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Autore: Ashla    24/12/2019    2 recensioni
«Ironico, no? Proprio io, il principe dell'inganno, imbrogliato così. La mia vita è stata una grande menzogna. Bugie, bugie, solo bugie… non dovresti meravigliarti se sono diventato quello che sono ora. Perché insisti a venire qui, a trattarmi come un figlio?»
Eppure la sua vita non era solo piena d'inganni, qualcosa di vero c'era...
{Storia partecipante al contest “Il mio Babbo Natale segreto” indetto da Claire roxy sul forum di EFP}
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sigyn
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Life of lies

 
Dubita che le stelle siano fuoco,
dubita che il sole si muova,
dubita che la verità sia mentitrice,
ma non dubitare mai del mio amore.
William Shakespeare, “Amleto”
 
 

«Loki».
Il dio dell’inganno alzò sorpreso lo sguardo dal libro che stava leggendo, quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille ma mai avrebbe mai immaginato di sentirla lì, nelle segrete.
Sigyn1 era in piedi davanti alla sua cella, vestita di scuro, gli occhi arrossati e le mani che tormentavano agitate una ciocca di capelli biondi.
«Moglie, che ci fai qui?» domandò il prigioniero alzandosi, «mi pare che Odino, nella sua estrema bontà, abbia impedito a chiunque di vedermi, anche a te».
Loki si avvicinò alla barriera magica nascondendo la curiosità: Sigyn aveva disubbidito al re scendendo nelle prigioni, doveva essere successo qualcosa di veramente importante per farle compiere un gesto del genere.
«Loki…»
La dama esitò facendo accigliare l’interlocutore, da quando si conoscevano lei non si era mai comportata così.
«Lo so qual è il mio nome. Ti ha mandata la mia presunta madre? Per farmi vedere che mi amate? Se è per quello non ne ho bisogno, puoi anche andare».
Sigyn, alla menzione della regina, abbassò lo sguardo e Loki, notandolo, cominciò ad avere un brutto presentimento anche se cercò di non darlo a vedere.
«Loki… tua madre è morta».
 
 
«Tu non hai il diritto di chiamarmi figlio. Smettila di chiamarmi così, tu non sei neanche la mia vera madre. Mi avete ingannato per anni».
«Loki...»
«Ironico, no? Proprio io, il principe dell'inganno, imbrogliato così. La mia vita è stata una grande menzogna. Bugie, bugie, solo bugie… non dovresti meravigliarti se sono diventato quello che sono ora. Perché insisti a venire qui, a trattarmi come un figlio?»
«Perché ti voglio bene, forse non sarai mio figlio di pancia ma lo sei di cuore. Volevamo solo darti un po’ di amore, crescerti come meritavi».
«Quante sciocchezze. Non vedo amore per me in questo mondo, solo odio».
«Allora dovresti guardare meglio».
«Davvero? Illuminami».
 
Il pavimento della prigione era freddo, eppure Loki, steso per terra, non accennava ad alzarsi: Frigga, sua madre, era morta.
Le ultime volte che l’aveva vista non avevano fatto altro che discutere e ora lei se ne era andata, per sempre.
Intorno a lui regnava il caos, dentro la tempesta si era lentamente placata lasciando spazio al nulla. 
Sigyn lo guardava impotente al di là della barriera, lo aveva visto in preda alla rabbia e al dolore mentre distruggeva il mobilio della cella.
«I momenti più felici della mia vita me li ha dati la menzogna2. Lo sai questo? E sai che io non ero suo figlio?».
I loro sguardi si incrociarono e la dama si lasciò cadere in ginocchio posando una mano su muro trasparente che li divideva desiderando solo essere dall’altra parte. 
«Il mio amore per te non è una bugia e nemmeno quello della regina Frigga lo era».
Loki sorrise con amarezza e, girandosi in modo da darle le spalle, sussurrò qualcosa che la donna non riuscì a comprendere.
«Loki...»
«Ora vattene, voglio stare solo».
«Tornerò, non voglio lasciarti e neanche lei lo vorrebbe. Ricordati che ti amiamo, su questo non ti abbiamo mai mentito». 
Sigyn si allontanò in silenzio, voltandosi un attimo per guardare il prigioniero prima di andarsene. 
Quando la donna uscì dalle prigioni, Loki si sedette lentamente appoggiandosi con la schiena al muro. 
La sua vita era come un castello di carte, era stata costruita con le menzogne e, al primo soffio di vento, tutto era crollato. 
No, non tutto...le fondamenta era rimaste. 
«Non mi hai, non mi avete, mai mentito su questo. Madre, solo ora lo vedo».
 
 
Note dell’autrice
 
Dunque, eccomi qui! Questa one-shot (seppur breve) è stata scritta per il contest “Il mio Babbo Natale segreto” indetto da Claire roxy sul forum di EFP.
Devo dire che è stata una vera e propria sfida!
Adoro i film della Marvel e Loki è tra i miei personaggi preferiti ma, almeno per me, è anche uno dei più difficili da gestire e temo di essere andata un po’ fuori dal personaggio.
La shot, come spero si capisca, è ambientata durante il periodo di prigionia di Loki in Thor: The Dark World e il dialogo in corsivo all'interno del testo è, ovviamente, un flashback di un ipotetico dialogo tra Loki e sua madre che, come si può vedere nel film, gli faceva visita mediante l'utilizzo della magia.
Ho due precisazioni da fare riguardo al testo e ai suoi contenuti:
 
  1. Sigyn è la moglie di Loki sia nella mitologia sia nei fumetti della Marvel, ma non compare mai nei film;
  2. Frase tratta dal film Ladyhawke, appena l’ho sentita mi è venuto in mente Loki.
 
Spero che possa piacere almeno un pochino!
Prima di andare lascio una nota tecnica: per la gestione della punteggiatura nei dialoghi utilizzo il metodo della casa editrice Salani.

 
   
 
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