Double face
~ Moon
Maria studiava attentamente sua nipote, la quale stava mangiando
tranquillamente davanti a lei del pane ricoperto da un abbondante
strato di marmellata ai mirtilli.
«Smettila di guardarmi assiduamente»
«Mi nascondi qualcosa?» Nella voce della regina,
che, come al solito, era molto dolce, c’era una nota di
preoccupazione.
«Non ti sto nascondendo nulla zia» Il sorriso di
rassicurazione che le volse però non convinse la sovrana del
regno della Luna. La giovane notandolo cercò, addentando per
la terza volta il pane, di troncare sul nascere l’inizio di
un’inutile discussione.
«E anche se fosse, non dovresti impensierirti, non sono
faccende che riguardano questo regno o mondo»
Più o meno.
Ma questo la corvina lo aggiunse solo mentalmente. Di faccende militari
se ne occupava solo con Shade, sua zia, per quanto fosse
un’ottima regina, non era abbastanza fredda nel prendere
decisioni di questo tipo.
«Mi preoccupo, lo sai»
«Invano»
«Ma sono tua zia e la tua tutrice»
«E io tua nipote e per me sei come una madre»
«E sono anche la regina di questo regno»
«E io la principessa, visto che mio padre e mio zio erano
fratelli.»
Moon Maria sospirò, sua nipote era peggio di Shade in quanto
caparbietà. Si alzò, sconsolata, sapendo che non
avrebbe ricevuto nessuna risposta soddisfacente e uscì dalla
stanza, lasciandole finire la colazione.
«Proprio perché siete una principessa non dovreste
avere dei modi così inappropriati»
Alexa ruotò il capo, seguendo la direzione della voce,
ritrovando dietro di lei un signore dall’età
indefinita tra i sessanta e gli ottant'anni, leggermente in sovrappeso,
calvo ma con una barba estremamente lunga: Gabriel, uno dei consiglieri
più cari della regina. L’uomo aveva ascoltato
quasi l’intero discorso, non riuscendo, alla fine, a non
esternare il proprio pensiero verso quella ragazza che poco conosceva
ma che mal tollerava a causa dei suoi comportamenti e delle sue
bizzarre abitudini.
In quel momento nella stanza erano rimasti solo loro due.
«Non ho mai chiesto la vostra opinione, Gabriel»
«Vostra zia è la regina, dovreste mostrare
più rispetto.»
«Non mi sembra di essere stata irriguardosa nei suoi
confronti. Inoltre, vi ricordo chi sono»
Gabriel si inchinò sorridendole sornione.
«Allora, visto che avete chiaramente presente il vostro
ruolo, io andrei, vostra altezza»
C’era del sarcasmo estremamente poco velato in quelle due
parole, qualcosa che ebbe il potere di cambiare irrimediabilmente la
persona che era seduta lì davanti.
Quando alzò il capo privo di capelli, pronto ad
allontanarsi, il sorriso scomparve e il fiatò gli si
mozzò in gola.
La principessa si era alzata avvicinandosi a lui senza il minimo
rumore, ma non fu quello che sconvolse così tanto
l’uomo, che più la osservava e più si
chiedeva se fosse possibile che colei che avesse davanti fosse la
stessa che viveva in quel palazzo da ormai un mese.
La stanza sembrava aver mutato improvvisamente le sue caratteristiche:
quella che era una delle camere più accoglienti era
diventata fredda, inquietante, inospitale
come se volesse imitare l’esempio della persona davanti a lui.
Inconsciamente le sue labbra si schiusero pronunciando un flebile
«E voi chi siete?».
Sentendo la domanda la corvina rise, una risata
gelida capace di far congelare il cuore, ma la cosa più
inquietante erano gli occhi: in confronto due lastre di ghiaccio
avrebbero mostrato più calore.
Il minuto corpo era rilassato, nulla nella sua postura sembrava
esprimere aggressività, eppure, più la guardava e
più gli sembrava di essere di fronte a un lupo pronto a
divorare la sua preda, non appena la sua voglia di divertirsi fosse
stata soddisfatta.
La giovane donna si alzò, con estrema lentezza, in punta di
piedi, poggiando pigramente le sue diafane mani sulle spalle
dell’uomo, avvicinandosi al suo orecchio sinistro.
Parlò, pacatamente e con voce nitida. Sentì,
attraverso i vestiti, i muscoli di lui irrigidirsi e la sua temperatura
corporea calare drasticamente. Sorrise vittoriosa.
«Io non rischierei di prendere in giro un
vice-presidente del consiglio universale, sapete, i politici
sanno essere molto pericolosi... Potrebbe non piacervi particolarmente
il finale»
Quando tornò di nuovo con i piedi completamente a terra era
ricomparsa improvvisamente, così come era scomparsa, la
stessa ragazza dolce e adorabile che tutti a palazzo
conoscevano; la reale alzò lo sguardo
un’ultima volta per regalare al consigliere un tenerissimo
sorriso, per poi uscire dal piccolo soggiorno senza emettere nessun
altro suono, lasciando l’anziano a fissare il vuoto per un
tempo che sembrò interminabile.
Non conosceva quasi nulla di lei e lui l’aveva sottovalutata,
pensava fosse una principessa docile e irriverente; peccando di
arroganza non era rimasto al suo posto, commettendo un grave errore, e
ne avrebbe pagato le conseguenze se solo avesse provato a
dimenticarsene.
Che donna terrificante.
Angolo autrice
Mi scuso enormemente per il ritardo mostruoso.
È da un anno e mezzo che non aggiorno, mi dispiace
enormemente, ma ho avuto problemi.
Tra cui blocco dello scrittore, esami universitari ecc…
Spero vivamente che possa piacervi, è uscito di getto questo
pomeriggio, dopo un’infinità di tempo che non
avevo ispirazione.
Se ci sono errori ortografici e di distrazione perdonatemi,
ricontrollerò appena posso, datemi un paio di giorni, sono
sommersa dallo studio per la sessione, abbiate pazienza.
Qui vediamo la facciata da politico di Alexa, aspetti del carattere che
nessuno a palazzo si sarebbe potuto immaginare, causati dall'ambiente
in cui lavora.
Ovviamente,
per essere dove è, non potrebbe mai essere una persona con
poca determinazione.
Inoltre provo pietà per M. Maria per avere due
“figli” così facili da sopportare e
gestire.
Grazie a chi leggerà, spero sia uscito qualcosa di decente e
con un minimo di senso, nel caso sia venuto una ciofeca fatemelo sapere.
~ Ale