Era
la mattina di Natale ma
Weisz, riemergendo faticosamente dal sonno nell'infermeria della
Edens Zero, non riuscì a gioirne. Erano passati parecchi
giorni da
quando era stato gravemente ferito dagli uomini di Drakken Joe
durante l'incursione sulla Berial Goer, e sebbene ormai si sentisse
molto meglio grazie
al tempestivo
aiuto di Sibir e alle cure di Sister, gli era stato
comunque
proibito di alzarsi dal letto. Al contrario delle sue brillanti
aspettative da circa un mese a quella parte, quindi, aveva davanti un
25 dicembre decisamente noioso in cui la sua unica occupazione utile
sarebbe stata cercare di ignorare l'allegro suono di chiacchiere e
risate in lontananza. La ferita infatti non si era ancora rimarginata
del tutto, e sebbene non ci fosse paragone con la debolezza e le
sofferenze dei primi giorni, il ragazzo continuava
a stancarsi facilmente e ad aver bisogno di stare spesso
sdraiato per placare fitte anche molto dolorose, motivo per cui
Sister, nonostante le sue accorate proteste e l'appoggio degli altri,
aveva decretato la sua condanna senza possibilità di appello.
Nelle sue fantasie ormai
distrutte, invece, complici il sontuoso banchetto preparato da Witch
e un po' di fortuna, Homura avrebbe finalmente accettato le sue
avances per poi seguirlo magari nella sua stanza per un
festeggiamento extra, ma quel maledetto proiettile sparato a
tradimento aveva rovinato tutto, e sebbene sapesse di dover solo
ringraziare per essersela cavata in quel modo, l'idea di passare la
giornata da solo non gli sorrideva affatto. Pensava di essersi
lasciato alle spalle da tempo la solitudine che per anni, su Norma,
era stata la sua unica compagna, ma evidentemente si sbagliava. Gli
altri membri dell'equipaggio gli erano stati molto vicini in quei
giorni di convalescenza, ma nonostante il legame tra loro si fosse
decisamente rafforzato dopo tutte le avventure passate insieme, non
voleva illudersi che anche a Natale avrebbero fatto lo stesso a
scapito dei festeggiamenti. Senza contare che Sister era stata fin
troppo chiara sul fatto che avesse ancora bisogno di calma e riposo e
nessuno sano di mente le sarebbe andato contro proprio nel campo in
cui eccelleva...
Sbuffando leggermente,
decise allora di cercare una posizione più comoda per
tentare di
riaddormentarsi, dal momento che in fondo non aveva nulla di diverso
da fare rispetto ai giorni precedenti, ma poco dopo un lieve rumore
alla porta lo avvisò che qualcuno doveva essere andato a
trovarlo.
Un po' indeciso se essere
più contento o infastidito per quella visita, che di certo
sarebbe
stata fin troppo breve per i suoi gusti, si voltò comunque
da quella
parte, scoprendo con stupore che si trattava di Homura.
In realtà non avrebbe
dovuto sorprendersi più di tanto, visto che in quei giorni
la
spadaccina aveva passato parecchio tempo al suo fianco in quella
stanza, persino quando stava troppo male per accorgersene, ma non si
era ancora abituato ad averla sempre così vicina.
Ne era felice, ovviamente,
dal momento che aveva sempre avuto un debole per lei, ma quel
repentino cambio di atteggiamento nei suoi confronti continuava a
stupirlo. Non le aveva mai detto nulla al riguardo, ma era sicuro che
da quando era stato ferito il suo sguardo avesse qualcosa di diverso
ed era raro che non fosse seduta accanto al letto al suo risveglio.
La prima volta che l'aveva
trovata lì aprendo gli occhi, in realtà, appena
realizzato che la
sua presenza non fosse soltanto il frutto di un bellissimo sogno, era
riuscito a farla scappare subito per l'imbarazzo con il risultato di
prendersi poco dopo una bella lavata di capo da Rebecca, ma il
mattino successivo la mora, con suo enorme sollievo, era tornata
comunque, minacciandolo semplicemente di stare attento a quel che
diceva se non voleva finire male sul serio.
In un'altra situazione ne
avrebbe approfittato per tirar fuori qualche altra battuta delle sue,
tanto per vederla arrossire di nuovo, ma era troppo contento di
quello sviluppo inaspettato per rischiare di mandare tutto all'aria
un'altra volta. Così era rimasto tranquillo ingoiando le
molte
domande, provocatorie e non, che gli erano sorte spontanee sulla
punta della lingua, e nel giro di poco si erano ritrovati a
chiacchierare piacevolmente finché il sonno non era tornato
a
reclamarlo, permettendo a quella scena di ripetersi giorno dopo
giorno.
«Come ti senti oggi?» gli
chiese come sempre Homura sorridendo.
«Meglio» borbottò il
ragazzo, leggermente imbronciato. Gli faceva piacere che fosse
passata a trovarlo, ma forse avrebbe preferito non vederla affatto
quel giorno, dal momento che di lì a poco sarebbe andata
giustamente
in salotto a mangiare e divertirsi con gli altri, ricordandogli che
per lui non ci sarebbe stata invece nessuna festa. Se nessuno si
fosse fatto vivo, con ogni probabilità, sarebbe stato
più facile
ignorare quella data come aveva sempre cercato di fare a Norma...
«Mi fa piacere» disse
dolcemente la mora, guardandolo però con aria interrogativa.
Doveva
aver capito che qualcosa non andava e si augurò che non
insistesse
per scoprirlo. Non aveva alcuna intenzione di rivelarle come si
sentiva da quando aveva aperto gli occhi quella mattina e temeva di
non riuscire a mentire proprio a lei. Una parte di lui avrebbe voluto
trattenerla lì con una scusa qualsiasi, ma aveva una
reputazione da
difendere e di certo non sarebbe stato un dramma passare per una
volta di più il Natale da solo. In fondo era successo tante
volte a
Norma prima di incontrare Sibir e la sua banda e Homura, per sua
disgrazia, non era ancora la sua fidanzata...
«È per te» disse a un
certo punto la ragazza porgendogli un pacchetto e distraendolo
così
dai suoi tristi pensieri.
Weisz guardò con tanto
d'occhi ora lei ora l'oggetto e ci mise qualche secondo a trovare le
parole. Non si aspettava certo un regalo di Natale da parte sua!
«Non dovevi» le disse
infine stupito, accusando però il colpo. E pensare che lui
non
voleva nemmeno gli auguri quel giorno!
«Siamo compagni, no?»
rispose allegramente lei con un bel sorriso.
«Sì, certo» mormorò il
giovane un po' deluso, distogliendo lo sguardo. Per un attimo si era
illuso che quello di Homura fosse un gesto particolare nei suoi
confronti, ma a quanto pare si era sbagliato...
Non si accorse però che la
spadaccina aveva mormorato qualcosa arrossendo e coprendosi la bocca
subito dopo e questa, con un sospiro di sollievo, ne
approfittò per
chiamare a gran voce i loro compagni, che l'istante successivo
entrarono spintonandosi e augurandogli buon Natale.
In men che non si dica, il
ragazzo si ritrovò il letto ingombro di pacchetti e a quel
punto
capì, con un'ondata di emozioni contrastanti, quanto quel
gruppo di
scalmanati gli si fosse affezionato. Che avessero davvero intenzione
di portare, per quanto possibile, la festa da lui, come nelle sue
più
rosee previsioni?
Neanche gli avesse letto nel
pensiero, Shiki si offrì di trasferire in infermeria con il
suo
Ether Gear albero e regali, e ben presto la stanza, nonostante le
iniziali proteste di Sister, fu un tripudio di luci e colori in cui
tutti si scambiavano regali e ringraziamenti.
Weisz in realtà non aveva
preparato nulla per loro, ma nessuno sembrò prendersela e il
ragazzo
si ripromise di ricambiare alla prima occasione. Per lui il Natale, a
parte i primi anni in cui era troppo piccolo per queste cose, era
sempre stato più che altro un giorno in cui bere e
divertirsi più
del solito in qualche bar con i pochi amici che aveva, ma conosceva
la tradizione dello scambio dei doni, e in fondo era curioso di
provare questa nuova esperienza.
Non ebbe però molto tempo
per pensarci, perché i suoi compagni lo coinvolsero in
chiacchiere e
racconti delle rispettive vite prima di incontrarsi finché
Witch non
portò il pranzo.
A quel punto Weisz era
sicuro che avrebbero dovuto tornarsene in salotto anche solo per
problemi di spazio, ma Shiki e gli altri riuscirono chissà
come a
restargli accanto. Certo non doveva essere facile gestire la scomoda
situazione, visto che piatti e posate continuavano a passare di mano
in mano con tutti gli inconvenienti del caso, ma incredibilmente
poté
gustare in compagnia una portata dopo l'altra, e quando alla fine
l'intero equipaggio se ne andò per permettergli di riposare,
il
ragazzo si sdraiò con il sorriso sulle labbra. Homura non
gli aveva
ancora dato neanche un bacio, purtroppo, ma la risposta di Rebecca
alle sue scuse e ringraziamenti per quel gesto inaspettato gli aveva
comunque scaldato il cuore. «Pensavi davvero che ti avremmo
lasciato
solo il giorno di Natale?» gli aveva detto seria ma dolce,
subito
appoggiata dal resto del gruppo, e per un attimo si era sentito in
colpa al pensiero di come si era fatto accogliere a bordo da lei e
Shiki sulla sua astronave e di tutte le volte che avrebbe voluto
abbandonarli. Era davvero una fortuna che le circostanze
gliel'avessero sempre impedito, in un modo o nell'altro,
perché
degli amici così non sarebbero stati facili da trovare.
Un attimo prima di chiudere
gli occhi, si voltò verso il comodino, dove una pila di
regali aveva
sepolto quelli che avrebbero dovuto essere i suoi tristi passatempi
per quella giornata, e il suo sorriso si allargò
ulteriormente.
Cedette al sonno subito
dopo, ma al posto degli incubi sul passato che in quei giorni
continuavano a tormentarlo, sognò le loro avventure insieme
e la
festa di Natale più bella della sua vita.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Spero che la storia vi
sia piaciuta e di essermi spiegata bene senza rattristarvi troppo.
Probabilmente Homura, in particolare, mi è venuta parecchio
OOC, ma
l'idea di lei così preoccupata per il nostro sfortunato eroe
mi
piaceva troppo per non inserirla. E che ne pensate poi di Weisz?
Purtroppo non abbiamo molti indizi sul suo passato a Norma, ma ho
sempre pensato che il suo potesse essere molto simile a quello di
Rebecca e ho agito di conseguenza. :)
Come
ho detto nell'introduzione, la fic avrebbe dovuto partecipare alla
“Xmas Countdown Challenge 2019” del forum
FairyPiece (oppure
essere un piccolo regalino di Natale per i fan di Edens Zero), ma per
vari motivi non sono riuscita a pubblicarla prima. Ci tenevo troppo
però a questa breve one-shot per aspettare un altro anno,
senza
contare il fatto che mi frullava in testa da quando ho letto il
capitolo 74 del manga e volevo dare una piccola gioia al nostro
povero Weisz (oltre che a noi, visto lo shock per le sue fan! XD).
Come
avrete capito, non ho tenuto conto del famoso Sister Energy (l'idea
di base per la fic è nata prima di conoscerne l'esistenza, e
inserire quel drink miracoloso avrebbe di fatto impedito la
realizzazione della scena) ma spero che non mi abbiate odiata troppo
per aver prolungato tanto le sofferenze del nostro malcapitato eroe.
Se non altro, però, Homura gli è stata vicina per
tutto il tempo e
non escludo, a breve, di scrivere un prequel di questa storia in cui
li vedremo interagire di più. u.u Potrebbe piacervi l'idea?
Per
il momento, però, fatemi sapere che ne pensate di questa
fic, se vi
va, e grazie di cuore per il tempo che mi avete dedicato anche solo
leggendo. *^* <3
Se
qualcuno fosse interessato, vi informo inoltre di aver creato tempo
fa un gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma
anche sugli anime e manga in generale. Per il momento siamo ancora in
pochi, ma saremo ben felici di accogliervi a questo indirizzo:
https://www.facebook.com/groups/1510227842609212/?ref=bookmarks.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora vi saluto
augurandovi una buona serata e buonanotte per dopo.
Bacioni
e alla prossima!
Ellygattina
P.S:
Il prompt di partenza è stato sicuramente “Natale
a letto” (23
dicembre: Natale alternativo), ma scrivendo la storia mi sono
ispirata anche a questi:
“A
non può festeggiare il Natale, B porterà il
Natale da lui” (21
dicembre) e, in misura minore,
“Ho
sempre odiato il Natale” (bonus: “ma da oggi
è la mia festa
preferita”) del 20 dicembre.
Spero
che abbiate apprezzato la scelta. :3 (E soprattutto il risultato :P)
Tanti
auguri di buon anno e buone feste a voi e ai vostri cari, se non ci
sentiamo prima, e alla prossima!