Videogiochi > NieR:Automata
Ricorda la storia  |      
Autore: HikariRin    22/12/2019    2 recensioni
Sarò come un’allegra operetta, un'incantevole dama di corte, un’attrice di teatro.
Sarò bellissima… Sarò la tua Simone.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The One ~

 

Sulla cima di questa montagna si trova una gemma bellissima.

 

Mi renderà più carina?

Se riuscirò ad ottenerla, riuscirò a farmi notare da lui?

 

Non riesco a muovere la gamba sinistra. È come se le giunture fossero bloccate.

Perché non vogliono muoversi? Scivolo fra le pietre, come se non sapessi camminare. Odio me stessa.

 

Non potrò arrivare a niente in queste condizioni.

Questo non è essere bella. Non ancora.

 

Bellezza è avere una pelle perfetta.

Bellezza è indossare accessori alla moda.

Bellezza è apparire al proprio meglio.

 

Ho sviluppato una mia idea di bellezza, consultando gli scritti del vecchio mondo.

 

Ma sono terrorizzata, perché non è detto che sia anche la sua.

 

Camminando in questo modo, come se avessi appena imparato a poggiare i piedi, non sono carina.

Il terriccio riempie il vuoto tra i miei arti, mi sporca il viso; dovrò ricostruirmi completamente.

 

Non posso fermarmi. Ho bisogno di quella gemma.

 

Ho già attraversato diverse difficoltà per arrivare qui.

 

Ho dovuto eliminare le biomacchine che sorvegliavano questo posto; sono una fuggiasca, ora.

Ho ucciso diversi androidi, e li ho divorati per rendermi lucida  delle loro carcasse.

Ho cosparso le giunture bloccate del loro olio, e mi sono fatta forza.

 

Non so ancora cosa significhi amare qualcuno.

Ma ho preso la mia decisione.

 

Se le nostre scelte sono ciò che assemblano il nostro essere, voglio essere tutto ciò che lui vuole.

 

Ho affrontato ogni genere di difficoltà, perché lui potrebbe apprezzarlo.

Ho perso alcune parti di me stessa e le ho sostituite con altre più nuove, più belle.

Sono riparazioni solo temporanee. Un giorno diventerò la più bella. La più bella che lui abbia mai visto.

 

Avrò uno splendido vestito che brillerà di ogni colore. Sarò aggraziata, sarò brava in ogni cosa.

Sarò diversa da tutte le altre, e lui non potrà fare a meno di guardarmi. Avrò i suoi occhi fissi su di me.

 

Adesso che mi sono scollegata dalla rete e sto scappando, ho paura.

Ho paura che potrebbe essere tutto inutile. E se lui non mi volesse? Se lui non mi amasse?

Se sbagliassi nell’assemblarmi e non diventassi affatto più bella? Se le leggende non fossero vere?

 

Se quella gemma non fosse veramente in cima a questa montagna?

 

Le mie mani si trascinano, spostando una pietra alla volta.

Una delle mie compagne di fabbrica mi ha spezzato le gambe, lasciandomi ad arrancare.

Non potrò limitarmi alla bellezza, avrò necessità di un vestito che sia in grado di combattere.

 

Eppure non voglio fermarmi. Ho deciso di fare tutto ciò che è in mio potere per avere il suo cuore.

Se un giorno dovessi esistere per qualcuno, e quel qualcuno fosse lui, io avrei raggiunto la felicità.

Sarebbe una giusta ricompensa per i miei sacrifici. Potremmo vivere serenamente insieme.

 

Ho ucciso l’androide che si era avvicinato troppo alla gemma che ho lungamente cercato di fare mia.

Quella è la mia gemma, quella è la mia bellezza; quella è la mia unica speranza.

 

L’ho uccisa con la ruota dentata che ho sottratto alla mia compagna.

E poi l’ho divorata. Non mi piace. Non mi sento bene.

 

Per chi sto facendo tutto questo?

Alle volte mi fermo, alzo gli occhi al cielo e mi sembra infinitamente bello.

 

Perché non riesco ad essere soddisfatta di ciò che sono adesso?

Ho già perso la metà di me stessa.

 

Le nuove articolazioni non sono funzionali quanto lo erano le mie.

Ma se non sarò bella come questo cielo – come un bello spettacolo – lui non mi guarderà mai.

 

Che cos’è l’amore? È qualcosa che è bello agli occhi o è ciò che ad essi appare?

 

La gemma che splende tra le mie mani, illuminata dal sole, è davvero bella.

È di un colore blu splendente; potrei trovare un modo per indossarla.

 

In realtà, non m’importa davvero di avere una risposta. Vorrei solo esistere per qualcuno.

Non importa di quante altre gemme dovrò adornarmi, di quante altre volte cadrò sui ciottoli.

 

Mi ritirerò dove non potrò più osservare il cielo, e in ogni giorno che verrà commisererò me stessa.

Sarò come un’allegra operetta, un’incantevole dama di corte, un’attrice di teatro.

 

Sarò bellissima. Sarò incantevole.

 

Le gocce di questa pioggia incessante mi bagnano gli occhi e il viso.

Laveranno via la sozzura dalle giunture; aiuteranno la gemma che stringo fra le mani a brillare ancora di più.

 

Oggi ricomincio ad essere carina.

Aspettami. Ancora solo un po’.

 

… Sarò la tua Simone.

 

 

Note dell’autrice

Avete mai provato la sensazione del non essere mai abbastanza? Come se ogni sacrificio valesse meno del precedente, come se faceste un torto a voi stessi continuando a portare avanti un qualcosa che non avreste mai dovuto iniziare… Così si è sentita Simone, e il suo grido allo specchio è giunto alle orecchie di questa piccola autrice. Intrappolarsi e non vedere più la luce in fondo al tunnel è tipico degli esseri umani.

Per scrivere questa OS mi sono messa a leggere Sartre; Jean Paul Sartre. La sua filosofia è piuttosto lineare e si basa sulle scelte che tutti noi compiamo quotidianamente. Per chi non fosse avvezzo alla materia, Sartre era un esistenzialista. L’uomo esiste in quanto entità che si muove sul palcoscenico del mondo, ed è dato al mondo a priori, ossia a prescindere da qualsiasi azione possa compiere; sono le scelte che ognuno di noi compie a definire la nostra essenza, ciò che diventiamo primariamente per noi stessi e poi per gli altri, perché la nostra individualità non può prescindere dal confronto con quelle altrui, in un continuo scambio sociale. Nella storia reale Simone de Beauvoir era compagna di Sartre e sposò l’esistenzialismo. In Automata ritroviamo la base del pensiero di Sartre e una Simone che vorrebbe stare con lui, spinta ad annullarsi dal confronto sociale. Ho deciso di mantenere un rimasuglio della filosofia di Sartre nel mio scritto, aggiungendo quel pizzico di follia che ha condotto Simone a farsi del male. Inizialmente era previsto un dialogo con J.P. Sartre, ma poi ho pensato che lei meritasse di stare sotto i riflettori e che era il suo dolore a dover emergere; aggiungere le parole di lui sarebbe servito soltanto a forzare le cose.

Ed ecco quindi una biomacchina folle a cercare la sua gemma, simbolo di un sentimento che non esiste. La stessa cantante ammetterà di non sapere cosa significa amare qualcuno. Tuttavia lei ha scelto, sta affermando se stessa con la propria determinazione e sta plasmando la propria essenza. Sta cercando la persona che vorrebbe al suo fianco in se stessa, nella sua immaginazione contorta. Eppure la Simone di NieR: Automata conserva ancora una propria ideologia, la grida, la scrive, come la sua controparte reale.

“Perché mi sono sottoposta a questa tortura?

 Non ha senso.

 Non ha senso.

 NON HA ALCUN SENSO.”

sono le parole di chi comprende di essere caduta in un circolo vizioso dalla difficoltosa uscita.

Ancora più dure ed intrise di rassegnazione sono le ultime parole che conosceremo di lei.

“Lo specchio non riflette altro che la mia insensatezza. Mi metto a urlare.”

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > NieR:Automata / Vai alla pagina dell'autore: HikariRin