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Autore: queenjane    29/12/2019    4 recensioni
Elisabetta IN Baviera era nata il 24 dicembre 1837, conosciuta come l'imperatrice Sissi questa è una FF in suo onore, grazie e buona lettura.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Et nunc manet '
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24 dicembre 1897, sessanta anni, essendo  nata la vigilia di Natale 1837, mio nome Elisabetta, figlia del duca Max in Baviera, l’in che distingue il ramo cadetto da quello regnante. Tutte le mie zie materne avevano sposato un re, Sofia era maritata  a un arciduca Asburgo, se non avesse rifiutato la corona nel 1848, passandola a suo figlio Franz sarebbe addirittura stata imperatrice.



Mia madre ha sofferto per un matrimonio poco importante, in termini di rango, meno prestigioso rispetto a quello delle sue sorelle, mia suocera mi ha invidiato il posto di sovrana acquistato per amore..

Franz, il giovane imperatore, doveva sposare mia sorella Elena, si incapricciò di me e per me.

Fidanzata  a 15 anni, sposa e madre nel giro di due.
Dalla nursery al trono..
Le apparenze dorate, smaglianti, dentro una fenditura all’altezza del cuore, poco contava avere un marito giovane e bello e innamorato, ricchezze e privilegi, essere imperatrice d'Austria, mancandomi la libertà, detenuta dell’ansia e dell’etichetta.
Mai la corte di Vienna ha perdonato il peccato originale di non avere un impeccabile albero genealogico, di non saper ballare bene, di parlare poco e male e francese, di odiare i pettegolezzi e le regole del cerimoniale. 


Tre figli nel giro di quattro anni... Sophie, morta a due anni, di tifo, Rodolfo, invece, suicida, nel 1889, il mio rimpianto e il mio rancore.




E la caduta delle illusioni, le fughe e gli inganni, la mia bellezza e l’Ungheria, la mia quarta maternità, Valerie,  riscatto e fuga, come gli anni dedicati alle cacce, alle fughe e alle lontananze, quindi ai viaggi sempre più lontani e alle poesie, lontano da Franz, eravamo condannati a deluderci reciprocamente, anche se lui mi ha amato sempre, sempre ero la sua angelica Sissi, ero capricciosa e complessa, alla fine rimanemmo accanto mai vicini.  



 Ero differente fin dal principio, all’inizio mi paragonavo a una farfalla impazzita, a una prigioniera in catene ..
Poi sono diventata il gabbiano, che vola di onda in onda, che non appartiene a nessuna terra..
Ho cercato la libertà, pagando un alto prezzo ..
E lasciando rovine..
E nei miei capelli mettevo le stelle di diamanti, una ninfa, un’ondina,  nei miei versi mi paragonavo a Titania, regina delle fate, in cerca d’amore che mai trovò.



Sissi morì a Ginevra,nel 1898, uccisa da un anarchico.
Ai funerali viennesi   partecipò una folla immensa, un tributo per Franz, colpito da una perdita inattesa.
Libera Nos a Malo  l’inno funebre.
Visitando la Cripta dei Cappuccini, la tomba di Sissi è ancora oggi  sempre ornata di mazzi di freschi  fiori. 

Le sue raccolte di poesie  vennero pubblicate postume a partire dal 1950, i fondi devoluti ad “Amnesty International”, così rispettando il desiderio di Elisabetta, che nella sua lettera alla cosiddetta “Anima del futuro“pregava che i proventi fossero dati a favore dei perseguitati politici e alle loro famiglie.


Il suo sigillo personale  era il gabbiano, sulla spalla aveva il tatuaggio di un’ancora...
   
 
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