Anime & Manga > The promised neverland
Ricorda la storia  |      
Autore: Mari Lace    06/01/2020    1 recensioni
Accenni spoiler per chi non segue il manga [niente di che in realtà, ma il contesto della storia deriva dai capitoli 101/102]
Piccola storia di Capodanno, pseudo-fluff con molta malinconia.
«Possiamo farlo anche noi, se volete» propose Gilda con un sorriso. «Sono certa che anche Don vorrà unirsi, quando avrà finito la ricognizione».
«Volentieri, ma… ci uniamo a loro?» domandò Violet, spiando verso i due ragazzi discosti.
Gilda la imitò, voltandosi brevemente, ma quando tornò a guardarla scosse la testa con aria malinconica. «Non stasera» decretò.
Zack si chiese perché, ma non domandò oltre.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Emma, Gilda, Ray
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Stars will remind us


31/12/2046

«Un gabbiano!»

«Nah, che dici? Sembra più una palma».

«Una palma? Non la vedo» sbuffa Emma, chinando la testa a destra e a sinistra nel tentativo di comprendere il punto di vista di Ray.

Zack e Violet scambiano uno sguardo confuso. Ray e Emma stanno discutendo di gabbiani e palme? Sono impazziti?

Violet sospira, folgorata da un pensiero. «Sapevo che non avrei dovuto lasciarle provare quella nuova spezia, per quanto sembrasse innocua!»

L’eco di una risata da dietro un albero poco lontano la fa irrigidire, ma si rilassa non appena vede Gilda venirne fuori.

Gilda poggia a terra accanto a loro alcuni rami secchi. «Lo fanno ancora» mormora, un sorriso nostalgico sul volto.

I ragazzi di Grand Valley la guardano interrogativi. Gilda si siede a gambe incrociate di fronte a loro, dando le spalle a Ray ed Emma che sono sdraiati qualche metro più in là. «Per loro è una sorta di tradizione, a Capodanno: giocano a inventare costellazioni» spiega. «Chi trova la più originale, vince».

«Oh». Zack e Violet annuiscono.

«Possiamo farlo anche noi, se volete» propone Gilda con un sorriso. «Sono certa che anche Don vorrà unirsi, quando avrà finito la ricognizione».

«Volentieri, ma… ci uniamo a loro?» domanda Violet, spiando verso i due ragazzi discosti.

Gilda la imita, voltandosi brevemente, ma torna subito a guardarla e scuote la testa con aria malinconica. «Non stasera» decreta.

Zack si chiede perché, ma decide di non domandare.

~

«Allora?» Ray si piega di lato per fissare gli occhi su Emma. «Ti sei zittita all’improvviso. Che c’è?»

Lei batte le palpebre, riportata alla realtà da quella domanda. Si passa il braccio, o meglio la manica di calda stoffa, sulla faccia prima di rispondere. «Quelle stelle» mormora, vagamente conscia che Ray non possa sapere quali intende, «mi hanno ricordato… Norman». Solo allora, dopo aver pronunciato quel nome – le pesava sul suo cuore come un macigno – rimuove il braccio e cerca lo sguardo di Ray.

«Vorrei che fosse qui con noi» sussurra. Quella era la loro tradizione di Capodanno: tutti e tre insieme, restavano svegli a giocare con le stelle fino a mezzanotte passata. L’avevano sempre fatto – l’unica eccezione era stata l’anno prima.

«Lo so» risponde Ray, tornando a volgere lo sguardo al cielo. Stringe un pugno. «Eppure ha fatto di testa sua, quello stupido». E se non l’avesse fatto, ora non saremmo qui, pensa con amarezza. La facilità con cui Norman ha stravolto il piano che Ray ha speso quasi tutta la vita a elaborare, prendendo il suo posto come sacrificio, non è mai stata facile da mandar giù. Se potesse riaverlo davanti lo schiaffeggerebbe, ma dentro di sé Ray sa benissimo di essergli grato.

«A volte immagino un mondo in cui Norman è vivo». Il sussurro di Emma gli arriva così flebile che per un istante crede di immaginarlo. «Un mondo in cui siamo tutti sotto lo stesso cielo, e fissiamo le stesse stelle».

Ray trova la mano dell’amica e la stringe.

«So che è impossibile» aggiunge Emma, ingoiando le lacrime. «Ma stanotte voglio permettermi di crederci. Solo per stanotte».

Mi hai già mostrato l’impossibile così tante volte, Emma.

«Se Norman fosse qui» dice Ray dopo un po’, «in quella costellazione vedrebbe il tuo sorriso». Lo vede davanti a sé come se fosse accaduto solo il giorno prima: Norman allarga le braccia e dichiara che anche lui vuole costruire una nave di fango. Ghigna amaramente – ce l’hanno fatta, lui ed Emma. Il fango è diventato un vaso davvero ben cotto.

Emma ricambia forte la stretta. Sorride tra le lacrime.

«Sì» concorda, «forse lo direbbe».

  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > The promised neverland / Vai alla pagina dell'autore: Mari Lace