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Autore: Red Drago    26/12/2019    8 recensioni
Questa è la ideale continuazione de " l'odore del sesso", Alain si rende conto del madornale errore commesso nei confronti del suo amico, pur avendo intenzioni buone.
Riuscirà a riottenere la sua fiducia?
Buona lettura e buon Santo Stefano.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Nuovo Personaggio, Oscar François de Jarjayes
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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André era andato via sbattendo la porta.
Alain era rimasto immobile per un tempo indefinito, era sconvolto da quello che gli aveva fatto.
Non era ancora riuscito a capire perché era andato così oltre. Voleva che si accorgesse di altre donne ma non voleva certo ferirlo in maniera così pesante.
La donna, ancora svestita, gli stava inveendo contro nella sua lingua madre.
Alain si riscosse e la fissò a lungo, serio, quasi a voler trovare le parole anche per lei, suo strumento inconsapevole.
Anche lei vittima innocente della sua momentanea perdita di senno.
-"Madison, se mi vuoi insultare, almeno fallo nella mia lingua. Me li merito tutti i tuoi insulti.
Per favore, copriti...."-
La ragazza smise immediatamente di urlare, non aveva mai visto quell'uomo con quell'espressione.
Si diresse verso il letto e recupero' la vestaglia.
Dopo averla indossata ed essersi seduta sul letto lo invitò a fare altrettanto.
-"Alain, sei strano. Mi hai fatto fare cose con uno che alla fine ha pronunciato il nome di un uomo.
A me va bene tutto,ma il pervertito no, ti prego..."-
Alain fece un sorriso amaro.
-"È proprio questo il punto, il mio amico non è assolutamente un pervertito, il nome che gli hai sentito pronunciare è quello del nostro comandante. È una donna.
Con un nome e l'educazione di un uomo per una folle volontà paterna, André ne è innamorato da...da sempre credo.
Ma lei è nobile, fredda, a volte mi sembra senza sentimenti e non lo ricambia. Lui sta vivendo un amore impossibile e a senso unico."-
-"Obbligandolo a fare una cosa non voluta, desiderata, cosa pensavi di ottenere Alain? Cosa volevi provare?
Pensavi che sarebbe venuto a letto con me senza battere ciglio?
Ti assicuro che mai nella mia carriera avevo visto un uomo così sconvolto per... per...hai capito, no?"-
Alain la guardava, era molto bella Madison, ed era stata anche molto sfortunata.
Probabilmente aveva capito di più lei in mezz'ora che lui in tanti mesi di convivenza in caserma.
-"Lo so che ho fatto una gran cazzata, ma non pensavo che a lui sarebbe costato così tanto stare con te.
Quella donna è talmente insensibile....
Figurati che una volta, con lui presente, le ho chiesto se sarebbe stata felice di vedere André fidanzato con mia sorella.
Sai cosa ha risposto? - André è un uomo libero, può fare quello che gli pare...- ti rendi conto che stronza?"-
-"Capisco il tuo punto di vista, ma non è affar tuo mettere a posto la vita degli altri. Pensa come ha vissuto la tua intrusione il tuo amico, ammesso che sia ancora tuo amico.
Gli devi chiedere scusa, e pregare che lui accetti le tue scuse, altrimenti lo avrai perduto per sempre.
Corri da lui, subito!"-
Alain annuì, le sorrise, stavolta senza mestizia.
La baciò con trasporto, la ragazza se ne stupi', non lo aveva mai fatto.
-"Grazie, vado a cercare di recuperare un amico.
Ci vediamo...."-

Il più velocemente possibile si avviò verso la caserma, sperava che André fosse rientrato in servizio e che non fosse andato in giro a bere come se non ci fosse un domani.
Arrivò trafelato e lo vide dirigersi alle baracche dopo aver lasciato il cavallo nelle stalle.
Probabilmente André si era preso del tempo per farsi passare l'arrabbiatura.
Alain scese da cavallo e lo chiamò, una, due volte, alla terza si voltò verso di lui.
Alain sapeva di aver fatto qualcosa di veramente aberrante, ma la reale portata del proprio gesto la vide scritta a chiare lettere nel verde smeraldo dell'occhio buono di André: odio e disprezzo misti a profonda pena si amalgamavano nel suo sguardo severo.
Con due falcate lo raggiunse.
Esito' un attimo.
-"Io...ti...ti chiedo scusa. Non volevo.... cioè sì, volevo che anche tu volessi, che ti rendessi conto che.... insomma.... ci sono altre donne, c'è un mondo che aspetta solo te."-
-"Non era quello il modo, mi dovevi chiedere...."-
-"Avresti detto di no!"-
-"Esatto, ti vorrei tirare un pugno!"-
Alain lo guardò, glielo doveva.
-"Fallo, fallo me lo merito. Dopo starai meglio... Fal.."-
André non gli fece finire la frase e lo colpì con tutta la propria forza.
Alain stramazzo' al suolo tenendosi naso e mascella.
André aveva il respiro corto, ma si sentiva meglio.
In quel momento una voce perentoria chiese:
-"Che diamine succede? È in corso una rissa?
De Soisson, Grandier cosa succede? Volete finire in cella di isolamento senza paga? Chi ha cominciato?"-
André aveva abbassato lo sguardo, prima che dicesse qualcosa di comprimettente Alain lo precedette:
-"Colpa mia come sempre, ho iniziato io. Mettete me in cella..."-
Oscar studiò i due uomini, li trovò strani.
-" Bene, abbiamo un reo confesso. E così sia. Andrai in cella, ma la paga non te la tolgo. Lo faccio per Diane ."-
Alain sorrise, -"Grazie comandante, vado in cella. Spero che siamo a posto, adesso, Grandier."-
-" Non so cosa intendesse. Però tu hai una strana espressione André, qualcosa non va?'-
-"No, tutto bene..."-
-"Bene, così stasera puoi accompagnarmi a palazzo Jarjayes, ti ho firmato un permesso. A più tardi."-
André si sentì di nuovo in pace col mondo.
E anche Alain, che aveva sentito tutto.
Aveva rischiato con la sua superficialità di perdere un caro amico, mentre per raggiungere il suo scopo bastava farsi prendere a pugni.
Si gratto' la nuca ed entrò in cella con un bel sorriso stampato in volto.
   
 
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