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Autore: Leolinda    24/12/2019    0 recensioni
Nelle favole c'è un libro abbandonato.
Tra le pagine vecchie e bruciate, dell'inchiostro sbavato narra della leggenda di una ragazza che voleva diventare cavaliere e di una principessa rinchiusa che doveva entrare a patti con un mostro.
Ma questa storia non inizia in quel pezzo di terra abbandonato e bruciato dove tempo prima qualcuno decise di costruire quella vecchia torre fatiscente.
Ma inizia in un giorno di primavera, quando una ragazza dai capelli castani indossò per la prima volta l'armatura di suo fratello e mentre il fuoco distruggeva il suo villaggio Fior di Spina divenne donna e Bianco Latte apprese una dura verità osservando il suo pallido riflesso.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri, FemSlash
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- ti perdono. Sussurrò Aglaeca a qualcuno che non c'era più. La battaglia fu veloce e spietata. Aglæca restò a guardare lo spettacolo dalla finestra mentre la testa continuava a girarle da quello che vedeva e di cosa aveva appena visto. Continuava a pensare che non fosse possibile, che quella era tutta una sua immaginazione, forse solo un sogno. Si pizzicò il braccio ma l'unica cosa che ricevette fu una scossa e la consapevolezza che tutto quello era reale. Successe tutto molto velocemente. Troppo velocemente. L'attimo prima Snædis la guardava preoccupata l'attimo dopo quello che vedeva erano solo scaglie di drago e due occhi che sembravano terribilmente dispiaciuti. Mentre la guerra continuava sotto la torre lei si sedette sul letto cercando ancora di capire cosa fosse appena successo. I minuti passavano interminabili, le ore erano segnate da urla di uomini e odore di fuoco. Il silenzio arrivò come era arrivato il primo raggio di sole, veloce e solitario una brezza mattutina si posò sul viso chino della ragazza che continuava a guardare il pavimento incredula del mondo che la circondava. I piedi nudi di Snædis lentamente  comparvero nel suo campo visivo, le scaglie erano svanite, ora una pelle pallida faceva riflettere la luce del sole. Aglæca alzò lo sguardo di colpo osservando il corpo di lei che temeva non poter più vedere. Si alzò di colpo e si avvicinò a lei con la lentezza di chi ha paura di essere mangiato da una tigre ma all'ultimo si fiondo sul suo corpo per abbracciarla e sentirla sua. -ti perdono, ti perdono. Sussurò al suo orecchio mentre lacrime incontrollate bagnavano la sua schiena ferita. Senza staccare le sue mani dal suo corpo si staccò per guardarla negli occhi. -Ti perdono. Il pollice di Aglæca asciugò la lacrima della ragazza che le stava solcando la guancia per poi avvicinare il suo viso al suo e baciarla come se fosse l'ultima cosa al mondo. Snædis restò stupita da quel bacio inaspettato, le braccia che erano rimaste molle lungo il suo corpo si animarono avvinghiando la ragazza e avvicinandola a se, le sue labbra si muovevano fameliche su quelle di lei, i loro respiro divennero uno solo, i loro cuori correvano all'unisono. Le loro mano si avvicinavano ancora di più, facendo unire i loro corpi mentre i loro baci non si separavano cercandosi e studiandosi. Le mani di Aglæca corsero sotto la maglia di lei, sfiorando le cicatrici gemelle, l'unico ricordo del drago che aveva portato tanto terrore, una mano iniziò a correre lungo la colonna vertebrale, solcando le vertebre come un marinaio in un mare sconosciuto, Snædis tremava sotto il suo tocco leggero come una corda di violino, mentre le sue mani continuavano a studiare il suo gracile corpo. La bocca di quest'ultima si era abbassata dall'angola della bocca di lei si era avvicinata alla sua spalla creando un percorso di baci umidi lungo il suo collo, mentre dalla  bocca di Aglæca uscivano leggeri ansimi. La paura, il terrore, l'odio erano svaniti quando i loro corpi caddero abbracciati tra le lenzuola del letto, lasciando una scia di baci, amore e sentimento. *** La leggenda narra che ora quella torre non ci sia più, demolita da un incendio durato tre giorni e quattro notti. Si narra che il drago sia morto tra le sue stesse fiamme e che solo due giovani figure siano scappate da quello sterminio. Lasciando dietro di sé il ricordo di due passati oscuri.
   
 
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