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Autore: Pupulewahine    02/01/2020    0 recensioni
Mark Banks è quanto di più misterioso ed intrigante possa esistere al mondo. O almeno lo è per Johanne Summers. Alto, slanciato, occhi color cioccolato e capelli corvini. L'amore segreto della giovane Johanne, che fa di tutto per non far capire i suoi sentimenti. O almeno, fino a quella sera. Una sera all'insegna della passione e dell'alcool. Un segreto rivelato, e un oggetto perso.
Tre ragazzi.
Un segreto.
Una ragazza innamorata.
Un ragazzo confuso.
Una collana.
Una cugina come alleata.
E un segreto innocente, ostinato a rimanere tale.
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Capitolo tre:
~Alleanze inaspettate e baci segreti~

«Alexis, devi farmi un grandissimo favore» sussurrò al microfono del telefono, guardandosi intorno per essere certa che nessuno entrasse. Si erano nascosta nel bagno delle ragazze di corsa, borbottando delle scuse rivolte ai suoi interlocutori per parlare con la cugina. Sentiva quella sensazione viscida e fastidiosa causata dal senso di colpa e dal rimorso. Stava coinvolgendo la cugina in qualcosa che neanche lei conosceva.
«Ciao anche a te cuginetta cara, a cosa devo la chiamata?»
«Devi fingere di essere andata a letto con Mark.» d'un fiato, come un cerotto strappato via con violenza e in modo veloce. Sapeva che altrimenti non avrebbe detto alcunché.
«Aspetta, Mark? Quel Mark? Quello che ti piace da- quanti saranno? Tre anni?» chiese, con un tono velatamente ironico.
«Lo so, lo so, sembro pazza, ma giuro che ti spiegherò tutto. D'accordo?» non lasciò il tempo di rispondere all'altra che riattaccò. Doveva uscire al più presto dal bagno, e cercare di dissimulare un'espressione calma. Più facile a dirsi che a farsi.
Uscì dall'angolino in cui si era rintanata e si diresse verso i lavandini. Bagnò i polsi con l'acqua fredda e sciacquò il volto. Sibilò per il cambio di temperatura improvviso, ma cercò di mantenere la calma.
Guardò il suo riflesso allo specchio: era orribile. Sembrava di star guardando una tosdicodipendente in astinenza. Le occhiaie erano decisamente visibili, colpa anche del suo colorito malaticcio. Gli occhi rossi, di chi ha inevitabilmente pianto dalla disperazione - e forse aveva anche ragione, la sua vita stava pian piano diventando un inferno-. 
La sua testa scattò nella direzione della porta, aperta senza la benché minima grazia, da Jennifer. Jennifer era quanto di più bello e sexy potesse esistere al mondo, per i ragazzi, e quanto di più invidiabile per le povere ragazze, che si sentivano delle inutili copie mal riuscite. 
Joh forzò un sorriso, non tanto perché provasse dell'astio nei suoi confronti, quanto più perché si sentiva decisamente troppo sotto i riflettori. La ragazza faceva vagare lo sguardo indisturbata sulla sua figura, decisamente trasandata in confronto alla bellezza etetea dell'altra. 
«C-ciao, Jennifer» sussurrò, dandosi mille volte della stupida. 
«Oh, ciao Joh! Non ti avevo riconosciuta... non hai una bella cera oggi, sai?» chiese, con il tono di voce di una dolce bambina, peccato che da quella bocca uscissero quasi sempre cattiverie. Johanne incassò il colpo, abbassando il capo, decisamente imbarazzata. 
«S-sì, hai ragione... - forzò una risata- adesso è meglio che io vada, ci vediamo in giro» e come se avesse avuto il diavolo alle calcagna, fuggì letteralmente dal bagno. 
Il suo cuore batteva a mille -un po' perché non si era ripresa dall'incontro con Mark, un po' per l'occhiata glaciale che le era stata riservata- e il suo umore era decisamente peggiorato. Cosa poteva andare peggio?

*

Mark non riusciva a togliersi dalla mente lo sguardo confuso, ed imbarazzato che Johanne gli aveva rivolto. Certo, la ragazza era sempre stata molto timida e schiva nei suoi confronti, ma non avrebbe mai pensato di incuterle così timore. 
«Mark, tutto okay?» chiese, Troy, sorridendo cordiale. Il suo amico era un po' sciocco, in alcune situazioni, ma sapeva sempre come parlare alle persone. «Troy... in realtà non lo so! È da quando abbiamo chiesto alle ragazze di ieri sera, che mi perseguita lo sguardo smarrito di Johanne. Sembrava quasi... spaventata» ammise, sospirando. 
«Beh, forse non si aspettava che andassimo da lei?» propose, l'altro, facendo annuire leggermente Mark. 
«Allora, coglionazzi, che si dice?» esordì, Matt, facendo storcere il naso ad entrambi. 
«Stavamo parlando di Joh, oggi era strana» 
L'amico scoppiò a ridere sguaiatamente, facendo girare tutte le persone seduta alla mensa. «Matt!» lo riprese, il moro, sorridendo imbarazzato ai compagni di istituto. 
«Scusa, scusa è che-» si fermò di nuovo per sghignazzare, lasciando i due allibiti. «E dai, ragazzi! Ma come, non lo avete mai notato che Joh muore dalla voglia di saltarmi addosso? Johanne è innamorata persa di me!» esclamò, forse anche troppo ad alta voce. Ormai la mensa era decisamente intetessata alla loro conversazione. 
Mark aggrottò le sopracciglia, decisamente sorpreso da quanto gli era stato detto. «No, io non- non credo sia così» disse, con un tono di voce che tradiva le sue parole. Che il ragazzo fosse geloso? 
«Ah sì? Bene allora, stiamo a vedere» si alzò, e si diresse a passo veloce nella direzione da dove veniva Johanne.

*

«Quindi? Le hai parlato?» chiese Jenna, facendo sospirare Joh. «Sì, ragazze, e fortunatamente Alexis mi vuole bene, altrimenti mi avrebbe già mandato a quel paese!» esclamò, per poi sorridere tristemente. «Non ci posso credere... sto per cedere il ricordo più bello che ho, solo per codardia» non c'erano dubbi, era decisamente depressa! 
Le sue migliori amiche le ciorcondarono in un abbraccio consolatore, facendo sentire la ragazza un po' meglio. Odiava essere così spaventata ed insicura, ma sapeva che loro sarebbero state al suo fianco. Aveva il volto nascosto nei capelli rossi della sua amica, e rimase sopresa di vedere oltre le loro spalle, la figura di Matt, seguita a pochi passi di distanza da Mark e Troy. 
Si allontanò dalle sue amiche, facendo qualche passo indietro, guardando i tre come se fosse in trappola. Effettivamente si sentiva così, in trappola. Era un piccolo agnello sacrificale, che a breve sarebbe stato sgozzato. 
«Oh, andiamo! Pensavo aveste finalmente confessato il vostro amore lesbo» esordì, l'energumeno, facendo inarcare un sopracciglio alle tre ragazze. «Matt, perché non ritorni nella fogna da dove sei venuto?» chiese, Liz, ormai esasperata oltre l'inverosimile. «Sempre pronta e in prima linea, vero Liz? Ti trovo quasi simpatica.» eppure il suo sguardo passò subito sulla figura di Joh. Si avvicinò a lei velocemente, come un leone pronto per la caccia. 
«Matt, cosa vuoi?» chiese, ormai priva di forze, Joh. La testa le faceva un male cane, il suo umore era decisamente pessimo: voleva solo essere lasciata in pace. «Sai, Joh, Mark si chiedeva perché mai fossi così strana, oggi, quando vi abbiamo chiesto della festa. Vuoi forse far morire il povero ragazzo per la preoccupazione?» costrinse Joh ad arrentrare ancora, ormai fin troppo vicini. Il volto di Matt era a parecchi centimetri sopra il suo, poteva sentire il suo respiro infrangersi sulle guance. Era rossa per la vergogna e la rabbia, le sue labbra secche e rigide, ostinate a non far uscire un filo di voce. 
Si avvicinò ancora, tanto che nessuno dall'altro lato della schiena di Matt poteva vederla. E fu in quel momento che le sussurrò qualcosa, qualcosa che le fece sbarrare gli occhi per la sorpresa. «Di' che ci siamo baciati, ieri» 
«C-cosa?» sussurrò flebilmente. 
«Dillo, ti prometto che ti aiuterà a conquistare il cuoricino di Mark»
Quella era la sua condanna. Stava per mettersi nella mani del cacciatore più spietato che potesse mai trovare.
Eppure, una parte di lei, ne era quasi eccitata.
Guardò Matt negli occhi, lasciando che l'altro la prendesse per i fianchi, e si rivolse ai due ragazzi che la guardavano incuriosita. «I-io... Io ero strana perché...» non fece in tempo a finire di parlare, che Matt la spinse contro il proprio corpo, inducendola a baciarlo.
Fu un bacio decisamente mediocre, non aveva nulla a che vedere con quello scambiato con Mark, la sera precedente. Era senza sentimento, statico, e forse fin troppo volgare.
Assecondò le mosse del ragazzo, chiudendo gli occhi e immaginando altre labbra. Quando, finalmente, la piovra si staccò dalle sue labbra, fu costretta a finire la sua frase. «Noi... ieri ci siamo baciati-,» iniziò «E abbiamo deciso di provare ad uscire insieme» concluse, Matt, lasciando tutti senza parole.
Dopo minuti di silenzio -decisamente imbarazzante- Mark corse via, costringendo Troy, preoccupato, a seguirlo.
Rimasti soli, le due ragazze guardarono la strana coppia, avvicinandosi cautamente. «Spiegami, nella stessa sera vai a letto con Mark, e baci questo cretino?» esclamò Liz, non riuscendo più a contenersi. Nel frattempo Joh era sgusciata via dalla presa del ragazzo, e guardava le sue amiche preoccupata. «No, no! Non è assolutamente così, io-» provò a spiegare, per poi essere interrota dal suo nuovo finto fidanzato.
«Quindi sei tu la brunetta tutto pepe?!» esclamò, Matt, incredulo.
Joh gli scoccò un occhiata malevola, ritornando a parlare con le sue amiche.
«Ragazze, non è così. Io- io non lo so cosa gli è saltato in mente! Mi ha preso e ha iniziato a sussurrare cose strane, per poi baciarmi» si girò verso l'altro e disse: «Si può sapere cosa volegi fare?!»
«Semplice, sono stanco di vedere te e Mark girarvi intorno. So che ti piace, e da quanto mi ha detto riguardo stanotte, tu gli piaci decisamente. Beh, una parte di te sicuramente» ammiccò maliziosamente, facendo andare a fuoco le guancia di Joh.
«Sì, okay, lasciamo perdere il sesso da sballo che hanno fatto stanotte. Perché ti sei inventato quella storia? Cosa vuoi fare?» chiese, Liz, decisamente confusa.
«Semplice! Far impazzire di gelosia Mark. Sappiamo essere davvero stupidi noi ragazzi, sapete?» chiese, per poi sorridere imbarazzato di fronte alle occhiate che gli furono rivolte.
«Io ci sto, qual è il piano?» chiese, Jenna, dando voce ai suoi pensieri per la prima volta.
Già, cosa avrebbero fatto?

 

   
 
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