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Autore: Darlene_    02/01/2020    1 recensioni
Sedici anni e la voglia di prendere finalmente la patente, Sam si mette per la prima volta alla guida dell'Impala sotto l'occhio vigile di suo fratello, lievemente sconvolto da ciò che il suo adorabile Sammy potrebbe fare alla sua amata Baby.
Storia scritta per la Secret Santa del gruppo Wincestare.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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Storia scritta per la Secret Santa Wincest
Prompt 4 di Amy 
Basata sulla citazione:
 
“If you weren’t driving, I’d kiss you senseless” I tell him.
He swerves to the side of the road and stops the car abruptly.
“Not driving any more.”
 
Melina Marchetta, On the Jellicoe Road
 

If you weren’t driving,
I’d kiss you senseless


 
 
 
“Sam la frizione! Dannazione!” Dean era in procinto di avere una crisi di nervi. Strinse le dita sul sedile di pelle, come se fosse un’ancora a cui aggrapparsi. Il minore lo osservò per un istante, dispiaciuto, e tentò nuovamente la manovra. Lasciò andare la presa troppo velocemente e, ancora una volta, l’Impala slittò in avanti sbalzandoli contro il parabrezza.
“Mi dispiace.” Provò a scusarsi il fratello, consapevole che ogni volta che commetteva qualche errore gli occhi di Dean si riempivano di orrore.
“Non importa.” Mentì con noncuranza il maggiore, cercando di mostrarsi completamente padrone della situazione.
Sam aveva compiuto sedici anni da poche settimane e si era iscritto al corso di guida della scuola per poter prendere legalmente la patente e lui, da buon fratellone, si era offerto di insegnargli qualche trucchetto. Quando aveva avanzato la proposta non era a conoscenza del fatto che suo fratello fosse completamente incapace al volante. Quel ragazzino spilungone avrebbe potuto studiare centinaia di pagine di filosofia in un solo giorno, ma non ne sarebbero bastati mille per imparare a condurre Baby con dolcezza. Solo quella mattina, una domenica soleggiata di giugno, era riuscito a salire su un marciapiede, spegnere il motore una decina di volte, quasi investire una signora che abitava poco distante dal villino che avevano affittato e rigato l’Impala contro il muretto; il tutto, ovviamente, senza essere nemmeno riuscito a completare il giro dell’isolato. Dean si lasciò scappare un sospiro di sollievo quando si accorse che per un qualche motivo oscuro e misterioso la macchina era riuscita a superare indenne un idrante per poi sussultare non appena vide che si stavano dirigendo a tutta velocità contro il cancello dei signori Smith. Si sporse verso il lato del guidatore, sterzando con forza ed evitò per un soffio la collisione.
“Sam! Ti ho detto che devi trattare bene la mia piccola.”
Il minore si strinse nelle spalle, continuando ad osservare la strada. Alcuni passanti si erano fermati sul marciapiede per assistere alla scena.
Dean si sistemò meglio sul sedile di pelle, cercando di trovare le parole giuste per spiegare al fratello che non avrebbe ancora retto a lungo quel viaggio. “Ho un po’ di fame, perché non ci fermiamo qui e andiamo a piedi a mangiare qualcosa alla tavola calda? Non attese risposta e continuò: “Non ti preoccupare per il parcheggio, non te l’ho ancora insegnato, posso farlo io.”
“Ho come l’impressione che tu sia preoccupato.” Lo istigò Sam.
“Ovviamente no. Penso solo che sia l’ora giusta per una bella torta. Non vuoi una crostata o una red velvet? O forse sei più il tipo da apple pie?” Lo stuzzicò, sperando di ottenere una risposta affermativa, ma come tutti gli adolescenti anche Sam era cocciuto ed ignorò la sua proposta. Distratto da quelle chiacchiere si accostò troppo al margine destro della carreggiata, facendo cozzare la carrozzeria con un muretto.
“Sammy, spegni questa macchina e non sto scherzando.”
“Se lo faccio cosa mi dai in cambio?”
Avrebbe voluto rispondere che altrimenti lo avrebbe riempito di botte e buttato nella tana di un Wendigo, ma sapeva bene quando usare le maniere forti e quando, invece, era necessario essere più persuasivi. Osservò oltre il parabrezza, distinguendo la figura atletica di Josh Carver che spazzava il marciapiede prima di aprire il suo negozio di alimentari, e con noncuranza, disse: “Sai, Sammy, se non stessi guidando ti bacerei selvaggiamente. Farei capire alle tue labbra da principessa come si comporta un uomo selvaggio.” Ovviamente scherzava, per alleggerire la tensione, ma suo fratello lo prese alla lettera. Sterzò bruscamente e fermò la macchina con un parcheggio molto improvvisato. Si voltò verso il maggiore e con un sorriso malizioso si sporse verso di lui, sogghignando. “Allora, mi presenti le tue labbra, cow boy?”
Dean gli schiaffeggiò dolcemente la guancia e rispose: “Sei proprio una brava puttanella, Sammy.”
Scesero dall’Impala e, dopo aver controllato i danni e promettendo di rimetterla in sesto molto presto si allontanarono uno di fianco all’altro. Quello che avrebbe dovuto essere uno scherzo era però rimasto nelle menti dei due ragazzi, che ancora rimuginavano sulle loro parole. Ovviamente scacciarono il pensiero: erano fratelli, quello che provavano non poteva essere altro che affetto.
L’Impala rimase là, sotto il primo sole estivo, ancora inconsapevole del fatto che un giorno sarebbe stata spettatrice dell’evolversi della loro storia.
 




Ciao a tutti e buon anno! Eccomi qui con un nuovo racconto pubblicato per la Secret Santa. Ho immaginato un momento antecedente alla serie, cercando di immaginare Sam e Dean alle prese con qualcosa di banale come guidare, ovviamente aggiungendoci un pizzico di ironia :) Spero vi sia piaciuta!
  
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