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Autore: Danielle Petite    02/01/2020    0 recensioni
«Come fa a non capire che è perfetta per lui? Cazzo! Ora sono con una cazzo di cuffietta a smontare un cazzo di computer! Quante altre persone potrebbero fare questa cosa insieme?»
«Gli serve un mano Stè...dobbiamo fare qualcosa....»
Stefano spalancò gli occhi improvvisamente «Ho un'idea!»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anima, Mates, Nuovo personaggio, St3pNy, SurrealPower
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Buon anno nuovo piccoli e grandi lettori! Prima di cominciare questo capitolo volevo chiedervi se per favore potreste lasciami un messaggio per farmi capire se vi piace questo genere di scrittura e di storia, se ritenete che i personaggi sono troppo lontani dagli originali e se debba migliorare. Se non me lo dite come faccio se no? xD I prossimi capitoli sono già pronti, attendo voi amici!
Buona lettura, spero che vi piaccia! Kiss







«Ely vieni a sentire questa canzone!» la chiamò Tudor dalla sua stanza che era di fianco a quella di Surry.
«Ok aspetta!» Elisa stava rimontando il pc di Surry perchè lui aveva acconsentito ad alcune modifiche. 
«Oh è la quinta volta che ti chiama, va da lui! Qui finisco io» disse cercando di prendere il cacciavite. Elisa spariva spesso, capitavano settimane intere che andava via senza dire a nessuno dove andasse, però quando c'era stava sempre con loro.
«Non esiste! Stai fermo, ci vogliono mani delicate» avevano entrambi indossato un cuffietta e dei guanti per evitare di "contaminare" le schede.
«Sembrate due dementi conciati così....ma che state facendo?» chiese Stefano bevendo un succo di frutta con la cannuccia.
«Abbiamo cambiato il liquido di raffreddamento ed aumentato la CPU» rispose Surry.
«Oook!» tornò da dove era venuto chiudendo la porta.
Surry notò che un cellulare aveva cominciato a vibrare «Elisa ti squilla il cellulare...»  e glielo passò «E' un numero estero.....»
«Ah già...rispondi e tienimelo un attimo...» rispose e le tenne il cellulare vicino l'orecchio mentre lei continuava a smanettare nel pc «Zero six five zero.» disse lei. Surry si accigliò 
«Yes, it's not a problem.» Con chi stava parlando in inglese? 
 «I can do it cleanly.» lo poteva fare pulito cosa??
«Tomorrow night» Domani sera? Cosa doveva fare di pulito domani sera?
«You already know my iban, as soon as I see the money I proceed.»  Doveva essere pagata per fare cosa?
 «Good» le fece cenno di aver finito e lui riattaccò.
«Ehm....chi era?» le chiese incuriosito
«Un cliente» tagliò a corto lei senza guardarlo.
«E' stata una conversazione inquietante. Mi devo preoccupare? Mica sei una serial killer o qualcosa del genere?» Lo disse per scherzare ma in fondo un pò lo pensava.
 «Capisci l'inglese allora.» Elisa si alzò e si tolse i guanti «Ora che sai tutto devo farti fuori» lo disse in maniera così seria che per un millisecondo ci credette «Ma come sei deficente, sei sbiancato davvero!»
«Senti...non ne abbiamo mai parlato fino in fondo perchè ho voluto rispettare la tua privacy...ma ora siamo amici no?»
«Mmm....direi di si..»
«Dimmi la verità. Che lavoro fai?»
Elisa lo guardò negli occhi «Perchè pensi ti stia mentendo?»
«Chiamalo sesto senso»
«E' meglio che non lo sai» tagliò a corto lui.
«Non è qualcosa di illegale o pericoloso vero?» Si stava iniziando a preoccupare non poco.
Lei lo guardò senza rispondere. 
«N-non uccidi la gente vero?»
«Non io» rispose lei dandogli le spalle.
Che aveva detto? No. Stava scherzando.
«Che vuol dire "non tu"? Dimmi che fai!» la prese per le spalle e la voltò di nuovo. 
«Prima cosa calmati. Ok, siediti e ti spiego. Ma promettimi che non ne parlerai ad anima viva»



Stefano, una volta chiusa la porta di Surry andò in camera da Tudor «Li lasci in pace quei due?» gli disse sussurrando
«Surry non l'ha ancora capito» chiuse anche la sua porta per non farsi sentire «Voglio che arrivi ad ingelosirsi , così magari capisce»
«Per farlo ingelosire mi sa che devi fare altro, farle sentire una canzone in camera tua non è chissà cosa» fece un altro sorso rumoroso dal suo succo.
«Suggerisci allora» disse Tudor
«Ma che ne so, quello è strano...» fece una pausa «Hai visto che è successo in agenzia?»
«Si, è stato fichissimo ma non se ne reso conto» risero entrambi.
«Come fa a non capire che è perfetta per lui? Cazzo ora sono con una cazzo di cuffietta a smontare un cazzo di computer! Quante altre persone potrebbero fare questa cosa insieme?»
«Gli serve un mano Stè...dobbiamo fare qualcosa....»
Stefano spalancò gli occhi improvvisamente «Ho un'idea! Falla restare a pranzo qui! Me ne occupo io»



«E' pronto! Tutti a tavola!» chiamò Stefano
«Che fame ragazzi! Grazie per l'invito!» disse Elisa prendendo posto.
«Figurati, ormai sei di casa!» Tudor si accomodò di fianco a lei.
Surry prese posto di fronte a loro ma notarono che mangiò poco e niente «Non hai fame?» gli chiese Stefano.
«Non molto...» notarono che buttò un occhio su Elisa. Che fosse successo qualcosa tra i due in quella stanza?
Il piano di Stefano venne rimandato per il malumore di Surry.



Il giorno successivo Elisa si presentò alla porta con una valanga di contenitori ricolmi di cibo per loro e lo sistemò sulla tavola in soggiorno che era ancora apparecchiata dal giorno prima.
«Io cucino sempre per me, non mi costa nulla farlo anche per voi. E poi è più bello mangiare in compagnia!» disse lei.
«Sono perfettamente d'accordo! Però....cioè....hai preparato anche una variante per me che sono allergico al lattosio. Non hai esagerato un pochino?» disse Stefano come al solito con il suo tono da burlone.
«La panna non puoi mangiarla!» esclamò lei «Quindi te l'ho fatta all'insalata»
«Ti ringrazio ma non dovevi, già che ci porti del cibo commestibile è lodevole...»
«Dai, non fare complimenti e mangia! Non è che abbia fatto chissà cosa»
«Elisa....hai fatto 3 contorni, un pasta panna e salmone più la variante senza lattosio ed il secondo» disse Surry «Questo non è chissà cosa?»
«Tu sta zitto e mangia»
«Ehi non trattarmi così!»
«E' proprio a causa tua che ho deciso di portarvi del cibo....è da 3 anni che mangi solo cibo d'asporto! Inaccettabile!»
«Eddai...mi fai sentire in colpa così...»
«Ben ti sta...ha ragione!» disse Tudor «Tutte le volte che io e Stefano cuciniamo qualcosa non vuoi mai mangiare con noi»
«Voi state a dieta! Il petto di pollo ve lo mangiate voi!»
«Comunque ci sdebiteremo in un modo o l'altro» riprese Stefano. Aveva notato che il malumore di Surry sembrava essere sparito nel nulla e poco dopo Elisa gli mise sul piatto d'argento la battuta di inizio del suo piano.
Elisa sbuffò «Ok.....allora fammi pensare.....» disse mentre mangiava «....fammi conoscere qualche ragazzo figo»
Surry e Tudor incontrarono i loro sguardi ma continuarono a mangiare facendo finta di niente 
«Ok...si può fare....» a Stefano si aprì un sorriso a 32 denti «Descrivimi il tuo tipo ideale! »
Elisa gli sorrise «Allora....» prese un altro boccone e ci pensò «Deve essere più alto di me, non mi piacciono i ragazzi bassi...»
«Ok, c'è l'ho....»
«Poi....un fisico normale, non mi interessa che sia palestrato però nemmeno pelle ed ossa»
«Ok...»
«Simpatico, gentile, con la testa sulle spalle....» fece una pausa per pensare «Non mi piacciono quei tipi che cambiano spesso ragazze!»
«Giusto, giusto. E che hobbies dovrebbe avere?»
«Non so....qualcosa di simile ai miei....dunque....vabbè ovviamente amante della tecnologia, almeno un minimo. Poi dello sport non me ne frega niente ma se a lui piace può andare....» guardò Surry e Tudor «Suggeritemi qualcosa voi»
«Un appassionato di musica? Un DJ magari?» propose Tudor
«Nhaaaa, odio i DJ» affermò in maniera secca lei.
Surry sputò l'acqua che stava bevendo «Ti è andata male amico, mi dispiace!» disse ridendo e dando una pacca sulla spalla ad un Tudor deluso. Stefano rideva come un pazzo
«Ah, parlavi di te?» gli chiese Elisa «Mi dispiace ma devo friendszonarti» disse ridendo.
«Eh vabbè....ci ho provato» disse Tudor buttandola sul ridere però se lo conoscevano bene, ci era rimasto malissimo.
«Che ne pensi di Surry?» propose Stefano all'improvviso.
«Ehi! Non mettermi in mezzo a queste cose!» si alzò da tavola «Elisa non devi rispondere, Stefano è un coglione..»
Lei rispose come se lui non avesse detto niente «Mmmm.....» lo squadrò dalla testa fin dove arrivava con lo sguardo «....lui potrebbe anche andare....ma non credo che saprebbe gestire una come me» finì di dire quella frase con il sorriso.
Surry si sedette di nuovo un pò scosso non sapendo bene cosa dire.
«Vabbè dai, è un cosa su cui ci si può lavorare no?» disse Stefano rivolto a lui ormai rosso in viso, lo sentiva.
«Oppure? Chi altro hai? Non mi dire che hai solo questi due eseplari da propormi» disse Elisa spazzando via quell'aria di imbarazzo che si era venuta a creare.
«Tranquilla, ti troverò un bel tipo» 

__________


Elisa sparì per l'ennesima volta. La sera stessa, quella in cui doveva svolgere il lavoro misterioso, lasciò dei contenitori di plastica con del cibo fuori la loro porta ed un biglietto con su scritto "Starò via per un pò, consumate questo cibo".
 Da quel momento in poi Surry diventò teso. Ormai Tudor e Stefano fecero squadra per cercare di decifrare il comportamento di Surry, passava tutto il giorno in camera sua a lavorare e non ne usciva nemmeno per pranzare. Non riuscirono a capire perchè lei non ci fosse più a casa e perchè lui si era chiuso in se stesso. Provarono a chiedergli se sapesse qualcosa della sua sparizione ma lui rispose che non ne sapeva nulla. Inoltre nessuno dei due aveva il suo numero.

Passò una settimana e quella sera Tudor bussò alla sua porta «Surry posso?»
Lui si tolse le cuffie «Dimmi»
«Stasera andiamo a ballare, vuoi venire?»
Era una settimana che non usciva di casa, forse uscire gli avrebbe fatto bene «Perchè no, mi preparo»
«Bella Zì! Che dici se provo a bussare Elisa? Sai se è tornata?»
Elisa. Era una settimana che non si faceva sentire e dopo quella telefonata in inglese Surry non pensava ad altro che la sua incolumità. Non aveva avuto il coraggio nemmeno di contattarla su whatsapp per sapere come stava, perchè se non avesse risposto per qualunque motivo avrebbe pensato sicuramente al peggio
«Non lo so» gli rispose.
Tudor richiuse la porta e lui cominciò a prepararsi con la testa tra le nuvole. 
Dopo che Elisa gli spiegò in cosa consisteva il suo lavoro gli venne un gruppo sullo stomaco. Lei era un Hacker professionista. Gli spiegò che collaborava con chi la pagava meglio, quindi poteva trattarsi della CIA , di un sicario, un serial killer o di qualche multinazionale. Nessuno conosceva il suo viso da Hacker.
Capì perchè aveva voluto essere censurata nel video di Stefano e perchè non aveva social. Non doveva mai essere trovata in nessun modo, quindi ogni volta rischiava la vita. Per prova di ciò aveva provato a cercarla su internet in ogni modo ma lei non comprariva da nessuna parte. Dubitava pure che il suo nome fosse veramente Elisa.
Scelse una maglietta oversize di Gucci con jeans abbinati, si aggiustò i suoi capelli biondi alla meglio con le mani e scelse le scarpe.
Uscì dalla sua camera e si imbattè in una ragazza bionda «Bentrovato! Sto qui da ieri e solo ora ti vedo!» esclamò Sofia appena lo vide..
«Ehi ciao! Scusami, sono stato molto occupato in questa settimana» quando veniva lei c'era sempre casino, come aveva fatto a non sentirla e vederla? Si sentiva tutto stordito e non aveva ancora cominciato a bere.
«Sei pronto Surry? Andiamo?» chiese Stefano pronto anche lui per andare in discoteca.
«Andiamo» rispose lui.
«Sofi vai a vedere se Elisa è pronta» disse Stefano.
«Viene anche lei?» chiese Surry stupito. Per qualche motivo pensava che non ci fosse a casa.
«Si, Tudor l'ha invitata...prendi le chiavi e usciamo che Sascha e Alberto ci stanno aspettando lì»
Prese le sue chiavi e seguì gli altri fuori la porta mentre Sofia bussò al campanello di Elisa.
«Ciao!» esclamò appena la vide «Da quanto tempo!»
Aveva indossato una gonna nera di pelle a vita alta, corta e super aderente con le sue immancabili calze a rete strappate e gli anfibi. Sopra invece aveva una sorta di giubbino e top corto che le lasciava giusto un dito di pelle scoperta. Truccata era ancora più bella.
«Te l'ho mai detto che sei la mia punkettona preferita?» disse Tudor vedendola.
Lei rise «E tu sei il mio coatto romano preferito» risero tutti e scesero le scale.
Surry non riuscì a dire nulla e rimase dietro la fila soltanto ad osservare.

Arrivarono al locale e presero subito posto al tavolo prenotato da Sascha per cominciare a bere qualcosa. A lui piaceva bere ma quella sera sembrava non averne voglia, buttò giù solo un paio di calici e si mise in disparte seduto dicendo di avere mal di testa. Sarebbe dovuto rimanere a casa.
Vide Stefano ballare con Sofia e poco più in la Elisa accerchiata da vari ragazzi tra cui Tudor «Tsè» si alzò e andò verso il bar. Non aveva voglia di bere qualcosa in particolare quindi prese solo una birra. Quando tornò al suo posto trovò Elisa che non appena lo vide gli disse «Perchè stai facendo l'asociale?»
«Non sto facendo l'asociale» rispose sedendosi accanto a lei.
«Ah no? Perchè a me sembra di si»  disse squadrandolo
Surry sospirò e lo buttò fuori «Che fine hai fatto tutta la settimana?»
Elisa guardò un punto imprecisato davanti a lei «Stai tranquillo, è andato tutto bene»
«Sei sicura?»
«Sei stato preoccupato per tutto il tempo?» questa volta lo guardò negli occhi «Non avrei dovuto dirti nulla.»
«Non è questo, ma sei sparita»
«Potevi chiamarmi, hai il mio numero!» lei si alzò e lo lasciò li di nuovo solo.


Il tavolo si riempì di bottiglie vuote e per qualche motivo il tempo sembrava non passare mai. Erano un pò tutti brilli. 
Surry staccò gli occhi da Elisa che aveva preso a ballare con un tizio e andò in bagno. Al suo ritorno incrociò Tudor nel corridoio che andava nella parte opposta «Scusami Surry, Scusami»
«Eh? Che ti succede?» notò che barcollava e lo afferrò sotto le braccia «Ho perso Elisa» continuò lui.
«Che significa che hai perso Elisa? E' di la ballare» probabilmente delirava.
«No no, lei è andata via con uno...lui...lui ha detto che se la portava a letto»
«Cosa? Ma che stai dicendo?» era andato in bagno per qualche minuto, poteva essere successo davvero?
«Scusa ho perso Elisa» ripetè lui.


Surry corse nel locale e cercò con lo sguardo Elisa ovunque ma non la vide da nessuna parte. Individuò Stefano e corse da lui «Stè un'emergenza!»
«Che è successo!» vide lo sguardo di Stefano quasi impaurito, che faccia doveva avere per fargli quell'effetto?
«C'è Tudor in bagno ubriaco fradicio, dice che Elisa se ne andata con uno...e pure lei ha bevuto abbastanza.»
«Cosa??» si guardò intorno anche lui ma non la videro «Sofia corri nel bagno delle donne e vedi se trovi Elisa!» disse rivolto alla fidanzata.
«Io vado da Tudor, tu chiedi ai buttafuori se l'hanno vista!»
«Si buona idea!» corse più che potè verso l'uscita ma non trovò nessuno. La strada all'esterno era deserta, in effetti erano le quattro di mattina.
«Cazzo!» urlò al nulla. Poteva essere andata ovunque, a piedi, con un taxi o un uber. Se fosse stata lucida se ne sarebbe infischiato, ma così no. Non riusciva a pensare che un tizio qualunque l'aveva addescata da ubriaca per portarsela a letto.
Pensò un modo per rintracciare il suo gps del telefono ma non era bravo in quelle cose, sicuramente lei lo avrebbe saputo fare.
Fece un tentativo più banale, prese subito il suo cellulare e la chiamò. Squillò un volta ma non ripose. La seconda volta, nulla. Alla terza si accorse di un piccolo eco nelle vicinanze, che fosse un cellulare che squillava? Era lei?
Si diresse verso il suono che proveniva da un vicoletto li vicino, più si avvicinava e più il suono diventava forte «ELISA!» chiamò sperando fosse lei «ELISAA!!!»
Accese il flash del cellulare per vedere meglio e li vide. Un ragazzo la stava baciando bloccandola con le spalle al muro. 
Non capì più nulla. 
Gli mollò un cazzotto così forte che lo fece cadere. Non sapeva di avere tutta quella forza
«Ehi...mi hai fatto male!» disse il ragazzo a terra che riconobbe.
«Sascha! Ma che cazz.....»

 
  
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