Storie originali > Soprannaturale
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Autore: Loscrittoremediobis    25/12/2019    0 recensioni
Avete mai visto uno specchio?
Quell‘oggetto così comune, così solito ma anche così misterioso.
Avete mai provato a toccarlo?
Avete mai tastato quella superfice così liscia da sembrare un lago pronto a incresparsi? Avete mai immaginato di immergersi dentro o vedere qualcosa emergere?
È una pazzia, direte, una sciocchezza; eppure è quello che è capitato a me, Aurore Lumiene: ragazza catapultata in una realtà senza niente di logico, impegnata in una ricerca più grande di lei con compagni tutto fuorché eroici. Una ragazza che dovrà giocare bene le sue carte per sopravvivere in un mondo dove bianco e nero non sono ben distinti e dove, con mille lacrime, tradimenti e legami, riuscirà a voltarsi e a fronteggiare le ombre del futuro.
Se vuoi iniziare quest‘avventura, equivalente a un thè con il Cappellaio Matto, non ti fermeremo...a tuo rischio e pericolo.
Genere: Commedia, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Nonsense | Avvertimenti: Contenuti forti
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Caddi a terra rotolando, sentendo il sapore di terra in bocca e qualcosa di caldo scivolare sulla mia gamba: sangue. Mi alzai, sentendo un'enorme fitta di dolore. Avevo un lungo taglio sulla coscia sinistra. Merda! Alzai lo sguardo. A qualche metro da me si erigeva un lupo: già questo sarebbe stato strano dato che non c'erano lupi in quella zona; era grande il doppio, con pelliccia blu che si agitava come fuoco e due gigantesche zampe di ragno che gli spuntavano dalla schiena. Mi ghiacciai, sentendo il veloce rimbombo del cuore. Il lupo ringhiò verso di me. Cos'avrei dovuto fare? Era enorme e io ero disarmata e ferita. Ero decisamente nella merda. La bestia affondò le zampe nella terra, creando grandi solchi. I suoi occhi, completamente blu, mi squadravano con aria assassina. Attaccò. Riuscì a schivarlo, senza sapere come. Rotolai a terra, mi rialzai e, senza pensare, iniziai a correre. Sentii il cuore battere a mille, l'adrenalina pompare talmente forte da farmi dimenticare il dolore alla gamba, sentii dei rumori dietro di alberi sradicati e massi infranti, accompagnati da ululati spaventosi che parevano ovattati. La pioggia scendeva incessante. Ero concentrata su una sola cosa: sopravvivere. La mente era partita, veloce come un computer: dove sarei dovuta andare? Non potevo tornare alla casa, avrei messo in pericolo tutti e poi come l'avrebbero affrontato? Per quanto Lucas fosse ben piazzato, non penso che sarebbe riuscito a battere un lupo gigante e di certo un paio di sedativi non sarebbero bastati. Continuai a correre più veloce che potevo, ma un rumore agghiacciante mi fece voltare. Tutti i miei pensieri si bloccarono in quel momento: il lupo mi stava alle calcagna, il terrore si avvinghiò a me come un serpente. Sentii mancare il terreno sotto di me e tutto d'un tratto finii col volto sul terreno umido. Il lupo si erse sopra di me, sentii il suo fiato putrido sul collo e un rivolo di bava mi cadde sulla spalla. Il panico mi serrò la gola; per un istante i polmoni si bloccarono, coscienti che non adempieranno più al loro compito. Sentii il sudore, freddo come ghiaccio, scivolare lungo la pelle. La distanza fra me e il lupo si azzerò completamente. Chiusi gli occhi, lasciando che i pensieri partissero senza controllo: L'orfanotrofio, la signora Brunetti, l'insalata russa velenosa, la casa di Lucas, la voglia di picchiare Kyle con una sedia. Tutte queste immagini mi scorsero davanti, come segno dell'immediata fine. Un tonfo mi riportò alla realtà. Riaprii gli occhi, non sentendo più il fiato del lupo. Mi alzai, ritrovandolo steso a qualche metro da me, guaendo di dolore. Piccoli rivoli di fumo coprivano le bruciature sul muso della bestia, che si agitava in maniera irregolare. Mi allontanai, completamente stordita: cosa stava succedendo? Cos'era quella cosa? -Aurore!-. Mi voltai verso la voce vedendo con stupore che era...Kyle! Era a qualche metro più in là, completamente solo. Il lupo iniziò a gemere, evidentemente stava riprendendo conoscenza. Mi voltai verso Kyle, urlando più forte che potei -Kyle! Scappa! Quel coso è...-. -Corri Aurore!- Riaprii la bocca per ribattere, ma un ringhio mi ghiacciò, congelandomi le ossa. Il lupo si era rialzato: gli occhi celesti erano ridotti a due fessure, carichi di furia omicida. Le zampe di ragno si mossero convulsamente, forando i tronchi degli alberi. Cercai di correre, di urlare: ma la paura aveva preso di nuovo possesso di me. I muscoli del lupo guizzarono e si lanciò verso di me. Una luce viola mi passò davanti, colpendo un'altra volta la bestia nel muso, tramortendola. -Porca puttana Aurore, corri!- urlò il bruno. Mi lanciai verso di lui, sparendo dalla vista del lupo. Superammo vari alberi, prima di fermarci per riprendere fiato. -Kyle- ansimai, il calore della paura che infiammò il mio corpo. -Cosa sta succedendo? Cos'è quel...coso?- Il mio sguardo si spostò da una parte all'altra del bosco. -E dov'è Lucas?!- -Ha avuto un contrattempo- rispose, appoggiandosi a un albero, stremato. -E quello è...- Scosse la testa contrariato. -Non posso spiegarti ora, dobbiamo scappare!- Lo guardai negli occhi, spostando una ciocca di capelli umidi dalla faccia. Avrei voluto urlare, prenderlo e scuoterlo. Sembrava fosse una cosa normale per lui: c'era un dannatissimo lupo-ragno a piede libero! Non potevamo nemmeno chiamare la polizia! Cosa avrei potuto fare?! Cercai di calmarmi: presi un respiro profondo, cercando di fare mente locale. Un ululato esplose. Fanculo alla mente locale. -Di qua!- Presi Kyle per un braccio e lo trascinai nel primo nascondiglio che vidi: un buco sotto un albero, probabilmente una tana di conigli, o serpenti. Fortunatamente non c'erano serpenti. Un profondo silenzio calò nel piccolo buco, il cui odore di humus bruciava le nostre narici. Ripresi fiato, sentendo l'aria nutrire i miei polmoni, e mi voltai verso Kyle, che nel frattempo stava boccheggiando come non mai. -Per l'ultima volta, spiegami cosa cazzo sta succedendo. Che cos'è quel coso?!- Non riuscii a trattenere il tono, alzandolo lievemente. -Un mostro che ti ucciderà se non starai zitta!- Sibilò Kyle, squadrandomi. -Ti spiegherò tutto se sopravviveremo, ok?- -Come "se sopravviveremo"?!- Sibilai, trattenendomi dallo strozzarlo. -Non puoi dirmi che sei venuto qui senza neanche un piano! Potremmo morire!- -Intanto ti ho salvato la vita, prima- continuò, con tono seccato. -Non tutte hanno la fortuna di essere salvate da una sfera d'energia. Di solito le vittime muoiono sbranate-. Oh, questo mi consolava molto. -Aspetta, quindi sei stato tu? Come...- -Te l'ho detto, ti spiegherò tutto se sopravviveremo. Ora zitta e aspetta- rispose il bruno, con sempre meno pazienza. Chiusi gli occhi ed ispirai: un lupo ragno mi stava inseguendo, Kyle sparava mini onde energetiche dalle mani, Lucas era scomparso ed eravamo intrappolati nella tana di un albero. Un momento. -Kyle?- Il ragazzo si voltò, funereo in volto. -Che vuoi ora?!- -Siamo in una tana- sibilai, trattenendo l'istinto di urlare dal panico. -E allora?- Fece per alzare un sopracciglio interrogativo, prima di capire il perché della mia affermazione. C'eravamo dati la zappa sui piedi, chiudendoci in uno spazio piccolo con un lupo in giro. Iniziai a respirare furiosamente, sentendo il panico crescere: ero morta, finita, sarei stata sbranata da un lupo e le mie viscere sarebbero rimaste a terra. -Va tutto bene, Aurore-. Kyle cercò di tranquillizzarmi, anche se era più finto di una celebrità. -Ora con calma...- -Io non mi calmo!- Lo fissai incredula: come faceva a restare così calmo? Stavamo per morire! -Fuori c'è un lupo gigante che ci sta per ammazzare e tu mi dici di calmarmi!?- Non finì la frase che un boato proruppe nella tana, Kyle fu sbalzato indietro, battendo la testa contro il muro, mentre io mi ritrovai a pochi centimetri dal muso del lupo. Indietreggiai, urlando. Il lupo continuava a sbattere convulsamente la testa, cercando di sfondare la corteccia. Mi avvicinai al corpo inerme di Kyle, cercando di risvegliarlo; inutile, l'urto l'aveva steso. Osservai il lupo inerme, che nel frattempo aveva guadagnato altro terreno. Scossi sempre più forte Kyle, urlando il suo nome, ma tutto ciò che ottenni fu il silenzio. Il lupo continuò a ringhiare, rompendo sempre più corteccia. Indietreggiai ancora di più, sentendo l'umida corteccia sulla schiena. Ero in trappola. Il lupo guadagnò ulteriore terreno, ritrovandomi il suo muso a pochi metri. La bestia aprì le fauci, mostrando una doppia fila di denti bianchi e affilatissimi. Il panico crebbe, i polmoni sembravano sul punto di esplodere. La paura e il terrore sembravano quasi bruciarmi all'interno, in un calore che cresceva sempre di più, fino a sentirmi avvampare. I colori si schiarirono: il freddo marrone della terra divenne grigio, mentre la folta pelliccia del lupo di un color perla. Tutto iniziò a illuminarsi, il calore aumentò e io, non potendo fare altro, urlai
   
 
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