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Autore: camillavaamare    06/01/2020    1 recensioni
Chi è Lorenzo Il Magnifico? Un politico ipocrita? L'artista distrutto dall'amore che non viene corrisposto? O non lo sa neanche lui?
La Firenze Rinascimentale è ambigua e stupenda. Lorenzo De' Medici nasce proprio qui. Sarà lui a fondare la Repubblica basandosi sull'idea dell'Umanesimo. In un mondo ideale potrebbe farcela, ma nella realtà no... Lorenzo dovrà vivere tra intrighi, lotte e delitti per il potere; sarà costretto a prendere delle decisioni immorali e ogni volta che lo farà la sua anima si spezzerà. Vuole una Repubblica unita, ma oltre alle lotte esterne ci sono anche quelle dentro di lui. E fanno molto male. Per sfuggire al dolore si rifugia nell'arte. Perché la bellezza proviene da Dio.
Genere: Drammatico, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza | Contesto: Medioevo, Rinascimento
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34.SE FALSA OPINÏON MIO BEN MI VIETA

Sono passati anni dalla morte di Clarice, sebbene Lorenzo abbia tolto il divietio delle feste messo doo l'omicidio del fratello continuza a sentire la mancanza di Clarice... vive concentrandisi sull'amre per il potere.

Clarice è morta nell'indifferenza dei Fiorentini, l'hanno sempre vista da straniera. Dopo il funerale Lucrezia parte per raggiungere Jacopo a Roma.

Lorenzo avvilito appollaiato sul bordo di una sedia si riira nelle mani la collana della moglie. È successo tanto in fretta che nemmeno l'aveva capito... sta seduto senza piangere. Fissa le fiamme nel camino e aspetta che torni da lui... come ha sempre fatto. Sentire quella sua mano calda sul viso, poi stringerla nell'abbraccio protettivo che tanto amava... ascoltare i battiti del suo cuore. La voce tranquilla e pacifica riusciva sempre a calmarlo.

Aspetta che la porta del suo studio si spalanchi e Clarice entri per coccolarlo, nel modo gentile di cui ricorda ogni azione insieme all'emozione.

Qul tenero sorriso di cui si è innamorato tanto tempo fa; aspetta che avvicini il viso al suo facendosi entrare alcuni ciuffi negli occhi. I loro respiri si fondono, le mani vengano strette intrecciandosi. E che quei corpidiventino uno solo, come sanno fare solo loro.

Ma la porta resta chiusa; le lacrime scendono sulle guance... lei non può: sorridere, stringere, amre, consolare e parlare. È morta. La sua dolce moglie vive in quella collana fatta di cristallo, fagile come il cuore dell'uomo che non accetta questa terribile mancanza. Le spine sono enrate dentro ogni strato del suo corpo ferendolo ripetutamante... pelle, carne, tendini, muscoli, vene, arterie e cuore. Per qualche strana ragione, spero ancora che tu venga a salvarmi dalla mia ambizione. Da me stesso... dall'oscurità che in qualche modo amavi. Sei sempre rimasta anche quando non dovevi. Mi manchi, amore. Ho imparato ad amare le tue spine, perché i petali erano autentici. Non passa un minuto senza che senta la tua mancanza. Pensa disperato infilandosi la collana.

Lorenzo giunto nel cimitero siede sulla panca e viene raggiunto da Girolamo.

“Vi prego... basta. Non ho mai voluto corrompere le persone usando l'arte. Finiamola con questa guerra inutile... vogliamo la stessa cosa.”

“Non temere, perché io sono con te; non smarrirti, perché io sono il tuo Dio. Ti rendo forte e anche ti vengo in aiuto e ti sostengo con la destra vittoriosa.”dice sicuro Girolamo fissando lo sguaerdo tormentato di Lorenzo.

“E' Isaia. Vogliamo il bene di Firenze, perciò smettetela con questa cosa.”

“Io salvo anime. Voi, invece... le dannate. La vostra preziosa arte diventerà cenere...”

“Mi state minacciando, Padre Savonarola? Non dimenticheranno Botticelli, Leonardo e Buonarroti. Vivranno per sempre nella loro arte.”risponde gelido alzandosi, intanto Girolamo continua ad osservarlo con sufficienza.

Lorenzo va al Palazzo Della Signoria che c'è la riunione del Consiglio Dei Diciasette.

“Savonarola, diventa smpre più pericoloso ogni giorno che passa. Dovete fermarlo.”

“E' quello che voglio fare, Soderini. Lo farò esilare da Firenze.”risponde calmo Lorenzo aprendo la cartelletta con i documenti.

Lorenzo tornato a casa va nel suo studio e legge la lettera che stava per mandare ad Innocenzo. Quelle parole lo distruggono ogni volta. Legge: Troppo spesso sono costretto a dare solicitudine, e molestia a Vostra Beatitudine per i casi, che tutto giorno ne prepara la fortuna, e la divina disposizione, a la quale, come non è possibile resistere, così sarìa conveniente, che ciascuno li acquiescessi, e pazientemente sopportassi quello, che dà la sua bonità così dolce, come amata. Ma la morte della Clarice mia carissima, e dolcissima consorte nuovamente successa me è stata, ed è di tanto danno, pregiudicio, e dolore per infinite cagioni, che ha vinto la mia pazienzia, ed obdurazione nelli affanni, e persecuzioni della fortuna, la quale non pensavo, che mi potessi portare cosa, che mi facesse molto risentire. E questo, per essere privato di tanto dolce consuetudine, e compagnìa, certamente ha passati i termini, e mi ha fatto, e fa risentire tanto cordialmente, che non truovo luogo. Pure, come non resto pregare nostro Signor Dio, che mi dia pace, così ho ferma speranza nella sua bontà infinita, che porrà fine al dolore, e non manco a tante spesse visitazioni, quali in simili amarezze me ha fatte da qualche tempo in qua. E quanto io posso umilmente, di cuore supplico a Vostra Beatitudine, che si degni di fargliene simili preci, le quali so quanto siano per farmi giovamento. Ed a quella, ed a’ suoi santi piedi umilmente mi raccomando.

Lorenzo finito di leggere osserva la fiammella della candela tremolare, intanto entra Guido che tiene un coltello vicino alla gola di Contessina.

“Fatemi incendiare questo posto o sgozzerò vostra figlia. Savonarola, ha ragione. Siete Satana. Lui parla attraverso la vostra arte basfema.”ordina crudele Guido e la bambina fissa suo padre terrificata.

“Lascia, mia figlia. È questo che insegna, Savonarola? Ad uccidere un bambino?”

“Prendi la candela e lanciala sui libri. Non provare a scappare o ti uccido.”ordina impassibile Guido e Contessina esegue, il fuoco arriva immediatamente fino al soffitto. In pochi minuti l'incendio brucia qualsiasi cosa.

Guido spinge Contessina verso il camino ed estrae l'arma per uccidere Lorenzo. Inizia la lotta. Le spade toccandosi stridono metallicamente, Guido lo ferisce sulla gamba e lui gli lancia l coltello nel petto.

Contessina osserva il fuoco immobile, non sa come fare per scappare dalle fiamme e dal combattimento tra gli uomini. L'incendio la sta intrappolando.

“Padre! Aiutatemi! Il fuoco è intorno a me! Venite! Vi supplico! Fate qualcosa!”

“Prima devo uccidere lui! Ti ha minacciata e per questo deve morire!”

“State attento, Medici... se non vi sbrigate spingerò vostra figlia giù dalla finestr...”dice indifferente Guido tirando Contessina verso la finestra aperta, Lorenzo con lo stesso sguardo folle della Congiura Dei Pazzi va da Guido ignorando il fuoco che lo brucia. Le fiamme carbonizzano la lana dela collana facendola cadere sul pavimento. Il smbolo della Rosa Spinosa si frantuma in tanti pezzi.

“Mai minacciare i Medici. E adesso io ti uccido.”dice rabbioso Lorenzo prima di infilargli la spada nel cuore. Presa Contessina scappa dallo studio. Poi visto che sua figlia è salva sviene davanti a loro.

Lorenzo si risveglia a lla Villa Medicea di Careggi. Contessina lo bacia sulla guancia.

Lorenzo si tocca i punti dove è stato bruciato dalle fiamme felice che sua figlia sia ancora viva. Non ha potuto salvare Giuliano ma Contessina sì.

Entra Girolamo, perciò figli e amici li lasciano soli a parlare. Si guardano rabbiosi.

“E' stato Dio a punirvi facendo scoppiare l'incendio nella vostra casa.”

“No, Padre. È stata la mia guardia. Le vostre parole fanatiche mi hanno fatto questo...”risponde infastidito mostrandogli le cicatrici su collo e petto. Girolamo gli prende la mano, poi si siede accanto a lui.

“Pentitevi di tutto ciò che avete fatto durante la vostra vita. Omicidio. Vendetta. Potere. Lussuria. Sono questi i peccati da perdonare.”

“Avete ragione. Ma non chiederò perdono per l'arte. Perché la bellezza onora Dio.”

“Non contanteci. I vostri artisti saranno cenere proprio come voi. Verrete dimenticati.”sussurra impassibile Girolamo pria di andarsene.

Entra Angelo e lo abbraccia felice.

“Sono stato felice di educare i tuoi figli. E anche che fossimo amici.”

“Lo so... grazie di tutto quello che hai fatto per me... lo apprezzo molto...”risponde sorridendo ad Angelo e l'amico lo lascia con Sandro.

“Il nome dei Medici vivrà per sempre nele mie opere. Nessuno vi dimenticherà.”

“Grazie, Sandro. È la mia più grande paura. Per merito tuo non capiterà.”dice emozionato abbracciando l'amico e lui gli sorride poi arriva Contessina.

“Grazie di avermi salvata, padre. Come farò senza le vostre parole gentii?”

“Vivrò sempre dentro i tuoi ricordi. E nella nostra città. Ovunque ti girerai mi vedrai.”risponde tenero accarezzandole la guancia e lei annuisce incerta. Per ultimo entra suo nipote. È vestito come Giovanni: da Cardinale.

“Sono divenato Cardinale. Grazie di avermi nno solo accolto nella vostra famiglia, ma anche amato.”

“Sono orgoglioso di te. E lo è pure tuo padre. Sì. Ti ho amato tanto.”dice commosso abbracciando il nipote. Quella è l'ultima volta che le braccia protettive di Lorenzo lo stringono. Giulio si sente bene.

Lorenzo saluta tutte le persone a cui vuole bene e muore felice. Sa che Giulio è contento, era questo l'importante.

Lorenzo a differenza di Clarice verrà ricordato dai Fiorentini come Lorenzo Il Magnifico. L'uomo che ha dedicato la sua vita a Firenze.

Girolamo Savonarola, vede dentroil cuore di Lorenzo... per questo lo odiava.

Dopo la morte della moglie Lorenzo si lascia lentamente morire mangiato dal rimorso e dalla disperazione... Clarice gli mancava anche se aveva i figli.

L'oscurità che Lorenzo vedeva nei nemici, in realtà era dentro di lui. Muore con questa consapevolezza. Triste e solo. In realtà è morgto circondato dall'amore delle persoe che lo amavano.

Lorenzo muore l'8 aprile 1492 per quella ferita andata in cancrena. Non è stta la gotta ad ucciderlo. Il corpo viene portato nella Basilica Di San Lorenzo senza nessun corteo.

Piero diventa Signore Di Firenze, Contessina si sposa e Giovanni dienta Papa Leone X. Legittima Giulio dandogli il cognome Medici.

   
 
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