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Autore: TaLon    30/12/2019    0 recensioni
Nel 2002 andava in onda l'ultima stagione di "Star Trek-Deep Space Nine" e nella comunità dei fan è subito stato chiaro che non avrebbero fatto seguito film o sequel di alcun tipo.
Tuttavia ho sempre pensato che fosse più che possibile continuare la storia, e così iniziai a scrivere la "Stagione 8", rimasta nel mio pc fino ad oggi.
Troverete ogni 2 settimane il testo rieditato, e potrete tornare su Bajor, sulla stazione spaziale, e seguire le nuove avventure di DS9.
Ci sono circa 20 capitoli al momento, ma rieditando il testo potrei aggiungere o togliere: nel 2002 avevo 23 anni e sono cambiate molte cose da allora.
Approfittate per il rewatch su netflix
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, vi ringrazio per l'attesa!
Ho fatto quello che non sopporto negli autori: ho fatto una promessa e poi ho saltato le uscite.
Vi ringrazio per essere qui, e per l'apprezzamento che mi avete dimostrato fin'ora.
Spero di non avere ulteriori problemi, e spero di poter pubblicare con più regolarità.
Nel frattempo non ci saranno promesse tra un capitolo ed il successivo. ^_^
Grazie


Data stellare: 1842472.4657534244 (12/07/2380) DS9, Sala comando
  
Kira fingeva di lavorare, nascosta dal suo raktajno monitorava le comunicazioni subspaziali.
Aspettava il rientro del mercantile Xhosa, come ogni volta.
Era un suo cruccio personale non poter aiutare la sua amica Kasidy, i vedek erano sempre stati “particolari”, e con Kai Winn avevano toccato i livelli più beceri della loro storia. Almeno aveva creduto all’epoca, ma dopo lo scisma non sembrava esserci un fondo.
Aveva dovuto abbandonare i Sisko, diventare una politicante, e comunque aveva ottenuto ben poco. Garak aveva più poteri di quanti ne avesse lei.
 
Sbuffò contro il suo pad!
Sulla sua scrivania c’era ancora la palla da baseball del capitano: sarebbe tornato, non l’avrebbe lasciata lì se non avesse avuto intenzione di tornare.
Si alzò di scatto appena sentì la voce di Kasidy dire: “Qui mercantile Xhosa, chiedo il permesso di attracco.”
L’ufficiale bajoriano stava ancora rispondendo quando uscì dal suo ufficio, il traffico sulla stazione era aumentato con la pace, da quando Odo l’aveva lasciata.
Era rimasta sola sulla stazione, i suoi fantasmi la guidavano e tormentavano allo stesso tempo.
Portò la sua tazza verso il replicatore sperando che il tecnico si sbrigasse a dire su quale molo poteva attraccare il Xhosa.
“Signore?”
Il tecnico sicuramente si riferiva a lei, posò la tazza e giunse le mani dietro la schiena: “Mi dica”
Il giovane si schiarì la voce “Signore, il mercantile Xhosa ha chiesto un attracco, ma…” il giovane era impallidito ad ogni parola
“Si, certo!” gli andò incontro “eppure i cardassiani hanno piena fiducia nel capitano Yates, e non possiamo impedirgli di rifornire i commercianti sulla stazione.”
“Si signore, ma gli ordini quali sono?”
Quali voleva che fossero?
Kira alzò gli occhi al soffitto, questa era l’ennesima dimostrazione di quanto Bajor stesse tornando indietro: un soldato aveva paura di concedere un attracco perché una nave era invisa ai Vedek; ma i Vedek non potevano rilasciare ordini in merito, perché restavano un ordine religioso.
Bajor aveva ancora un governo centrale.
Eppure un giovane Bajoriano, fedele ai profeti, preferiva non contrastare direttamente un umore puramente religioso.
Il Colonnello fece un cenno con la testa: “Attivi la comunicazione” ed attese l’apertura del canale.
“Qui DS9: bentornati Xhosa”
“Kira” la voce di Casidy era comprensibilmente tirata “è un piacere sentirti”
“Grazie comandate Yates” mantenere adeguate distanze le permetteva di conservare il suo grado, e la stazione “Ci dispiace doverla mettere in attesa.” Picchiettò le dita sulla console del giovane, in attesa di un molo libero “la stazione è sempre molto affollata”
“Non si preoccupi colonnello, siamo consapevoli del traffico e disponibili ad aspettare.” rispose la voce “Il mio ufficiale alla navigazione aveva richiesto un molo in mattinata”
Kira si voltò verso i suoi uomini, ma solo uno annuì.
“Xhosa, si sta liberando il pilone 3, preparatevi all’attracco. Kira chiude.”
“Grazie colonnello: Xhosa chiude”
La donna si voltò verso i suoi uomini “Negare l’attracco ad una nave cardassiana può compromettere il processo di pacificazione.”
Nessuno dei presenti osò guardarla negli occhi “I cardassiani sono nostri alleati, i cardassiani sono i nostri vicini.” Trasse un profondo respiro “I cardassiani aprono negozi sulla stazione, e sostengono la stazione come tutti gli altri commercianti. È nostro dovere trattarli come tutti gli altri.”
Fingeva che i suoi uomini avessero in ostilità il mercantile per via dell’occupazione, ma tutti sapevano il vero motivo.
“Ora dovrò andare ad accogliere personalmente il capitano. Sapete quanto tempo mi prenderà questa incombenza?”
Gli uomini sembravano mortificati dalle sue parole, sapeva che rispettavano la sua autorità, ma tenevano troppo alla loro religione.
“Colonnello, in futuro mi occuperò personalmente delle navi cardassiane.” Il maggiore Oka Pol era lo stesso che aveva dato ordine di rallentare il Xhosa, ed il suo compito più importante era dimostrarsi il più fedele sostenitore dei vedek, ostile a Kira, e pronto a prenderne il posto.
Il suo collaborazionismo era prezioso per lei, ed era così puntuale da risultare fastidioso.
“Se desidera occuparsi personalmente delle navi cardassiane venga con me ad accogliere il capitano Yates!” si voltò verso il turboascensore senza attendere oltre.
 
Un ponte dopo l’altro fissarono ostinatamente le paratie fino a quando Oka Pol non fece un cenno con la testa.
“Mi serve la nuova mappa dei punti ciechi” disse Kira senza voltarsi
“Il pilone tre è sicuro ancora per 97 minuti”
Kira annuì: Oka aveva la sua rete di alleati, ed era bene che le non ne conoscesse i nomi, probabilmente nemmeno il giovane bajoriano li conosceva.
“Cosa hanno ordinato oggi i vedek?”
“Dobbiamo fare in modo che i cardassiani scelgano un nuovo capitano”
Kira scosse la testa “E dopo cosa faranno? I Sisko hanno una casa, ed un vigneto su Bajor”
Il giovane si voltò verso il colonnello “Non hanno pensato a questo, i vedek non hanno fatto piani così a lungo termine.” Tornò a fissare la paratia “Io credo che si siano convinti che Casidy si stuferà e tornerà a casa.”
Il colonnello fissò il maggiore: anche lei era stata così giovane, mai così alta ma sicuramente era stata giovane. Avrebbe voluto ricordare quei tempi.
O forse no: c’era l’occupazione, ed ora il suo migliore amico era un cardassiano.
“Dov’è il tuo orecchino?” chiese Kira: le orecchie del suo sottoposto erano stranamente nude, non c’era alcun simbolo della sua famiglia. Per tutta la mattina non aveva notato una cosa così importante, la barba ed i capelli l’avevano distratta? Era così vecchia?
“I vedek ritengono che sarei un alleato più credibile se smettessi di partecipare alle funzioni, e prendessi un’aperta posizione…”
“Oh per i profeti!!!” disse Kira a voce troppo alta “Digli che mi hai accecata e non posso…”
Il giovane si schiarì la gola e la donna continuò “…posso accettare dei capelli tanto lunghi, e sistemi quella barba!”
“Si signore!”
Continuarono in silenzio fino al terzo pilone, dove il mercantile stava approntando le ultime manovre di attracco.
 
   
 
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