doveva compiere. Della maggiore delle sorelle Greengrass sappiamo poco, ma mi auguro di averla caratterizzata in modo credibile, così come spero sia stata verosimile la scelta di Draco di troncare la loro storia per salvare almeno lei. Come sempre scegliere il titolo è una delle cose più ardue per me, ma trovo che Draco abbia passato un intero anno sull’orlo del baratro che lo separava tra l’essere un ragazzo ancora innocente e un Mangiamorte vero e proprio, senza poi caderci in questo baratro — visto che non ha ucciso lui Silente.


 
   
 
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