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Autore: Fiamma Drakon    03/08/2009    2 recensioni
Soffrivo perché l’amavo.
Soffrivo perché, in fondo, avevo sempre saputo che non sarebbe mai potuto essere mio.
Era solo un effimero sogno destinato a rimanere irrealizzato, chiuso nel mio cuore da sempre e per sempre maltrattato.

[lieve spoiler sull'infanzia di Lucy]
[Personaggi: Lucy]
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Amore e Dolore sull'illusione di un effimero sogno Già a quel tempo, io lo amavo.
Ero giovane, ingenua e credevo che il mondo prima o poi avrebbe cessato di rivoltarsi contro di me, avrebbe cessato di maltrattarmi, di emarginarmi, invece mi sbagliavo.
Ma io lo amavo.
Volevo che fosse mio, solo mio, per sempre.
Che altro si poteva dire? Io lo amavo, semplicemente.
Lo sapevo, ne ero cosciente ed era per questo che ne soffrivo così tanto.
Soffrivo perché l’amavo.
Soffrivo perché, in fondo, avevo sempre saputo che non sarebbe mai potuto essere mio.
Era solo un effimero sogno destinato a rimanere irrealizzato, chiuso nel mio cuore da sempre e per sempre maltrattato.
Tuttavia, non riuscivo ad accettarlo.
Lo sapevo, ma non riuscivo a rassegnarmi all’idea che tu, Kouta, non potessi essere mio perché io ero diversa.
Era quella diversità a rendermi incapace di essere una tua pari, di poter sperare che tu, un giorno forse non troppo lontano, potessi ricambiare i sentimenti che io provavo per te.
Soffrivo per questa differenza che mi allontanava sempre più da te e che lentamente mi trasformava, giorno dopo giorno, in un’assassina della quale tu non avresti mai potuto avere pietà, verso la quale non avresti mai potuto provare un sentimento bello e puro come l’Amore.
Lo stesso innocente, puro sentimento che io provavo e provo tutt’ora per te, mio caro Kouta.
Quell’amicizia che tu mi offristi era sincera e la accettai, felice che qualcuno, in quel mondo sconosciuto, non fosse contro di me, ma io volevo di più, volevo che tu fossi solo mio.
Fu per questo che ti tradii.
Ti tradii per la gelosia che si era insidiata nel mio animo e che, subdola, mi spinse a compiere il più grande peccato della mia intera vita, il peccato che ogni giorno rimembro come monito della mia vita lontana da te, la mia unica, illusoria felicità.
Ti resi infelice, condannato a vagare, ramingo e solo nel mondo, e di ciò mi pento ogni giorno di più.
Da quell’infausto momento in cui decisi delle sorti dei tuoi cari seppi che ormai il mio destino era segnato e che tu, amato Kouta, non saresti più potuto essere mio.
Non credere che abbia gioito di quelle morti compiute per volere della mi stolta invidia: vederti soffrire è la pena più grande che possa essermi inflitta, ma se è questo il dolore che il mio spirito deve subire per il mio peccato, lo accetto senza rimorsi e senza lamenti, perché so di aver sbagliato.
Perché sono conscia del dolore che ti ho inflitto e perché so di amarti.
   
 
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