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Autore: Sarah Shirabuki    02/01/2020    0 recensioni
Questa One Shot viene ispirata dalla mia long " la diciottesima luna ", e descrive un momento tra Vanitas, il crudele Re bambino erede di Kevin Hikari, e Dante, suo fedele maggiordomo. Spero vi possa piacere
Genere: Generale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Veritas, dominio incontrastato degli Hikari, un giovane dalla chioma corvina è uscito dal proprio palazzo ed è fermo alla soglia d'ingresso. In lontananza si sentono alcune voci: non sono di terrore o battaglia, sembrano piuttosto essere canti provenienti dal vicino villaggio umano. " Ah... gli umani e le loro festività ". Borbotta solamente il maggiore dei figli di Kevin e Luna per poi appoggiarsi allo stipite della porta e riflettendo sugli ultimi eventi: ha ritrovato sua sorella dopo una lunga ricerca, purtroppo tuttavia non è andata come sperava. La giovane infatti è cresciuta con dei cacciatori di vampiri e fatica ad accettare il suo nuovo status di principessa e futura regina di Veritas. Soprattutto pensa, fatica ad accettare... i suoi pensieri vengono interrotti. Dei passi precedono l'uscita di un'altra persona: a differenza sua che indossa solamente i propri regali abiti ed il mantello blu con lo stemma della sua famiglia ricamato dietro, l'uomo dai capelli aranciati indossa un pesante soprabito ed una sciarpa, le mani coperte da un paio di pesanti guanti. " Vostra Maestà, eravate qui dunque... ". Sussurra solamente. L'altro si volta verso chi gli ha rivolto la parola per poi annuire: forse, per un solo istante ha pensato - o più semplicemente, sperato - che si trattasse di un'altra persona. Sospira quasi impercettibilmente per poi rispondere a quella frase di li a poco. 

" Dante, non ti ho sentito arrivare ". Commenta solamente. L'uomo affianca il suo signore per poi udire a sua volta i canti natalizi provenire dal vicino villaggio. Guarda poi il suo signore e finalmente prende parola. 

" Signore, Lady Ivy vorrebbe uscire da palazzo. Dice che vorrebbe passare un Natale quanto meno tranquillo, se non altro andando al vicino villaggio dal quale comunque non potrebbe scappare, dato che lo scopriremmo subito ". Commenta solamente: infatti il fedele maggiordomo è appena stato dalla Principessa Ivy, che non pare sentirsi troppo bene ed a suo agio in quell'immenso palazzo, faticando comunque almeno per ora, a considerarlo anche suo. 

" Permesso negato, lo sai bene: non può allontanarsi per nessun motivo ". Fa solamente il giovane Re bambino quasi contrariato dalla richiesta. L'altro sospira pesantemente per poi decidere di non prestare più attenzione alle formalità e, per una volta, di parlare al suo re come suo pari. 

" Vanitas ". Lo chiama solamente. L'altro rimane immobile nella propria posizione, tuttavia è evidente che gli stia prestando attenzione. Dante gli si avvicina per poi posargli una mano sulla spalla. " Vanitas, ascolta: in questo modo lei finirà per odiarti. Non potrà mai amarti se ti comporti in questo modo, capisci? Non è questo il sistema per approcciarsi a lei dopo praticamente una vita in cui ha vissuto da umana. Bisogna lasciarle tempo per abituarsi, e darle modo di congedarsi da quella vita ". Fa, per poi concludere la frase e guardando verso il villaggio. " In oltre, è Natale: per lei è una festività molto importante, non credi sia crudele non lasciarglielo festeggiare? ". Chiede. Sul viso del corvino da prima non è dipinta alcun tipo di espressione, in seguito le sue labbra si curvano in un ghigno sghembo e cinico. 

" Oh mio caro Dante, ma lei non mi deve amare: lei mi deve odiare. Per me, il suo odio è la più bella dimostrazione d'amore che possa esistere ". Ridacchia solamente. " Lascia pure che si infuri, lascia pure che mi maledica e che mi odi: non mi sono mai sentito meglio in vita mia ". Dante scuote il capo preoccupato e risponde a quella frase. 

" Sai bene che quest'amore, questo tipo di amore per lo meno, è quanto meno malato, vero? Sai bene che è innaturale considerare l'odio amore? E che non è affatto così... l'odio non è una forma d'amore, per nulla. Anzi, fa solamente soffrire chi lo prova e chi ne è bersaglio ". Constata amaramente l'arancione. Vanitas Hikari non toglie quel ghigno dal viso poi, di li ad alcuni istanti si lascia andare ad una fragorosa risata. 

" Dante, Dante: si vede proprio che non sei un Hikari e certe cose, non le puoi comprendere ". Constata solamente. Si gira verso di lui e gli pone una mano sulla spalla, smettendo di ridere di li a poco. " Avanti, rientriamo. Non vedo l'ora di sentire le lamentele della mia amata sorellina ". Commenta solamente. Dante da prima non risponde e sospira pesantemente e rimanendo immobile sulla soglia. Vanitas si ferma dopo alcuni passi, rimanendo comunque di spalle. " Dante ". Lo chiama. L'altro si volge verso di lui, che a sua volta si volta un istante a guardarlo. " Buon Natale ". Commenta solamente il maggiore degli eredi di Kevin Hikari per poi dirigersi verso le scale. Dante rimane sorpreso da quelle due sole parole, portando poi una mano al petto e sospirando: il suo cuore ha quasi mancato un battito nel vedere quell'espressione sul viso del suo signore. 

" Luna... ". Commenta solamente mentre una lacrima scende dal suo occhio. Il suo sguardo viene attratto dal magnifico quadro appeso al muro, il ritratto di Re Kevin e della Regina Luna. Vi si avvicina per poi posarvi una mano, trattenendo a stento la commozione: solo per un momento ha rivisto l'espressione della sua amata sul viso di suo figlio. " Luna, ora lo so: c'è ancora speranza per lui. E credimi, non mi arrenderò mai. Non fino a quando non lo avrò liberato dalla maledizione di Vanitas Lunettes ". Commenta mentre alza lo sguardo, come volesse incrociare quello di lei nel dipinto. " Buon Natale, amore mio ". Sussurra per poi lasciare la sala ed andando alla finestra, che spalanca per poter udire nuovamente quei bei canti natalizi dal villaggio. " Ah... sciocchi, bellissimi umani. Avete inventato proprio una bizzarra, bellissima festa ". Mormora mentre la mezzanotte del 25 Dicembre scocca: è giunto il giorno di Natale anche a Veritas, ed al maggiordomo pare di sentire un tocco caldo e rassicurante posarsi sulla sua spalla. 


Salve amici, come va? Spero che questa storia vi possa piacere, per conoscere i personaggi nominati, se vi va, leggete la mia long " la diciottesima Luna ". Baci, alla prossima! 
  
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