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Autore: Mareblu    30/12/2019    0 recensioni
Jason si rende conto di provare nuovi sentimenti nei confronti di Nico, ma dovrà scontrarsi con la gelosia di Percy, determinato a fare breccia nel cuore del giovane figlio di Ade.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Nico di Angelo, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non si era mai piaciuto Nico Di Angelo e d’altronde, non era mai piaciuto neanche gli altri; non che fosse particolarmente difficile per un figlio di Ade, tuttavia più di tutti sembrava incutere timore e turbamento, e questo non passava inosservato al giovane che ovviamente ne percepiva le sfumature e gli ‘’odori’’, assai comuni in un mondo di disperazione come quello degli Inferi. Il mondo dei morti era diventata l’unica vera casa in cui Nico fosse al sicuro dagli sguardi impauruti e provocatori di cui ogni giorno veniva sommerso anche dai suoi stessi amici; del resto, le anime dei morti non potevano di certo badare ad un ragazzino tetro e inquietante, dal momento che lo scambiavano  semplicemente per uno di loro, e questa rimaneva ad ora l’unica fonte di conforto per un animo martoriato dalla sofferenza e dall’indifferenza di chi lo circondava. Ciò nonostante non gli era stato concesso di soggiornare a lungo negli Inferi, e per tale ragione era stato costretto a tornare al Campo Mezzosangue, diventato per molti una seconda casa, mentre per lui continuava ad essere solo un luogo estraneo, come del resto, lo era lui stesso di fronte agli altri semidei. In cinque anni non erano cambiate le occhiate furtive in sala mensa accompagnate da bisbigli e risatine soffocate; così come non erano mutati i soprannomi che lo avevano accompagnato dal suo arrivo al Campo e che da sempre avevano riscosso grande successo, soprattuto tra i figli di Ares:

- Guardate! C'è il figlio della morte ritornato fra noi dagli Inferi!-

- Come mai così pallido Di Angelo? Forse negli Inferi non batte il sole? -

- Ragazzi, lo vedete anche voi quel fantasma? Ah no, è semplicemente Di Angelo- 

Proprio con queste parole che gli rintronavano nella mente come uno stridore continuo e assordante, Nico si fermò lungo un sentiero nascosto tra le fronde del boschetto che circondava il Campo Mezzosangue, stremato per aver camminato a lungo per ore, completamente immerso nei suoi pensieri, quasi come un'automa. Una furia cieca si era impossessata del suo corpo celandogli qualsiasi fatica, ma ora che finalmente aveva posto fine al suo errare disperato e tormentato, una fitta lancinante aveva attraversato come unsa scossa elettrica i suoi muscoli, tesi e tremanti a causa dello sforzo eccessivo a cui erano stati sottoposti.

Nico non ci badò ma decise comunque di sedersi per riposarsi prima di riprendere il cammino verso la sua capanna , che condivideva unicamente con se stesso, essendo l'unico figlio di Ade presente al Campo. Fino a qualche anno prima quello piccolo spazio a lui riservato avrebbe potuto condividerlo con sua sorella Bianca, di due anni più grande, e così quelle mura così fosche gli sarebbero parse più calorose e il suo cuore più lieto. Sua sorella non lo aveva mai giudicato e la sua presenza lo avrebbe aiutato a sopportare quel carico insostenebile, affidato come una sciagura ai figli di Ade. Tuttavia il suo ricordo gli faceva troppo male; Bianca non era più presente tra i vivi da molto tempo, un tempo indeterminato che Nico aveva smesso di contare, dal momento che ogni giorno dalla sua morte gli era parso insignificante e semplicemente grigio, di un grigiore che gli aveva offuscato la vista così come gli aveva attanagliato il cuore, in una morsa straziante che ne aveva lacerato ogni fibra. Ad ogni suo ricordo uno spasimo di sofferenza lo attraversava e lo torturava per notti intere, fino a prosciugarne le lacrime così come ne aveva succhiato via ogni desiderio di felicità, che era morto insieme a lei. 

Il giovane figlio di Ade estrasse dal fodero la sua spada di ferro dello Stige che aveva posato distrattamente di fronte a sè e ne contemplò senza reale interesse le fattezze, così come si guarda un vecchio giocattolo prima di buttarlo via per uno nuovo, fissando per un momento la sua immagine riflessa nella lama, chiedendosi se anche essa lo giudicasse per il suo lugubre aspetto. In essa vide il volto sunto ed emaciato di un ragazzino di appena 19 anni, addolorato e accorato, ma che gli altri avevano imparato ad interpretare come infido e crudele. Non li aveva mai biasimati, persino i suoi occhi neri sembravano sprigionare solo veleno a tal punto da costringere tutti a distoglierne lo sguardo, impauriti. Nico tentò un debole sorriso che durò quel poco per accorgersi che quel che aveva davanti a sè non era più lui ma uno sconosciuto. Tremante il ragazzo posò la spada vicino al fodero vuoto e posò la testa tra le ginocchia, lasciandosi andare in un pianto disperato che ne soffocava l'anima. 

Ma se il Principe degli Inferi è tormentato, allo stesso modo è afflitta la natura intorno ad esso. Cò che dà un senso alla vita, lo dà anche alla morte, e ciò consiste nella sofferenza. 

 

Angolo Autrice:

Ebbene si, ho deciso di riscrevere e continuare una storia iniziata nel 2014 e pubblicata su questo sito ma mai terminata per ragioni ignote anche a me, perciò spero che vi piaccia questa nuova rivisitazione e buona lettura :)

   
 
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