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Autore: Nena Hyuga    26/12/2019    1 recensioni
Tsukishima non è un gran chiacchierone, ma quando si trova di fronte a Kuroo inspiegabilmente tutto cambia.
Una raccolta che ha il mero pretesto di raccogliere slice of life di Kuroo e Tsukishima incentrandosi sul modo che hanno di comunicare l'un l'altro ♡
[...] “Tsukishima Kei. Dobbiamo parlare.” asserì serio sventolando le riviste di geologia, storia del periodo giurassico, illustrazioni di dinosauri ed affini.
“Cosa significa quest’aria da interrogatorio genitoriale che non ti si addice e ti dà un’aria più ridicola del solito?”
Tsukishima temeva dove quella domanda l’avrebbe portato.
“Pensavo nascondessi dei porno!” esordì senza mezzi termini, gesticolando con le mani ricreando forme di seni prosperosi e sagome discutibili.
“Pensavi o speravi di trovarne?”
“Entrambe!”
Sospirò esasperato, nemmeno tanto sorpreso dal nuovo ed imbarazzante tema.
“Non ne troverai.”
“Sei sicuro di essere un normale adolescente in via di sviluppo?” [...]

Questa fanfic ha partecipato al Writober 2018 indetto da Fanwriter.it ~
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Tetsurou Kuroo
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Day 1 - Invito
 
“Oh, e questo cosa significa?”
Un sorriso sornione solcò le labbra di Kuroo che si appropriò della sedia accanto al biondo nella mensa comune dove ben cinque team erano riuniti per cenare dopo un’intera giornata di spossanti allenamenti.
“Questo cosa?” domandò monocorde notando l’ammontare di cibo sul vassoio del moro. 
Kei inconsciamente eresse una barriera tra la sua cena e quella del capitano della Nekoma posizionando una mano nel mezzo così da delimitare un confine: no, quella sera non gli avrebbe rifilato doppia razione di proteine, di verdure, tanto meno di “zuccheri”.
“Hai lasciato la sedia libera vicino a te.” cantilenò
“No, te lo sei immaginato.”
“E allora come mai hai spostato la sedia quando mi hai visto entrare nella mensa?”
“Non ti ho visto entrare. C’erano delle briciole che mi infastidivano, ho mosso la sedia per scrollarle via.” rispose a tono, colpo su colpo. 
Nei giorni che li avevano visti vivere a stretto contatto, Kei era diventato bravo a replicare alle battute di Kuroo con sempre meno scarto di tempo.
“Delle briciole sulla sedia accanto alla tua ti infastidivano?”
“Sì, esatto.” si riempì le guance di riso nella speranza che Kuroo si accontentasse nel vederlo nutrirsi, quasi lo preferiva quando si atteggiava a nonna apprensiva di fronte al nipote sciupato.
“Quindi non hai riservato il posto a nessun altro e quello di spostare leggermente la sedia non era un invito a mangiare vicino a te?” 
Tsukishima esitò a masticare ed ingoiare il boccone troppo grande, ma riuscì a far fronte allo strano calore che lo aveva colto di sorpresa ed all’intensa sudorazione delle mani che per poco non gli fece sfuggire una bacchetta.
“Perché devi sempre aggiungere una didascalia inopportuna a tutto ciò che faccio?” domandò sulla difensiva, segno della sua colpevolezza.
Per quanto potesse sembrare ipocrita, l’intenzione di Kuroo non era quella di mettere a disagio il primino della Karasuno ed espresse un’ulteriore verità che si limitò a sussurrare in modo da poter essere udibile solo a Kei.
“Perché mi fa piacere che tu ti sia abituato alla mia compagnia e voglio accertarmi di non essere in errore.” rispose genuino, un tratto del carattere di Tetsurou che Tsukishima non era ancora in grado di gestire. Gli andava bene controbattere ad una frecciatina con una cattiveria più aspra, era divertente per quanto sfiancante fosse, ma al suo sorriso sincero e dolce non aveva ancora trovato una difesa solida a cui aggrapparsi.
Di nuovo quel fastidioso rossore che raggiunse l’apice delle orecchie di Kei, e ancora le mani divennero sudaticce e scivolose, facendo volare le bacchette in grembo all’altro. 
“Ora ne ho abbastanza.” sbottò, alzandosi dal tavolo e prendendo il proprio vassoio.
“Ohi, Tsukki! Dove stai andando?!” 
“Mi siedo vicino a Hinata, c’è una sedia libera.”
“Ma se nemmeno lo sopporti il piccoletto!”
“Oh, perché credi di essere in una posizione migliore nella mia graduatoria dei miei fardelli preferiti?”
Tsukishima aveva ripreso lucidità, rispose con stizza ed assottigliò lo sguardo puntando gli occhi nocciola su quelli ambrati del capitano avversario.
Kuroo sogghignò.
“Beh, sì?” domandò assumendo un’espressione colma di aspettativa.
“Presuntuoso da parte tua anche solo pensarlo.” 
“La sedia significherà pur qualcosa!” si lamentò, guaendo con teatralità e facendo sfociare la conversazione su un finto vittimismo che portò Tsukishima al suo declino.
“Ti tollero.” sospirò capitolando dato che aveva colto la scappatoia offertagli da Kuroo e per una volta decise di accontentarlo ed essere a sua volta sincero.
 
 

 

   
 
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