Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja
Ricorda la storia  |      
Autore: NightWatcher96    06/01/2020    2 recensioni
Se davvero Leonardo e Michelangelo si scontrassero al Duello dei Duelli del Battle Nexus, potrebbe realmente vincere la stessa tartaruga che sconfisse Kluh degli Evrah tempo prima?
Genere: Azione, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Donatello Hamato, Leonardo Hamato, Michelangelo Hamato, Raphael Hamato/ Raffaello, Splinter
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Angolo dell'Autrice

Nella sezione delle TMNT c'è una nuova fanfiction e leggendola mi ha fatto nascere quest'idea. Detto questo, Into the Unknown (chissà da dove ho mai preso questo titolo, eh? XD) è la prima mia storia di questo nuovo anno.
Enjoy!




Le tartarughe sedevano vicine, banchettando e ridacchiando nell'animata sala da pranzo del palazzo del Daimyo. Erano in attesa della semifinale, programmata per le ventuno in punto nella magnifica e bianchissima Arena e stavano rifocillandosi per ricaricare le energie.

Quest'anno, Donatello era stato sconfitto al terzo girone proprio da Raphael e quest'ultimo era in semifinale con Michelangelo e Leonardo, colui che aveva sconfitto Traximus.

Usagi non era riuscito ad avere la meglio su Splinter nel secondo girone d'eliminazione e, a sua volta, il maestro non era riuscito a vincere contro un energumeno utilizzatore di magia oscura. Leonardo era, però, riuscito a batterlo, armato dalla voglia di vendicare il sensei che ora aveva la zampa sinistra fasciata.

-Stasera vedrai me come Campione, quest'anno, lo sai, fratellino?- sghignazzò Raph, addentando una coscia di pollo croccante.

-Disse colui che fu battuto dal sottoscritto lo scorso anno e in quello prima- commentò di rimando l'altro, sorseggiando dell'acqua.

Raph socchiuse gli occhi, rabbioso: odiava tutta questa nonchalance da parte del più giovane della famiglia, specie se si trattava di pura spavalderia.

-Ti stai montando troppo la testa!- ringhiò, stringendo un pugno.

-Sono sicuro che ti rifai fra poco, quindi, non litighiamo- intervenne bonario Leonardo, con le mani alzate in difesa.

Raph socchiuse ancora gli occhi, poi sogghignò oscuramente e tornò a spolpare il suo osso, annuendo appena. Non vedeva l'ora di dare una bella lezione a Mikey.

-Stai bene, Mikey?- chiese, però, Don.

Sia Leo sia Raph lo guardarono immediatamente, spostando infine l'attenzione curiosa sul principe dei nunchaku che annuì frettolosamente. Anzi, pur di non parlare si riempì rumorosamente la bocca di purea di patate.

-Sembra di sì- espirò il genio, scuotendo il capo con un risolino.

-Sicuro? Non è da te tutta questa calma prima della battaglia- riprese Leonardo.

-Sì, vi ho detto!- rispose il minore, agitando una mano. -Per cui, preparatevi a una sonora sculacciata dal grande Michelangelo!-.

E nel dirlo, si alzò perfino in piedi, con un piede sul tavolo e un pugno pompato al soffitto in una posa più che fiera.

Risero lo stesso ma ancor di più quando Raph lo tirò a sedere tirandogli le code della maschera…
 


-Non ci posso credere! Anzi, non ci voglio credere!-.

-Sei sugli spalti, accanto a me e il sensei, in mezzo a tanti fan. Se non è realtà questa, allora non so cosa sia-.

Raph premeva le mani sulle tempie, scuotendo nervosamente la testa nell'incredulità più totale. Un minuto prima era in compagnia dei suoi fratelli a mangiare un pasto, un attimo dopo sedeva in prima fila, vicino al Daimyo e Splinter per giunta, sconfitto da Michelangelo.

La mossa del Drago Invisibile era riuscito a sopraffarlo e lui ancora non se ne capacitava.

Tutto questo era ironico per Donnie che, nel vedere nella semifinale Raphael avere la meglio con la forza bruta su Mikey si era subito reso conto che era tragicamente caduto nel piano chiamato "sfianca e attacca", il più semplice e usato dal principe dei nunchaku.

All'ultimo affondo dei Sai gemelli, da un salto incredibile, Mikey balzò sul muro alle spalle e volò portandosi alle spalle di Raph, in ginocchio e sfinito, per premergli quasi dolcemente l'indice alla noce del collo e farlo svanire ancor prima di potersi voltare e comprendere di essere stato sconfitto.

L'Otouto ci sapeva proprio fare!

-Sconfitto da mio fratello minore! E adesso? Sai per quanto tempo me lo sbatterà in faccia?!- si lamentò il focoso, appassendo come un fiore.

-Perché non ti godi la finale? Potrai tifare per Leo che sicuramente sconfiggerà Mikey- suggerì Don, ancora ridendo.

-Lo trovi divertente, vero?- sbuffò il focoso, fulminandolo con un'occhiata storta.

-Non sai quanto. Dovresti essere tuttavia fiero che a sconfiggerti sia stato Mikey... dopotutto, tu sei il suo Eroe e lui ti ammira in ogni caso. Non hai visto la sua espressione affranta quando ti ha sconfitto... e non ha neanche voluto colpirti con il nunchaku ma solo con le dita-.

Raphael spalancò gli occhi, stupito da quella rivelazione.

-D... davvero?- chiese, guardando i due finalisti nell'Arena.

-Sì- rispose Don, sorridendo dolcemente.

Raphael tacque, poi inclinò leggermente la testa senza smettere di guardare Mikey che saltellava appena nell'Arena, mentre Leonardo sferzava l'aria con una katana e si incurvava in avanti, pronto per combattere.

Sorrise dolcemente, sostenendosi il busto con le braccia.

-Mi sta anche bene- disse calmo. -Se la metti così, sì. Sono orgoglioso di lui-.

Il Daimyo, Splinter e lo stesso Donatello lo guardarono sorpresi e sorrisero per quel pensiero che faceva di Raphael un onorabile guerriero e che mostrava tutta la sua estrema fedeltà verso la famiglia.

Splinter gli poggiò la mano sulla sua, stringendola dolcemente.

-Mi onori, Raphael. Non sai quanto- disse, guardando l'Arena.

Il focoso si sentì il vero Campione quella sera e la gioia gli pervase lo sterno come una carezza calda e un potere con cui avrebbe potuto conquistare non il mondo ma tutto l'infinito.

Improvvisamente videro Dyogi, l'assistente del Daimyo alzare una bandiera bianca e rossa e come scomparve, accartocciandosi su se stesso in una luminescenza azzurrata, la folla si ammutolì.

La finale era appena iniziata.

Leonardo caricò sulla gamba sinistra e partì immediatamente in uno sprint, saltando e sfoderando immediatamente l'altra katana per una sforbiciata violenta e precisa.

Mikey piroettò a destra, imprigionando una delle affilatissime lame nella catena della sua arma. La scaraventò lontano ma Leonardo piroettò a sua volta e agganciò la piegatura del suo braccio armato intorno al collo dell'altro.

L'arancione infilò immediatamente un piede dietro una caviglia di Leonardo, colpendolo con una gomitata dritta allo stomaco. Il colpo allentò di riflesso la presa del maggiore e lo sbilanciamento della precedente mossa lo fece rovinare in terra, su di un fianco.

Mikey tossì, massaggiandosi la gola ma non osò pronunciarsi. Mai come adesso non riusciva a fare battute per alleggerire la situazione: Leonardo era forte e lui poteva benissimo venir sconfitto in pochissime mosse.

Già sentiva l'adrenalina scavare nei suoi muscoli e uno strato di sudore imperlare la sua fronte.

Leonardo si rialzò dapprima su di un ginocchio, poi si rimise in piedi e camminò lentamente per riprendere la katana finita a venti metri da Michelangelo che lo seguiva... concentrato.

In un battito di ciglia dell'arancione le sue iridi catturarono un frangente in ritardo l'avvicinamento di Leonardo in una folle corsa: lasciò fare alle sue braccia per bloccare immediatamente un affondo alterno delle due spade che cozzavano rabbiose e scintillanti contro le sue armi rotanti.

In ogni colpo sentiva la forza incredibile di Leo e le sue mani che perdevano quasi l'energia per non demordere.

Leo saltò a piedi uniti, in una capriola mortale oltre la testa di Mikey e alle sue spalle provò a freddarlo con una gomitata. L'altro rispose con qualcosa di eccezionale: eseguì un ponte da perfetto ginnasta e agganciò le gambe sotto le braccia del maggiore, sollevandolo abbastanza per tentare di farlo volare via.

Leonardo gli afferrò le caviglie, si gettò a peso morto di guscio in terra e scaraventò il povero Mikey lontano.

Quest'ultimo, mentre volava letteralmente, guardò la colonna di luce rosata che racchiudeva l'Arena e la utilizzò come trampolino, per tornare con un grido di battaglia verso il maggiore stupito.

-Che agilità…!- commentò lo spadaccino, incredulo.

Leonardo si abbassò immediatamente, Mikey passò sulla sua testa ed immediatamente infilò un nunchaku nella cintura per bloccare una lama nella mano e strapparla brutalmente per brandirla dal manico dopo averla fatta volteggiare.

Il maggiore parò quell'affondo con l'altra katana impossessandosi del nunchaku che tirò fuori dalla cintura di Mikey e lo fece roteare.

-Wow... incredibile!- commentò Raphael, alzandosi perfino in piedi.

Vedevano tutti il formidabile scontro dai quattro enormi schermi olografici sospesi sopra l'Arena e cominciavano a gridare i nomi delle due tartarughe, incitandole.

-Stavolta scommetto su Michelangelo- ridacchiò Gennosuke, da una balconata più in basso rispetto a quella del Daimyo. -Sono sicuro che mi frutterà un bel po’ di quattrini!-.

-Sempre a pensare agli affari, eh, amico mio?- lo riprese scherzando Usagi. -Forse potresti avere ragione ma anche Leonardo-san è molto forte, forse molto più di quanto lo sia stato negli scorsi duelli-.

-Non pensavo che Mikey sapesse usare la katana di Leo!- continuò ancora il focoso, ignorando il discorso dei due guerrieri poco lontani.

-Michelangelo ha molto potenziale nascosto. Quest'oggi lo sta utilizzando per essere al pari di Leonardo- spiegò Splinter, orgoglioso.

Raph osservò suo padre, sbattendo le palpebre in lieve confusione; avrebbe dato chissà cosa per combattere con quel fortissimo Michelangelo, magari anche nell’Arena stessa e provare l’adrenalina di uno scontro contro quella forza sconosciuta.

“Chissà se Mikey potrebbe sconfiggermi in un duello così…” pensò, tornando a seguire l’incontro.

Il maggiore bloccò ancora l'affondo della katana ora nemica e colpì la clavicola di Mikey con il fondo dei nunchaku, facendolo rovinare in terra con un calcio allo sterno. Riacciuffò immediatamente la katana e gliela puntò alla gola, non dandogli il tempo di rialzarsi.

In ginocchio, come su un patibolo… Michelangelo aveva un’espressione quasi collerica. I suoi occhi erano ampi e si riflettevano nel liscio e freddo metallo di quell’arma che lo aveva sempre protetto.

Dentro di sé, intanto, cresceva qualcosa che era estraneo e bollente. Era la seconda volta che sentiva quella forza nuova con cui aveva battuto Kluh in quella rivincita.

-Non perderò oggi- commentò Mikey, incatenando la lama con il suo nunchaku.

Tirò Leo a sé, sbilanciandolo in avanti e cercando di rimettersi in piedi.

-Non credo proprio- rispose Leo, bloccandolo per una caviglia.

L'arancione si torse verso destra e così facendo costrinse anche al braccio del fratello a un'imitazione dolorosa che lo fece mollare.

-Ti è piaciuta?- ridacchiò Mikey.

-Sì e permettimi di rispondere come si deve!-.

Leonardo si rimise in piedi con una verticale perfettamente eseguita: saltò e colpì al collo il fratellino che incassò il colpo e crollò in terra, in un gemito doloroso.

La folla rimase attonita, perfino Splinter dagli spalti.

-L'incontro è finito. Hai combattuto bene- disse Leonardo, marciando verso di lui lentamente con le katana puntate verso il basso.

Raphael strinse i pugni, incredulo poi sentì la rabbia nel petto ed esplose a pieni polmoni.

-FORZA, MICHELANGELO! HAI BATTUTO TUO FRATELLO, PUOI FARLO ANCHE CON UN ALTRO!-.

E uno dopo l'altro, la folla cominciò ad applaudire e ad esultare per l'Otouto che era a carponi, ansimante e in parte stordito dal colpo al lato del suo collo.

Leonardo scosse leggermente la testa a quell'esplosione di incitamento e gloria verso Mikey e in cuor suo sperava che quella forza gli avrebbe regalato ancora degli attimi di scontro.

Mikey si rimise in piedi, inspirando ed espirando poi si voltò con un ghigno determinato.

-Grazie, Raph. Significa molto- sussurrò, correndo verso Leo.

Lo tempestò di frustate con i suoi nunchaku in ogni punto, girandogli intorno e bloccandolo in una situazione difensiva d'acciaio.

Destra, destra e poi sinistra, leggermente calante. Questo era lo schema del maggiore.

Mikey si incurvò, scivolando su un ginocchio di fronte al maggiore e con un colpo di chuk verso l'alto colpì la mano sinistra di Leonardo che, sbilanciato, scoprì il suo corpo.

La tartaruga più minuta saltò sul suo petto, calciò via l'altra katana e volò in una capriola verso l'alto, mentre il tempo sembrava rallentarsi.

"Sì... la sento..." pensò Mikey, chiudendo gli occhi e riaprendoli. -La forza di tutti!-.

Colpì d'impatto a due piedi ma Leo si strappò da quella traiettoria mortale con una ruota e Mikey avvertì un lampo bianco di dolore attraversargli la caviglia sinistra. Non osò gemere per non dare vantaggio a Leo e continuò, a denti stretti.

Il maggiore gridò, affondando direttamente la katana verso Mikey... quest'ultimo scivolò sotto le sue gambe, e ancora Leo si voltò per non lasciarsi colpire; per l'ennesima volta l'altro saltò verso il suo guscio e lo colpì alla testa con una sforbiciata dei suoi nunchaku.

Poteva finirlo con quel colpo dritto in faccia, ma no…

Con Raph già aveva osato troppo. Con Leonardo anche.

L'impatto non avvenne mai... un'esplosione di luce azzurrata invase Leo e lo smaterializzò via, lasciando Michelangelo da solo nell'Arena.

Aveva... vinto...?

Davvero?

Aveva realmente sconfitto Leonardo?

No. Era un sogno.

-MICHELANGELO! SEI UN CAMPIONE!-.

Quella voce. Era di Raphael.

Mikey alzò il volto sgomento verso gli spalti più alti e vide non solo Raphael agitare i pugni in segno di vittoria ma anche Don saltellare felice, il Daimyo e Splinter applaudirlo orgogliosi.

Una sensazione frizzante solleticò le sue narici, un groppo gli serrò la gola e gli occhi si velarono, appesantendosi di lacrime. Piangere... quanto odiava farlo di fronte a tutti!

Si strofinò via le lacrime, mentre la colonna di luce si disintegrava come minuti frammenti di vetro e svaniva come particelle di luce arcobaleno. Una mano appoggiò sulla sua spalla: il Daimyo gli sorrideva dietro la maschera dorata, poi gli alzò il braccio verso il cielo.

-Il Campione dell'Interduello! Michelangelo Hamato!- gridò in un'esplosione di applausi e urla felici.

Per la prima volta, dopo due edizioni vinte, si sentì davvero un campione...
 


Il Nexus era veramente un mondo magnifico, dove ogni forma di vita poteva trovare un equilibrio senza pregiudizi e disprezzo. Non era come la Terra.

Mikey annuì al suo pensiero, osservando distrattamente il Trofeo di cristallo poggiato su una colonna bianca rifinita di foglie dorate. Sorrise appena, sospirando appena.

-Eccolo qui, il Campione!- sentì chiamarsi e subito dopo avvolgersi le spalle in un blando abbraccio. -Si può sapere cosa ci fai qui tutto solo?-.

Raphael era veramente felice, anche se un po' ammaccato. C'erano un paio di bende avvolte intorno al suo avambraccio destro e un cerotto sulla guancia.

Anche lui indossava la classica uniforme bianca, con corpetto e parastinchi solitario su una gamba e due per entrambe le braccia. Il mantello sventolava appena sul suo guscio. Tutti e quattro erano adornati in quel modo, con qualche rifinitura intonata alle maschere ninja.

-Come vanno le tue ferite?- chiese Don, avvicinandosi poco dopo.

-Caviglia e collo a parte, mi pizzica solo un po' la mano. Ma sì... credo di stare bene- rispose Mikey, studiandosi la fasciatura sul palmo sinistro.

-Certo che afferrare la lama di Leo come un salame ha dell'incredibile! E non hai neanche battuto ciglio alla ferita che tu stesso ti sei inferto! Accidenti! Mi hai stupito stasera!- commentò Raphael, battendogli affettuosamente una mano sulla testa.

-E credimi, siamo tutti estremamente orgogliosi di te-.

I tre ninja guardarono il leader farsi avanti con una posa fiera e un viso altrettanto soddisfatto. Raph e Don si scostarono leggermente di lato per permettergli di avvicinarsi senza problemi.

-Quest'oggi hai dimostrato davvero che puoi fare grandi cose- sorrise Leo, abbracciandolo. -Mi hai reso estremamente orgoglioso, fratellino. Mi hai dato del filo da torcere. Per un attimo ho davvero creduto di avere il più forte degli avversari di fronte a me-.

Mikey si sentì invadere nuovamente dalle lacrime di commozione. Suo fratello maggiore lo lodava e lo... ammirava e lui non poteva che esserne onorato.

-Non dispiacerti mai più quando batti uno di noi- aggiunse Raphael, avvicinandosi piano. -Sai... Don me lo ha detto che, beh... insomma... ti sei dispiaciuto nello sconfiggermi-.

Mikey distolse appena lo sguardo.

-In realtà... non avrei voluto vincere...- ammise.

-Ma che vai dicendo? Se proprio non lo vuoi il Trofeo, puoi sempre passarlo a me, no?- rimbeccò Don, cercando di sdrammatizzare.

Michelangelo sorrise appena, tentando di farsi forza in qualche modo.

-Ho pensato che non fosse giusto. Io sono Michelangelo, il fratello che voi tre riprendete in ogni momento perché fa troppi scherzi e troppi guai...- sospirò l'arancione, muovendo le mani per enfatizzare il suo discorso. -Invece quando combatto, soprattutto qui nell'Arena, sono un'altra persona e non riesco a fermarmi. Non voglio essere più potente di voi, semplicemente non lo accetto-.

-Ehi- stoppò Raphael, artigliandogli una spalla e cercando i suoi occhi. -Non voglio sentire queste idiozie. Qui, all'Interduello, ognuno vuole vincere e dimostra il suo potenziale. Scusarsi dopo un incontro leale dimostra solo il disonore. E' superbia e tu non sei un ninja da queste cose. Hai battuto me e Leo, ci basta. Sappiamo che sei forte, anzi, probabilmente il tuo potenziale è anche più forte di tutti noi tre messi assieme e ci rende orgogliosi. Perciò, basta frignare e festeggia la tua vittoria, Giovane Campione vincitore per la terza volta-.

Mikey spalancò gli occhi, guardando Leo e Don annuire, poi si mordicchiò le labbra, trattenendo a fatica le lacrime ed annuì con un sorriso.

-Grazie, Raph...- mormorò.

Si tuffò fra le sue braccia e ben presto divenne un abbraccio di gruppo.

-Il prossimo anno vincerò sicuramente- commentò improvvisamente Raph. -E la mia statua sarà nel Padiglione degli Eroi, tutta dorata e sfavillante. Oh, certo! E dovrete trovare anche un posto vistoso per il mio Trofeo-.

-Aspetta un attimo, Raph!- intervenne giocoso Leonardo. -Chi lo ha deciso questo?-.

-Beh, certamente dovrete costruirmi una teca per non uno, ma i dieci Trofei che vincerò a partire dal prossimo anno!- sbuffò Donatello.

Risero. E Mikey, quel giorno, imparò che se davvero se uno andava giù, trascinava anche il resto del team ma viceversa, con una vittoria allora la vetta conquistata era quella fra le più alte e dinanzi ad essa il sole dorato s'innalzava rischiarando un futuro radioso e incredibilmente da Tartaruga Ninja.

-Sapete, non so voi mai ho fame!- esclamò Mikey, staccandosi da Raph.

-Io ho voglia di pizza- ammise Don.

-Io anche!- seguitò Raph.

-Idem!- confermò Leonardo.

E mentre i quattro lasciavano la sala del Trono per banchettare, Splinter sorrideva, nascosto dietro una colonna di marmo, illuminato dall'aurora boreale che splendeva nel blu oltremare del cielo notturno.

Era stato sul punto di intervenire per confortare Michelangelo ma aveva lasciato il compito ai suoi altri tre figli. E l'avevano fatto egregiamente.
-Sono onorato di essere vostro padre. Sono altrettanto felice di aver avuto un dono e quel dono siete voi. Il mondo ha sempre bisogno di voi, figli adorati. Un futuro ricco di avventure vi attende. Vivetelo sempre così affiatati, legati dall'amore che vi lega e rendete felice questo vecchio tono, come sempre avete fatto...-.

Sì, l'Interduello era veramente mozzafiato ma... chi avrebbe vinto nella prossima edizione?
 

The End
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > TMNT / Tartarughe Ninja / Vai alla pagina dell'autore: NightWatcher96