Una poesia d'amore

Uomo di mare azzurro e freddo
Ora sono qui nel gelo delle montanie
Ma ovunque sento il fuoco
Rosso
Di un cuore bruciato
Forse è il mio
Uomo di mare azzurro e freddo
Perso tra le montanie
 

Ser Davos tamburellava con le dita che gli erano rimaste sul tavolo di legno. Era chiaramente agitato, mentre aspettava con impazienza una reazione della sua piccola insegnante. Molto tempo era trascorso e molte cose erano cambiate, meno il rapporto tra loro. Stannis era morto e momentaneamente erano ospiti speciali di Lord Snow e di sua sorella Sansa, ma né il freddo glaciale dell'inverno ormai vicino, né l'incerta posizione che ora i due avevano sulla scacchiera del gioco del trono, avevan influito sulle loro lezioni di lettura e scrittura.
"Allora? È così male?" esortò l'uomo, dopo un intero minuto di silenzio.
A quella domanda, Shireen finalmente alzò la testa dalla pergamena, rivelando un sorriso divertito. Era una reazione strana, ma mai quanto le parole che disse poco dopo.
"Da quando ti sei innamorato della Donna Rossa?" chiese con sincera curiosità.
Davos spalancò gli occhi e restò muto per svariati secondi. Sembrava sorpreso e turbato, ma anche, in un certo senso, imbarazzato.
"Questo non è -"
"Non provare a mentire, questo testo lascia capire tutto!"
"Ma, principessa, sei stata tu a dirmi di scrivere una poesia".
"Una poesia, Ser Davos, non una poesia d'amore!"
Il cavaliere fece un paio di volte per ribattere, ma ogni volta si ritrovò a richiudere la bocca senza aver pronunciato neanche una parola. Del resto, era ben consapevole di quanto fosse inutile parlare: la piccola Shireen era forse la persona più intuitiva che avesse mai incontrato e, in fondo, anche lui sapeva che la sua conclusione non era lontana dal vero. Innamorato della Donna Rossa? Non era pronto a spingersi così in là, però ora che ci rifletteva bene, non poteva negare che ormai da tempo aveva smesso di considerarla una nemica e che ultimamente si ritrovava a cercare quasi con piacere la sua compagnia. La realizzazione lo colpì all'improvviso e lo lasciò inebetito, sconvolto, e anche leggermente irritato.
"Con il tuo permesso, Principessa, direi che la lezione è finita" borbottò alla fine, cercando di nascondere il viso che recava i segni della confusione mentale che sentiva.
Ma prima che potesse alzarsi in piedi, Shireen lo trattenne, mostrando ancora il suo sorriso divertito.
"A dire il vero, Ser Davos, c'è altro. Montagne si scrive con la gn".


 

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