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Autore: Sarnie    01/01/2020    2 recensioni
Innanzi tutto, mi scuso. Non so come ma mi scuso se queste mie parole dovessero ferire qualcuno, in qualunque maniera. Ma non vedo perché mentire.
A volte voglio morire. [...]
Che tu voglia ammazzarti, che abbia perso qualcuno o che sia qualcuno a me vicino in questo momento molto spaventato; mi dispiace. Ma è la verità. Almeno per me. Forse sono in realtà solo parole dettate dalla pazzia.

Un mio pensiero, o meglio vaneggiamento, sul suicidio. Ciò che è per me. Non so se troverete una conclusione chiara, a parte una cosa: non è codardia.
Genere: Dark, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Innanzi tutto, mi scuso. Non so come ma mi scuso se queste mie parole dovessero ferire qualcuno, in qualunque maniera.

 

Ma non vedo perché mentire.

A volte voglio morire. Sì, vorrei alzarmi e buttarmi dalla finestra. Ma è colpa mia? È un pensiero istintivo, che nasce dalla paura. Una reazione spontanea, la prima che mi viene in mente per fermare tutti questi pensieri che a volte arrivano tutti insieme e mi assillano, mi terrorizzano; a volte sembra possa essere l’unica cosa che potrebbe farmi venir voglia di alzarmi dal letto, quando l’ansia pesa sul petto e mi tiene bloccata.

Ma non pensate, vi prego, che il suicidio sia un atto di codardia. È anzi una delle poche cose che mi fa ancor capire di essere viva. E non sarebbe semplice. È un grande atto di coraggio, credetemi.

Non sto dicendo che ammazzarsi sia la via giusta, no. Ma il suo pensiero è l’unica cosa che ogni volta mi spinge ad andare avanti. Perché mi chiedo a chi mancherei. E le persone che mi hanno insegnato a dire “Ti voglio bene”, tutti gli abbracci dati, tutte le carezze che ho ricevuto. E sono le loro mani a tirarmi su, in piedi a continuare. E quando invece non vedo niente e nessuno, perché la paranoia è sempre pronta a convincermi di essere sola, appaiono i vaffanculo che avrei dovuto dire a chi mi ha portato a stare male.

Io ancora non so chi o cosa mi abbia ferito così nel profondo, da far oscillare di continuo la mia anima, gelare il mio cuore. Ma è proprio questo il punto. Io devo, voglio scoprire cos’è questo male. E farlo perdere. Non m’importa di vincere, non mi è mai importato. Ma se sapeste quanto sono fottutamente orgogliosa e testarda, capireste anche che odio che qualcuno mi metta i piedi in testa. Soprattutto se da anni lo fa in modo così celato.

Mi rendo conto che io non mi suiciderei, non ora, perché non lo voglio io. Non solo.

 

A volte voglio morire.

A volte penso di uccidermi.

Ma questo pensiero mi tiene in vita.

E scusate se può suonare da egoista. Ma le persone che amo non ci saranno sempre per sempre, non posso vivere per loro. Vivo per me, dunque, perché non ho mai imparato a perdere e non ho intenzione di farlo.

 

Non mi vergogno a dirlo.

Sì, cazzo, voglio morire.

Non mi vergogno a urlarlo, perché è il mio grido di battaglia, ironicamente il mio inno alla vita.

Viva la vita.

Ma non significherebbe niente senza la morte.

Le cadute ci insegnano a camminare, le distanze ad amare e la morte a vivere, e allora perché le odiamo?

 

Morirò solo quando vorrò io, non quando qualcos’altro mi obbligherà a farlo.

 

Vi chiedo scusa, nuovamente, ora per i miei vaneggiamenti.

Nessuno mi ha chiesto niente.

Ma ero stanca di sentire parlare gli altri, persone che non vivono l’idea della morte e non ne sanno niente.

Un suicidio non è codardia. Può essere tanto: stanchezza, ansia, paranoia, una spinta dal bullismo, dall’omofobia, dall’odio… Può essere tutto. Ma non codardia. Perché se io decidessi di buttarmi da questa finestra, ve lo giuro, non sarebbe affatto semplice. Non starei scappando. Starei solo prendendomi la pace che, non credete?, merito.

Forse non nel modo migliore. Ma alcune persone, a furia di pugni in faccia – metaforicamente e non – potrebbero diventare cieche e non vedere altre vie.

 

Mi dispiace se ti ho ferito, a te che mi leggi.

Che tu voglia ammazzarti, che abbia perso qualcuno o che sia qualcuno a me vicino in questo momento molto spaventato; mi dispiace. Ma è la verità. Almeno per me. Forse sono in realtà solo parole dettate dalla pazzia.

 

Ma non preoccuparti, lotterò. La pazzia o la vita, qualsiasi cosa ci sia da combattere.

 

Viva la vita, viva la morte.

E buona fortuna. Per qualsiasi cosa.

   
 
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