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Autore: RikkyTikkyTavi2121    06/01/2020    0 recensioni
Una storia senza pretese che racconta la storia di due semidei e del giorno in cui, finalmente, lo hanno capito entrambi.
*ambientato tra la fine di BOO e l’inizio della saga di TOA*
ATTENZIONE: Spoiler "La Maledizione del Titano"
Genere: Commedia, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Preso com’era dai suoi pensieri, Nico non si accorse neppure di essere arrivato fino al padiglione della mensa. Stava per oltrepassarlo, in fretta, quando sentì, oltre la balaustra dal quale era casualmente nascosto, la voce ben nota di un certo figlio di Apollo.
Sapeva bene che non era giusto origliare, ma temeva che, se si fosse mosso, Will e il suo interlocutore avrebbero potuto vederlo, e Nico non aveva di certo voglia di raddoppiare la sua dose quotidiana di figuracce. Non dopo quella di poco prima; non di nuovo con Will.
Perciò rimase fermo, immobile, ascoltando suo malgrado la conversazione che si stava svolgendo lì accanto.
Conversazione che vedeva un Will molto turbato raccontare ad un’esasperatissima Lou Ellen i recenti avvenimenti dell’infermeria.
“Mi aveva appena raccontato delle cose, cose del suo passato, e l’unica cosa che riuscivo a pensare era a quanto fosse forte lui, e a quanto fosse ingiusto che abbia dovuto affrontare tutto da solo. Così mi sono avvicinato e l’ho abbracciato …”
“Sì!” interruppe la semidea, con un urletto degno delle migliori fan girl.
“No?” aggiunse poi in tono incerto, vedendo l’espressione sconsolata che si era dipinta sul volto dell’amico.
Dopo un breve silenzio, durante il quale il figlio di Ade, ancora nascosto dietro la balaustra, ebbe giusto il tempo di essere grato a Will per non aver raccontato la storia di Bianca e del crollo emotivo che aveva avuto proprio di fronte a lui per quel motivo, il figlio di Apollo riprese.
“l’ho abbracciato, sì” rispose Will, sospirando; “e quando ci siamo separati, c’è stato questo momento in cui i nostri sguardi si sono incrociati, e sembrava che lui volesse baciarmi …”
Nico, nel suo nascondiglio, era troppo occupato a imbarazzarsi a morte per riuscire a sentire Lou Ellen che tratteneva il fiato, chiaramente non aspettandosi il finale che stava per sentire.
“E poi io mi sono girato e me ne sono andato.” 
Per qualche secondo, ci fu di nuovo silenzio;  dopodiché, la figlia di Ecate esplose in un assordante “Scusa, MA SEI DEFICIENTE?!”
Il povero figlio di Apollo cercò di giustificarsi con un debole “Non sapevo cosa fare”, al quale la ragazza rispose prontamente con un “Dovevi BACIARLO, ecco cosa dovevi fare. Sei proprio un deficiente, lasciatelo dire.”
“Ma se invece lui mi avesse respinto?”
“Andiamo Solace, aziona tutti i neuroni che hai sotto quella chioma bionda. Nico di Angelo, anche noto come il semidio più misterioso e solitario che questo campo abbia mai visto, ti racconta del suo passato, si lascia abbracciare da te, prova a BACIARTI , e tu credi che avrebbe potuto respingerti? Davvero?!”
Will buttò fuori tutta l’aria che aveva nei polmoni in un solo, grande sospiro.
“Sono proprio un deficiente” disse, sconsolato.
“Sì, lo sei. Coraggio, andrà meglio la prossima volta” tentò di consolarlo Lou, stringendogli una spalla in uno strano abbraccio con una mano sola.
“Ora devo andare, fammi sapere se ci sono nuovi sviluppi” aggiunse poi la semidea, salutandolo con un occhiolino prima di lasciarlo, diretta alle capanne.
Questo ultimissimo scambio, Nico lo aveva del tutto perso. I suoi pensieri erano partiti alla massima velocità nel momento in cui Will aveva rivelato di aver paura di essere respinto. Come poteva non averlo capito?
Distratto com’era dal corso dei suoi pensieri, il semidio non si accorse di Lou Ellen fino a che questa non gli piombò di fronte, riportandolo alla realtà.
Una volta capito di essere stato scoperto, oltre a maledirsi per la seconda volta in poche ore, il suo primo istinto fu quello di far finta di nulla e allontanarsi. Tuttavia, la figlia di Ecate gli si parò davanti con un’espressione che diceva chiaramente “Dovrai prima passar sul mio cadavere”.
Così, riluttante ma non troppo, Nico si avviò su per i gradini del padiglione.
Will, sentendo i passi, alzò lo sguardo, ma non appena capito di chi si trattava, seppellì il volto tra le braccia già appoggiate al tavolo, facendo sentire Nico piuttosto a disagio.
Dopo un po’, la voce del biondo, ovattata e sconsolata, chiese: “Quanto hai sentito?”
“Io non ho senti … Abbastanza” ammise Nico, dopo uno sguardo fulminante che gli era stato rivolto dall’altro.
Will, a quella risposta, si sarebbe volentieri abbandonato su quel tavolo per il resto della giornata, ma il figlio di Ade lo riscosse con una domanda tanto semplice quanto fondamentale.
“Quindi … ti piaccio?”
Will lo guardò, per un attimo senza parole. Come poteva non averlo capito?
“Certo … Pensavo fosse ovvio” rispose, una volta recuperata la facoltà di parola.
“Non è ovvio proprio per niente” commentò sottovoce Nico, come se non volesse essere sentito.
Questo fece scaturire in Will una rabbia che sorprese anche lui: ma come poteva non capire?
“Ma certo che è ovvio! Per tutti gli dei, Di Angelo, sei uno dei semidei più coraggiosi al mondo, hai affrontato e portato a termine più sfide di molti grandi eroi, e lo hai fatto quasi sempre da solo! E nonostante tutto questo, lotti comunque per coloro a cui vuoi bene, e non ti arrendi mai. Le persone che ami sono fortunate ad averti, e tu, tu nemmeno lo capisci …”
“Basta così, Solace” lo zittì Nico, investito dalle parole di Will. Davvero credeva tutte quelle cose? Sul serio? Non che la cosa gli dispiacesse, si intende, ma di sicuro lo trovava quantomeno … sorprendente.
“Io, ehm, volevo solo ringraziarti per prima” disse, tanto per dire qualcosa e riempire il silenzio mentre si avvicinava a Will.
“Oh, figurati” gli rispose quest’ultimo, guardando altrove.
“Will  …”
I loro sguardi si incontrarono, ma solo per un istante. Dopodiché, furono le labbra a trovarsi. Fu un bacio semplice, tranquillo, ma forte come un giuramento sullo Stige.
Una volta separati, Nico, con le mani ancora sul volto (ora bordeaux) di Will, lo guardò negli occhi prima di dirgli: “ Ascoltami bene: potrai anche essere un deficiente, ma sei anche una delle persone più gentili e altruiste che io abbia mai conosciuto. Se davvero credi che essere amati da me sia una fortuna, allora ritieniti il semidio più fortunato del mondo, perché sei il MIO deficiente, e non ho intenzione di lasciarti andare via un’altra volta.”
Will, cercando di nascondere il rossore che ancora aveva in viso, lo baciò di nuovo. Poi si ricompose e, prendendolo per mano, lo condusse fino alla spiaggia, dove parlarono, si presero in giro e si baciarono almeno fino all’ora di cena.
Non appena tornarono in mezzo agli altri abitanti del Campo, si accorsero di un fatto curioso: sembrava quasi che tutti sapessero già di loro due.
Ma a dir la verità, a nessuno dei due importava più di tanto. L’unica cosa che contava, in quella fredda sera di dicembre, era che, finalmente, entrambi lo avevano capito.
Fine.

Angolo autrice!
Ciao a tutti! Sono tornata dopo qualche giorno con il secondo capitolo, spero vi piaccia. Forse avrei dovuto aspettare di più, ma l'unico modo che ho trovato per affrontare la fine del tour del Musical quindi beccatevelo come regalo della Befana :-)
E nulla, probabilmente mi risentirete presto con una nuova one shot (che devo ancora trascrivere ma dettagli) e forse anche con qualcosa su altri fandom, ma chissà.
Buon rientro, I guess.

-RTT (efp please puoi cambiarmi il nick?)
   
 
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