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Autore: _Akimi    01/01/2020    1 recensioni
"A Gaby gli uomini spavaldi non piacevano, così come a Napoleon risultava complesso conquistare donne troppo intelligenti.
Lei era difficile, lo era di natura, e nella vita le era capitato raramente di invaghirsi di qualcuno, tanto che non se ne curava più da anni.
Lui era l'opposto, seppur parlare di amore gli provocava un naturale senso di nausea; si innamorava della bellezza intrinseca delle donne, dei loro corpi, dei loro atteggiamenti – ma non trovava nulla di tutto questo in Gaby.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabriella Teller, Napoleon Solo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Besonderer Anlass



A Gaby gli uomini spavaldi non piacevano, così come a Napoleon risultava complesso conquistare donne troppo intelligenti.
Lei era difficile, lo era di natura, e nella vita le era capitato raramente di invaghirsi di qualcuno, tanto che non se ne curava più da anni.
Lui era l'opposto, seppur parlare di amore gli provocava un naturale senso di nausea; si innamorava della bellezza intrinseca delle donne, dei loro corpi, dei loro atteggiamenti – ma non trovava nulla di tutto questo in Gaby.
Era rozza nella sua tuta da meccanico, l'olio che le anneriva le mani, infiltrandosi sotto a quelle unghie che sarebbero state molto più femminili dopo un'attenta manicure.
Il sottile odore di benzina impregnava l'aria dove lavorava, eppure era così abituata da ignorarlo completamente, senza neppure il bisogno di coprirsi con inutili perfumes per migliorare il suo apparire.
E forse era quello il punto – a Gaby importava più l'essere – indipendente, sincera, pragmatica - tanto che Napoleon aveva già iniziato a sentirsi uno stupido non appena aveva varcato l'officina con in mano una costosissima bottiglia di champagne importato.
Lei non se ne sarebbe curata – né del prezzo né del completo elegante che stava indossando. Eppure era caduto ancora nel medesimo errore.
L'errore di trattare le donne allo stesso modo, tutte, pensando che ci fosse un denominatore comune che portava chiunque a cadere ai suoi piedi.
E non si trattava neppure di lavoro, del essere colleghi, ma aveva imparato così tanto a vivere nelle menzogne da non sapere più che cosa significasse essere sé stessi in una vita normale.
Non una spia, non un criminale e neppure un ladro.

Si sentì tradito, più da sé che da Gaby, perché lei, a differenza sua, ritornava ad essere una semplice ragazza appena ne aveva occasione.
Il socialismo tedesco - nel bene o nel male - l'aveva temprata, ed era così diversa dalle donne che Napoleon aveva conquistato negli USA, quelle di una notte soltanto dove un bicchiere di champagne era sufficiente per comprarne l'amore.
Gaby era diversa.
Non solo perché era una spia - o forse anche per quello? - ma il suo esser differente si spiegava lì, sul suo volto, un'espressione divertita non appena lo vide fermo in mezzo alle macchine con i cofani aperti in attesa di essere sistemati.

«Festeggiamo un'occasione speciale?»
Un boccolo le ricadde sul viso, sfuggendo dalla fascia che indossava per lavorare più comodamente.
«Dipende, la mia visita non è già un buon motivo per festeggiare?»
Napoleon chiese sardonico, ma Gaby sembrò pensarci un attimo, la bocca ad arricciarsi perplessa mentre una goccia di sudore le solcava la guancia.
«Lo so che non verresti fino a qui solo per vedermi.»
La sicurezza con cui lo affermò quasi poteva ferirlo, ma si ripeté di non essere delicato da offendersi con così poco.
«Sarebbe stupido;» continuò lei, staccando un qualche cavo da una batteria, rumorosamente, come a voler dare enfasi alle sue stesse parole; «e pericoloso.»
«Mi piacciono le cose pericolose.»
Le rispose senza fiato, con la fretta di dirle qualcosa per lasciarla senza parole, ma, al contrario, non ricevette nessuna reazione impressionata. Come sempre.
«Per questo hai deciso di andare in giro per Berlino Est vestito in quel modo?»
Venne squadrato da capo a piedi, un sorriso malinconico a colorarle il viso; riusciva a mettere in imbarazzo persino un uomo come lui, abilità da considerarsi piuttosto rara.

Non riuscire a controbattere alla sua provocazione non lo irrigidì – come forse lei si aspettava -, ma una vena di delusione gli oscurò il volto, cominciando a chiedersi se fosse possibile perdere carisma con il passare del tempo.
Non si conoscevano ancora nel profondo, eppure descrivere la loro relazione come un semplice rapporto di lavoro era riduttivo: Gaby aveva visto alcune sue debolezze, cose che lui avrebbe considerato non più di piccoli dettagli, ma forse non lo erano – il che spiegava perché lei non fosse così facilmente impressionabile come le altre.

«Quindi...» un cinguettio gli pizzicò l'orecchio, riportandolo alla realtà. «Hai intenzione di offrirmi un bicchiere?»
Un abbozzo di sorriso apparve sul volto lucido di Gaby, segno della fatica che continuava a tenerla impegnata nell'officina; Napoleon aveva creduto che si trattasse solamente di un lavoro di copertura, ma guardandola era spontaneo accettare che questo luogo le appartenesse.
Erano così diversi, ora che ci pensava un attimo più a lungo, eppure la dolce rigidità dell'altra lo ammaliava – sì, proprio lui, che era più avvezzo ad essere colpevole in amore, piuttosto che una passiva vittima.

«Forse non sono elegante abbastanza per bere con te, signor Solo?»
«Oh no,» esclamò fintamente sorpreso Napoleon, mentre con familiarità riempiva di spumante il primo flûte. «sei bellissima.»
Le parole gli scapparono di bocca, dissolvendosi non appena un'ingenua risata riecheggiò nell'officina. Non vi era malizia nel tono di voce né si faceva cenno ad una sgradita reazione. Gaby parve lusingata, davvero, anche se Napoleon era ancora frastornato da quel momento di spontaneità che si era lasciato sfuggire.
Sì, era vero ciò che aveva detto, ma non era un ragazzino alle prime armi – dichiararlo così apertamente non era mai stato nel suo stile.

«Un brindisi ad un'occasione speciale?»
Le labbra di lei si arricciarono in un sorriso, gli occhi a dedicargli uno sguardo un poco giocoso; forse – forse – lo champagne era riuscito a fare una piccola breccia anche in un cuore indomito come il suo.
«Ad un'occasione speciale, mia cara.»





 
Note:
Il prompt originario era champagne (non mi dire) e la storia tecnicamente era per il Writober di Fanwriter.it hahaha
Meglio tardi che mai...Credo che riprenderò un po' il fandom ora che ho più tempo per scrivere; tecnicamente dovrei rivedere di nuovo il film, ma per ora mi dedicherò a plottare qualche AU
  
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