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Autore: missgenius    31/12/2019    1 recensioni
"I alone know, as I think I do know, your love besides Thor, and that was the wicked Loki".
Post Ragnarok.
Asgard è distrutta, tutto è cambiato e nessuno sa dove si trovi Sif. Solo una persona sa, e il desiderio e la paura di ritrovarla si scontrano prepotenti. Loki potrà riuscire a convincerè la sua amata che per una volta nella vita è sincero? Ciò che lo attende potrebbe cambiare drasticamente il corso degli eventi.
*Sifki*
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Loki, Sif, Thor
Note: Movieverse, Otherverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sif iniziava a sentire il peso di tutto quello che era successo. Cercò di mantenere l'aria fiera e la testa alta mentre si dirigeva con un passo malfermo verso l'astronave con Loki poco dietro di lei.
Non significava niente quello che era successo.
Assolutamente niente.
Fra qualche decennio tutti l'avrebbero dimenticato e sarebbero andati avanti con le loro vite.
Eppure non riusciva a nascondere la sensazione di prurito che la voglia a mezzaluna sul polso continuava a emanare. Come se riuscisse a captare che avrebbe voluto sbarazzarsi di lei.
Il formicolio continuava a risalire verso il braccio per fermarsi al cuore.
Un peso che le faceva diventare sempre più difficile ignorare l'uomo dietro di lei.
Lo percepiva in maniera fin troppo chiara.
Si massaggiò la fronte con gli occhi chiusi, il principio di un mal di testa che rischiava di esplodere.
Le gambe stanche e un masso un po' più sporgente per terra la tradirono però, rischiando di farla inciampare rovinosamente.

Loki fu pronto a sorreggerla ritrovandosi a un respiro di di distanza.
La guardò, spostando lo sguardo dai suoi occhi alle sue labbra.
Per un attimo Sif fu sicura che l'avrebbe baciata.
E non riusciva a capire se lo voleva o no.
La scossa elettrica che però li pervase fu sentita un po' troppo forte da entrambi e il momento finì. I loro polsi si erano sfiorati e la voglia si era illuminata debolmente. Sif ritirò subito la mano come se si fosse scottata di botto. Loki la rimase a guardare concentrato mentre la pelle tornava al solito colore pallido.
"Cosa significa?"
Sif cercò di mantenere salda la voce anche se le forze la stavano abbandonando velocemente.
"Non ne sono sicuro... Dovrei fare alcune ricerche...Ti senti bene?"
Sif era impallidita, come se all'improvviso tutta l'assurdità della situazione le si stesse scaricando sulle spalle e lei non avesse assolutamente le forze per sostenerla.
"Io..no..."
Loki la prese tra le braccia senza che lei avesse la forza di protestare.
"Devo portarti subito a letto. Dopo che ti sarai sdraiata potrò rinnovare l'incantesimo."
Sif alzò gli occhi.
Era passato troppo tempo da quando aveva avuto modo di poterlo osservare così da vicino.
Quei lineamenti affilati che aveva amato così tanto.
Chissà se suo figlio avrebbe avuto i suoi lineamenti, i suoi occhi di cristallo, le sue labbra...
Ma no, doveva rimanere lucida.
Amici, e basta.
"Questo non cambia le cose tra di noi. Non significa niente."
Potè osservare solo la sua mascella che si contraeva per un istante prima di tornare al suo solito sorriso sardonico.
"Sto solo aiutando mia moglie incinta di mio figlio a salire sull'astronave che ci porterà sul nostro nuovo pianeta per fondare una nuova Asgard. Che vuoi che significhi?"
Sif arrossì un attimo al pensiero delle implicazioni.
"Non sono tua moglie. Non secondo la legge asgardiana. Ho accettato di compiere questo assurdo passo solo perché Thor mi ha assicurato che non avrebbe avuto valore di fronte al nostro popolo."
"Lo so perfettamente, mia signora. Probabilmente sei così di cattivo umore perché avresti preferito che si facesse avanti lui, non è vero? Per difendere il tuo onore e la nostra gente."
"Non intendevo questo. E lo sai."
"No, Sif non lo so."
"Sei riuscito ad ottenere quello che volevi alle fine, no?"
Potè vederlo imporsi di non rispondere a tono. Invece prese un prese un respiro, ammorbidì la voce e con sguardo tenero la guardò.
"Non avrei mai voluto importi nulla che non desiderassi anche tu."
Lei era troppo stremata per riuscire a pensare a cosa rispondere e lasciò solo che un silenzio carico di sentimenti feriti aleggiasse tra di loro.
Loki entrò nell'astronave e si diresse a passo spedito verso la camera.
La adagiò delicatamente sul letto e le mise una mano sulla fronte.
"Ti sta risalendo la febbre."
"Sì, la sento piuttosto bene. Grazie per la notizia."
Loki trattene un mezzo sorriso mentre iniziava l'incantesimo.
"Forse stai iniziando a passare troppo tempo con me, questo sarcasmo mi sorprende."
"Non eri tu a dirmi che le parole sono la prima armatura di un guerriero?" biascicò mentre gli occhi le si chiudevano.
"Già... Hai ragione. Riposa ora."
"Questa è la tua camera?" si osservò intorno, vedendo qualche libro sparso e qualche indumento poggiato qua e là.
"Sì, ma sta tranquilla. Non ho intenzione di rivendicare i miei diritti coniugali di un matrimonio farlocco."
"Mi dispiace."
"Perché mi stai cacciando da camera mia o perché non ho intenzione di rivendicare i miei diritti? Sei ancora in tempo per reclamarli."
"Sono seria Loki. Mi dispiace per quello che ti ho detto l'altro giorno. A proposito di Lorelei. Per essere saltata subito alle conclusioni. Non so se tu sia sincero. Ma in ogni caso ti devo delle scuse."
"Sono il Dio degli inganni. È ovvio che nessuno mi creda. Solo che... Speravo che per te fosse diverso."
Le lanciò un ultimo sguardo prima di uscire dalla sua stanza.


Certo Loki non si aspettava che la sua prima notte di nozze l'avrebbe passata su una branda in camera di suo fratello. Con orrore aveva scoperto che nonostante il tempo trascorso Thor non aveva perso il vizio di russare rumorosamente. Abbandonata ogni speranza di dormire per quella notte cercò di ripensare agli avvenimenti della giornata con mente lucida.
Lui e Sif erano sposati.
Sposati con un rito magico, antico e potente.
Rito che Sif non aveva compreso appieno. A malapena lo aveva capito lui.
Lei voleva ovviamente fare finta che nulla fosse accaduto. Ma la verità era che il legame che adesso li univa era qualcosa di unico.
Per l'ennesima volta guardò la voglia rosata sulla sua pelle.
Provò a sondarla con la sua magia. E per l'ennesima volta i suoi dubbi furono confermati. Era come se si fosse creato un legame con Sif, qualcosa che andava oltre la semplice nomea coniugale.
La percepiva.
Non avrebbe saputo definirlo esattamente. Un qualche tipo di legame empatico. Percepiva i suoi sentimenti, i suoi stati d'animo, il suo stato fisico.
Anche in questo momento sentiva che stava bene, che riposava profondamente, per quanto fossero a due corridoi di distanza. Lo sentiva nelle ossa.
Era intrecciata a lei nel modo più intimo possibile. E questo lo spaventava.
Lo spaventava da morire.
Perché non sapeva se sarebbe mai stata reciproca.
Lui l'amava... Ma lei?
  
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